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Distanti ma vicini: l’uso on line delle tecniche esperienziali

Distanti ma vicini: l’uso on line delle tecniche esperienziali
Distanti ma vicini: l’uso on line delle tecniche esperienzialilogo-unobravo
Ilaria Alfano
Ilaria Alfano
Redazione
Psicologa Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il

Nella psicoterapia cognitivo-comportamentale si fa largo uso delle tecniche esperienziali. Soprattutto la “terza onda” comprende approcci di nuova generazione come:

  • l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT);
  • la Dialectical Behavior Therapy (DBT);
  • la Schema Therapy.

Imagery e chair work

Vanno sotto il nome di imagery tutte le immagini mentali o altri tipi di rappresentazione psichica non verbale connesse a un’esperienza, che possono essere spontanee o richiamate volontariamente. Sono impiegate anche nella terapia cognitivo-comportamentale standard laddove, ad esempio, i pazienti incontrano difficoltà a individuare i pensieri automatici che insorgono in situazioni specifiche.

Nella Schema Therapy questo intervento focalizzato sulle emozioni diventa, insieme al lavoro con le sedie, la via di elezione per tornare agli eventi dell’infanzia e comprendere l’origine degli schemi maladattivi precoci dei pazienti, oltre che per determinare in questi ultimi un cambiamento effettivo e duraturo.

Esistono diverse tipologie di esercizi di imagery come:

  • l’imagery diagnostica breve, che dura pochi minuti ed è utile ad approfondire l’esperienza del paziente in seduta;
  • l’imagery orientato alle risorse e al futuro, che mira ad aumentare l’auto-compassione, il benessere e la cura personali o che permette di preparare i pazienti alla messa in atto degli esperimenti comportamentali;
  • il rescripting di eventi traumatici o connessi ad esperienze di perdita, lutto e senso di colpa, per affrontare e dare una conclusione a questioni difficili e irrisolte.
MART PRODUCTION - Pexels

È preso in prestito dalla psicoterapia della Gestalt, invece, il lavoro con le sedie (chair work).
Le diverse parti del paziente si avvicendano dialogando tra loro e con il terapeuta. L’obiettivo è sviluppare una comprensione di sé più profonda e, soprattutto, superarne le difese:

  • validandole;
  • confrontandole;
  • raggirandole

per accedere alla sua parte bambina, sofferente a causa del mancato soddisfacimento dei propri bisogni primari; in questo modo si fornisce al paziente un’esperienza affettiva ed emotiva correttiva.


Come facilitare l’uso delle tecniche esperienziali nella terapia a distanza

Tecniche esperienziali come quelle citate si prestano alla psicoterapia a distanza? Sì, pur con i dovuti accorgimenti, validi anche quando l’intervento non è mediato dal web.

Innanzitutto, il terapeuta deve predisporre le condizioni di sicurezza e di comfort affinché il paziente possa esplorare il proprio materiale emotivo senza, ad esempio, la preoccupazione di poter perdere il controllo.

A tal scopo, la preparazione del paziente sarà cruciale:

  • gli si forniranno le istruzioni necessarie;
  • avrà le informazioni sull’intervento e la sua durata;
  • verrà rassicurato sul poter interrompere l’esercizio in qualunque momento concordando un segnale di stop o che, se chiudere gli occhi fosse per lui disagevole come nel caso del lavoro di imagery, potrà lasciarli aperti e fissare un punto del pavimento o sulla parete davanti a sé.

Per svolgere una seduta in modo corretto, sarebbe opportuno che il paziente si ritagliasse uno spazio privato al riparo da interruzioni e rumori esterni, cosa non sempre possibile come abbiamo avuto modo di sperimentare nel periodo della quarantena. Tali accorgimenti sono fondamentali nel lavoro di qualsiasi psicologo a domicilio, online o in presenza.

javier gonzalez - Pexels

Altri strumenti da utilizzare online

Per conferire ulteriore concretezza a tecniche non esclusivamente verbali che privilegiano la componente emotiva, cioè le informazioni “calde” archiviate nella memoria episodica, si potrebbe ricorrere in seduta all’uso:

  • del disegno;
  • delle registrazioni audio-video;
  • di supporti come i giocattoli.

Questi ultimi possono essere utilizzati non soltanto quando i pazienti sono bambini, perché potrebbero: 

  • aiutare il paziente a entrare in contatto con la propria parte più autentica e vulnerabile (appunto, bambina);
  • fungere da oggetti “transizionali” per interiorizzare la figura del terapeuta come modello di adulto sano.

I giocattoli potrebbero anche agevolare il lavoro del terapeuta. Nella mia esperienza professionale ho trovato molto utile spiegare ai pazienti seguiti a distanza il chair work, servendomi di alcune sedioline in formato casa delle bambole.

Prepararsi alla terapia: un compito del professionista

Le tecniche esperienziali possono essere utilizzate sia nella fase iniziale di assessment che nel corso del trattamento. In situazioni di terapia erogata on line, ancor più che nella terapia in presenza, aver già costruito una buona alleanza terapeutica faciliterà lo svolgimento degli esercizi emotivamente attivanti.

Come terapeuti, sottoporsi per primi, in supervisione o nei gruppi formativi, alle tecniche proposte ai pazienti in seduta è un passo imprescindibile per comprenderne potenzialità e difficoltà.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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