Il coping: che cos’è e a cosa serve

Il coping: che cos’è e a cosa serve
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Monica Margiotta
Redazione
Psicologa ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
28.8.2024
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Immagina Giulia, una ragazza che ha appena cambiato città per frequentare l'università e si trova ad affrontare il difficile processo di adattamento a un ambiente completamente nuovo. Lontana dalla sua famiglia e dai suoi amici di sempre, Giulia si sente sola e disorientata, dovendo gestire da sola le nuove responsabilità e le sfide accademiche. 

Per far fronte a questa situazione, si unisce a gruppi studenteschi e partecipa ad attività extracurriculari per fare nuove conoscenze e costruire una rete sociale. 

Trova conforto nel mantenere contatti regolari con la sua famiglia e gli amici tramite videochiamate. Inoltre, inizia a tenere un diario in cui scrive le sue emozioni e riflette sulle sue esperienze, il che la aiuta a elaborare i suoi sentimenti e a trovare soluzioni ai problemi quotidiani. 

Attraverso queste strategie, Giulia riesce a superare il senso di solitudine e a creare una nuova routine. Giulia ha messo in atto diverse strategie di coping, dimostrando come esso sia essenziale per affrontare i cambiamenti e adattarsi a nuove situazioni di vita.

coping cos'è
Sweet Life- Unsplash

Cos’è il coping e cosa significa questo termine

Il concetto di coping viene utilizzato in psicologia per descrivere le strategie e i meccanismi che le persone utilizzano per affrontare e gestire i fattori di stress, le sfide e le difficoltà della vita quotidiana. 

Nello specifico, infatti, il termine coping deriva dall'inglese e significa "far fronte" o "affrontare". Il coping può essere dunque considerato come un insieme di risorse e strategie che le persone mettono in atto per adattarsi e per reagire alle situazioni stressanti. 

Il coping può assumere diverse forme e variare da persona a persona. Tuttavia, è importante tenere presente come alcune strategie di coping possano essere considerate positive e funzionali, mentre altre possano risultare meno efficaci o addirittura dannose. 

Le strategie di coping

Le strategie di coping possono essere di natura cognitiva, emotiva o comportamentale. Quelle cognitive riguardano il modo in cui le persone pensano e interpretano una situazione di stress, come per esempio la ristrutturazione cognitiva o il problem solving

Le strategie emotive si riferiscono all'affrontare e al gestire le emozioni associate allo stress, come per esempio l'espressione emotiva o la ricerca di supporto sociale. Infine, le strategie comportamentali riguardano le azioni che le persone intraprendono per affrontare una situazione stressante, come per esempio la ricerca di aiuto o l'adozione di comportamenti di evitamento.

In diverse scuole di psicoterapia il coping rappresenta sempre un concetto centrale. Per esempio nel contesto della psicoterapia psicodinamica (che si basa sull'idea che molti dei nostri comportamenti e reazioni emotive siano influenzati dall’inconscio), il coping è strettamente legato ai meccanismi di difesa, che sono strategie inconsce utilizzate per proteggere l'individuo da ansie e conflitti interni. 

Queste strategie si sviluppano spesso nell'infanzia come risposte adattive a situazioni di stress o traumi. Per esempio, un bambino che si sente insicuro potrebbe sviluppare la rimozione come meccanismo di difesa, spingendo i sentimenti angoscianti fuori dalla consapevolezza cosciente. 

Nella psicoterapia cognitivo-comportamentale (che si concentra sui pensieri e sui comportamenti consapevoli e sul modo in cui essi influenzano le emozioni e le azioni dell'individuo), invece il coping è visto come l'insieme delle abilità e delle strategie che una persona può imparare per gestire efficacemente lo stress e i problemi. 

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Meccanismi di difesa e coping: differenze

I meccanismi di difesa e il coping sono dunque due concetti distinti ma correlati in psicologia. Entrambi riguardano le strategie che le persone utilizzano per far fronte a situazioni stressanti, ma si differenziano per la loro natura e scopo.

I meccanismi di difesa sono strategie psicologiche inconsce che le persone utilizzano per proteggersi dalle emozioni, pensieri o situazioni che potrebbero essere troppo dolorose o minacciose da affrontare consapevolmente. 

Questi meccanismi possono essere considerati come una sorta di "autoprotezione" che aiuta a ridurre l'ansia o il disagio emotivo; essi possono essere efficaci a breve termine per gestire lo stress, ma possono anche ostacolare la crescita personale e l'adattamento a lungo termine.

A differenza dei meccanismi di difesa, i meccanismi di coping innescano un processo consapevole che può essere appreso e sviluppato nel tempo con effetti evolutivi duraturi.

Coping e resilienza

Anche se i due concetti hanno dei punti in comune, c’è una differenza tra coping e resilienza. Entrambi si riferiscono alla capacità delle persone di affrontare e superare le avversità, ma si concentrano su aspetti diversi della risposta allo stress.

La resilienza si riferisce alla capacità di una persona di adattarsi, riprendersi e crescere in modo positivo nonostante le difficoltà e gli eventi traumatici. Si tratta di una caratteristica personale che influisce sulla capacità di far fronte alle avversità e di riguadagnare un equilibrio emotivo e psicologico. 

La resilienza implica la capacità di resistere agli effetti negativi dello stress e di tornare a uno stato di benessere. Le persone resilienti sono in grado di affrontare le sfide con un atteggiamento positivo, di trarre insegnamenti dalle esperienze negative e di adattarsi alle nuove situazioni. 

D'altra parte, il coping si riferisce alle strategie e ai meccanismi specifici che le persone utilizzano per affrontare e gestire lo stress e le difficoltà della vita quotidiana, includendo le risposte cognitive, emotive e comportamentali messe in atto per far fronte alle situazioni stressanti. 

La resilienza può influenzare il modo in cui le persone scelgono e utilizzano le strategie di coping, ma non tutte le persone resilienti utilizzano necessariamente strategie di coping efficaci. Allo stesso modo, le persone che utilizzano strategie di coping efficaci potrebbero non essere necessariamente resilienti. 

Coping e stress: la teoria di Lazarus e Folkman 

La teoria del coping di Lazarus e Folkman è una delle teorie più influenti nel campo dello studio dello stress e del coping. Secondo questa teoria, il coping è un processo dinamico che coinvolge la valutazione cognitiva di una situazione stressante e le strategie utilizzate per farvi fronte. 

Lazarus e Folkman sostenevano che lo stress “costituisce una relazione tra l'individuo e l'ambiente”, in cui il primo percepisce che le richieste del secondo superano le sue risorse per farvi fronte. 

Questa percezione di discrepanza tra richieste e risorse provoca una risposta di stress. Tale teoria si concentra sulle valutazioni cognitive che l'individuo effettua riguardo la situazione stressante, che vengono suddivise in due fasi: la valutazione primaria e la valutazione secondaria.

La valutazione primaria riguarda la percezione di una situazione come stressante o meno. Durante questa fase, l'individuo valuta se la situazione rappresenta una minaccia per il suo benessere o i suoi obiettivi. Se la situazione viene valutata come stressante, si passa alla fase successiva. 

La valutazione secondaria riguarda invece la valutazione delle risorse disponibili per far fronte alla situazione stressante. Nel corso di questa fase, l'individuo valuta le proprie capacità, conoscenze e strategie disponibili per affrontare la situazione stressante. Questa valutazione influenza la scelta delle strategie di coping.

Secondo la teoria di Lazarus e Folkman, l'efficacia del coping dipende dalla corrispondenza tra le strategie di coping utilizzate e le valutazioni cognitive della situazione stressante. Se le strategie di coping sono congruenti con le valutazioni cognitive, l'individuo sarà più in grado di far fronte allo stress in modo efficace. 

D'altra parte, se le strategie di coping non sono congruenti con le valutazioni cognitive, l'individuo potrebbe sperimentare un maggiore disagio emotivo e avere difficoltà nel far fronte allo stress.

stili di coping
Jeshoots.com - Unsplash

Gli stili di coping

In psicologia, sono stati identificati e studiati diversi stili di coping. Tra questi ricordiamo: il coping emozionale, il coping proattivo, il coping centrato sul problema, il coping cognitivo, il coping religioso, il coping prosociale e il coping sociale.

In questo articolo approfondiremo alcuni degli stili di coping più conosciuti e comuni. 

Il coping emotivo

Il coping emotivo è una delle strategie di coping descritte nella teoria di Lazarus e Folkman. Esso si concentra sul gestire e regolare le emozioni associate a una situazione stressante anziché affrontare direttamente il problema. 

Il coping emotivo può essere utile in situazioni in cui il problema è al di là del controllo dell'individuo o quando è necessario affrontare e gestire le emozioni prima di affrontare direttamente il problema.

Quando si utilizza il coping emotivo, l'individuo cerca di ridurre lo stress e le emozioni che si sperimentano attraverso varie strategie, tra cui:

  • l’espressione emotiva: la condivisione delle emozioni con gli altri, la scrittura di un diario o l'arte creativa possono aiutare a liberare le emozioni negative e a sentirsi più leggeri
  • distrazione: la concentrazione su attività piacevoli o rilassanti come guardare un film, ascoltare musica, fare una passeggiata o praticare uno sport, può aiutare a ridurre temporaneamente lo stress e a ripristinare un senso di calma
  • ricerca di supporto sociale: parlare con amici, familiari o professionisti del settore può fornire un'opportunità per condividere le preoccupazioni, ottenere consigli e trovare un sostegno emotivo
  • auto-cura: la pratica di tecniche di rilassamento, come la mindfulness o lo yoga, l'assunzione di pause e momenti di riposo, l'adozione di uno stile di vita sano e la promozione di un ambiente tranquillo e confortevole possono ridurre lo stress emotivo
  • ristrutturazione cognitiva: modificare i pensieri negativi o catastrofici in pensieri più realistici e razionali può aiutare a ridurre l'ansia e a promuovere una prospettiva più ottimistica.

Coping centrato sul problema

Il coping centrato sul problema si riferisce alle strategie e alle azioni concrete che una persona mette in atto per affrontare direttamente una situazione stressante o problematica. Questo approccio si concentra sull'analisi e sulla risoluzione delle cause del problema, piuttosto che sulle reazioni emotive a esso.

Le strategie di coping centrato sul problema possono includere:

  • analisi della situazione: comprendere a fondo la natura del problema e le sue cause per poter affrontare in modo mirato le questioni sottostanti
  • pianificazione: sviluppare un piano d'azione dettagliato per affrontare il problema, stabilendo obiettivi specifici e identificando le azioni necessarie
  • problem solving: utilizzare il pensiero critico e la creatività per trovare soluzioni pratiche al problema
  • ricerca di supporto: cercare informazioni, consigli o aiuto da fonti esterne, come professionisti, amici o familiari, per ottenere un punto di vista diverso o competenze specialistiche
  • modificare le aspettative: valutare realisticamente le aspettative e adattarle se necessario per affrontare meglio la situazione
  • prendere decisioni: assumere decisioni informate e responsabili per affrontare il problema in modo efficace.

Il coping centrato sul problema può essere utile in molte situazioni, come per esempio problemi sul lavoro, problemi in famiglia o di salute. 

Coping di evitamento e coping religioso

Lo stile di coping di evitamento si basa sulla tendenza a evitare o minimizzare la consapevolezza e l'affronto diretto delle situazioni stressanti. Le persone che utilizzano il coping di evitamento tendono a ignorare, evitare o distogliere l'attenzione dalle fonti di stress. 

Possono cercare di distrarsi, negare l'esistenza del problema o ritardare la sua risoluzione. Questo stile di coping può essere utile a breve termine per ridurre l'ansia e l'angoscia ma, a lungo termine, può impedire la risoluzione dei problemi e l'adattamento efficace alle situazioni stressanti.

Il coping religioso contempla invece la ricerca di sostegno nella pratica religiosa o spirituale. Le persone che utilizzano il coping religioso possono cercare conforto, speranza e senso di significato attraverso la loro fede religiosa.

Per esercitare tale capacità di coping, esse possono fare affidamento sulla preghiera, la meditazione, la partecipazione a servizi religiosi o l'adesione a credenze e valori spirituali per affrontare lo stress e le difficoltà. 

Questo stile di coping può offrire un senso di supporto sociale, una cornice di significato e un modo per trovare conforto e forza interiore.

Coping disfunzionale e coping adattivo

Il coping può essere suddiviso in due categorie principali: coping disfunzionale e coping adattivo. Queste categorie descrivono le diverse strategie che le persone utilizzano per affrontare lo stress e le sfide.

Il coping disfunzionale è caratterizzato dall'utilizzo di strategie che possono essere dannose o inefficaci nel gestire lo stress a lungo termine. Alcuni esempi di strategie di coping disfunzionali sono:

  • evitamento o negazione: meccanismi di difesa, che spesso sono agiti in maniera inconscia, che per evitare angoscia e ansia spingono il soggetto ad allontanarsi dal problema, minimizzarlo o negare la sua esistenza
  • abuso di sostanze: l’uso di sostanze come alcol o droghe per affrontare lo stress è un esempio di coping disfunzionale. Queste sostanze possono offrire un sollievo temporaneo, ma possono anche creare dipendenza e peggiorare la situazione
  • Ruminazione: implica il rimuginare continuamente su pensieri negativi e preoccupazioni, senza trovare soluzioni o vie d'uscita. Questo può alimentare lo stress e l'ansia, aumentando la sensazione di impotenza.

Per quanto riguarda il coping adattivo invece, esso prevede l'utilizzo di strategie efficaci per affrontare lo stress in modo sano e costruttivo. Alcuni esempi di coping adattivo includono:

  • affrontare attivamente i problemi e cercare soluzioni pratiche. Coinvolge l'identificazione dei problemi, la pianificazione e l'implementazione di azioni concrete per affrontarli;
  • cercare e accettare il supporto sociale da parte di amici, familiari o professionisti sanitari può essere un modo efficace per affrontare lo stress. La condivisione delle preoccupazioni e delle emozioni con gli altri può offrire conforto ed esperienze condivise;
  • prendersi cura di sé stessi, sia fisicamente che emotivamente, è un aspetto importante del coping adattivo. Ciò può includere l’adesione ad una dieta sana, fare esercizio regolarmente, dormire a sufficienza e trovare attività piacevoli che favoriscano il relax e il benessere;
  • l'apprendimento di tecniche di gestione dello stress può essere utile nel ridurre l'ansia e promuovere il benessere generale;
  • accettare e riconoscere le proprie emozioni, anche quelle negative, può essere un modo efficace per affrontare lo stress. L'espressione delle emozioni in modo sano e costruttivo può consentire di elaborarle e superarle.

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Coping e stress lavoro correlato

Lo stress lavoro-correlato si verifica quando vi è uno squilibrio tra le richieste del lavoro e le risorse personali di un individuo per farvi fronte. Il modo in cui le persone lo affrontano può influire sulla loro salute mentale, fisica e sul loro benessere generale. Ecco alcuni esempi di strategie di coping efficaci per affrontare lo stress lavoro-correlato:

  • creare un equilibrio tra lavoro e vita privata: stabilire confini chiari tra il lavoro e la vita personale, dedicando del tempo a se stessi, alla famiglia e agli interessi personali al di fuori del lavoro
  • impostare obiettivi realistici: stabilire obiettivi chiari e realistici per il lavoro e gestire le aspettative sia personali che professionali. Suddividere i compiti in compiti più gestibili e celebrare i successi
  • sviluppare abilità di gestione dello stress: imparare e utilizzare tecniche di gestione dello stress come la respirazione profonda, la meditazione, l'esercizio fisico regolare e il rilassamento muscolare progressivo per ridurre l'ansia e promuovere il benessere
  • cercare il supporto da colleghi, amici o familiari può aiutare a condividere le preoccupazioni, a ricevere consigli e a sentirsi meno isolati
  • prendersi delle pause regolari: fare delle pause durante la giornata lavorativa per rilassarsi, ricaricare le energie e riprendere il lavoro con una mente più fresca.

Coping, didattica e pedagogia

Gli studenti, durante il loro percorso formativo, possono trovarsi di fronte a molteplici sfide, come difficoltà di apprendimento, ansia da prestazione e pressioni sociali. 

È importante sottolineare che il coping nella didattica e nella pedagogia non riguarda solo gli studenti, ma anche gli insegnanti e gli educatori. Gli insegnanti possono utilizzare strategie di coping per gestire lo stress e le sfide dell'insegnamento, adattarsi alle esigenze degli studenti e promuovere un ambiente di apprendimento positivo (Blumenthal & Blumenthal, 2021).

Infatti, in questo contesto, l'insegnante non solo deve trasmettere conoscenze, ma anche aiutare gli studenti a sviluppare competenze di coping efficaci. Ciò può essere realizzato attraverso tecniche di insegnamento che promuovano la resilienza, come l'incoraggiamento alla riflessione critica, la gestione delle emozioni e la risoluzione dei problemi. 

Anche la collaborazione e il supporto sociale possono favorire un ambiente di apprendimento positivo e aiutare gli studenti a condividere le preoccupazioni, a ricevere feedback e a imparare dagli altri. 

Coping in oncologia

Il coping in oncologia costituisce un elemento cruciale nel supporto ai pazienti affetti da tumore, poiché affrontare una diagnosi di cancro e il conseguente percorso terapeutico rappresentano una fonte di stress psicologico e fisico significativo (Homa, Ziarko & Litwiniuk, 2023). 

Le strategie di coping possono variare notevolmente tra i pazienti, includendo approcci come la ricerca di informazioni dettagliate sulla malattia, il sostegno emotivo da parte di familiari e amici, l'adesione a gruppi di supporto, e l'utilizzo di tecniche di rilassamento e mindfulness. 

Gli oncologi e i professionisti che si occupano di psiconcologia svolgono un ruolo chiave nell'aiutare i pazienti a sviluppare strategie di coping efficaci, personalizzate in base alle loro esigenze e alla loro situazione specifica. 

Promuovere un coping adattivo può migliorare la qualità della vita dei pazienti, ridurre l'ansia e la depressione associate alla malattia, e facilitare un migliore adattamento alle terapie, contribuendo così a un percorso di cura più sereno e sostenibile.

coping negativo e positivo
Olav Ahrens Rotne - Unsplash

Il coping è negativo o positivo?

Il coping in sé non è né positivo né negativo. È una risposta naturale e necessaria che le persone adottano per affrontare lo stress e le sfide della vita. Tuttavia, le strategie di coping possono essere valutate come positive o negative in base all'efficacia nel gestire lo stress e promuovere il benessere.

Le strategie di coping considerate positive sono quelle che aiutano le persone ad affrontare lo stress in modo efficace, promuovendo la salute mentale e il benessere. Queste strategie possono includere, il supporto sociale, l'autocura e la gestione dello stress.

Quando tali strategie vengono utilizzate in modo sano e costruttivo, possono aiutare le persone a superare le difficoltà, a gestire le emozioni negative e a migliorare la propria resilienza.

D'altra parte, le strategie di coping considerate negative sono quelle che possono essere dannose o inefficaci nel gestire lo stress a lungo termine; quando queste strategie vengono utilizzate in modo eccessivo o prolungato, possono aumentare l'ansia, l'isolamento sociale e il rischio di problemi di salute mentale.

Esiste un training per le abilità di coping?

Esistono programmi di training e interventi che possono aiutare le persone a sviluppare abilità di coping efficaci, che possono essere offerti da professionisti della salute mentale, come gli psicologi, e possono essere adattati alle esigenze individuali.

I programmi di training per le abilità di coping possono includere diverse componenti, tra cui:

  • educazione sullo stress e sulle sue conseguenze
  • identificazione delle fonti di stress
  • sviluppo di strategie di coping
  • pratica delle abilità di coping
  • supporto continuo.

L'obiettivo principale è quello di aiutare le persone a sviluppare strategie di coping che risultino maggiormente adattive e funzionali al fine di ottenere un miglioramento della loro capacità di far fronte alle sfide della vita.

Fonti Bibliografiche

  • Blumenthal, S., Blumenthal, Y. (2021). Coping Strategies of Teachers: An Inventory of Approaches and Programs and their Knowledge and Usage in German Schools. International Journal of Educational Methodology. 7. 697-713
  • Bondarchuk, O., Balakhtar, V., Pinchuk, N., Pustovalov, I., & Pavlenok, K. (2023). Adaptation of Coping Strategies to Reduce the Impact of Stress and Lonelines on the Psychological Well-Being of Adults. Journal of Law and Sustainable Development, 11(10), e1852
  • Homa, M., Ziarko, M., Litwiniuk, M. (2023). Coping with cancer and a history of health-related events. Rep Pract Oncol Radiother. Apr 6;28(1):66-73
  • Lazarus, R. S. (1993). Coping theory and research: Past, present, and future. Psychosomatic Medicine, 155, 234-247
  • Lazarus, R., & Folkman, S. (1984). Stress, appraisal, and coping. BF575.S75L32, 155.9, 84-5593.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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