Salute mentale
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Il potere terapeutico dell’immaginazione e della fantasia

Il potere terapeutico dell’immaginazione e della fantasia
Il potere terapeutico dell’immaginazione e della fantasialogo-unobravo
Roberta Spagnuolo
Roberto Spagnuolo
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico
Unobravo
Pubblicato il

La capacità dell'uomo di immaginare quello che non esiste e di essere intraprendente e creativo, è ciò che sta alla base di molte delle sue realizzazioni. Forse è per questo che Albert Einstein ha detto:

"L'immaginazione è più importante della conoscenza”.

Nel bambino, tale funzione è alla base della formazione delle strutture psichiche superiori: attraverso il gioco simbolico egli immagina e costruisce la realtà, ponendo così le basi per lo sviluppo di un pensiero razionale.

L’immaginazione creativa

Immaginare rappresenta una risorsa creativa presente in ognuno di noi che spesso non attingiamo a questa funzione, restando intrappolati nelle nostre familiari abitudini.

“Non tutte le prigioni hanno le sbarre: ve ne sono molte altre meno evidenti da cui è difficile evadere, perché non sappiamo di esserne prigionieri. Sono le prigioni dei nostri automatismi culturali che castrano l'immaginazione, fonte di creatività" H. Laborit

L’immaginazione ci permette di:

  • entrare in contatto con ciò che ci manca nella realtà spingendoci verso l’azione;
  • sentire un certo senso di energia e motivazione;
  • avere opportunità concrete e realizzabili, rimanendo nell’ambito del possibile.

Immaginazione e psicoterapia

Far immaginare ad una persona come sarebbe per lei una certa condizione è fondamentale perché si presentino davanti ai suoi occhi delle possibilità. La si aiuta, così, ad esplorare nuovi orizzonti facendo ricorso alla creatività.

Anna Shvets - Pexels

L’immaginazione ci consente di prefigurare ciò che realmente vogliamo, lasciando che la mente indugi sui nostri sogni e desideri, e diventa necessaria per guidare e motivare l’azione. Immaginare mette in moto delle risorse interne.

Coltivare la propria immaginazione diviene un atto fortemente terapeutico che può:

  • creare un ponte con la realtà esterna;
  • permettere di costruire la propria esistenza, trasformando la realtà secondo le proprie esigenze;
  • aprire a nuovi modi di essere e a nuove consapevolezze;
  • diventare il presupposto per riconsiderare il proprio vissuto, esplorando percorsi alternativi.

L’aspetto immaginativo è uno strumento cardine nella psicoterapia della Gestalt, dove si incoraggia la persona a fare dei brevi viaggi nell’immaginario, cercando sempre un legame di senso con la realtà sociale, concreta e condivisa.

La fantasia guidata

La fantasia ci proietta in mondi inesistenti dove l’impossibile diventa possibile, ci permette di vedere oltre la realtà, di dar vita a scoperte, invenzioni e arte. Essa riesce a rendere visibile l’invisibile e permette di accedere a parti di noi di cui non siamo consapevoli.

La tecnica della fantasia guidata è una tecnica immaginativa espressiva che si basa sul suggerimento di immagini già precostituite, lasciando alla persona la possibilità di viverle in modo unico e creativo. Essa consente di:

  • entrare in un contatto profondo con se stessi;
  • scoprire nuovi ruoli;
  • giocare parti diverse di sé;
  • accedere ad emozioni, vissuti e ricordi nascosti;
  • superare difficoltà presenti;
  • coltivare speranze per il futuro;
  • elaborare passati dolorosi;
  • attivare la nostra creatività e immaginazione per trovare nuove soluzioni ai problemi che incontriamo nel percorso della nostra vita.
Pixabay - Pexels

Attraverso questa tecnica, grazie all’aiuto del terapeuta che stimola ed incoraggia tale processo, la razionalità cede il posto all’immaginazione, alle emozioni, al mondo interno, ai conflitti e a desideri profondi.

La persona viene invitata a mettersi in una condizione iniziale di rilassamento e a seguire la voce del conduttore che proporrà un viaggio immaginativo ricco di simboli, favorendo così l’emergere di emozioni ed eventuali blocchi e permettendo di porsi in una condizione non giudicante per ciò che accade e ciò che emerge.

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