La parola carattere deriva dal greco charakter e significa “scolpire”. Si riferisce, infatti, a tutto ciò che rimane costante nell’individuo, condizionamenti e copioni comportamentali, emotivi e cognitivi che si “scolpiscono” con il passare del tempo sino a trasformarsi in automatismi e modi di agire non consapevoli.
Nel percorso di conoscenza di sé, concretizzabile attraverso una psicoterapia, diventa necessario divenire consapevoli dell’insieme di tratti divenuti automatici, cercando di capire la loro fonte di provenienza:
Uno strumento che funge da supporto per il terapeuta che accompagna il paziente in tale percorso di conoscenza di sé, è l’Enneagramma: un’antica griglia diagnostica che lo psichiatra Claudio Naranjo descrive nel libro Carattere e Nevrosi.
Tale strumento, come spiega lo psicoterapeuta Paolo Quattrini nel libro Per una psicologia del carattere, dà la possibilità di osservare i fenomeni psichici da un punto di vista fenomenologico esistenziale e quindi seguendo una conoscenza narrativo-metaforica e non oggettiva e assoluta. L’Enneagramma, quindi, può divenire una “chiave”, un “filo di Arianna nel labirinto del carattere e della nevrosi”, che guida il terapeuta:
Secondo quanto affermato da Claudio Naranjo, esistono nove caratteri fondamentali da considerarsi un insieme organizzato di strutture caratteriali tra le quali si instaurano rapporti specifici, di contrasti, polarità o relazioni di vicinanza, a causa della possibile somiglianza o, al contrario, della mancanza di corrispondenza.
Tali relazioni sono rappresentate dall’Enneagramma, un’antica struttura geometrica la cui applicazione in ambito psicologico si deve al filosofo Gurdjieff e ai suoi allievi (Ichazo e Naranjo). Esso delinea nove caratteri fondamentali, cioè nove diverse tipologie di personalità, chiamati “Enneatipi”, che presentano sia caratteristiche a sé stanti che rapporti peculiari con gli altri caratteri.
Al vertice della sua struttura, rappresentata con una stella a nove punte, si trova il carattere 9. Gli altri numeri seguono in senso orario a partire dal numero 1 che identifica il carattere 1. In base alla teoria del carattere descritta dall’Enneagramma, esistono nove potenziali passioni dominanti che sono associate rispettivamente ad una peculiare distorsione cognitiva. In ogni individuo, di conseguenza, prevarrà una sola passione a cui sarà associata una specifica razionalizzazione.
Il compito dello psicoterapeuta che utilizza l’Enneagramma quindi, è quello di:
La passione che caratterizza l’Enneatipo 1, per esempio, è una normatività esagerata che spinge i caratteri di questa tipologia a controllare gli altri e ad impartire ordini per far sì che vengano eseguiti. In questo caso, la virtù da conseguire, coincide con la capacità da parte dell’individuo di raggiungere uno stato di serenità.
Allo stesso modo la passione che caratterizza l’Enneatipo 9 è quella di rinunciare ad esprimere la sua opinione per mantenere la pace e l’armonia: in questo caso il lavoro di psicoterapia sarà incentrato sull’acquisizione della spontaneità.
Il lavoro di psicoterapia, incentrato sulla comprensione del carattere attraverso la conoscenza e l’utilizzo dell’Enneagramma, è finalizzato:
Tale lavoro è il punto di partenza per giungere ad un’efficace conoscenza di sé attraverso la comprensione profonda del proprio carattere che, come afferma Claudio Naranjo, è definito lo scheletro della nevrosi. L’Enneagramma diventa, quindi, un importante strumento di cui può servirsi lo psicoterapeuta, di qualsiasi orientamento, per avere una cornice di riferimento che dia ordine e concretezza al suo lavoro.
L’obiettivo dello psicoterapeuta è quello di accompagnare il paziente sino al metaforico raggiungimento del “decimo punto” dell’Enneagramma, il centro del cerchio secondo la tradizione Sufi, dove le nove funzioni si alternano in figura e sfondo seguendo la naturale “saggezza” e le naturali necessità dell’organismo.