Ansia
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La mindfulness e i disturbi d’ansia

La mindfulness e i disturbi d’ansia
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Cristina Vassallo
Redazione
Psicologa ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
3.1.2022

La parola mindfulness significa, in breve, “consapevolezza”. Essa descrive un atteggiamento che si basa sul:

  • prestare attenzione con flessibilità, apertura e curiosità;
  • porsi in ascolto di ciò che il nostro corpo sta provando;
  • vivere l’esperienza del “qui ed ora”.

La mindfulness comprende esercizi specifici che aiutano a prendere consapevolezza del nostro corpo e a focalizzarci su di esso. Grazie a questa tecnica, che può essere effettuata con lo psicologo e successivamente anche da soli, si possono abbassare notevolmente i livelli di ansia. La mindfulness non è solo una tecnica di intervento sintomatica, ma mira alla consapevolezza e alla gestione delle problematiche che si possono presentare in determinate situazioni ambientali (come un attacco d'ansia) e può essere adattata alle diverse problematiche che la persona riporta.


Consapevolezza di ciò che il nostro corpo ci trasmette

L’ansia è normale e funzionale al nostro corpo. Da un punto di vista evoluzionistico ci segnala le situazioni ritenute pericolose per noi stessi, quindi prepara in nostro organismo a difendersi dall’eventuale pericolo.

A volte però, questo meccanismo si attiva anche in situazioni oggettivamente non pericolose: in questi casi l’ansia non risulta funzionale ma ostacolante al raggiungimento degli obiettivi. Prendere consapevolezza cognitiva ci aiuta:

  • a regolare le reazioni fisiologiche correlate ad un determinato evento;
  • a portare alla coscienza i parametri fisiologici che normalmente non sono sotto il suo controllo.


In che modo la mindfulness può aiutarci?

Il mondo in cui viviamo è frenetico, iperconnesso e ansioso. Questa condizione ci ha fatto smettere di vivere nel presente e ci proietta continuamente nel futuro, concentrati a “fare” sempre più cose.

Per praticare la mindfulness, invece, bisogna:

  • concentrarsi sul non fare;
  • essere spettatori del proprio corpo;
  • osservare la respirazione;
  • imparare a non essere in allerta continua;
  • lasciarsi andare, rimanendo in bilico tra sonno e veglia;
  • porre enfasi sulle modificazioni neurofisiologiche;
  • decodificare cosa ci ha comunicato il nostro corpo e la nostra mente.

Punto focale di questo strumento è la respirazione diaframmatica, che ci connette nel qui ed ora.

Andrea Piacquadio - Pexels

Come si pratica la mindfulness?

La pratica dura circa 30 minuti e l’ambiente è fondamentale: deve essere un luogo accogliente, silenzioso, con illuminazione soffusa. L’abbigliamento deve risultare comodo.

Si adottano posizioni specifiche, scegliendo quella che per noi è più comoda, si chiudono gli occhi e si ascolta lo psicologo che ci accompagna mano nella mano verso la consapevolezza del nostro corpo, soffermandosi su ogni singola parte di esso. Attraverso questa guida, cominceremo a percepire un vero e proprio “risveglio” di noi stessi, fino ad arrivare alla conclusione dell’esercizio con la riapertura degli occhi.

Successivamente, si annotano le emozioni e sensazioni avvenute durante la seduta, che aiutano a comprendere i vissuti emotivi e psicologici che emergono. Discutere con il terapeuta di ciò che è emerso è fondamentale per la comprensione delle emozioni e sensazioni provate.


Il trattamento dell’ansia con la mindfulness 

Attraverso la mindfulness possiamo imparare di più sul come ci sentiamo, pensiamo e reagiamo. Possiamo utilizzare questo strumento per influenzare consapevolmente il nostro comportamento. Le reazioni disfunzionali possono esse controllate e modificate tramite la concentrazione psichica:

  • il pensiero agisce su processi somatici;
  • la concentrazione può agire su stati di allerta non funzionali.
“Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa” L. Pirandello


Impara a ri-conoscerti

Iniziare a vivere ne “qui e ora”, è solo l’inizio di un percorso che ci insegna la consapevolezza del presente e la capacità di affrontare il passato, avendo sempre uno sguardo positivo nei confronti del futuro. Attraverso la pratica della mindfulness e con le tecniche di rilassamento possiamo imparare a gestire in modo sano le nostre emozioni, i nostri vissuti ed i nostri pensieri.

Lo psicologo può essere un compagno di viaggio, un faro che illumina la strada da percorrere e, in caso di difficoltà, un aiuto per comprendere come affrontarle senza evitarle. Soffermati sul presente, e sii partecipe.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.

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