Il sogno: un messaggio esistenziale per crescere

Il sogno: un messaggio esistenziale per crescere
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Marianna Michela Milia
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico-Analitico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
1.3.2022
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Tutti noi facciamo esperienza dei sogni: storie, immagini, persone che ci si svelano davanti in maniera più o meno comprensibile mentre stiamo dormendo. Ma cosa vogliono rappresentare? C’è un messaggio da decodificare in ogni sogno? 

Nella Gestalt analitica, frutto dell’integrazione della psicologia junghiana e della psicoterapia della Gestalt di Perls, l’attenzione viene posta allo scopo per cui un fenomeno si manifesta e al modo in cui lo fa, perciò in termini finalistici e processuali. In questo articolo approfondiremo il significato e la funzione dei sogni per lo sviluppo psicologico.

Il racconto del sogno

L’elaborazione, e quindi l’interpretazione dei sogni, rimane lo strumento principale di ogni analisi del profondo:

  • in chiave archetipica e di inconscio personale se fatta in veste junghiana;
  • in chiave esistenziale e processuale se fatta in veste gestaltica. 

Il sogno, nella Gestalt analitica è parte di un processo indirizzato all’interno di una dialettica tra la posizione cosciente e quella inconscia, e costituisce un messaggio esistenziale che mostra al sognatore il modo in cui esiste e la natura della sua esistenza affinché possa ampliare la sua consapevolezza e identificare i punti ciechi della coscienza.

Attraverso l’integrazione di tali parti di sé, alienate e proiettate sui vari elementi di cui è composto il sogno, è possibile lo sviluppo della personalità e il percorso di individuazione. Nella rappresentazione onirica, i sistemi che formano la psiche (tenuti uniti dal Sé per dare equilibrio e stabilità alla personalità) mettono in scena un racconto che, attraverso simboli, allegorie e metafore:

  • possa parlare all’Io e orientare il sognatore verso il futuro
  • mostri la relazione dei suoi contenuti soggettivi interni con la realtà oggettiva esterna;
  • sostenga in questo modo il suo processo d’individuazione. 

La rappresentazione onirica è una mappa da seguire

Come da definizione, il Sé è “quella funzione dell’organismo umano che ne esprime la capacità di entrare in contatto con il proprio ambiente e di ritirarsi da esso. Il Sé quindi non può considerarsi come un qualcosa di determinato, fisso e atemporale, ma solo in relazione all’ambiente al quale appartiene o con il quale interagisce in un dato momento.”

In questa prospettiva, l’Io e l’ambiente non sono più visti come entità a sé, ma come parti di una stessa unità in reciproca interazione. La loro possibile tensione rappresenta il necessario movimento che tende all’integrazione e alla crescita. Ed è proprio a questo scopo che l’esperienza onirica si manifesta, cioè per dare una mappa attiva che raffigura e rende operanti:

  • le emozioni
  • i vissuti
  • gli elementi esterni del sognatore

dando vita alla rappresentazione delle sue dinamiche intrapsichiche e relazionali. Attraverso il percorso narrativo di tale mappa, che svela tutti i percorsi emotivi del sognatore e le alternative di risoluzione per lui disponibili al momento, esso può riappropriarsi delle sue proiezioni, e integrare gli aspetti consci e inconsci della sua esistenza mostrati nei vari elementi del sogno.

Andrea Piacquadio - Pexels

Dove ci vuole portare la mappa

Il sogno ha come unico scopo quello di ampliare la coscienza del sognatore portando alla luce aspetti fino a quel momento sconosciuti dell’esistenza personale e transpersonale, infatti:

  • dona immagini di energia che sintetizzano esperienze passate e presenti, personali e collettive;
  • trasmette anche informazioni sulle relazioni con coloro su cui le strutture psichiche e i complessi intrapsichici sono proiettati. 

Il sogno, quindi, oltre a includere materiale relativo alla vita esterna e alle relazioni del sognatore, compensa o completa una carenza nella posizione cosciente del sognatore, che in genere appare così come il Sé Guida lo vede, in termini di potenzialità, tendenze o debolezze, che sono però ancora sconosciute, inconsce, appunto. 

Ciò che è importante fare, pertanto, è confrontare la posizione e l’azione dell’Io del sogno nel dramma onirico con gli atteggiamenti e il comportamento tenuti coscientemente dal sognatore. Gli eventi onirici indicano ciò che è probabile o sicuro che si sviluppi, in base alla situazione attuale, incoraggiando o ammonendo a seconda dei casi. 

È necessario quindi che la posizione cosciente sia aperta e disponibile all’assimilazione delle metafore e dei simboli onirici nell’esperienza cosciente. Solo così il sogno può favorire efficacemente lo sviluppo della personalità e offrire il suo aiuto nelle relazioni interpersonali. Deve trattarsi dunque di una comprensione che sia capace di tradursi anche in un’esperienza affettiva ed emotiva personale. 

Facciamoci guidare dai sogni

L’elaborazione dei sogni permette un tipo di equilibrio:

  • all’interno della psiche
  • tra l’impulso individuale alla consapevolezza e l’esperienza dell’ambiente esterno. 

Realtà psicologica e punti ciechi della coscienza vengono individuati perché ogni sogno rivela una complessualità inconscia e la dinamica archetipica che sta dietro agli strati emotivamente attivati del complesso. 

Il sogno tende all’ampliamento della consapevolezza offrendo commenti, correzioni e contributi per la soluzione dei problemi. Perciò rafforza, aggrega o riequilibra i punti di vista coscienti del sognatore (o dell’analista), ed è quindi un importante veicolo di sostegno per lo sviluppo psicologico. Tuttavia non dice cosa si deve fare, perché questa responsabilità, e l’attuazione nella vita pratica, è sempre lasciata al sognatore.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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