Il gioco rappresenta una delle attività fondamentali nella vita dei bambini: attraverso l’esperienza ludica, i piccoli costruiscono il senso di sé, sviluppano competenze cognitive, emotive, motorie e relazionali, dando forma al proprio mondo interno. Nella fascia d’età compresa tra 0 e 3 anni, il gioco si trasforma profondamente, seguendo il ritmo di sviluppo dei bambini; è proprio in questo periodo che si verifica oltre l’80% dello sviluppo neuronale del bambino (Pizzi & Giusti, 2020) .
Nei primissimi mesi di vita, il bambino si percepisce tutt’uno con chi si occupa principalmente di lui. Fin dalla nascita, gli stimoli mentali e le interazioni, come il gioco, risultano fondamentali per garantire un corretto sviluppo sia fisico che mentale (Pizzi & Giusti, 2020).
Gli adulti, conoscendo qualche nozione di psicologia infantile, possono sostenere lo sviluppo del bambino offrendo esperienze di scoperte sensoriali che hanno lo scopo di aiutarlo a percepirsi separato dal caregiver e dal mondo e in grado di poter agire sull'ambiente che lo circonda.
Il gioco attraverso i sensi: vista e udito
Nei primissimi mesi di vita, data l’immaturità visiva e motoria del neonato, l’adulto può proporre giochi di interazione e visivi fondati sul movimento di oggetti di forme geometriche bianche, nere o rosse, che sono i primi colori che il neonato distingue.
Inoltre si può stimolare l’udito con suoni, canzoncine e ninne nanne che, oltre a gettare le basi per il futuro linguaggio, sono importanti ai fini relazionali e affettivi, in quanto la voce di chi accudisce ha il potere di calmare, rassicurare e far sentire protetti. In questo modo si possono sviluppare i precursori del linguaggio e si può aiutare il bambino a stabilire una corretta relazione sia con gli altri che con il mondo esterno.
Il tatto
Intorno ai 6 mesi, il bambino inizia a essere in grado di mantenere una postura seduta, può guardare il mondo da un’altra prospettiva, ma non è ancora in grado di muoversi in autonomia. In questa fase può essere utile che l’adulto gli fornisca una serie di stimoli che egli può iniziare a esplorare e manipolare.
Uno dei giochi che si può facilmente costruire in casa e che consente le prime conoscenze del mondo attraverso i sensi è il “Cestino dei tesori”. Si tratta di un contenitore in cui collocare oggetti fatti di materiali naturali (cucchiai di legno e acciaio, conchiglie, tappi, gomitoli, ecc.) che il bambino può inizialmente esplorare con la bocca e successivamente con le mani.
Il movimento
Dopo questa fase, il bambino inizia a muoversi prima gattonando e poi camminando. Comincia, quindi, a esplorare il mondo in autonomia e il gioco si caratterizza principalmente per la manipolazione e osservazione della propria capacità di agire sugli oggetti.
Compare il gioco ripetitivo, attraverso il quale il bambino sperimenta il piacere di scoprire che a un proprio gesto corrisponde una conseguenza. È in questo momento che inizia a lanciare giochi e a seguirli con lo sguardo, a mettere dentro e fuori le cose, a trascinare e spingere piccoli oggetti.

Linguaggio e gioco
Con la comparsa del linguaggio e di maggiori abilità motorie, il gioco inizia a basarsi sull’imitazione del linguaggio e dei gesti degli adulti. In questa fase l’attività ludica è ancora individuale, ma nasce il gioco parallelo: il bambino inizia a notare e a tollerare la presenza di un altro nell’ambiente di gioco.
Il ruolo dell’adulto, in questo momento evolutivo, è quello di sostenere l’autonomia nel gioco, mettendo a disposizione del bambino anche semplici elementi della vita quotidiana (pettini, bambole, pentole, ecc.) affinché egli possa:
- trovare strumenti con cui alimentare il suo desiderio di imitazione;
- sentirsi in grado di fare da solo, aumentando così la sua autostima e la percezione di saper fare.
Ulteriori proposte di gioco possono riguardare i “travasi montessoriani”, utili strumenti che consentono di affinare le capacità motorie delle mani e la concentrazione.
La creazione di relazioni
Con il progressivo sviluppo del linguaggio, il gioco diventa sempre più di relazione, ossia insieme all’altro. Con l'ingresso all'asilo nido, attraverso i giochi con i pari, i bambini cominciano a esprimere i propri vissuti emotivi traslandoli, spesso, sugli oggetti di gioco. In questo modo possono liberarsi delle proprie angosce e frustrazioni, riparando alle proprie ferite interne.
Inizia poi a comparire il gioco di cooperazione, quello simbolico e immaginativo. Una volta che il bambino ha mentalizzato gli oggetti, riesce a manipolarli nella propria immaginazione e a trasformarli a proprio piacimento.
Schermo o realtà?
Sebbene lo schermo possa intrattenere il bambino o facilitare il contatto con persone lontane, un uso eccessivo rischia di sottrarre ai più piccoli preziose opportunità di gioco, scoperta e interazione reale, elementi fondamentali per il loro sviluppo. È significativo notare che già nel 2019 il 73,6% dei bambini tra i 2 e i 3 anni faceva uso di dispositivi digitali, con una durata media di utilizzo di 45 minuti al giorno tra i 25 e i 36 mesi (Tamburlini, 2023). Questi dati sottolineano quanto sia diffuso l’accesso agli schermi in età precoce, rafforzando l’importanza di bilanciare l’esperienza digitale con quella reale per favorire una crescita armoniosa.
Inoltre, diverse linee guida sconsigliano l’esposizione agli schermi prima dei due anni di età e ne suggeriscono l’uso limitato (meno di un’ora) tra i due e i quattro anni. Tali raccomandazioni non solo sottolineano l’importanza, per i bambini nelle primissime fasi di sviluppo, di entrare in contatto diretto con la realtà e di utilizzare il corpo e i sensi per scoprire il mondo e per scoprirsi parte di esso, ma trovano anche fondamento in evidenze che collegano l’utilizzo di dispositivi digitali nei primi anni di vita a ritardi nello sviluppo del linguaggio, difficoltà nella sintesi e narrazione, e problematiche di apprendimento (Tamburlini, 2023).

Il gioco nei primi tre anni: attività e benefici per ogni fascia d’età
Come già anticipato, il gioco nei bambini da 0 a 3 anni evolve rapidamente, seguendo le tappe dello sviluppo. Suddividere le attività ludiche per fasce d’età può aiutare a proporre esperienze adeguate e stimolanti, favorendo la crescita armoniosa di competenze motorie, cognitive, linguistiche e sociali.
0-3 mesi: il gioco come scoperta sensoriale
In questa fase, il neonato esplora il mondo principalmente attraverso i sensi. Le attività più indicate sono:
- Osservazione di contrasti visivi: mostrare al bambino oggetti o immagini in bianco, nero e rosso può aiutare a stimolare la vista, ancora in via di sviluppo.
- Ascolto di suoni e voci: parlare, cantare o utilizzare sonagli favorisce la percezione uditiva e crea le basi per la futura comunicazione.
- Contatto pelle a pelle: accarezzare, massaggiare o tenere il bambino in braccio rafforza il legame affettivo e stimola il senso del tatto.
Queste attività possono contribuire a rassicurare il bambino, a favorire la regolazione emotiva e a promuovere la curiosità verso l’ambiente.
3-6 mesi: prime esplorazioni e manipolazione
Il bambino inizia a controllare meglio i movimenti e a interagire con gli oggetti. Alcuni giochi utili sono:
- Tappetini sensoriali: superfici con diverse texture che invitano il bambino a toccare e a muoversi.
- Giochi da afferrare: oggetti leggeri e sicuri che il bambino può stringere, scuotere o portare alla bocca, favorendo la coordinazione occhio-mano.
- Specchi infrangibili: osservare il proprio riflesso stimola la curiosità e la consapevolezza di sé.
Queste attività possono aiutare a sviluppare la motricità fine e la percezione corporea.
6-9 mesi: movimento e scoperta attiva
In questo periodo, il bambino inizia a stare seduto e a muoversi di più. Giochi consigliati:
- Cestino dei tesori: un contenitore con oggetti di materiali diversi (legno, stoffa, metallo) da esplorare con mani e bocca.
- Giochi di causa-effetto: oggetti che producono suoni o luci quando vengono toccati, per comprendere la relazione tra azione e risultato.
- Rotolare e strisciare: incoraggiare il movimento con palline morbide o cuscini, per rafforzare i muscoli e la coordinazione.
Queste esperienze possono favorire l’autonomia e la scoperta delle proprie capacità.
9-12 mesi: manipolazione e imitazione
Il bambino perfeziona la presa e inizia a imitare i gesti degli adulti. Attività utili:
- Giochi di incastro e impilamento: stimolano la logica e la motricità fine.
- Giochi di travaso: trasferire oggetti da un contenitore all’altro aiuta la concentrazione e la coordinazione.
- Imitazione di gesti semplici: battere le mani, salutare o fare cucù rafforza la comunicazione e il legame con l’adulto.
Queste attività possono sostenere lo sviluppo cognitivo e la nascita delle prime forme di gioco simbolico.+

12-24 mesi: esplorazione autonoma e gioco simbolico
Il bambino cammina, parla e inizia a giocare in modo più autonomo. Giochi suggeriti:
- Giochi di costruzione: torri di cubi o blocchi per stimolare la creatività e la coordinazione.
- Giochi di imitazione: cucine giocattolo, telefoni finti, bambole per riprodurre le azioni degli adulti.
- Attività all’aperto: correre, saltare, giocare con la sabbia o l’acqua per sviluppare le abilità motorie grossolane.
Queste esperienze possono favorire l’autostima, la capacità di risolvere problemi e la socializzazione.
24-36 mesi: gioco di relazione e regole semplici
Il bambino inizia a interagire con i coetanei e a comprendere le prime regole. Attività consigliate:
- Giochi di gruppo semplici: rincorrersi, nascondino, giochi con la palla per imparare a condividere e rispettare i turni.
- Disegno e pittura: esprimere emozioni e fantasia attraverso colori e forme.
- Giochi simbolici complessi: inventare storie con pupazzi o costruire scenari con oggetti di uso quotidiano.
Queste attività possono rafforzare le competenze sociali, il linguaggio e la capacità di gestire le emozioni.
Proporre giochi adeguati all’età non significa solo intrattenere, ma può voler dire sostenere attivamente lo sviluppo globale del bambino, rispettando i suoi tempi e valorizzando ogni piccola conquista.
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