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Espatrio e vita all’estero
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Vita da expat: come convivere con la sensazione di non appartenenza

Vita da expat: come convivere con la sensazione di non appartenenza
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Ultimo aggiornamento il
2.12.2025
Vita da expat: come convivere con la sensazione di non appartenenza
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Almeno una volta nella vita ogni expat avrà provato la sensazione di non appartenenza. Vivere all’estero è un’esperienza complessa e ricca di emozioni diverse, legate sia al momento di vita in cui ci troviamo sia alle motivazioni che ci spingono a partire. Ma è possibile costruire un nuovo senso di appartenenza?

But I'm a creep

I'm a weirdo

What the hell am I doin' here?

I don't belong here

[Creep – Radiohead]

Thom Yorke ha descritto magistralmente cosa si prova quando si ha la sensazione di "non appartenere" al luogo in cui ci si trova; non a caso anche il frontman dei Radiohead da bambino ha vissuto cambiando spesso città a causa del lavoro di suo padre e ha avuto difficoltà a costruire un legame stabile con il luogo in cui si trovava.

Cosa succede quando non ci sentiamo più a casa?

Spesso ci si muove seguendo una forza che spinge via da qualcosa (la nostra famiglia, un lavoro che non ci piace, una relazione da cui non riusciamo a uscire) o verso qualcosa (un nuovo lavoro, un master universitario, una nuova relazione). All’inizio, l’adrenalina prevale e tutto sembra bellissimo ed emozionante: ci sentiamo finalmente al posto giusto, liberi di essere noi stessi, realizzati nella realtà che abbiamo scelto.

Dopo qualche tempo, però, iniziamo a notare i limiti di questa nuova realtà. Le persone pensano in modo diverso da noi e i nostri amici di sempre non sono più dietro l'angolo. Nessuno ci conosce davvero e all’improvviso sentiamo la mancanza di cose all’apparenza semplici, come il nostro cibo preferito o i suoni e i colori che abbiamo visto per anni dalla finestra di “casa”. Questo senso di nostalgia e spaesamento si collega profondamente al fatto che il senso di appartenenza o non appartenenza è strettamente legato sia agli aspetti fisici che simbolici dei luoghi in cui viviamo (Lian & Lorem, 2017).

Sentirsi soli è una condizione molto comune: tra il 2014 e il 2023 una persona su sei nel mondo ha sperimentato solitudine, segno di un diffuso senso di non appartenenza ("WHO Commission on Social Connection...", 2024). Iniziamo così a percepire un senso di isolamento che ci trattiene e, spinti dalla nostalgia, proviamo a tornare al nostro paese di origine, ma spesso non ci sentiamo più a casa nemmeno lì: la sensazione di non appartenenza persiste. È in questi momenti che dentro di noi si fa strada una vocina che si chiede: “ma allora qual è casa?”.

La ricerca della propria casa

Vivere all'estero è senza dubbio un'esperienza incredibilmente arricchente, piena di opportunità di crescita: impariamo ad adattarci, apriamo la mente e ci mettiamo alla prova. Allo stesso tempo, può essere anche un’esperienza impegnativa, fatta di alti e bassi con cui i nostri amici di sempre possono non riuscire a identificarsi.

Creare legami e trovare amici nella nuova realtà è essenziale per vivere serenamente il nuovo contesto di vita. Come sostiene la teoria della piramide di Maslow, quello di appartenenza è uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano. Spesso, nel tentativo di costruire nuovi legami, i nostri amici sono altri expat come noi: capiscono bene quello che stiamo vivendo, ma probabilmente dopo un po’ dovranno trasferirsi di nuovo.

Così ci troveremo ancora una volta a rimettere in discussione il nostro senso di appartenenza, perdendo quei punti di riferimento che ci facevano sentire a casa. È qui che si apre un oceano di domande: Cosa ci faccio qui? Il mio obiettivo è cercare di ricreare casa? O forse mi piacerebbe integrarmi e adattarmi con l’obiettivo di sentirmi a casa, mantenendo un equilibrio tra la casa da cui provengo e la casa che sto costruendo?

Scott Webb - Unsplash

Come costruire un nuovo senso di appartenenza?

Costruire un nuovo senso di appartenenza e trovare un punto di equilibrio è possibile, anche se può richiedere impegno. In alcuni casi potrebbe essere utile parlare con un esperto: per questo Unobravo ha tra i suoi professionisti anche psicologi per italiani all'estero. Per iniziare, ecco 4 utili consigli per imparare a "sentirsi a casa" pur essendo lontani dalle proprie radici.

1) Acquisire consapevolezza: cosa mi spinge a partire?

Per prima cosa è importante acquisire consapevolezza rispetto al nostro trasferimento: stiamo scappando da qualcosa o stiamo correndo verso qualcosa? Avere chiare le nostre motivazioni ci aiuta a comprendere il senso delle nostre emozioni e ad affrontare questa nuova esperienza con più leggerezza. Stai cercando di cancellare il passato e trovi costantemente da ridire sul tuo paese precedente? O forse stai correndo verso quel lavoro, quell'isola o cultura da sogno perché pensi che ti renderanno felice?

2) Riconnettersi con i propri desideri

Chiediamoci con onestà se l’obiettivo che stiamo perseguendo è davvero nostro oppure se stiamo cercando di realizzare il sogno di qualcun altro, come il nostro partner o i nostri genitori. Essere sinceri con noi stessi ci permette di riappropriarci dei nostri desideri, da cui nasce un senso di benessere profondo.

3) Connettersi con gli altri

Vivere all’estero significa confrontarsi con la diversità. Più viaggiamo e viviamo in culture diverse, più ci rendiamo conto anche delle somiglianze. Al di là delle differenze culturali, siamo tutti umani. Viviamo le stesse paure, ansie e desideri, anche se a volte ci aggrappiamo alla nostra visione del mondo, plasmata dalla nostra cultura di provenienza.

Imparare a vedere anche le somiglianze con gli altri ci aiuta ad ascoltarli con curiosità e a sentirli emotivamente più vicini.

4) Decentrarsi dalla propria "visione del mondo"

Non esiste un modo unico e giusto di fare le cose: possiamo imparare gli uni dagli altri e trovare modi diversi per affrontare le situazioni. Più siamo aperti, più diventa semplice condividere le nostre opinioni.

Non sforzarti di cercare solo ciò che ti ricorda casa, ma esplora e scopri ciò che hai intorno. L’obiettivo è portare con sé ciò che piace e lasciare andare ciò che non serve più. Cresciamo e cambiamo continuamente: portarci dietro una corazza pesante rischia solo di appesantirci e rendere più difficile il cammino.

Adattarsi può non essere semplice, soprattutto nei momenti in cui ci si ritrova ad affrontare la solitudine. Tuttavia, ne vale la pena, soprattutto se il trasferimento che abbiamo fatto è in linea con i nostri desideri e con ciò che sentiamo davvero “nostro”: è un’esperienza di scoperta unica e un’occasione preziosa di conoscenza di sé che merita di essere vissuta.

Priscilla Du Preez - Unsplash

Senso di non appartenenza: possibili cause psicologiche e meccanismi sottostanti

Il senso di non appartenenza può essere una sensazione complessa che emerge in diversi momenti della vita, non solo quando si vive all'estero. Dal punto di vista psicologico, questa esperienza è spesso legata al bisogno fondamentale di sentirsi parte di un gruppo, come descritto nella teoria della gerarchia dei bisogni di Abraham Maslow. Secondo Maslow, il bisogno di appartenenza si colloca subito dopo quelli fisiologici e di sicurezza, sottolineando quanto sia centrale per il benessere emotivo.

Le cause del senso di non appartenenza possono essere molteplici:

  • Esperienze di esclusione o rifiuto: Sentirsi respinti o non accettati da un gruppo può generare insicurezza e la percezione di essere "fuori posto".
  • Differenze culturali o di valori: Quando i propri valori, abitudini o modi di pensare differiscono da quelli del contesto circostante, può essere difficile sentirsi integrati.
  • Transizioni di vita: Cambiamenti importanti come trasferimenti, cambi di lavoro o passaggi di fase (adolescenza, pensionamento) possono mettere in discussione il proprio senso di appartenenza.
  • Storia personale e relazioni familiari: Esperienze precoci di attaccamento insicuro o dinamiche familiari conflittuali possono influenzare la capacità di sentirsi parte di un gruppo anche in età adulta.

Questi fattori possono attivare meccanismi psicologici di difesa, come il ritiro sociale o la tendenza a minimizzare i propri bisogni di connessione, che a loro volta possono rafforzare la sensazione di isolamento.

Tipologie di senso di non appartenenza e le loro conseguenze

Il senso di non appartenenza può manifestarsi in diversi ambiti della vita, non solo nel contesto dell'espatrio. Riconoscere le sue diverse forme può aiutare a comprenderne meglio l'impatto sul benessere psicologico.

Ecco alcune delle principali tipologie:

  • Non appartenenza familiare: Si verifica quando una persona non si sente accettata o compresa all'interno del proprio nucleo familiare. Questo può portare a sentimenti di solitudine e difficoltà nel costruire relazioni sicure.
  • Non appartenenza sociale: Riguarda la difficoltà a sentirsi parte di un gruppo di amici, della comunità o della società in generale. Può manifestarsi con isolamento, ansia sociale o bassa autostima.
  • Non appartenenza lavorativa: Si sperimenta quando non ci si riconosce nei valori o nelle dinamiche del proprio ambiente di lavoro. Questo può generare insoddisfazione, stress e demotivazione.
  • Non appartenenza culturale: Tipica di chi vive in un paese diverso dal proprio, ma può emergere anche in contesti multiculturali o in presenza di forti differenze di valori. Può portare a nostalgia, senso di estraneità e difficoltà di integrazione.

Le conseguenze psicologiche del senso di non appartenenza possono essere profonde e multifattoriali. La percezione di non essere "abbastanza" per essere accettati può minare la fiducia in sé stessi, portando a una bassa autostima. L’esclusione dal contesto pubblico e privato, infatti, può minare il senso di appartenenza o di connessione, ed è stata associata a bassa autostima, alti livelli di ansia, depressione e ideazione suicidaria nei bambini e negli adolescenti (Barron, 2022). La percezione persistente di solitudine e non appartenenza è associata a un maggior rischio di disturbi dell’umore e d’ansia. Il DSM-5 riconosce, tra i fattori di rischio ambientali per questi disturbi, condizioni come isolamento sociale ed esperienze di esclusione/rifiuto sociale, che possono essere codificate come condizioni psicosociali rilevanti nella valutazione clinica.

Sintomi e segnali del senso di non appartenenza

Riconoscere i segnali del senso di non appartenenza può essere il primo passo per affrontarlo in modo consapevole. Questa condizione può manifestarsi attraverso diversi sintomi, che variano da persona a persona.

I segnali più comuni includono:

  • Sensazione di essere "fuori posto": Si può avere la percezione di non condividere valori, interessi o modi di pensare con le persone intorno.
  • Difficoltà a stringere legami profondi: Si può faticare a costruire relazioni autentiche e durature, sentendosi spesso "di passaggio".
  • Isolamento sociale: Si può tendere a evitare situazioni di gruppo o a ritirarsi dalle attività sociali.
  • Nostalgia intensa: Si può provare un forte desiderio di tornare a un luogo, un tempo o una situazione in cui ci si sentiva più accolti.
  • Bassa autostima e insicurezza: Il sentirsi diversi o non accettati può portare a dubitare del proprio valore.

Questi sintomi, se persistenti, possono influenzare negativamente la qualità della vita e il benessere emotivo. Un basso senso di appartenenza, inoltre, rappresenta un importante obiettivo per la valutazione e l’intervento nel trattamento della depressione (Fisher et al., 2015). È importante ricordare che il senso di non appartenenza è un'esperienza comune e che, con il giusto supporto, è possibile ritrovare un equilibrio e costruire nuove connessioni significative.

Unobravo può aiutarti a ritrovare il tuo senso di appartenenza

Sentirsi fuori posto non è una colpa, ma un’esperienza umana che può capitare a chiunque, soprattutto quando la vita ci porta lontano dalle nostre radici o ci mette di fronte a grandi cambiamenti. Se senti che il senso di non appartenenza sta pesando sul tuo benessere, ricorda che non sei solo: chiedere aiuto può essere un atto di cura verso te stesso. Con Unobravo puoi trovare uno psicologo che può accompagnarti nel riscoprire chi sei e nel costruire nuove connessioni, ovunque tu sia nel mondo. Inizia oggi un percorso su misura per te: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online. Meriti di sentirti a casa, dentro e fuori di te.

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