L’interpretazione dei sogni nella relazione tra paziente e terapeuta

L’interpretazione dei sogni nella relazione tra paziente e terapeuta
Maria Teresa Giannoni
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Analitico-Transazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
21.10.2025
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Il sogno è da sempre stato oggetto di riflessioni e considerazioni magiche e filosofiche, nel tentativo di decifrare la complessità della vita psichica dell’essere umano. Nel contesto psicoterapeutico, dove la persona che sogna esprime, anche attraverso le immagini oniriche, desideri e timori nel percorso di conoscenza di sé, l’interpretazione dei sogni rappresenta uno strumento prezioso: prestare attenzione a questo aspetto può offrire nuove chiavi di lettura e preziosi spunti di comprensione, accompagnando la persona nel percorso terapeutico. Come ascoltare e interpretare i sogni di una persona in terapia?

Uno strumento per conoscersi meglio

Generalmente, viene riconosciuto che il sogno rende consapevole e comunicabile la natura e la complessità del mondo interno del sognatore, perché l’attività onirica consente di vivere una pienezza di espressioni non limitata da una patologia o da difficoltà e conflitti. Proprio per questo, l'analisi del sogno diventa uno strumento rilevante nel percorso terapeutico: per un’interpretazione efficace, infatti, è importante contestualizzare il sogno in relazione alla storia della persona che lo compie. Ogni sogno, dunque, è sempre il sogno di qualcuno.

Nel sogno si manifestano i modi di essere della persona. L’attività onirica è un teatro in cui si può esistere, soprattutto a livello emotivo, in modi diversi rispetto alle situazioni esistenziali conosciute. Nella relazione terapeutica diventa importante il “come”, il “perché” e il “quando” la persona racconta i sogni e, soprattutto, il modo in cui il terapeuta sa ascoltarli. In questo modo, il terapeuta diventa la persona che aiuta a gestire i sogni così come qualunque altra parte di sé poco chiara o piacevole.

Il “sogno raccontato”

In psicoterapia il sogno è una costruzione a due, cioè una manifestazione di ciò che la persona, nei suoi aspetti inconsci e nella sua profonda ed interiorizzata relazione con il terapeuta, produce sotto forma di immagini, emozioni e vissuti. Il sogno può essere considerato:

  • “oggetto” di analisi per sé stesso;
  • “vissuto” del sognatore;
  • “racconto” che crea uno spazio di condivisione e di dialogo con il terapeuta.

In ogni caso, il sogno è anche e sempre il frutto di una creazione che attinge a uno “spazio mentale” condiviso tra chi sogna e chi ascolta.

Karyme Franca - Pexels

l sogno come passaggio dalla paura al desiderio

Il sogno esprime, seppure con un suo particolare linguaggio, la complessità dei vissuti emotivi, affettivi e cognitivi dell’individuo:

  • può esprimere un desiderio;
  • può rivelare i meccanismi di difesa da angoscia, odio e rabbia;
  • può evidenziare lo stato psichico della persona;
  • può essere un tentativo di risoluzione di problematiche e conflitti.

Il lavoro clinico con il sogno

È possibile interpretare il sogno nell’ambito della psicoterapia, a patto che si tenga conto della relazione tra il racconto del sogno e l’interazione con il terapeuta nelle diverse fasi del percorso. “Interpretare”, dal latino interpretium, vuol dire mediare nel significato. Nella psicoterapia psicodinamica, per giungere all'interpretazione dei sogni, si cerca una mediazione tra:

  • il conscio, cioè il racconto del sogno;
  • l’inconscio, ovvero l’esperienza onirica della persona;

Il lavoro terapeutico clinico sul sogno si basa innanzitutto sul riconoscimento di una profonda alleanza tra chi porta il sogno e chi lo ascolta, per fare insieme un percorso che porti al benessere. Un valido approccio è lavorare lasciando spazio all’analogia, che permette di:

  • raccontare fatti esterni alla terapia o propri del contesto terapeutico;
  • esplicitare cosa sta avvenendo nel “qui ed ora” ma anche cosa è avvenuto nella storia della persona.

Il sogno esprime l’intensità, la temporalità e la desiderabilità reciproca di un’interazione terapeutica e si manifesta attraverso un simbolismo condiviso, che rivela significati che riguardano le relazioni della persona: quelle familiari, intime e, non ultima, quella con il terapeuta.

Un “compagno di sogni”

Il terapeuta, in questa relazione, diventa un “compagno di sogni”. Nel sogno, l’Io della persona condivide con il terapeuta la consapevolezza su ciò che avverte di sé, della propria collocazione nel mondo e delle aspettative rispetto a sé e agli altri. Nel sogno narrato, l’Io della persona rinuncia alla solitudine e vive la relazione con il terapeuta senza perdere la propria individualità.

Meteo - Pixabay

I possibili benefici pratici del lavoro sui sogni in terapia

Lavorare sui sogni in psicoterapia può offrire diversi vantaggi concreti per il percorso di crescita personale. L’esplorazione dei contenuti onirici consente infatti di approfondire il significato psicologico dei sogni, permettendo alla persona di accedere a parti di sé spesso difficili da esprimere a parole e favorendo così una maggiore consapevolezza emotiva.

Tra i principali benefici si possono individuare:

  • Elaborazione dei conflitti interiori: il sogno può permettere di portare alla luce tensioni o paure inconsce, facilitando la loro comprensione e integrazione nella vita quotidiana.
  • Sviluppo della creatività e delle risorse personali: l’attività onirica può stimolare la fantasia e suggerire nuove soluzioni a problemi o situazioni bloccate.
  • Miglioramento della relazione con sé stessi: comprendere i propri sogni può aiutare a riconoscere bisogni, desideri e limiti, promuovendo l’autenticità.
  • Rafforzamento dell’alleanza terapeutica: condividere i sogni con il terapeuta può creare uno spazio di fiducia e collaborazione, essenziale per il processo di cambiamento.

Questi benefici possono manifestarsi gradualmente, sostenendo la persona nel percorso verso una maggiore autonomia e benessere psicologico.

Consigli pratici: come lavorare con i sogni

Per trarre beneficio dal lavoro sui sogni, può essere utile adottare alcune strategie pratiche che facilitano la riflessione e la condivisione in terapia.

  • Tenere un diario dei sogni: annotare i sogni appena svegli, anche solo con poche parole chiave, può aiutare a ricordarli e a coglierne i dettagli più significativi. Questo strumento diventa una preziosa risorsa da portare in seduta.
  • Rileggere e riflettere sui sogni: tornare periodicamente sui sogni scritti permette di individuare temi ricorrenti, emozioni o simboli che possono essere esplorati insieme al terapeuta.
  • Condividere senza giudizio: raccontare i sogni in terapia, anche quelli che sembrano strani o imbarazzanti, favorisce un clima di accoglienza e apertura, essenziale per il lavoro psicologico.
  • Porre domande su emozioni e significati: chiedersi, ad esempio, "Come mi sono sentito durante il sogno?", "Cosa mi ricorda questa situazione?", aiuta a collegare il materiale onirico alla propria esperienza di vita.

Questi semplici accorgimenti possono rendere il lavoro sui sogni più efficace e coinvolgente, sostenendo il percorso di crescita personale.

Il ruolo del terapeuta come facilitatore nell’interpretazione dei sogni

Il terapeuta svolge un ruolo importante nell’accompagnare la persona nell’esplorazione dei propri sogni. Più che fornire interpretazioni preconfezionate, il professionista può aiutare a scoprire il significato personale e unico dei contenuti onirici.

Il terapeuta facilita questo processo attraverso:

  • Ascolto attivo e non giudicante: accoglie il racconto del sogno senza interpretarlo subito, lasciando spazio alle emozioni e alle associazioni spontanee della persona.
  • Domande esplorative: guida la riflessione con domande aperte che stimolano la curiosità e la ricerca di senso, come "Cosa rappresenta per te questo elemento del sogno?".
  • Collegamento con la vita reale: aiuta a individuare possibili connessioni tra il sogno e le esperienze, i desideri o i conflitti attuali.
  • Rispetto del ritmo personale: riconosce che ogni persona ha tempi diversi nell’elaborare i propri sogni e incoraggia un’esplorazione graduale e rispettosa.

In questo modo, il terapeuta diventa un alleato prezioso nel viaggio di scoperta che il sogno rappresenta.

Approcci all’interpretazione dei sogni: una panoramica

Nel corso della storia della psicologia, diversi approcci hanno proposto modalità differenti di interpretare i sogni, offrendo prospettive complementari.

  • Approccio psicoanalitico (Sigmund Freud, medico e fondatore della psicoanalisi): considera il sogno come una via privilegiata per accedere all’inconscio, dove desideri e conflitti repressi si esprimono in forma simbolica. Secondo Freud, l’interpretazione dei sogni può aiutare a svelare questi contenuti nascosti.
  • Approccio analitico-archetipico (Carl Gustav Jung, psichiatra e fondatore della psicologia analitica): vede il sogno come espressione non solo dell’inconscio personale, ma anche di quello collettivo, popolato da archetipi universali. Jung attribuisce grande importanza ai simboli e al loro significato evolutivo per la persona.
  • Approccio cognitivo: offre un’altra prospettiva nell’ambito della psicologia dei sogni, interpretando i sogni come un modo in cui la mente elabora informazioni, emozioni e ricordi, contribuendo alla risoluzione di problemi e all’adattamento psicologico.

Queste prospettive, pur diverse, possono integrarsi nel lavoro clinico, offrendo strumenti utili per esplorare la ricchezza e la complessità del mondo onirico.

Esempi clinici: il sogno come risorsa in terapia

Per comprendere meglio come il lavoro sui sogni possa essere utile in terapia, può essere d’aiuto considerare alcune brevi vignette cliniche (i dettagli sono stati modificati per tutelare la privacy).

  • Il sogno ricorrente di cadere: una persona racconta di sognare spesso di precipitare nel vuoto. Insieme al terapeuta, esplora le emozioni di paura e insicurezza che emergono nel sogno, collegandole a un periodo di cambiamenti lavorativi. Questo può contribuire ad affrontare le sue ansie nella vita reale.
  • Il sogno di una casa misteriosa: un giovane sogna di aggirarsi in una casa sconosciuta, piena di stanze chiuse. In terapia, il sogno diventa lo spunto per riflettere sulle parti di sé che sente di non conoscere o accettare, favorendo in alcuni casi un percorso di integrazione personale.
  • Il sogno di un incontro significativo: una persona sogna di parlare con una figura saggia. Attraverso il dialogo con il terapeuta, riconosce in questa figura una parte di sé che desidera ascoltare di più, rafforzando in alcuni casi la fiducia nelle proprie risorse interiori.

Questi esempi illustrano come il sogno, accolto e compreso nel contesto terapeutico, possa diventare in alcuni casi una risorsa preziosa per la crescita e il benessere.

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Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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