Terapia online
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Il setting, cornice per una terapia efficace

Il setting, cornice per una terapia efficace
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Elena Toscano
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Costruttivista
Unobravo
Pubblicato il
5.5.2022

Cosa si intende per setting terapeutico? Il setting è la cornice che definisce le caratteristiche di un’efficace relazione terapeutica. Approfondiremo in questo articolo il concetto di setting terapeutico in psicologia.

Cosa vuol dire setting?

Iniziamo col dare una definizione di setting. Il termine deriva dall’inglese “to set”, che significa “fissare”, “sistemare”; per cui il setting terapeutico, per definizione, è la cornice all’interno della quale sono fissati i presupposti per svolgere un processo terapeutico

In psicologia clinica il setting è costituito da tutti quegli aspetti che delimitano e sostengono l’intervento psicologico. La funzione del setting nella terapia è anche quella di differenziare la relazione terapeutica da tutti gli altri tipi di relazione che incontriamo nella nostra vita, come quelle di amicizia. 

Che cos'è il setting terapeutico?

Il tema del setting terapeutico in campo psicoanalitico è stato oggetto di un ampio dibattito a partire da S. Freud, che forniva alcune precise regole ai suoi pazienti come quella delle associazioni libere o della posizione sdraiata sul lettino.

Il setting rimane tuttavia un elemento fondamentale di ogni percorso psicoterapeutico, a prescindere dai tipi di psicoterapia (che può essere, ad esempio, ad orientamento cognitivo comportamentale, gestaltico, sistemico-familiare o di altro tipo). Il setting definisce l’insieme degli aspetti che regolano la relazione terapeutica e i confini dello spazio di lavoro, che possono variare a seconda che si tratti di:

Il setting di una terapia deve essere anche accogliente, un luogo sicuro dentro il quale terapeuta e paziente possono muoversi al fine di raggiungere gli obiettivi di terapia.

Set e setting in psicologia

Vediamo più da vicino il significato di setting in psicologia. Il set fa riferimento a tutto quanto è visibile e stabilito esplicitamente nel rapporto tra psicologo e cliente. Il setting in senso stretto, come luogo mentale, è costituito da elementi invisibili (ad esempio teoria della tecnica adottata dal professionista e il modo in cui si dispiega il processo terapeutico).

Il set in quanto cornice tangibile, comprende:

Ogni professionista, psicologo e psicoterapeuta, ha il compito di definire chiaramente gli elementi del setting, sia che lavori che proprio studio privato, che come psicologo domiciliare o psicologo online. Le sue competenze saranno di:

  • pensare il setting più adatto al paziente
  • osservare il modo in cui il paziente reagisce al setting
  • formulare un pensiero sui comportamenti del paziente.

La violazione del setting terapeutico

Quando si parla di setting in psicologia è inevitabile non prendere in considerazione la violazione del setting, cioè il valicamento dei confini definiti dal setting. Questo può avvenire sia da parte del paziente che da parte del terapeuta.

Quando il paziente viola il setting? Un mancato rispetto dei setting può manifestarsi, ad esempio, con la ricerca di contatti fisici o sessuali, col saltare gli incontri concordati o con un sistematico inadempimento dei pagamenti. In psicoterapia un attacco al setting può provenire anche dalla famiglia del paziente, che contatta lo psicoterapeuta richiedendo informazioni vincolate dal segreto professionale.

Quando il terapeuta infrange le regole del setting si tratta di una malpractice clinica, che può andare al di là del mancato rispetto del Codice Deontologico e può mettere in pericolo la terapia stessa. Alcuni esempi di rottura del setting da parte dello psicologo includono:

  • esprimere giudizi personali sul comportamento del paziente
  • abusare del potere derivante dalla propria posizione
  • non rispettare l’orario degli appuntamenti.
setting terapeutico psicologia
Artem Podrez - Unsplash

Costruire il setting online

L’importanza del setting terapeutico è evidente anche nella terapia online. Sappiamo che la psicoterapia online funziona e si realizza nel mondo virtuale e a distanza, ma questa modalità di telehealth ha ben poco di virtuale, poiché anche in questo caso è possibile costruire e mantenere un legame tra il terapeuta e il paziente, all’interno del setting di cura.

Gli elementi del setting prioritari per il  processo terapeutico rimangono saldi anche nella terapia online, mentre altri si modificano e diventano più flessibili. È il caso degli aspetti fisici del setting. Nella terapia online, infatti, non ci sono due persone che parlano dentro ad una stanza, ma due persone in due stanze diverse che si parlano attraverso uno schermo. In questo particolare caso è come se la stanza di terapia fosse creata per metà dal paziente e per l’altra metà dal terapeuta.

La differenza di setting può inficiare l’efficacia del trattamento?

A seguito della pandemia da Covid-19 e all’aumento delle prestazioni erogate online, sono state condotte diverse ricerche per studiare l’efficacia della terapia a distanza ed è stata data particolare attenzione all’aspetto del setting. Tra queste, un’indagine condotta dai terapeuti delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva, ha studiato la qualità e l’efficacia percepita della terapia, alla luce di un nuovo setting. Sono stati intervistati un totale di 184 pazienti:

  • il 50,3% di loro ha intrapreso o ripreso la psicoterapia nel periodo di pandemia;
  • il 49,7% ha continuato telematicamente una terapia che era già in corso. Fra questi, il 15,4% aveva già avuto in passato esperienze con la psicoterapia online.

I risultati dell’indagine sono interessanti e indicano che:

  • l’82,9% dei pazienti riporta di sentirsi a suo agio all’interno del setting telematico;
  • l’85,1% indica che tale modalità non sta intaccando la relazione terapeutica;
  • l’83,5% riporta di poter esprimere in modo esaustivo le proprie emozioni;
  • l’86,8% dei pazienti riferisce di non avere problemi nel rispettare gli orari concordati per le sedute;
  • solo il 13,2% riferisce problemi di organizzazione riguardo la privacy, il lavoro e la sovrapposizione con la modalità di smart working.

Un aspetto interessante è la differenza tra i due gruppi di pazienti: chi ha iniziato per la prima volta una terapia online si dichiara disposto a proseguire in questa modalità anche in futuro rispetto a chi non ha mai avuto questa esperienza.

setting definizione psicologia
Nick Morrison - Unsplash

Accorgimenti per il setting psicologico online 

Alcuni pazienti che hanno sperimentato un lavoro di terapia in presenza, dicono di apprezzare il momento in cui entrano fisicamente nella stanza di terapia: notano lo stile degli arredi, la loro disposizione, l’illuminazione e tutto ciò diventa parte della terapia e del luogo sicuro che essa rappresenta.

Ma quali accorgimenti deve avere chi si approccia per la prima volta ad un lavoro psicologico su di sé e lo fa online? Come deve essere il setting? Ecco 6 consigli utili per costruire un setting digitale e affrontare la terapia da casa:

  1. cerca un luogo confortevole, che possibilmente possa rimanere sempre lo stesso;
  2. scegli un luogo silenzioso dove è garantita la tua privacy;
  3. porta con te qualcosa che ti faccia stare bene, per esempio un cuscino comodo che possa aiutarti nella seduta o un bicchiere d’acqua;
  4. assicurati di avere a disposizione del materiale per poterti appuntare qualcosa se richiesto;
  5. rendi lo schermo un vantaggio: talvolta la distanza fisica aiuta nell’esprimere vissuti o convinzioni che riteniamo imbarazzanti e di cui non parliamo con facilità;
  6. ritagliati del tempo per te dopo la seduta per riordinare le idee: fai come se dovessi compiere un tragitto per tornare a casa.

Ciò che ti sarà utile fare è costruire una routine che ti accompagni nell’andare dallo psicologo e che possa sostenere la tua voglia di cambiamento! Ma quali accorgimenti deve avere chi si approccia per la prima volta ad un lavoro psicologico su di sé e lo fa online?

Ecco 5 consigli utili per affrontare la terapia da casa:

  1. cerca un luogo confortevole, che possibilmente possa rimanere sempre lo stesso;
  2. scegli un luogo silenzioso dove è garantita la tua privacy;
  3. porta con te qualcosa che ti faccia stare bene, per esempio un cuscino comodo che possa aiutarti nella seduta o un bicchiere d’acqua;
  4. assicurati di avere a disposizione del materiale per poterti appuntare qualcosa se richiesto;
  5. rendi lo schermo un vantaggio: talvolta la distanza fisica aiuta nell’esprimere vissuti o convinzioni che riteniamo imbarazzanti e di cui non parliamo con facilità;
  6. ritagliati del tempo per te dopo la seduta per riordinare le idee: fai come se dovessi compiere un tragitto per tornare a casa.

Ciò che ti sarà utile fare è costruire una routine che ti accompagni alle sedute di terapia e che possa sostenere la tua voglia di cambiamento!

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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