La genitorialità: cosa accade alla coppia

La genitorialità: cosa accade alla coppia
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Veronica Di Meo
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
7.2.2020
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L'arrivo di un bambino fa sì che il sistema familiare divenga un sistema permanente che non potrà mai essere cancellato. La nascita di un figlio rappresenta una fase importante in cui maternità e paternità costituiscono, in una dimensione personale, un momento significativo nel processo evolutivo di ogni individuo. Cosa accade alla coppia che decide di avere un figlio?

Come cambia la coppia con l’arrivo di un figlio

La nascita di un figlio rende ancor più visibile l’unione coniugale della coppia, rappresenta qualcosa di irrevocabile e la testimonianza dell’essere stati insieme: il ruolo genitoriale non può essere cancellato. Questo stadio del ciclo di vita della coppia richiede un notevole impegno da parte dei genitori, perché devono farsi carico delle responsabilità genitoriali ed assumere un ruolo parentale.

La transizione da coppia coniugale a coppia genitoriale, la cura e l’allevamento della prole, modificano gli equilibri preesistenti, sollecitando la nascita di nuove regole e la ridefinizione di nuovi spazi interpersonali. Accettare il nuovo arrivato nel sistema familiare, già precostituito, non è un compito facile, ma è fondamentale.

È necessario che la coppia si ridefinisca e vada ad includere gli aspetti relativi alla cura dei bambini: così facendo si trasforma da coppia coniugale a coppia genitoriale. Ci saranno un nuovo accordo e nuovi modelli di comunicazione, adattando quelli preesistenti alla nascita della nuova triade.

Il nuovo arrivato va ad inserirsi in un sistema già organizzato, con una propria architettura temporale complessa e singolare, unica e irripetibile, caratterizzata soprattutto da storie individuali, esperienze condivise e organizzata intorno a dei legami intergenerazionali.

Un nuovo legame che intreccia passato e futuro

La famiglia ha un tempo caratterizzato da linee evolutive di un passato antico, legato ad alcuni miti tramandati dalle vecchie generazioni e che percorre quelle di un futuro che vive nelle esperienze e nei progetti dei membri anziani verso le nuove generazioni. Il nucleo appena costituito è il frutto di due storie familiari che affondano le radici in una rete genealogica che influenza concretamente la storia dei nuovi legami che stanno nascendo.

Wayne Evans - Pexels

La famiglia e il bambino

La gravidanza, per alcune donne, è il momento più importante della vita. Ci sono tanti cambiamenti fisici che accompagnano la mamma per i nove mesi della gestazione, la donna è la prima ad accorgersi e a realizzare che sta per nascere un bambino e la consapevolezza arriva prima che nell’uomo.

Nella mente di una madre

Sappiamo che, per la maggior parte delle donne, diventare madri significa realizzare un desiderio associato al bisogno di filiazione e di continuità della specie. Nella donna i cambiamenti sono più evidenti, soprattutto quelli del corpo, che sono accompagnati anche da cambiamenti psichici caratterizzati da pulsioni libidiche, aggressive e narcisistiche rispetto al sé e alle relazioni. Il periodo dell’attesa è il risultato di cambiamenti:

  • ormonali;
  • biologici;
  • neurologici;
  • psicologici.

In questo momento emergono conflitti profondi legati alle precedenti fasi di sviluppo e gli aspetti positivi e negativi possono essere proiettati sul feto all’interno del corpo materno.

Cosa succede all’uomo?

Nell’uomo troviamo altri cambiamenti:

  • la mentalizzazione della gravidanza avviene in un periodo successivo rispetto a quello della donna;
  • la sua vita è condizionata dalla qualità della relazione di coppia: maggiore sarà l’accordo con la partner, tanto più si sentirà coinvolto nel processo generativo.

Con la genitorialità la coppia vive momenti di complicità particolare. Ci si incoraggia reciprocamente e la dimensione affettiva diventa più densa. Il bambino esiste ancora prima del concepimento e su di lui si proiettano fantasie e desideri.

Georgia Maciel - Pexels

Il bambino immaginario, il bambino fantasmatico e il bambino reale

Chi di noi non si è mai proiettato nel futuro con una famiglia e bambini? Mentre il bambino fantasmatico appare nei sogni della madre come espressione del mondo inconscio materno, il bambino immaginario rappresenta la costruzione conscia e condivisa che la coppia si crea, a partire dalle proprie percezioni del bambino e dai desideri che li riguardano.

Nella coppia si alternano momenti fortemente empatici ed incentrati sul desiderio a momenti caratterizzati da angosce e paure, soprattutto legate all’idea di non concepire un figlio sano e felice. Quando il bambino nascerà, tutte le proiezioni della coppia si scontreranno con il bambino reale.


Una grande sfida

Il periodo dell’attesa è uno dei periodi più belli e allo stesso tempo più difficili per una coppia. La nascita di un figlio, se da un lato rappresenta il frutto della relazione della coppia che ne sancisce l’unità, dall’altro lato la mette a dura prova. Un figlio, anche se non è stato ancora partorito, può condizionare in qualche modo la coppia, soprattutto riguardo i comportamenti sessuali e affettivi.

Essa deve imparare a rimodularsi e ri-costituirsi in base a dei nuovi ruoli, concentrandosi soprattutto sui temi dell’impegno e della cura genitoriale. La nascita di un figlio rappresenta una forte componente di gratificazione narcisistica, nella quale egli è vissuto come una prova della forza generativa e un’estensione della coppia genitoriale.


Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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