Salute mentale
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L’Enneagramma: comprendere le tipologie caratteriali in psicoterapia

L’Enneagramma: comprendere le tipologie caratteriali in psicoterapia
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Beatrice Manobianca
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico
Unobravo
Pubblicato il
7.2.2020



Il carattere è considerato una struttura fissa, una modalità ripetitiva e rigida di comportamento in relazione all’ambiente circostante. Il compito dello psicoterapeuta è quello di accompagnare il paziente verso un riconoscimento della propria specificità caratteriale, con l’obiettivo di distanziarsi da tutti gli automatismi che limitano la possibilità di dare nuova forma e diversa qualità alle relazioni e alla propria esistenza. La tecnica dell’Enneagramma può essere uno strumento utile.

Diventare consapevoli

La parola carattere deriva dal greco charakter e significa “scolpire”.  Si riferisce, infatti, a tutto ciò che rimane costante nell’individuo, condizionamenti e copioni comportamentali, emotivi e cognitivi che si “scolpiscono” con il passare del tempo sino a trasformarsi in automatismi e modi di agire non consapevoli.

Nel percorso di conoscenza di sé, concretizzabile attraverso una psicoterapia, diventa necessario divenire consapevoli dell’insieme di tratti divenuti automatici, cercando di capire la loro fonte di provenienza:

  • se ha avuto origine da un’identificazione con una caratteristica presente in ambito familiare in uno dei due genitori;
  • se, al contrario, sono il risultato di un desiderio da parte dell’individuo di differenziarsi dalla storia e dal “mandato familiare”.
Cottonbro - Pexels

L’Enneagramma

Uno strumento che funge da supporto per il terapeuta che accompagna il paziente in tale percorso di conoscenza di sé, è l’Enneagramma: un’antica griglia diagnostica che lo psichiatra Claudio Naranjo descrive nel libro Carattere e Nevrosi.

Tale strumento, come spiega lo psicoterapeuta Paolo Quattrini nel libro Per una psicologia del carattere, dà la possibilità di osservare i fenomeni psichici da un punto di vista fenomenologico esistenziale e quindi seguendo una conoscenza narrativo-metaforica e non oggettiva e assoluta. L’Enneagramma, quindi, può divenire una “chiave”, un “filo di Arianna nel labirinto del carattere e della nevrosi”, che guida il terapeuta:

  • nell’ascolto della persona
  • nel cercare di comprendere quale bisogno porta con sé
  • in che parte del labirinto esistenziale si trova.


I caratteri e l’Enneagramma

Secondo quanto affermato da Claudio Naranjo, esistono nove caratteri fondamentali da considerarsi un insieme organizzato di strutture caratteriali tra le quali si instaurano rapporti specifici, di contrasti, polarità o relazioni di vicinanza, a causa della possibile somiglianza o, al contrario, della mancanza di corrispondenza.

Tali relazioni sono rappresentate dall’Enneagramma, un’antica struttura geometrica la cui applicazione in ambito psicologico si deve al filosofo Gurdjieff e ai suoi allievi (Ichazo e Naranjo). Esso delinea nove caratteri fondamentali, cioè nove diverse tipologie di personalità, chiamati “Enneatipi”, che presentano sia caratteristiche a sé stanti che rapporti peculiari con gli altri caratteri.

Miguel Á. Padriñán - Pexels

Lo strumento terapeutico

Al vertice della sua struttura, rappresentata con una stella a nove punte, si trova il carattere 9. Gli altri numeri seguono in senso orario a partire dal numero 1 che identifica il carattere 1. In base alla teoria del carattere descritta dall’Enneagramma, esistono nove potenziali passioni dominanti che sono associate rispettivamente ad una peculiare distorsione cognitiva. In ogni individuo, di conseguenza, prevarrà una sola passione a cui sarà associata una specifica razionalizzazione.

Il compito dello psicoterapeuta che utilizza l’Enneagramma quindi, è quello di:

  • condurre il paziente a riconoscere la sua “nevrosi”;
  • divenire consapevole della passione dominante tipica della sua struttura caratteriale;
  • trasformare questa struttura in una virtù correttiva specifica.


Qualche esempio

 La passione che caratterizza l’Enneatipo 1, per esempio, è una normatività esagerata che spinge i caratteri di questa tipologia a controllare gli altri e ad impartire ordini per far sì che vengano eseguiti. In questo caso, la virtù da conseguire, coincide con la capacità da parte dell’individuo di raggiungere uno stato di serenità.

Allo stesso modo la passione che caratterizza l’Enneatipo 9 è quella di rinunciare ad esprimere la sua opinione per mantenere la pace e l’armonia: in questo caso il lavoro di psicoterapia sarà incentrato sull’acquisizione della spontaneità.

Anthony Shkraba - Pexels


L’Enneagramma e la psicoterapia

Il lavoro di psicoterapia, incentrato sulla comprensione del carattere attraverso la conoscenza e l’utilizzo dell’Enneagramma, è finalizzato:

  • ad acquisire nuove modalità di relazionarsi a sé stessi e agli altri;
  • non prevede un cambiamento della struttura caratteriale acquisita;
  • vuole raggiungere l’acquisizione da parte dell’individuo di una nuova possibilità creativa per uscire dalla stretta del carattere stesso.

Tale lavoro è il punto di partenza per giungere ad un’efficace conoscenza di sé attraverso la comprensione profonda del proprio carattere che, come afferma Claudio Naranjo, è definito lo scheletro della nevrosi. L’Enneagramma diventa, quindi, un importante strumento di cui può servirsi lo psicoterapeuta, di qualsiasi orientamento, per avere una cornice di riferimento che dia ordine e concretezza al suo lavoro.

L’obiettivo dello psicoterapeuta è quello di accompagnare il paziente sino al metaforico raggiungimento del “decimo punto” dell’Enneagramma, il centro del cerchio secondo la tradizione Sufi, dove le nove funzioni si alternano in figura e sfondo seguendo la naturale “saggezza” e le naturali necessità dell’organismo.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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