Cerchi supporto per temi legati alla sessualità?
Trova il tuo psicologo
Valutato Eccellente su Trustpilot
Blog
/
Sessualità
5
minuti di lettura

La disforia di genere e il percorso per il cambiamento di sesso

La disforia di genere e il percorso per il cambiamento di sesso
La disforia di genere e il percorso per il cambiamento di sesso
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
La disforia di genere e il percorso per il cambiamento di sesso
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
29.10.2025
Ultimo aggiornamento il
29.10.2025
La disforia di genere e il percorso per il cambiamento di sesso
Iscriviti alla newsletter
Se ti è piaciuto, condividilo

Vivi la sessualità in modo sano e consapevole

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro

  • Incontro conoscitivo gratuito

  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti

8.500+ psicologi sulla piattaforma

Per disforia di genere, o incongruenza di genere, si intende il malessere derivante dal non riconoscersi nel sesso biologico assegnato alla nascita e dall’identificazione con il sesso opposto. Ad esempio, una persona nata femmina può non percepire il proprio corpo in linea con il genere che esperisce intimamente e può sentire il desiderio di indossare abiti maschili e comportarsi come un maschio. Lo stesso può accadere anche a un bambino.

Incongruenza di genere ed orientamento sessuale non sono la stessa cosa: infatti, una persona transgender può essere:

e può riconoscere la propria condizione già dalla preadolescenza o, in alcuni casi, dall’infanzia.

La disforia di genere non è una patologia psichiatrica. Nel 2018, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha spostato l’incongruità di genere dal novero delle malattie mentali a quello dei disturbi della salute sessuale, segnando una tappa importante per depatologizzare la condizione di transessualismo, ovvero per non considerarla più una malattia.

Il percorso per il cambiamento di sesso

Tale percorso si sviluppa in tre passi fondamentali:

  • una relazione di tipo psicologico
  • un percorso endocrinologico
  • un iter legale.

Gli aspetti psicologici e medici

La relazione di tipo psicologico è necessaria per attestare la presenza della disforia di genere, diagnosi essenziale in Italia per consentire l’accesso a visite, farmaci e colloqui psicologici di supporto alla persona in transizione.

Un percorso endocrinologico rappresenta il secondo passo da seguire. Il medico specializzato potrà prescrivere una terapia ormonale sostitutiva (TOS) femminilizzante nel caso di transizione “Male to Female” (MtF), cioè da uomo a donna, o una terapia ormonale mascolinizzante nella transizione “Female to Male” (FtM), cioè da donna a uomo.

Inoltre, poiché spesso la consapevolezza di essere nati ‘nel sesso sbagliato’ emerge sin dall’infanzia, negli ultimi anni si è iniziato a ricorrere a farmaci detti “bloccanti della pubertà”, così da mettere in pausa gli inevitabili cambiamenti fisici e dare più tempo al ragazzo di riflettere sulla propria identità di genere.

JESHOOTS.com - Pexels

Criteri diagnostici della disforia di genere secondo il DSM-5-TR

Per comprendere a fondo la disforia di genere, è importante conoscere i criteri diagnostici stabiliti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), pubblicato dall'American Psychiatric Association. Il DSM-5 definisce la disforia di genere come una marcata incongruenza tra il genere esperito e quello assegnato alla nascita, che deve persistere per almeno sei mesi.

I criteri includono:

  • Forte desiderio di appartenere al genere opposto: la persona sente un intenso bisogno di essere riconosciuta come appartenente a un genere diverso da quello assegnato alla nascita.
  • Disagio significativo rispetto alle caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie: può manifestarsi come rifiuto o disagio verso i propri organi genitali o i tratti fisici che caratterizzano il sesso biologico.
  • Desiderio di modificare le caratteristiche sessuali: la persona può desiderare di sottoporsi a trattamenti medici o chirurgici per allineare il proprio corpo all'identità di genere sentita.
  • Impatto sul funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita: la disforia di genere comporta un disagio clinicamente significativo o una compromissione del funzionamento quotidiano.

Questi criteri aiutano i professionisti a distinguere la disforia di genere da altre condizioni e a garantire un percorso di supporto adeguato e rispettoso della persona.

Il protocollo operativo: fasi, durata e ruoli degli specialisti

Il percorso di affermazione di genere segue un protocollo strutturato che coinvolge diversi specialisti e si articola in più fasi, secondo le linee guida internazionali come quelle della World Professional Association for Transgender Health (WPATH).

Le principali fasi del protocollo sono:

  • Valutazione psicologica iniziale: uno psicologo o uno psichiatra esperto in tematiche di genere effettua una valutazione approfondita per confermare la presenza di disforia di genere e per escludere eventuali altre condizioni che potrebbero influenzare il percorso.
  • Real Life Experience (RLE): questa fase prevede che la persona viva quotidianamente nel ruolo di genere desiderato, adottando nome, abbigliamento e comportamenti coerenti con la propria identità di genere. La durata della RLE può variare, ma spesso si consiglia un periodo di almeno 12 mesi prima di accedere a eventuali interventi chirurgici.
  • Terapia ormonale sostitutiva (TOS): sotto la supervisione di un endocrinologo, viene avviata la terapia ormonale per favorire lo sviluppo delle caratteristiche fisiche del genere sentito. Il monitoraggio medico è fondamentale per valutare benefici e possibili effetti collaterali.
  • Supporto psicologico continuativo: durante tutto il percorso, il sostegno psicologico può aiutare la persona ad affrontare le sfide emotive, sociali e relazionali legate alla transizione.
  • Valutazione multidisciplinare: in vista di eventuali interventi chirurgici, un team composto da psicologi, endocrinologi, chirurghi e altri specialisti valuta l'idoneità della persona e la sua consapevolezza rispetto alle scelte da compiere.

Ogni fase è pensata per garantire la massima sicurezza, rispetto e personalizzazione del percorso, adattandolo alle esigenze specifiche di ciascuna persona.

Foto di Marek Studzinski – Pexels

Gli aspetti legali

L’iter legale è necessario per richiedere al tribunale una sentenza per la rettificazione di attribuzione del sesso e il cambio del nome. In Italia, l’unica legge che rettifica l’attribuzione di sesso è la Legge 164 del 1982 Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso.

Esiste, inoltre, una sentenza della Corte di Cassazione del 2015 che consente di indicare sui documenti un sesso diverso da quello assegnato alla nascita, anche senza riassegnazione chirurgica. Questo rappresenta un passo importante per tutte quelle persone che non si sentono pronte o non desiderano sottoporsi a un intervento di cambiamento del sesso, perché sentono di aver raggiunto la loro serenità psico-fisica con la sola terapia ormonale.

Quest’ultimo step non è sempre presente. Non tutte le persone con incongruenza di genere, infatti, decidono di sottoporsi all’operazione per la riconversione chirurgica del sesso (RCS), ma, laddove ci sia questa intenzione, dopo due anni dall’inizio del percorso psicologico e con l’autorizzazione del Tribunale, la persona transgender può procedere all’intervento chirurgico che implica la rimozione dei genitali di un sesso e la costruzione dei genitali del sesso opposto.

L’intervento psicologico nell’incongruenza di genere

Quando un bambino percepisce di non identificarsi nel ruolo di genere assegnatogli, soprattutto se i genitori faticano a sostenerlo e comprenderlo, può essere esposto al rischio di:

Da adulto, il rischio può estendersi all’abuso di droghe, atti autolesionistici, comportamenti sessuali estremi e tentativi di suicidio. Tutto questo può causare un significativo disagio e una compromissione importante a livello sociale, lavorativo, scolastico e relazionale. Ecco perché è fondamentale intervenire il prima possibile, già in età pre-adolescenziale o adolescenziale.

SHVETS production - Pexels

È importante, quindi, mettere in campo un sostegno di tipo psicologico e individuare eventuali comorbilità, lavorare sulla transfobia interiorizzata, ovvero sul disagio derivante dall’interiorizzazione, più o meno consapevole, dei pregiudizi, degli stereotipi di genere e degli atteggiamenti negativi e discriminatori che le persone transgender possono vivere sulla propria pelle, che fanno parte del cosiddetto minority stress. Lo psicoterapeuta potrà anche aiutare la persona a comprendere quanto in là desidera andare con la transizione.

Un altro punto importante, oltre al sostegno costante dello psicologo durante il percorso di transizione, è quello di evitare la spaccatura tra la vita prima dell’operazione chirurgica, laddove venisse fatta, e la vita dopo. È necessario integrare i due momenti e aiutare la persona a comprendere che c’è una continuità tra chi vedeva prima nello specchio e chi vede adesso, una continuità che si realizza in un’identità più integrata e autentica.

Quando chiedere aiuto

Il doversi confrontare costantemente con un mondo spesso ostile può avere un forte impatto sul benessere fisico e psicologico della persona, che può iniziare a sperimentare sentimenti di vergogna, inferiorità e bassa autostima.

Chiedere aiuto può non essere semplice, ma l’empatia e l’accoglienza che lo psicologo può offrire rappresentano un valido sostegno nel percorso verso una maggiore consapevolezza di sé e il benessere che ne deriva. In questi casi può essere utile rivolgersi a un professionista, come uno psicologo che lavora su tematiche legate alla disforia di genere, capace di offrire uno spazio sicuro e non giudicante.

Dati epidemiologici e risultati dei percorsi di transizione

La prevalenza della disforia di genere è aumentata negli ultimi anni, anche grazie a una maggiore consapevolezza sociale e a una riduzione dello stigma. Secondo una revisione pubblicata su The Lancet nel 2021, la prevalenza stimata della disforia di genere nella popolazione generale varia tra lo 0,5% e l'1,3%. Per quanto riguarda gli esiti dei percorsi di transizione, numerosi studi internazionali hanno evidenziato che:

  • La soddisfazione rispetto al percorso di affermazione di genere può essere generalmente elevata: molte persone riferiscono un miglioramento significativo del benessere psicologico e della qualità della vita dopo la transizione (Dhejne et al., 2016).
  • La terapia ormonale e gli interventi chirurgici possono ridurre il rischio di depressione e ideazione suicidaria: secondo uno studio pubblicato su JAMA Surgery nel 2021, le persone che hanno completato la transizione chirurgica riportano tassi inferiori di disagio psicologico rispetto a chi non ha avuto accesso a tali trattamenti.
  • Il supporto sociale e familiare può rappresentare un fattore protettivo fondamentale: chi riceve sostegno dalla propria rete sociale affronta meglio le sfide legate alla transizione e mostra una maggiore resilienza.

Questi dati sottolineano l'importanza di un percorso integrato e personalizzato, che tenga conto sia degli aspetti clinici sia di quelli relazionali e sociali.

Foto di Kyle – Unsplash

Iter legale: varianti e confronto tra Italia e altri Paesi

L'iter legale per il cambiamento di sesso può variare sensibilmente da Paese a Paese. In Italia, come già descritto, la Legge 164/1982 regola la rettifica dell'attribuzione di sesso, richiedendo l'intervento del tribunale e, in alcuni casi, l'autorizzazione per eventuali interventi chirurgici.

A livello internazionale, esistono modelli differenti:

  • Modello autodichiarativo (self-ID): in Paesi come l'Argentina, l'Irlanda e la Danimarca, è sufficiente una dichiarazione personale per modificare i dati anagrafici relativi al genere, senza necessità di diagnosi medica o interventi chirurgici.
  • Modello medico-legale: in altri Stati, come la Germania o la Francia, è richiesta una valutazione medica o psicologica, ma non sempre è obbligatorio l'intervento chirurgico.
  • Modello misto: alcuni Paesi prevedono una combinazione di requisiti, come periodi di vita nel genere desiderato, diagnosi specialistica e, talvolta, trattamenti ormonali.

Queste differenze riflettono approcci culturali e giuridici diversi rispetto all'identità di genere. In Italia, la recente giurisprudenza ha reso più accessibile il percorso, ma rimane fondamentale il supporto di professionisti esperti per orientarsi tra le procedure e i diritti riconosciuti.

Strategie di coping e risorse di supporto pratico

Affrontare un percorso di affermazione di genere può essere impegnativo sia dal punto di vista emotivo che pratico. Esistono però diverse strategie di coping e risorse che possono aiutare a gestire le difficoltà e a promuovere il benessere.

Alcune strategie utili includono:

  • Cercare il supporto di gruppi di pari: partecipare a gruppi di sostegno, sia online che in presenza, permette di condividere esperienze, ricevere consigli e sentirsi meno soli.
  • Praticare tecniche di gestione dello stress: esercizi di respirazione, mindfulness e attività fisica possono aiutare a ridurre l'ansia e a migliorare la regolazione emotiva.
  • Stabilire una rete di alleati: coinvolgere amici, familiari o colleghi che possano offrire ascolto e comprensione è fondamentale per affrontare eventuali episodi di discriminazione o isolamento.
  • Informarsi sui propri diritti: conoscere le tutele legali e le possibilità offerte dal sistema sanitario può rendere il percorso più sicuro e consapevole.

Inoltre, molte associazioni e centri specializzati offrono consulenze, sportelli di ascolto e materiali informativi per accompagnare le persone transgender e le loro famiglie in ogni fase dell'affermazione di genere.

Se senti il bisogno di un supporto psicologico per affrontare la disforia di genere o desideri iniziare un percorso di affermazione di genere, Unobravo può aiutarti a trovare uno psicologo esperto che ti accompagni con empatia e professionalità. Inizia il questionario e fai il primo passo verso il tuo benessere.

Vivi la sessualità in modo sano e consapevole

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro

  • Incontro conoscitivo gratuito

  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti

8.500+ psicologi sulla piattaforma

FAQ

Hai altre domande?

Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a risolvere ulteriori dubbi.

Collaboratori

La disforia di genere e il percorso per il cambiamento di sesso
Professionista selezionato dal nostro team clinico
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
No items found.

Condividi

Se ti è piaciuto, condividilo
Iscriviti alla newsletter

Come capire se si soffre di dipendenza sessuale?

Fare un test psicologico può aiutare ad avere maggiore consapevolezza del proprio benessere.