In molti casi, avere uno spazio di privacy personale contribuisce a differenziarci e a definire la nostra identità e il nostro ruolo dentro e fuori dalla famiglia. Pensiamo, ad esempio, a quanto sia importante mantenere un certo livello di comunicazione riservata esclusivamente all’interno della coppia, oppure a quanto sia frequente che i ragazzi in fase adolescenziale non condividano emozioni, esperienze e pensieri con i loro genitori.
Diversamente, quando il segreto riguarda una o più persone della famiglia (anche indirettamente) a cui viene deliberatamente nascosto, si crea un blocco della comunicazione che limita la piena consapevolezza della propria storia e può influenzare negativamente le dinamiche relazionali. Occultare informazioni come l’origine adottiva dei figli, l’orientamento sessuale di un parente, la presenza di altri figli al di fuori del nucleo familiare, una storia di abuso, gravidanze non desiderate o un suicidio può generare sfiducia nei confronti di chi detiene il segreto e rendere confuso il modo di comunicare e di gestire le emozioni all’interno delle relazioni. La letteratura scientifica ha evidenziato che il 61% dei rispondenti ha appreso nuove informazioni su se stessi o sui propri familiari, incluse rivelazioni potenzialmente sconvolgenti come la scoperta che un presunto genitore biologico non lo è o l'esistenza di fratelli sconosciuti (Guerrini et al., 2022). Inoltre, il segreto familiare, se condiviso soltanto con alcuni membri della famiglia, può generare coalizioni improprie, con il rischio che chi non ne è a conoscenza si senta escluso senza comprenderne il motivo.

L’origine del segreto in famiglia
Conoscere la propria storia familiare e i suoi aspetti più significativi è importante per comprendere chi siamo, chi sono gli altri e per costruire relazioni funzionali. Il segreto, spesso, nasce con l’obiettivo di evitare il senso di colpa o vergogna per un fatto accaduto, oppure per paura del giudizio, proteggendo così l’immagine sociale dei singoli individui e dell’intera famiglia.
Altre volte, il non detto si crea attorno a eventi traumatici non adeguatamente elaborati, come lutti o violenze, nella speranza di limitare la sofferenza emotiva che deriva dal ricordo e dalla condivisione.
In altre occasioni ancora, si nasconde per proteggere i propri cari (spesso illusoriamente) dal dolore che potrebbe causare la conoscenza della verità, ad esempio la presenza di altri figli da relazioni extra-coniugali o un suicidio.
Il segreto che perdura nel tempo
Anche se può sembrare che mantenere un segreto risparmi sofferenza, i suoi effetti possono perdurare da una generazione all’altra. Come avviene questa trasmissione?
Gli sforzi consapevoli per mantenere un fatto segreto nella vita quotidiana non sono mai pienamente efficaci. Anche quando il contenuto non viene svelato, il segreto comporta per chi lo custodisce un carico emotivo e una responsabilità che influenzano profondamente il modo di relazionarsi e di comunicare con gli altri membri della famiglia. In queste condizioni, il flusso della comunicazione non può essere genuino e gli scambi appaiono:
- forzati;
- pieni di tabù difficili da comprendere;
- caratterizzati da contraddizioni tra il linguaggio verbale e non verbale;
- segnati da reazioni poco coerenti con il “qui ed ora”.

L’ambiente familiare può diventare confondente e disorientante, poiché la famiglia rappresenta il contesto primario in cui si sviluppano le principali competenze relazionali ed emotive. È stato riscontrato che l’evitamento degli argomenti da parte dei genitori è associato negativamente al funzionamento familiare: più segreti vengono mantenuti, peggiore risulta il funzionamento della famiglia (Berger & Paul, 2008). Di conseguenza, i fatti accaduti nelle generazioni precedenti e tenuti nascosti potrebbero influire sulle generazioni successive.
Nei casi più estremi, le dinamiche disfunzionali che si instaurano intorno al segreto familiare possono rappresentare un importante fattore di rischio per l’emergere di difficoltà a livello psicologico, come ad esempio:
- calo dell’umore;
- sintomi psico-somatici;
- difficoltà emotive.
Conseguenze psicologiche e relazionali dei segreti familiari
I segreti familiari possono avere effetti profondi sia a livello individuale che sulle relazioni tra i membri della famiglia. Secondo lo psichiatra Serge Tisseron, i segreti non detti tendono a "circolare" all'interno del sistema familiare, influenzando anche chi non ne è direttamente a conoscenza.
- Senso di esclusione: chi percepisce la presenza di un segreto può sentirsi escluso o non degno di fiducia, con conseguenze sulla propria autostima e sul senso di appartenenza.
- Difficoltà nella comunicazione: la presenza di segreti genera spesso ambiguità, silenzi e incomprensioni, rendendo difficile un dialogo aperto e sincero.
- Sintomi psicologici: in alcuni casi, il peso del segreto può manifestarsi attraverso ansia, depressione o sintomi psicosomatici, anche nelle generazioni successive.
- Ripetizione di schemi: i segreti possono essere trasmessi inconsapevolmente da una generazione all'altra, alimentando cicli di silenzio e incomprensione che si ripetono nel tempo.
Riconoscere questi effetti può essere un primo passo per interrompere la catena del silenzio e promuovere un clima familiare più sano e accogliente.
Le cause psicologiche dei segreti familiari
I segreti familiari non nascono mai per caso: spesso sono il risultato di meccanismi psicologici profondi che coinvolgono emozioni come la vergogna, la colpa e la paura del rifiuto. Secondo il modello sistemico di Murray Bowen, pioniere della terapia familiare, il bisogno di proteggere l'immagine della famiglia o di evitare conflitti può portare a nascondere informazioni rilevanti.
- Evitamento: molte famiglie scelgono di non affrontare apertamente eventi dolorosi o controversi, sperando che il silenzio possa ridurre la sofferenza. Tuttavia, questo meccanismo rischia di amplificare il disagio nel tempo.
- Vergogna e colpa: la paura di essere giudicati o di deludere le aspettative degli altri può spingere a mantenere segreti, soprattutto quando si tratta di eventi percepiti come "sbagliati" o "inaccettabili".
- Misconoscimento della realtà: in alcuni casi, la famiglia può arrivare a negare o minimizzare ciò che è accaduto, creando una sorta di realtà parallela che rende difficile per i membri più giovani comprendere appieno la propria storia.
Questi meccanismi, seppur messi in atto con intenti protettivi, possono ostacolare la crescita personale e la costruzione di relazioni autentiche. Un percorso di psicoterapia familiare può aiutare a riconoscere questi meccanismi e a promuovere una comunicazione più aperta e autentica all'interno del sistema familiare.
Tipologie di segreti familiari
Non tutti i segreti familiari sono uguali: la loro natura e il modo in cui vengono mantenuti possono influenzare profondamente le dinamiche relazionali. Secondo la psicoterapeuta Evan Imber-Black, esperta di terapia familiare, è possibile distinguere diverse tipologie di segreti all'interno delle famiglie.
- Segreti individuali: sono informazioni che una sola persona custodisce e sceglie di non condividere con nessun altro membro della famiglia. Questi segreti possono riguardare esperienze personali, emozioni o eventi vissuti in solitudine, e possono generare un senso di isolamento.
- Segreti interni: coinvolgono una parte della famiglia che condivide un'informazione nascosta ad altri membri. Ad esempio, può accadere che solo alcuni fratelli o un genitore e un figlio siano a conoscenza di un fatto rilevante, creando così alleanze e divisioni all'interno del nucleo familiare.
- Segreti condivisi: sono quelli che l'intera famiglia conosce, ma che vengono mantenuti nascosti all'esterno, come ad esempio una difficoltà economica o un evento traumatico. Questi segreti possono rafforzare il senso di appartenenza, ma anche alimentare la paura del giudizio sociale.
Comprendere la tipologia di segreto presente in famiglia può aiutare a riconoscere le dinamiche sottostanti e a valutare l'impatto che queste possono avere sul benessere individuale e collettivo.
Cosa fare?
Per affrontare l’impatto del segreto familiare è importante essere pronti al cambiamento e alle possibili reazioni di chi è stato tenuto lontano dai fatti. La scelta del momento e delle circostanze adeguate, il rispetto dei tempi di ciascuno e la promozione di uno stile comunicativo aperto ed empatico, basato sull’espressione delle proprie emozioni e sull’accoglienza di quelle altrui, sono elementi chiave. È interessante notare che le famiglie che hanno rivelato ai figli segreti importanti entro gli 8 anni hanno riportato i livelli più bassi di conflitto e la maggiore soddisfazione per averlo fatto precocemente (Applegarth et al., 2016).
In alcuni casi, può essere prezioso farsi aiutare da un professionista esperto per facilitare la comunicazione e contenere i diversi vissuti emotivi all’interno di un contesto neutro.
Se senti che un segreto familiare sta influenzando il tuo benessere o quello dei tuoi cari, puoi rivolgerti a Unobravo. Iniziare un percorso di supporto psicologico può aiutarti a comprendere meglio le dinamiche familiari, favorire una comunicazione più aperta e trovare nuove strategie per affrontare insieme le difficoltà. Fai il primo passo: trova il professionista più adatto a te e alla tua famiglia.









