Lo psichiatra e psicoterapeuta statunitense Aaron Beck definisce i sogni “cugini ideativi” dei così detti “pensieri automatici”, ovvero pensieri che si attivano in modo immediato e senza consapevolezza, permettendo di attribuire significato alle esperienze di vita alle relazioni di ciascuno di noi. Beck sostiene, dunque, che le tematiche dei sogni siano molto simili ai contenuti dei pensieri automatici partoriti durante il giorno.
Per questo motivo Beck ritiene preferibile focalizzarsi non sui significati sottostanti e simbolici dei sogni, bensì sugli aspetti più concreti e facilmente descrivibili. Egli, inoltre, ipotizza che le rappresentazioni dei sogni e degli incubi notturni abbiano origine nelle medesima “zona mentale” in cui nascono sia i pensieri automatici diurni che l’immaginazione e che quindi sia possibile trattare gli incubi notturni attraverso tecniche immaginative.
Vengono considerati incubi notturni i sogni spaventosi percepiti in maniera estremamente realistica, il cui contenuto genera uno stato di paura a tal punto da portare il sognatore allo stato di veglia. L’intensa risposta emotiva generata dagli incubi notturni può essere caratterizzata non soltanto da paura, ma anche da altre emozioni quali rabbia e tristezza, spesso accompagnate da attivazioni somatiche come:
Gli incubi notturni comportano difficoltà a riaddormentarsi e potrebbero, tendenzialmente, incidere sull'umore giornaliero, sullo sviluppo di ansia legata al pensiero di rivivere la medesima esperienza la notte seguente, implicando la difficoltà di addormentamento e una qualità del sonno peggiore.
Sia nei bambini che negli adulti gli incubi notturni vengono generalmente elicitati da diversi fattori, tra cui l’esposizione a eventi stressanti o a contenuti emotivamente attivanti, come libri e/o film spaventosi. Ulteriori cause possono essere:
Le tecniche immaginative per il trattamento degli incubi notturni si sono dimostrate efficaci nel favorire l'addormentamento e migliorare la qualità del sonno. Alla persona è richiesto di rievocare l’immagine spaventosa, descriverla e manipolarla fino a trasformarla, senza sopprimerla attraverso eventuali distrazioni.
Si tratta di imparare ad accogliere e "stare con" le immagini spaventose, piuttosto che ragionare verbalmente su esse. Anche se questo intento sembrerebbe paradossale, in questo modo è possibile rendere l’immagine onirica, e quindi i suoi contenuti terrifici, molto meno minacciosa grazie alla creazione di nuove immagini.
Tra le varie tecniche cognitivo-comportamentali mirate alla gestione degli incubi notturni, l’Imagery Rehearsal Therapy (IRT) è particolarmente efficace e raccomandata dall’ American Academy of Sleep Medicine.
Come anticipato è una tecnica finalizzata a modificare l’incubo notturno, riscrivendolo interamente attraverso l'immaginazione. Si procede per step successivi:
Gli step descritti possono essere implementati sia in percorsi individuali sia di gruppo e prevedono la reiscrizione di massimo due incubi a settimana.
L'Imagery Rehearsal Therapy accresce il senso di padronanza e promuove riflessioni sull’origine di specifiche rappresentazioni mentali, stimolando lo sviluppo di nuove consapevolezze sul proprio funzionamento e aiutando ad adottare il giusto atteggiamento verso ciò che rappresenta una minaccia per se stessi.