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Acatisia: sintomi, cause e rimedi per l’irrequietezza motoria

Acatisia: sintomi, cause e rimedi per l’irrequietezza motoria
Acatisia: sintomi, cause e rimedi per l’irrequietezza motoria
Acatisia: sintomi, cause e rimedi per l’irrequietezza motoria
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
21.11.2025
Ultimo aggiornamento il
21.11.2025
Acatisia: sintomi, cause e rimedi per l’irrequietezza motoria
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L'acatisia è un disturbo del movimento poco conosciuto ma molto impattante sulla qualità della vita. Si manifesta con una marcata irrequietezza motoria e un senso di urgenza a muoversi, anche in assenza di una causa apparente. Questo disagio può interferire con il sonno, le attività quotidiane e le relazioni sociali. Riconoscerla e trattarla è fondamentale per prevenire il peggioramento dei sintomi e migliorare il benessere della persona. È frequentemente causata da farmaci, in particolare antipsicotici, ma può avere anche altre origini. Se ti riconosci in queste descrizioni, è importante non sottovalutare il disagio e consultare un medico o uno specialista della salute mentale.

Definizione di Acatisia: che cos’è e come si manifesta

Il termine "acatisia" (dal greco "akathisia", ovvero "incapacità di stare seduti") indica un disturbo del movimento caratterizzato da una sensazione soggettiva di irrequietezza interna e da un bisogno impellente di muoversi. Spesso si accompagna a movimenti ripetitivi come dondolarsi, camminare avanti e indietro o agitare le gambe. In ambito clinico, viene distinta da altre condizioni simili grazie alla presenza di disagio interno e all'impossibilità di stare fermi, che può essere confusa con ansia o con la sindrome delle gambe senza riposo. I sintomi tipici includono:

  • Irrequietezza motoria
  • Bisogno compulsivo di muoversi
  • Difficoltà a stare fermi
  • Sensazione di disagio interno
  • Ansia e irritabilità
  • Difficoltà di concentrazione

Nella vita quotidiana, può manifestarsi come una costante necessità di muoversi, anche in situazioni in cui normalmente si dovrebbe restare fermi, come durante una riunione o mentre si guarda un film. Le persone affette possono apparire nervose o agitate, ma il loro comportamento è guidato da un intenso disagio interno. Se sospetti di soffrire di acatisia, è importante parlarne con il tuo medico o con un professionista della salute mentale.

Rdne - Pexels

Classificazione e varianti di acatisia

L'acatisia può presentarsi in diverse forme, ciascuna con caratteristiche specifiche. Riconoscere queste differenze è fondamentale per un intervento mirato e tempestivo. Le principali varianti sono:

  • Acatisia acuta: si manifesta entro poche settimane dall'inizio o dall'aumento del dosaggio di un farmaco, in particolare antipsicotici. I sintomi sono intensi e possono emergere rapidamente.
  • Acatisia cronica: persiste per mesi o anni, spesso anche dopo la sospensione del farmaco responsabile. L'irrequietezza motoria diventa una condizione persistente e difficile da gestire.
  • Acatisia tardiva: compare dopo un periodo prolungato di trattamento farmacologico, talvolta anche dopo la sospensione del farmaco. I sintomi possono essere inizialmente lievi e peggiorare progressivamente.
  • Pseudoacatisia: il paziente presenta i segni motori tipici dell'acatisia, ma non riferisce disagio soggettivo. Questa condizione richiede una valutazione clinica attenta.

Esistono anche disturbi correlati, come la sindrome delle gambe senza riposo e alcuni tipi di parkinsonismo indotto da farmaci, che condividono alcuni sintomi con l'acatisia ma hanno cause e trattamenti differenti. Ad esempio, la sindrome delle gambe senza riposo si manifesta soprattutto a riposo e interessa prevalentemente gli arti inferiori, mentre l'acatisia può coinvolgere tutto il corpo e persistere anche durante l'attività.

Cause e meccanismi neurochimici dell’acatisia

L'acatisia è un disturbo complesso, spesso scatenato da farmaci psichiatrici come antipsicotici, antidepressivi e alcuni antiemetici. Questi farmaci agiscono sui neurotrasmettitori cerebrali, in particolare dopamina, serotonina e noradrenalina, alterando l'equilibrio neurochimico. Gli antipsicotici, ad esempio, bloccano i recettori della dopamina, riducendo i sintomi psicotici ma, in alcuni casi, provocando un deficit dopaminergico che si traduce in acatisia. Anche gli antidepressivi possono alterare il bilancio neurochimico, soprattutto quando influenzano serotonina e noradrenalina, favorendo l'insorgenza di irrequietezza motoria.

Alcuni farmaci antiemetici, come la metoclopramide, possono indurre acatisia attraverso meccanismi simili. L'astinenza da sostanze come alcol o benzodiazepine può inoltre scatenare un'iperattività dei sistemi neurochimici cerebrali, favorendo lo sviluppo del disturbo. Fattori genetici, condizioni mediche pregresse e la concomitanza di altre terapie farmacologiche possono aumentare il rischio di sviluppare acatisia.Comprenderne le cause e i meccanismi è fondamentale per identificare strategie di prevenzione e trattamento.

Patologie e condizioni associate

L'acatisia può essere associata a diverse patologie e condizioni mediche, tra cui:

  • Malattia di Parkinson: la degenerazione dei neuroni dopaminergici può portare a disturbi del movimento simili all'acatisia.
  • Demenze: alcune forme di demenza possono presentare sintomi motori e comportamentali che mimano l'acatisia.
  • Sindrome delle gambe senza riposo: si manifesta con un'irresistibile necessità di muovere le gambe, soprattutto a riposo, e può essere confusa con l'acatisia.
  • Disturbi di conversione o dissociativi: in alcuni casi, l'acatisia può essere simulata o esagerata in contesti di disturbi psichiatrici di tipo conversione o dissociativo.

Riconoscere le condizioni associate è fondamentale per una diagnosi accurata e per impostare un trattamento mirato.

Diagnosi e diagnosi differenziale

La diagnosi richiede una valutazione accurata, basata sull'osservazione diretta dei sintomi e sulla raccolta dettagliata della storia medica del paziente. I criteri clinici includono l'incapacità di stare fermi, la necessità di muoversi costantemente e la presenza di disagio interno. Tuttavia, la diagnosi può essere complicata dalla sovrapposizione con altri disturbi del movimento o condizioni psichiatriche. Ad esempio, può essere confusa con l'ansia (che si manifesta principalmente come preoccupazione e tensione emotiva) o con la sindrome delle gambe senza riposo (che si focalizza sulle gambe e si accentua a riposo). Altri disturbi da considerare nella diagnosi differenziale includono tremore essenziale, parkinsonismo e disturbi psicogeni del movimento. La valutazione clinica può avvalersi di scale di valutazione specifiche, test neuropsicologici e, in alcuni casi, esami di imaging cerebrale. Se ti riconosci in questi sintomi, è fondamentale consultare un professionista esperto per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Mart Production - Pexels

Complicanze e conseguenze a lungo termine

L'acatisia può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Le persone affette possono sperimentare insonnia, affaticamento, difficoltà di concentrazione, isolamento sociale e un peggioramento del benessere psicologico. In alcuni casi, può portare a un senso di disperazione, ansia intensa e, raramente, a ideazione suicidaria, soprattutto se insorge in seguito all'assunzione di farmaci antipsicotici. Per questo motivo, è fondamentale un monitoraggio attento da parte dei clinici. L'incapacità di stare fermi può compromettere l'autonomia personale e lavorativa, incidendo negativamente sulle relazioni sociali e familiari. Può inoltre persistere anche dopo la sospensione del farmaco che l'ha causata, diventando una forma cronica che richiede un approccio terapeutico multidisciplinare.

Trattamento dell’acatisia

Affrontarla richiede un percorso terapeutico personalizzato, che inizia con l'identificazione della causa scatenante, spesso riconducibile all'assunzione di farmaci antipsicotici o antidepressivi. La modifica del dosaggio o la sospensione del farmaco, sempre sotto stretto controllo medico, rappresentano il primo passo, ma è fondamentale che queste decisioni vengano attuate gradualmente e con una supervisione attenta, poiché cambiamenti bruschi possono comportare rischi per il paziente (Thippaiah et al., 2021). Se tali interventi non risultano sufficienti, si può ricorrere a terapie farmacologiche mirate.

Accanto agli interventi farmacologici, il supporto psicologico riveste un ruolo cruciale: l'acatisia può generare ansia, depressione e, nei casi più gravi, pensieri suicidari. Il sostegno di un professionista della salute mentale può aiutare la persona a gestire lo stress, a trovare strategie di coping e a mantenere la motivazione nel percorso di cura. Ogni caso è unico: ciò che funziona per una persona potrebbe non essere efficace per un'altra. L’approccio terapeutico deve quindi essere personalizzato, fondato sull’ascolto attento dei bisogni del paziente e su un costante monitoraggio dell’evoluzione dei sintomi.

Reversibilità e durata dell’acatisia

L'acatisia è una condizione che, in molti casi, può essere reversibile, soprattutto quando viene riconosciuta e trattata precocemente. È stato osservato che l'acatisia presenta una buona prognosi se gestita nelle fasi iniziali del trattamento (Thippaiah et al., 2021). La durata dei sintomi dipende da diversi fattori, tra cui la rapidità con cui si interviene sulla causa scatenante, la presenza di altri problemi medici o psichiatrici e le caratteristiche individuali della persona. Ad esempio, l'acatisia acuta può risolversi in poche settimane una volta sospeso o modificato il farmaco responsabile. Al contrario, le forme croniche o tardive possono persistere per mesi o anni, richiedendo un approccio terapeutico più complesso. La tempestività e l'adeguatezza dell'intervento rimangono quindi elementi cruciali nel determinare l'evoluzione del quadro clinico.

Quando e a chi rivolgersi per una valutazione specialistica

L'acatisia è una condizione seria che richiede attenzione clinica immediata quando i sintomi diventano intensi e prolungati. Se provi un'irrequietezza insopportabile, l'incapacità di restare fermo, o se questi sintomi sono accompagnati da angoscia o pensieri cupi, è fondamentale parlare con un medico il prima possibile. Non sottovalutare il tuo disagio: la tempestività nell'intervento può fare la differenza. I professionisti coinvolti nella diagnosi e nel trattamento possono essere psichiatri, neurologi e medici di base con esperienza in psicofarmacologia. Anche il tuo terapeuta può aiutarti a riconoscere i segnali di allarme e a orientarti verso le figure più competenti per una valutazione specifica.

Un invito a valutare un supporto psicologico

Se stai affrontando l’acatisia, ricorda che non sei solo. Può essere una condizione difficile da gestire, ma con il giusto supporto puoi ritrovare il tuo equilibrio. Rivolgersi a servizi come Unobravo può essere un passo importante per ricevere un sostegno professionale e attento alle tue esigenze. Se stai pensando di iniziare il tuo percorso, sappi che ci sono professionisti pronti ad aiutarti.

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