Crescita personale
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Alice nel paese delle meraviglie e la forza dei sogni

Alice nel paese delle meraviglie e la forza dei sogni
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Il libro Alice nel paese delle meraviglie, particolare e celebre testo che si presta a tanti livelli di interpretazione, ha trovato molte trasposizioni cinematografiche come ad esempio l’opera di Tim Burton. In questo film la fanciulla, ormai diciannovenne, ha necessità di rientrare nell’oltrebosco a ritrovare la bambina che è stata.

Il libro nasce alla fine del 1800, sembra da una vera passeggiata tra i boschi di tre sorelle di cui Alice è la mediana. Lo scrittore racconta una storia fantastica per intrattenere le bambine. Questa narrazione diventa un libro, illustrato dallo stesso scrittore e successivamente da un disegnatore esperto. Alice nel paese delle meraviglie diventa uno dei libri più amati e conosciuti.

Proviamo ad interagire con il significato simbolico di questa splendida favola: Alice racconta della possibile trasformazione evocativa del mondo dei sogni.

La nostra bambina di 10 anni segue un coniglio bianco, che ha l’ossessione del tempo e del riuscire ad arrivare in orario. Quanta modernità in questa ossessione! Per inseguire il bianconiglio, un personaggio bizzarro, si sprofonda negli abissi dove accade tutto e il contrario di tutto.

“Alice mia, con mano tenerissima, deponi questa bambinella storia in mezzo ai sogni che i fanciulli intrecciano col mistico nastro della memoria: come il serto che il pellegrino colse nelle lande di Tantotempofà”, Lewis Carroll
MoldyVintage Photo - Pexels


Le infinite possibilità dei sogni

Sigmund Freud, nel libro L’interpretazione dei sogni, spiega che nel sogno (come nell'inconscio) non vige il principio di non contraddittorietà: questo significa che nel sogno tutto è possibile. Possiamo diventare “grandi grandi” e poi “piccoli piccoli”, parlare con un bruco o un gatto stregato.

La forza di evocare questi personaggi, descritti con grandi dettagli caratteriali, permette ad Alice di confrontarsi con alcuni aspetti di se stessa ed elaborare quel viaggio emotivo. Il simbolo ci permette di bypassare i nostri meccanismi di difesa e, attraverso l’avventura onirica, di poterci confrontare con i nostri timori.

Un tempo che si ripete ciclico nella sua fissità e che ci porta a rimanere ingabbiati da un tè che si ripete all’infinito, oppure da una regina di cuori che si arroga il diritto di poter incutere timore a tutti. In questa giostra di timori e possibilità, si snoda la crescita della nostra protagonista che, per poter evolvere, deve non solo guardare ai vari simboli ma interagire con essi. Il premio è ritrovarsi più grande e più consapevole al risveglio.

La possibilità trasformativa dell’inconscio

Ricordiamo che siamo noi, nell’interazione che avviene tra paziente e terapeuta, che diamo valenza interpretativa al simbolo. Esso, senza la nostra interpretazione, rimane un elemento scenografico della nostra pausa onirica.

Perché sogniamo? Freud risponde che lo facciamo perché desideriamo. I nostri desideri sono spesso repressi da vincoli che noi stessi ci imponiamo per poter vivere dentro il contesto sociale ed essere accettati. Solo quando la nostra mente è libera dal vincolo della coscienza vigile possiamo lasciarci andare alle immagini e forze oniriche. Ed ecco allora che riusciamo a sconfiggere la follia di una regina, farci guidare dall’istinto potente di uno stregatto e non avere così timore di abbracciare le nostre paure.

Jeffrey Czum - Pexels

Il sogno nel setting terapeutico

Il setting terapeutico è quella cornice in cui il sogno può essere analizzato in modo da comprenderne il significato. Quando ci risvegliamo, forse non avremo immediata consapevolezza della potenza simbolica dei nostri sogni, che ci sembreranno composti da elementi astrusi e, a volte, caotici. Durante la giornata il ricordo del sogno scapperà alla nostra coscienza. Consiglio sempre di “catturare” immediatamente il sogno, appena svegli, scrivendolo, perché poi la censura della nostra coscienza ce lo farà dimenticare.

All’interno della psicoterapia psicodinamica, possiamo riproporre quel viaggio onirico, insieme al nostro terapeuta, provare a trovare simboli e significati per la nostra esistenza. La potenza trasformativa del sogno arriva poiché i contenuti che vengono riproposti ed analizzati sono quelli personali del paziente.

La forza del simbolo è quella del significato che il soggetto gli attribuisce, grazie all’aiuto e al calore del terapeuta. Così, come Alice, si esce dal percorso analitico, un percorso creativo alla scoperta del vero sé, profondamente cambiati e cresciuti.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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