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La genitorialità: cosa accade alla coppia

La genitorialità: cosa accade alla coppia
La genitorialità: cosa accade alla coppia
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
La genitorialità: cosa accade alla coppia
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
9.11.2025
Ultimo aggiornamento il
9.11.2025
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L'arrivo di un bambino fa sì che il sistema familiare diventi un sistema permanente che non potrà mai essere cancellato. La nascita di un figlio rappresenta una fase importante in cui maternità e paternità costituiscono, in una dimensione personale, un momento significativo nel processo evolutivo di ogni individuo. Cosa accade alla coppia che decide di avere un figlio?

Come cambia la coppia con l’arrivo di un figlio

La nascita di un figlio rende ancora più visibile l’unione della coppia, rappresentando qualcosa di irrevocabile e la testimonianza dell’essere stati insieme: il ruolo genitoriale non può essere cancellato. Questo stadio del ciclo di vita della coppia richiede un notevole impegno da parte dei genitori, che devono farsi carico delle nuove responsabilità e assumere un ruolo parentale.

La transizione da coppia coniugale a coppia genitoriale, la cura e l’allevamento della prole, modificano gli equilibri preesistenti, sollecitando la nascita di nuove regole e la ridefinizione di nuovi spazi interpersonali. Accettare il nuovo arrivato nel sistema familiare, già precostituito, può essere impegnativo, ma è fondamentale.

È necessario che la coppia si ridefinisca includendo gli aspetti relativi alla cura dei bambini: così facendo si trasforma da coppia coniugale a coppia genitoriale. Si instaureranno nuovi accordi e modelli di comunicazione, adattando quelli preesistenti alla nascita della nuova triade.

Il nuovo arrivato si inserisce in un sistema già organizzato, con una propria architettura temporale complessa e unica, caratterizzata da storie individuali, esperienze condivise e legami intergenerazionali.

Un nuovo legame che intreccia passato e futuro

La famiglia ha un tempo caratterizzato da linee evolutive che collegano un passato antico, legato a miti tramandati dalle vecchie generazioni, a un futuro che vive nelle esperienze e nei progetti dei membri anziani verso le nuove generazioni. Il nucleo appena costituito è il frutto di due storie familiari che affondano le radici in una rete genealogica, influenzando concretamente la storia dei nuovi legami che stanno nascendo.

Wayne Evans - Pexels

La famiglia e il bambino

La gravidanza è un momento molto intenso nella vita di una donna. I cambiamenti fisici che accompagnano la mamma durante i nove mesi di gestazione sono numerosi, e la donna è la prima ad accorgersi e a realizzare che sta per nascere un bambino: la consapevolezza arriva spesso prima che nell’uomo.

Nella mente di una madre

Per moltte donne, diventare madri significa realizzare un desiderio associato al bisogno di filiazione e di continuità della specie. I cambiamenti nella donna sono più evidenti, soprattutto quelli del corpo, accompagnati anche da cambiamenti psichici caratterizzati da pulsioni libidiche, aggressive e narcisistiche rispetto al sé e alle relazioni. Il periodo dell’attesa è il risultato di cambiamenti:

  • ormonali;
  • biologici;
  • neurologici;
  • psicologici.

In questo momento emergono conflitti profondi legati alle precedenti fasi di sviluppo, e gli aspetti positivi e negativi possono essere proiettati sul feto all’interno del corpo materno.

Cosa succede all’uomo?

Anche nell’uomo si osservano cambiamenti: la mentalizzazione della gravidanza tende a manifestarsi in un periodo successivo rispetto a quello della donna. Inoltre, la qualità della relazione di coppia gioca un ruolo fondamentale: maggiore è l’accordo con la partner, più intenso sarà il suo coinvolgimento nel processo generativo. Un elemento chiave per una prospettiva di co-genitorialità efficace è rappresentato dalla presenza e dal coinvolgimento attivo del padre o partner durante la gravidanza e il parto (Bestetti & Guerrini, n.d.). Con la genitorialità, la coppia sperimenta momenti di complicità particolare: ci si incoraggia reciprocamente e la dimensione affettiva si arricchisce ulteriormente. Il bambino, inoltre, esiste nella mente dei genitori ancora prima del concepimento, diventando oggetto di fantasie e desideri proiettati su di lui.

Georgia Maciel - Pexels

Il bambino immaginario, il bambino fantasmatico e il bambino reale

Chi non si è mai proiettato nel futuro immaginando una famiglia e dei bambini? Mentre il bambino fantasmatico appare nei sogni della madre come espressione del mondo inconscio materno, il bambino immaginario rappresenta la costruzione conscia e condivisa che la coppia si crea, a partire dalle proprie percezioni e dai desideri che li riguardano.

Nella coppia si alternano momenti di forte empatia e desiderio a momenti caratterizzati da angosce e paure, soprattutto legate all’idea di non concepire un figlio sano e felice. Quando il bambino nascerà, tutte le proiezioni della coppia si confronteranno con il bambino reale.

Una grande sfida

Il periodo dell’attesa può essere uno dei momenti più belli e allo stesso tempo più impegnativi per una coppia. La nascita di un figlio, se da un lato rappresenta il frutto della relazione che ne sancisce l’unità, dall’altro può mettere a dura prova la coppia stessa. Un figlio, anche se non è ancora nato, può influenzare la relazione, soprattutto per quanto riguarda i comportamenti sessuali e affettivi.

La coppia deve imparare a rimodularsi e ricostituirsi in base a nuovi ruoli, concentrandosi soprattutto sull’impegno e la cura genitoriale. La nascita di un figlio rappresenta anche una forte componente di gratificazione narcisistica, in cui il bambino viene vissuto come una prova della forza generativa e un’estensione della coppia genitoriale.

Coppia affettiva e coppia genitoriale: una distinzione fondamentale

Quando una coppia diventa genitoriale, si verifica una trasformazione profonda che coinvolge sia la dimensione affettiva sia quella legata ai nuovi ruoli di madre e padre. La coppia affettiva si fonda principalmente sulla relazione tra i partner, sulla condivisione di progetti, intimità e sostegno reciproco. Con l'arrivo di un figlio, questa dimensione può arricchirsi ma anche complicarsi, perché entrano in gioco nuove responsabilità e aspettative.

La coppia genitoriale si definisce invece attraverso la capacità di collaborare nella cura, nell'educazione e nella crescita del bambino. Secondo i modelli sistemici, come quello proposto da Salvador Minuchin (psichiatra e terapeuta familiare), la coppia genitoriale rappresenta un sottosistema distinto all'interno della famiglia, con regole e confini propri che devono essere negoziati e mantenuti per garantire il benessere di tutti i membri.

Questa distinzione è importante perché, se trascurata, può portare a una perdita di intimità e complicità nella coppia, oppure a conflitti legati alla gestione dei compiti genitoriali. Riconoscere e valorizzare entrambe le dimensioni può aiutare a mantenere un equilibrio tra il ruolo di partner e quello di genitori.

Le sfide della coppia genitoriale: dati e implicazioni pratiche

La transizione alla genitorialità può essere accompagnata da un aumento dello stress e da una diminuzione della soddisfazione di coppia. Secondo una revisione della letteratura scientifica condotta da Feinberg (psicologo clinico e ricercatore), circa il 67% delle coppie sperimenta un calo significativo della qualità della relazione nei primi tre anni dopo la nascita del primo figlio (Feinberg, 2002). Inoltre, la qualità della relazione di coppia prima del parto si rivela essere un predittore importante della qualità della cogenitorialità dopo la nascita (Volta, n.d.).

Le principali sfide che la coppia genitoriale si trova ad affrontare possono includere:

  • la riorganizzazione dei ruoli, in cui i partner devono ridefinire le proprie responsabilità quotidiane, spesso negoziando nuovi equilibri tra lavoro, cura del bambino e tempo personale;
  • la comunicazione efficace, poiché la necessità di coordinarsi su scelte educative, gestione delle emergenze e divisione dei compiti rende fondamentale una comunicazione chiara e rispettosa;
  • la gestione del conflitto, dal momento che i disaccordi possono aumentare, soprattutto se uno dei due si sente sovraccaricato o poco supportato, rendendo essenziale imparare a gestire i conflitti in modo costruttivo per il benessere della coppia e del bambino;
  • il mantenimento dell’intimità, dato che trovare spazi per la coppia, anche piccoli momenti di condivisione, aiuta a preservare la relazione affettiva e a prevenire l’allontanamento emotivo.

Queste sfide sono comuni e non devono essere vissute come un fallimento, ma come parte integrante del percorso di crescita della coppia genitoriale.

Strategie e strumenti per sostenere il benessere della coppia genitoriale

Affrontare le difficoltà tipiche della coppia genitoriale può richiedere consapevolezza, flessibilità e l’adozione di strategie pratiche. Tra gli strumenti utili, la comunicazione assertiva riveste un ruolo centrale: esprimere i propri bisogni e ascoltare quelli del partner senza giudizio favorisce la comprensione reciproca e riduce i malintesi. È altrettanto importante la condivisione delle responsabilità: suddividere in modo equo i compiti legati alla cura del bambino e alla gestione della casa aiuta a prevenire sentimenti di ingiustizia o risentimento.

Inoltre, la condivisione delle scelte tra i membri della coppia genitoriale, soprattutto durante la gravidanza e il parto, aumenta il senso di sicurezza e rafforza il legame di coppia (Bestetti & Guerrini, n.d.) . Mantenere piccoli rituali quotidiani, come una passeggiata insieme o una cena senza distrazioni, può rafforzare ulteriormente il legame affettivo.

Per quanto riguarda la gestione del conflitto, imparare tecniche di risoluzione come il “time-out” o la negoziazione permette di affrontare le divergenze senza escalation emotive. Infine, non esitare a chiedere aiuto a familiari, amici o professionisti può fare la differenza nei momenti di maggiore difficoltà.

Il ruolo delle reti di supporto per la coppia genitoriale

La coppia genitoriale non è mai sola nel suo percorso: il sostegno della famiglia allargata, degli amici e delle istituzioni può essere determinante nei momenti di crisi o di particolare fatica. Le reti di supporto possono offrire risorse pratiche, come l'aiuto nella gestione quotidiana, ma anche un importante sostegno emotivo.

  • Famiglia allargata: nonni, zii e altri parenti possono rappresentare un punto di riferimento prezioso, sia per la cura dei bambini sia per il confronto su dubbi e difficoltà.
  • Servizi e istituzioni: consultori familiari, gruppi di sostegno alla genitorialità e servizi sociali sono risorse a cui la coppia può rivolgersi per ricevere informazioni, consulenza e supporto psicologico.
  • Amici e comunità: condividere esperienze con altre coppie genitoriali può aiutare a normalizzare le difficoltà e a sentirsi meno soli.

Chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma un atto di responsabilità verso se stessi, il partner e i figli.

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Diventare genitori può rappresentare una delle esperienze più intense e trasformative della vita di coppia, ma anche una delle più impegnative. Se senti che le sfide della genitorialità stanno mettendo alla prova il vostro equilibrio o desideri rafforzare la comunicazione e la complicità con il tuo partner, ricorda che chiedere aiuto può essere un gesto di cura verso te stesso, la tua relazione e la tua famiglia. Con Unobravo puoi trovare il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta, pronto ad accompagnarti in questo nuovo capitolo di vita. Fai il primo passo verso un benessere condiviso: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online.

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