Molte persone continuano a viversi come vittime sperimentando prevalentemente sentimenti di rabbia e recriminazione. Il processo di resilienza, invece, prevede che la persona diventi protagonista attivo della sua vita e riesca ad integrare l’esperienza di crisi con la propria identità, sviluppando una visione e una conoscenza di sé più complessa, per affrontare diversamente le sfide della vita.
La spiegazione fisica della resilienza, intesa come capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, da cui la psicologia ha mutuato il concetto, favorisce l’idea che la resilienza venga vista comunemente come una caratteristica innata più che un processo, una qualità intrinseca all’individuo senza tenere conto del contesto relazionale in cui questo processo si dispiega.
La resilienza è compresa meglio se allarghiamo il contesto in cui questa si sviluppa, fino ad includere la famiglia. D’altronde, qualsiasi evento critico non può essere solo individuale ma si riflette anche in situazioni di conflitto relazionale.
L’espressione resilienza familiare consente di restituire la giusta centralità e attenzione al contesto e di comprendere, nello specifico, come la famiglia possa avere un potenziale sia di crescita che riparativo, nonostante e grazie alle crisi che è chiamata ad affrontare.
La resilienza familiare valorizza diversità e peculiarità di ogni sistema e aiuta a sfatare due miti familiari ancora ben radicati nel senso comune:
Questi due miti alimentano il senso di inadeguatezza e fallimento nelle famiglie che oggi si trovano ad attraversare momenti di transizione e mutamento, tanto nelle relazioni quanto nei ruoli, mentre dovrebbero invece considerare che il funzionamento sano si evidenzia proprio attraverso la loro personale capacità di risolvere e affrontare le crisi.
Froma Walsh, tra i maggiori esperti di resilienza familiare, ha identificato i processi fondamentali che la famiglia può attivare per sviluppate e potenziare la sua capacità di resilienza:
La lettura che diamo agli eventi è intimamente connessa alle azioni che decidiamo di mettere in campo:
Diversamente, avere una lettura complessa degli eventi implica riconoscere:
Una lettura positiva si alimenta di intraprendenza, tenacia e incoraggiamento reciproco, e si traduce nella ricerca attiva di possibili soluzioni.
La capacità di cambiare è un requisito di adattamento fondamentale per le famiglie. Una struttura familiare solida non è assimilabile all’immagine di un materiale che mantiene la sua forma nonostante le sollecitazioni esterne, ma è da associare più ad un materiale plastico capace di modellarsi per diventare funzionale alle nuove sfide, senza però perdere le sue caratteristiche fondamentali.
Mantenere stabilità anche in un momento di forte perturbazione familiare significa quindi cambiare, garantendo sempre la chiarezza di ruoli e regole: i singoli membri della famiglia devono sapere cosa ci si aspetta da loro e cosa possono aspettarsi dagli altri. La prevedibilità delle routine familiari restituisce un senso di continuità e stabilità nel tempo.
Una comunicazione chiara e aperta delle emozioni e delle strategie condivise è fondamentale per promuovere la resilienza familiare.
In condizione di stress, è facile che si ricorra ad interpretazioni o a deduzioni, colmando i vuoti informativi con le speranze migliori o le paure peggiori. È necessario, invece, attribuire un senso e un significato condiviso a ciò che sta avvenendo in famiglia, perché solo se condivisa un’esperienza diventa più comprensibile e gestibile. La comunicazione, quindi, non può trascurare l’espressione delle emozioni sia negative che positive.