Il sogno è da sempre stato oggetto di riflessioni e considerazioni magiche e filosofiche, nel tentativo di decifrare la complessità della vita psichica dell’uomo. Nel contesto psicoterapeutico, in cui il paziente-sognatore esprime, anche attraverso il sogno, il desiderio e l’angoscia di conoscersi, è importante prestare attenzione anche a questo aspetto. Come ascoltare e interpretare i sogni di un paziente?
Il sogno è da sempre stato oggetto di riflessioni e considerazioni magiche e filosofiche, nel tentativo di decifrare la complessità della vita psichica dell’uomo. Nel contesto psicoterapeutico, in cui il paziente-sognatore esprime, anche attraverso il sogno, il desiderio e l’angoscia di conoscersi, è importante prestare attenzione anche a questo aspetto. Cosa fa lo psicologo per interpretare i sogni di un paziente?
Generalmente, viene riconosciuto che il sogno rende consapevole e comunicabile la natura e la complessità del mondo interno del sognatore, perché l’attività onirica consente di vivere in una pienezza di espressioni non limitata da una patologia o da difficoltà e conflitti. Per un’interpretazione, bisogna quindi contestualizzare il sogno in relazione alla storia della persona che lo compie: il sogno è sempre il sogno di qualcuno.
Nel sogno si manifestano i modi di essere del sognatore. L’attività onirica è un teatro in cui la persona può esistere, soprattutto a livello emotivo, in modi diversi rispetto situazioni esistenziali conosciute. Nella relazione terapeutica diventa importante il “come”, il “perché” e il “quando” il paziente racconta i sogni e, soprattutto, il modo in cui il terapeuta sa ascoltarli. In tal modo, il terapeuta diviene la persona che aiuta il paziente a gestire i sogni così come qualunque altra parte di sé poco chiara o piacevole.
In psicoterapia il sogno è una costruzione a due, cioè una manifestazione di ciò che il paziente, nei suoi aspetti inconsci e nella sua profonda ed interiorizzata relazione con il terapeuta, produce sotto forma di immagini, emozioni e vissuti. Il sogno può essere considerato:
In ogni caso, il sogno è anche e sempre il frutto di una creazione che attinge a uno “spazio mentale” che appartiene al sognatore e al terapeuta.
Il sogno esprime, seppure con un suo particolare linguaggio, la complessità dei vissuti emotivi, affettivi e cognitivi dell’individuo:
È possibile interpretare il sogno nell’ambito della psicoterapia, a patto che si tega conto della relazione tra il racconto del sogno e l’interazione con il terapeuta nelle diverse fasi del percorso. “Interpretare”, dal latino interpretium, vuol dire mediare. Nella psicoterapia psicodinamica per giungere all'interpretazione di un sogno infatti si cerca una mediazione tra:
Il lavoro terapeutico clinico sul sogno deve basarsi innanzitutto sul riconoscimento di una profonda alleanza tra paziente e terapeuta, per fare insieme un percorso che porti alla guarigione e in genere al benessere. Un valido approccio è lavorare lasciando spazio all’analogia, che permette di:
Il sogno esprime l’intensità, la temporalità e la desiderabilità reciproca di un’interazione terapeutica e si manifesta attraverso un simbolismo condiviso, che rivela significati che riguardano le relazioni del paziente: quelle familiari ed intime e, non ultima, quella con il terapeuta.
Il terapeuta, in questa relazione con il paziente, diviene un “compagno di sogni”. Nel sogno, l’Io del paziente condivide con il terapeuta la consapevolezza su ciò che egli avverte di se stesso, della sua collocazione nel mondo e delle sue aspettative rispetto a sé e agli altri. Nel sogno narrato, l’Io del paziente rinuncia alla sua solitudine e vive la relazione con il terapeuta senza perdere la propria individualità.