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Relazioni
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Poliamore: cos’è e quali sono le caratteristiche

Poliamore: cos’è e quali sono le caratteristiche
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Martina Truppo
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Pubblicato il
11.9.2024

Il poliamore è “la pratica o anche la possibilità di avere più di una relazione intima, sessuale o affettiva per volta con il consenso esplicito di tutti i partner attuali e potenziali, e rappresenta un vero e proprio modo alternativo di amare all’interno di un rapporto onesto e consensuale”. 

In questo articolo proveremo a spiegare come funziona il poliamore e cosa vuol dire “poliamoroso”. Scopriremo inoltre le caratteristiche e le basi sulle quali si fonda questo modo di vivere le relazioni.

Poliamore: significato

Il termine “poliamore” deriva dal greco poly “molti” e dal latino amor, “amore”: significa letteralmente “molti amori”. 

Una prima definizione di poliamore e, più specificatamente, di “relazione poliamorosa”, si attribuisce all’articolo A Bouquet of Lovers, scritto nel 1990 dall'autrice Morning Glory Zell-Ravenheart e pubblicato nella rivista Green Egg.

Ma cosa vuol dire essere poliamorosi? Il poliamore non indica un orientamento sessuale, bensì un orientamento relazionale: una persona poliamorosa può essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale o anche asessuale. L’accento è posto sul legame sentimentale e affettivo che unisce i partner e che viene riconosciuto da tutti i membri coinvolti. 

Anche le relazioni poliamorose sono, come quelle con una sola persona, basate sull’intenzione di creare legami forti e duraturi. Una relazione poliamorosa non è caratterizzata infatti da infedeltà e promiscuità ma, al contrario, sul consenso, sull’impegno all’onestà e alla comunicazione attiva. 

Le persone poliamorose possono avere più relazioni contemporaneamente, siano esse romantiche, sessuali o “platoniche”: alla base di un rapporto poliamoroso c’è un’etica, che si basa sulla trasparenza, sul rispetto del partner e sull’idea che non ci sia esclusività tra i partner. Tra le caratteristiche del poliamore troviamo differente flessibilità e libertà nel gestire le proprie relazioni, purché all’interno dei confini stabiliti con i partner. Come in ogni tipologia di relazione, è necessario quindi che ci siano delle regole negoziate da tutti i partner.

coppia poliamorosa
Luis Zambrano - Pexels

Nel poliamore si parla anche di compersione, un neologismo nato per esprimere la gioia che una persona prova nel vedere il proprio partner felice di intrattenere relazioni amorose o sessuali con altre persone. Questo sentimento, in una relazione poliamorosa, può essere considerato il contrario della gelosia. 

Nel poliamore è possibile sperimentare più volte la cosiddetta New Relationship Energy (NRE), cioè la fase di eccitazione e frenesia tipica di quando si inizia una nuova relazione. È importante che i partner coinvolti imparino a gestire le emozioni che caratterizzano questo momento per non andare a intaccare la solidità degli altri legami presenti.

Essere poliamorosi può significare anche condividere regolarmente le proprie giornate con gli altri partner, gestire insieme gli impegni familiari e la crescita di eventuali figli. In alcune famiglie poliamorose, infatti, i bambini godono delle cure da parte di tutti i membri della relazione.

Poliamore e altre Non Monogamie Etiche (NME)

I rapporti poliamorosi sono considerati una Non Monogamia Etica o consensuale (NME), insieme ad altre tipologie di relazioni come le coppie aperte, la poligamia o l’anarchia relazionale.

Ogni coppia poliamorosa definisce, in accordo tra le parti, le proprie regole e ciò implica una vasta possibilità di configurazioni all’interno della relazione. Per questo motivo, può essere difficile trovare una definizione univoca di amore poliamoroso. 

Non bisogna confondere il poliamore con lo scambismo, in cui la parte sessuale è il perno centrale. Il poliamore non coincide neppure necessariamente con una relazione poligama, termine che significa letteralmente "nozze plurime".

Esiste quindi sia una differenza tra poliamore e poligamia, sia tra poliamore e coppia aperta, nella quale l’apertura consensuale verso partner esterni alla coppia è limitata alla sfera sessuale e non a quella emotiva o sentimentale.

Il poliamore nella cultura di massa

Tra le testimonianze di poliamore da parte di personaggi noti, troviamo quelle della scrittrice e attivista Michela Murgia, scomparsa prematuramente nel 2023, del rapper Rosa Chemical e dell’attore statunitense Will Smith.

Anche il cinema e la letteratura hanno dedicato ampio spazio alle relazioni poliamorose.

Tra i film sul poliamore più conosciuti troviamo Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen (2008) e Savages di Oliver Stone (2012). Si è parlato di poliamore anche in serie TV recenti, come nella terza stagione di Bridgerton (2024) oppure in Trigonometry (2020).

Se invece si vuole approfondire il tema attraverso la lettura, ecco alcuni libri sul poliamore:

Il poliamore ha anche una sua bandiera, la cosiddetta Polyamory Pride Flag, votata da oltre trentamila persone appartenenti alla comunità.

Il poliamore ha cause psicologiche?

Più che di cause psicologiche del poliamore, si può parlare di motivazioni legate alla personalità e alle esperienze di vita della persona che sceglie di vivere questa tipologia di relazione. 

Tra i principali fattori che possono aiutare a capire se si è poliamorosi o indirizzare una persona verso il poliamore, troviamo:

  • consapevolezza di non poter soddisfare le proprie esigenze emotive e sessuali all’interno di una relazione monogama
  • inclinazione a intrattenere relazioni con più persone contemporaneamente e la ricerca di connessione emotiva con più di un partner
  • necessità di onestà e trasparenza rispetto ai propri bisogni e alla propria visione sulle relazioni sentimenti, non conciliabili con altre tipologie di relazioni
  • rifiuto delle norme sociali tradizionali sulla monogamia e il desiderio di esprimere in maniera differente autonomia e libertà nella vita sentimentale
  • credere in valori come l’autonomia individuale e rifiutare la concezione di esclusività
  • bisogno di vivere le relazioni affettive con più partner senza essere afflitti da sentimenti di gelosia 
  • evoluzione di una relazione monogama per soddisfare nuovi bisogni e desideri dei partner.
Nicholas Swatz - Pexels

Le regole della coppia poliamorosa

Familiarizzando con il concetto di poliamore, oppure nel caso in cui ci si voglia approcciare a questa tipologia di relazione, potrebbero sorgere alcune domande, per esempio: “il poliamore funziona?”, “è possibile amare più persone contemporaneamente?”, “come accettare il poliamore?”.

Un elemento molto importante affinché una relazione poliamorosa possa funzionare, sono gli accordi relazionali, ovvero dei principi  su come bisogna comportarsi per mantenere rispetto reciproco. 

Le regole nel poliamore possono riguardare:

  • le nuove conoscenze
  • le informazioni da condividere
  • il coinvolgimento emotivo ed altri temi.

Lo scopo è quello di guidare il comportamento con altri partner e limitare fraintendimenti o delusioni. Ovviamente le regole sono flessibili e devono essere rinegoziate con il tempo, a seconda dei bisogni e delle necessità dei partner. Ciò può avvenire solo se c’è un’adeguata comunicazione onesta, chiara e aperta.

I partner possono anche decidere di introdurre una sorta di “veto”, ovvero la capacità di disapprovare un determinato partner. Il consenso è l’elemento fondante del poliamore, senza di esso la relazione non risulta equa e il rischio di rotture è molto elevato.

Amore, fedeltà e gelosia nel poliamore

Chi non ha mai sperimentato una relazione non monogama, potrebbe chiedersi come gestire la gelosia nel poliamore.

Nei legami poliamorosi, amore e sesso non hanno la caratteristica di esclusività, anzi sono potenzialmente illimitati e non costretti verso una direzione particolare. Il tema della fedeltà, invece, è da considerarsi in relazione al rispetto degli accordi piuttosto che in termini di esclusività sessuale di per sé. Infatti, avere una relazione segreta che viola i propri accordi relazionali, viene considerato come un tradimento.

Un elemento molto interessante da osservare è che la maggior parte delle persone all’interno di una relazione poliamorosa possa manifestare in qualsiasi momento uno stato di gelosia, non connessa alla violazione dell’esclusività sessuale ma al senso di trascuratezza e insicurezza che uno dei due partner può sperimentare. Le ricercatrici A. Ritchie e M. Barker hanno coniato un termine per definire quel tipo di gelosia d'amore che fa sentire insicuri e incompresi in un rapporto, ovvero wibble.

Tipi di poliamore

Quanti tipi di poliamore esistono? Gli studiosi hanno individuato varie tipologie, vediamole insieme:

  • poliamore aperto, in cui i membri di una coppia fissa si accordano per avere ciascuno ulteriori relazioni affettive e sessuali al di fuori della coppia stessa. Ogni partner ha il diritto di scegliere altre persone da frequentare senza dover chiedere approvazione e ogni rapporto si evolve indipendentemente dal rapporto primario
  • poliamore chiuso, tipologia nella quale troviamo due sottogruppi. La polifedeltà prevede che tre o più persone si impegnano in una relazione chiusa tra loro, che non include ulteriori persone ; il matrimonio poliamoroso o di gruppo, invece, coinvolge più persone che condividono casa, spese, figli e l’attività sessuale è concessa solo tra le persone all’interno della cerchia
  • poliamore gerarchico, in cui esistono vari ordini di relazioni, quelle primarie e quelle secondarie
  • poliamore a tre, o “troppia”, che vede tre persone ugualmente coinvolte nella relazione sentimentale
  • poliamorosi solisti, che preferiscono abitare da soli o con coinquilini diversi dal proprio partner. Preferiscono investire il loro tempo in relazioni familiari o amicali, considerate più affidabili, o formare una famiglia triadica con persone che ne hanno già una.

Le problematiche della coppia poliamorosa

Per la sua struttura e complessità, questo tipo di relazione può andare incontro a inconvenienti. Tra le maggiori difficoltà di una relazione poliamorosa possiamo trovare:

  • mancanza di comunicazione adeguata
  • sensi di colpa in merito allo stile di vita o al suo effetto sugli altri
  • sentimenti di possessività e gelosia
  • paura di perdere controllo sul partner
  • mancanza di un gruppo di supporto esterno.

A questi si possono aggiungere i fattori tempo ed energia necessari per gestire più relazioni insieme o problemi di inserimento dei nuovi partner nel gruppo originale.

La difficoltà maggiore è forse la mancanza di modelli di riferimento a cui rivolgersi per sviluppare i tipi di interazione all’interno del proprio stile di vita. A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni di natura sociale, ovvero amici e famiglia, che difficilmente comprendono questo tipo di relazione e tendono a giudicarla negativamente o a sminuirla.

poliamore gelosia
cottonbro - Pexels

Come gestire le implicazioni psicologiche del poliamore

Il poliamore è una realtà ancora sconosciuta a molti, nonostante la presenza di famiglie poliamorose in Europa e in tutto il mondo sia in crescita. L'obiettivo di psicologi e studiosi è quello di sensibilizzare il pubblico e far conoscere maggiormente questo fenomeno, con l’intento di diminuire i pregiudizi e gli stereotipi legati ad esso.

Il servizio di Unobravo conta professionisti specializzati in materia che possono aiutare il singolo e la coppia (o meglio, le coppie!) ad affrontare eventuali problematiche e disagi.

Riferimenti bibliografici

  • Piras, D., (2023). Un poliamore così grande. Edizioni Sonda
  • Ritchie, A. & Barker, M. (2006). “There aren’t words for what we do or how we feel so we have to make them up”: constructing polyamorous languages in a culture of compulsory monogamy. Sexualities, 9(5), 584-601 
  • Vasallo, B., (2022). Per una rivoluzione degli affetti. Pensiero monogamo e terrore poliamoroso, Effequ
  • Veaux, F., Rickert, E., (2016). Più di due. Guida pratica al poliamore etico, Odoya
  • Zell-Ravenheart M.G, (1990). A Bouquet of Lovers, Green Egg magazine, Vol. XXIII, No. 89


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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