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Sara Compagni (Postura da Paura): mente e corpo in movimento. Come il fitness migliora qualità della vita e salute mentale

Sara Compagni (Postura da Paura): mente e corpo in movimento. Come il fitness migliora qualità della vita e salute mentale
Sara Compagni (Postura da Paura): mente e corpo in movimento. Come il fitness migliora qualità della vita e salute mentale
Sara Compagni (Postura da Paura): mente e corpo in movimento. Come il fitness migliora qualità della vita e salute mentale
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
17.11.2025
Ultimo aggiornamento il
17.11.2025
Sara Compagni (Postura da Paura): mente e corpo in movimento. Come il fitness migliora qualità della vita e salute mentale
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Quando si parla di benessere, spesso si cade nella trappola di separare la salute fisica da quella mentale, senza riconoscere il profondo intreccio tra le due. Nel nuovo episodio di È normale, il podcast di Unobravo guidato dalla nostra fondatrice e CEO Danila De Stefano, abbiamo incontrato Sara Compagni, meglio conosciuta come Postura da Paura, kinesiologa clinica e promotrice di una visione autentica e pragmatica del movimento.

La sua storia, dagli esordi da danzatrice agli infortuni che l’hanno portata a progettare un percorso professionale dedicato alla salute integrata, non è solo una narrazione di resilienza, ma uno spunto fondamentale per ripensare alle nostre abitudini motorie e al loro impatto sul benessere psicologico. 

L’episodio passa in rassegna le tappe personali e professionali di Sara, ma soprattutto affronta temi cardine come la formazione delle abitudini, il concetto di qualità della vita, la connessione tra esercizio fisico e salute mentale, e il senso reale di "allenarsi per stare bene". In questa sintesi abbiamo raccolto i punti salienti emersi dalla chiacchierata – insieme ad approfondimenti estratti dal blog Unobravo – per offrire una guida completa e praticabile per chi desidera migliorare lo stile di vita partendo dal movimento.

Movimento e mente: le strategie di Sara Compagni per il benessere integrato

Sara Compagni, in arte Postura da Paura, ci ha raccontato il suo viaggio – non privo di ostacoli – dalla danza professionale verso la kinesiologia e la promozione della salute femminile. Un infortunio al ginocchio ha cambiato la direzione della sua carriera, costringendola a ripensare i suoi obiettivi e a scoprire la passione per l’aspetto terapeutico del movimento.

"Mi sento al 100% nata per fare questa cosa, mentre la danza... ha sempre rappresentato un po’ di attrito perché non ho mai avuto la fisicità da danzatrice. È incredibile come quando le cose si sono allineate, più simili a quello che sono io, è diventato tutto molto più semplice, molto più naturale. Credo sia stata un’enorme fortuna farmi male, so che sembra strano."

Sono proprio le piccole svolte impreviste, racconta Sara, a portarci spesso verso strade più affini ai nostri talenti e valori. Oggi, il suo progetto e il poliambulatorio che ha fondato a Milano puntano a integrare movimento, nutrizione, salute medica e psicologica per accompagnare le persone verso un’autentica qualità della vita.

Abitudini, sostenibilità e la teoria degli scenari

Uno degli snodi chiave affrontati nell’intervista riguarda la difficoltà diffusa nell’inserire lo sport nella routine, complice una visione distorta dell’allenamento come prestazione, sacrificio o fatica insormontabile. Sara incoraggia ad abbandonare l’idea degli estremi – tutto o niente – e a lavorare invece su piccoli passi personalizzati:

"Il lavoro che faccio è cercare di ridimensionare questo pensiero perché quando incontro questo genere di comunicazione generalmente le persone hanno un’idea enorme dello sforzo che devono fare... invece io dico sempre che in questi due opposti c’è un mare di possibilità, e che tante volte un professionista accogliente, formato, ti aiuta proprio a trovare il tuo indirizzo."

Nasce così la "teoria degli scenari" di Sara: fissare uno scenario ideale per visualizzare l’obiettivo, ma costruire fin da subito un MVP (Minimum Viable Program), cioè la più piccola abitudine praticabile – fosse anche solo prendere le scale o camminare dieci minuti.

La scienza, infatti, conferma che anche micro-inserimenti di movimento quotidiano abbattono il rischio di sedentarietà, una delle principali minacce alla salute fisica e psichica contemporanea. Un piccolo cambiamento oggi può innescare una crescita nel tempo, portando a una routine più strutturata e soddisfacente.

A supporto di questo approccio, i terapeuti Unobravo sottolineano come la costruzione di abitudini sostenibili sia fondamentale per non trasformare il cambiamento in fonte di ulteriore stress e frustrazione. L’equilibrio tra aspettative realistiche e autoefficacia è cruciale per il successo a lungo termine.

Dalla performance al benessere: funzioni e obiettivi realistici

Un tema spesso trascurato è la differenza tra attività fisica, esercizio fisico strutturato e sport. Sara chiarisce:

"L’attività fisica è tutto il movimento non sportivo e non organizzato... gesticolare, camminare, fare la spesa. L’esercizio fisico invece è movimento organizzato e strutturato al fine di ottenere un obiettivo… E poi c’è l’attività sportiva che invece risponde a delle regole di gioco." 

Da qui la riflessione: per stare meglio, il punto di partenza non è sempre il sollevamento pesi o la corsa agonistica, ma un incremento graduale di attività e movimento, cucito sulle proprie esigenze e condizioni. A ribadire questo punto è anche Unobravo, che evidenzia nei suoi articoli come la pratica costante di attività fisica, anche minima, favorisca la regolazione dello stress e migliori l’umore, sostenendo la motivazione e l’autostima.

Foto di Sara Compagni – Postura da paura

Salute mentale e movimento: due facce della stessa medaglia

L’aspetto forse più rivoluzionario della visione di Sara Compagni è l’integrazione totale tra salute fisica e mentale.

"La salute fisica è salute mentale e la salute mentale è salute fisica. Sono assolutamente due facce della stessa medaglia."

Ripetutamente, Sara richiama l’evidenza scientifica secondo cui l’allenamento, in particolare quello aerobico da moderato a vigoroso, è uno strumento riconosciuto per la prevenzione e la gestione di stress, ansia e persino sintomi depressivi. Non solo esercizio intenso: anche routine leggere e accessibili migliorano energia, resilienza emotiva e qualità del sonno.

Occorre tuttavia differenziare tra benefici generalizzati e condizioni specifiche  come la depressione: qui attività fisica e movimento possono essere strumenti integrativi, ma non sostitutivi della terapia psicologica o farmacologica. "Nessuna persona con depressione arriverà mai in studio volontariamente da noi senza un supporto psicoterapeutico o farmacologico ed è importante sottolinearlo", ci ricorda Sara con grande senso di responsabilità professionale.

Numerose storie riportate da Sara e dagli specialisti Unobravo confermano che chi si avvicina all’allenamento per motivi estetici spesso sperimenta tra i primi vantaggi proprio una migliore gestione dello stress e delle emozioni.

Come applicare questi concetti nella vita quotidiana

  • Inizia dalle piccole cose: come propone Sara, rendi il cambiamento sostenibile. Se non riesci a camminare 30 minuti al giorno, prova con 10 o semplicemente scegli le scale invece dell’ascensore.
  • Opta per attività che ti piacciono: il movimento dev’essere anche piacere. Se la palestra ti pesa, prova a ballare, a fare una passeggiata all’aperto, a inserire la mobilità nella routine mattutina.
  • Fissa uno scenario ideale, ma soprattutto individua il tuo "livello base". Sara suggerisce di chiedersi: "Cosa posso fare oggi, in 10 minuti?". Da qui costruisci, senza colpevolizzarti nei giorni no.
  • Ricorda che la funzione precede la forma: cerca il benessere fisico e mentale, non la performance o il cambiamento estetico forzato.
  • Se il movimento ti stanca o ti espone a frustrazione, abbassa temporaneamente l’intensità, ascolta il tuo ritmo e accogli i cambiamenti di vita – la famosa "disciplina flessibile" di Sara.
  • Integra il lavoro fisico con la consapevolezza psicologica: monitora lo stress, l’ansia, nota i miglioramenti in sonno, energia, umore, non solo nelle prestazioni oggettive.
  • Rivolgiti a professionisti multidisciplinari se necessario: per molti, la collaborazione tra psicologo, kinesiologo e nutrizionista può aiutare nel trovare la routine davvero su misura.

Alla prossima puntata!

Grazie al suo progetto Postura da Paura, Sara Compagni ci insegna che la salute è un percorso dinamico, non una meta fissa. Prendersi cura del proprio corpo è contemporaneamente un atto d’amore verso la mente. La chiave sta nel fermarsi meno all’apparenza della prestazione e più all’ascolto di sé, nel concedersi gradualità, piacere e flessibilità. Come dice Sara: "Muoversi è un atto d’amore verso noi stessi. Il movimento ci permette di ascoltare i nostri bisogni, anche quelli più silenziosi".

Fare spazio al movimento è una vera rivoluzione. Non serve essere atleti per essere protagonisti della propria qualità della vita. E, come ci ricorda Unobravo: prendersi cura della propria salute mentale non è roba da pochi, ma da tutti. È normale.

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