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Sessualità
5
minuti di lettura

Sessualità: un viaggio attraverso orientamenti, identità e fasi della vita

Sessualità: un viaggio attraverso orientamenti, identità e fasi della vita
Marcello Delmondo
Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico
Marcello Delmondo
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
25.11.2025
Ultimo aggiornamento il
25.11.2025
Sessualità: un viaggio attraverso orientamenti, identità e fasi della vita
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Recentemente si è parlato molto dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Le cronache di questi giorni narrano di bambini di 9 anni impegnati in un club del sesso che chiedeva di visionare e scambiare materiale pronografico per entrare a far parte dell’enclave. Di sessualità si parla, si vede, si ascolta in televisione, ma soprattutto sui social e su internet. Tra reale e virtuale, tra desiderio, intimità, pornografia, sfera individuale e di coppia, la sessualità rappresenta una complessa esperienza umana. Letteratura (dalla grecia antica, alla divina commedia, fino alla letteratura contemporanea), cinema, scultura (pensiamo al magnifico complesso scultoreo di Canova “Amore e Psyche” esposto al Louvre), religione (rileggiamo il Cantico dei Cantici nell’Antico Testamento), filosofia, hanno sempre cercato di affrontare il tema dell’amore romantico e della sessualità. Millenni di riflessione non bastano a diradare la nebbia di confusione che la società fluida e poi gassosa dei contenuti digitali ha contribuito ad addensare sul tema (basta pensare a fenomeni legati a piattaforme in cui la produzione e lo scambio di contenuti sessuali permette di ottenere importanti guadagni, introducendo nuove riflessioni etiche nel panorama).

In questo contributo proveremo ad affrontare il viaggio nella sessualità come esperienza umana facendo chiarezza su alcuni temi (orientamenti sessuali, identità di genere), sulle tappe principali dello sviluppo sessuale (una traiettoria evolutiva che accompagna l’intero ciclo di vita), sulle dimensioni di significato e senso connesse all’intimità emotiva e fisica.

Sessualità: definizione e dimensioni

Secondo Galimberti (2018, p. 1172) la sessualità si definisce come:

“Complesso di caratteri fisici, funzionali, psichici e culturali atti alla perpetuazione della specie. Nell’uomo, l’atto sessuale si manifesta come un fenomeno molto complesso dove, accanto alle espressioni genetiche, alla funzionalità endocrina e nervosa, si aggiungono componenti psicologiche individuali e norme culturali che influenzano in maniera diversa il vissuto e la condotta sessuale di ciascun individuo”. 

Veglia e Pellegrini nel loro “C’era una volta la prima volta” parlano invece di 6 diverse dimensioni della sessualità:

  • Riproduttiva: la dimensione de a qualunque costo che attiene all’istinto e alla spinta biologica per la riproduzione;
  • Ludica: la dimensione del fare sesso, del giocare la sessualità rispettando le regole per evitare malattie, gravidanze indesiderate e ferite emotive;
  • Sociale: la dimensione dello stare insieme, del legame e della coppia;
  • Semantica: la dimensione del senso e del fare l’amore;
  • Narrativa: la dimensione del raccontare la propria storia;
  • Creativa: la dimensione dell’invitare un personaggio nuovo nella storia.

Può essere utile specificare che non tutte le persone e non tutte le coppie affrontano il passaggio in ogni singola dimensione. La sessualità è un’esperienza profondamente ie individuale che trova differenti traiettorie di sviluppo a seconda di numerose variabili (esperienze, valori, desideri, attrazioni, sviluppo dell’identità, relazioni).

L’evoluzione della sessualità nel corso della vita

Un importante merito della teoria psicoanalitica è l’aver messo in evidenza che la sessualità riguarda la mente e il corpo umano fin dall’infanzia. Fin dai 6 mesi di vita i bambini e le bambini giocano con il loro corpo (si masturbano) scoprendo reazioni, emozioni, aree che se sfiorate danno sensazioni piacevoli o neutre. Il gioco della sessualità viene sospeso durante l’età scolare. Imparare a leggere e scrivere, confrontarsi con le norme sociali e la competizione, richiede infatti un investimento di energie cognitive ed emotive senza precedenti. I bambini attraversano così una fase di latenza in cui la sessualità resta sullo sfondo. La pubertà e l’adolescenza riportano il corpo in primo piano. I cambiamenti fisici, gli ormoni che mettono benzina a desiderio e fantasia, portano all’esplorazione della sessualità da soli e in coppia. La sessualità si radica attorno ai concetti di intimità ed eventualmente generatività nella vita adulta. Sebbene le risposte del corpo cambino e il desiderio possa subire importanti fluttuazioni, la sessualità non scompare dalla vita delle persone nemmeno quando l’argento ne colora i capelli. Cambiano i ritmi, possono variare le pratiche, può esserci spazio maggiore per la tenerezza, ma la sessualità continua a rivestire un’importanza cruciale per il benessere fisico e psicologico delle persone.

Adolescenza: orientamenti sessuali e identità di genere

Secondo Charmet (2000) tra i compiti evolutivi principali degli adolescenti c’è la definizione di tutto quanto concerne l’identità sessuale e di genere. Proviamo intanto a fare chiarezza tra i diversi concetti.

Foto di cottonbro - Pexels

Una prima importante distinzione riguarda i concetti di sesso e genere.

Se con il termine “sesso” si vuole denotare l’appartenenza a una categoria biologica e genetica (maschio/femmina), il concetto di genere (e identità di genere) sposta il riferimento sul piano dell’esprienza psicologica, culturale e inevitabilmente politica delle categorie di maschile e femminile. Il genere è dunque una rappresentazione sociale che indica le credenze culturali e familiari sull’uomo e sulla donna” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.106).

L’identità di generesi riferisce al senso soggettivo di appartenenza alle categorie di uomo o donna (in altri termini la percezione di sè come uomo o donna)” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.107).

L’identità sessuale “si riferisce all’esperienza soggettiva dell’orientamento sessuale, includendo una dimensione sia “personale”, che riguarda l’orientamento sessuale in cui la persona si riconosce e i relativi vissuti, sia “pubblica”, che ha a che fare con le modalità attraverso le quali la persona lo dichiara agli altri” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.107).

L’Orientamento sessuale “indica il genere e le caratteristiche sessuali oggetto di attrazione erotico-affettiva: eterosessuale se l’attrazione è rivolta verso l’altro sesso, omosessuale se l’attrazione è rivolta verso lo stesso sesso, bisessuale se l’attrazione è rivolta verso entrambi i sessi” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.110).

Orientamento oppure orientamenti sessuali? 

Non esiste una sola meta di attrazione erotica, affettiva e sessuale, non è quindi corretto parlare di orientamento sessuale al singolare. Illustriamo di seguito i principali orientamenti sessuali:

  • Eterosessualità: “Indica l’attrazione erotico-affettivaper le persone del sesso opposto” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.105);
  • Omosessualità: “Indica l’attrazione erotico-affettiva per le persone dello stesso sesso” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.109);
  • Bisessualità: “Indica l’attrazione erotico-affettiva per le persone di sesso femminile e per quelle di sesso maschile” (Lingiardi & Nardelli, 2014, p.102);
  • Asessualità: “Perdita o assenza del desiderio e degli interessi sessuali [...]” (Galimberti, 2018, p.131). Può essere legata a condizioni patologiche non connesse all’apparato sessuale (ad esempio si può riscontrare nelle sindromi depressive), ma anche configurarsi come orientamento sessuale che non impedisce alle persone di stringere relazioni romantiche;
  • Pansessualità: attrazione per le persone a prescindere dal loro genere (Ordine Psicologi della Lombardia, 2024);
  • Demisessualità: l’attrazione sessuale in questo orientamento può essere provata solo dopo che si è instaurata una profonda connessione emotiva e affettiva (Prosperi et al., 2015).

Secondo Lingiardi e Nardelli (2014) l’orientamento sessuale è tendenzialmente stabile. L’identità sessuale risulta al contrario dinamica e può modificarsi nel tempo al pari di tutte le altre componenti della nostra identità. Può quindi essere utile ricordare che quando si parla di orientamenti sessuali non ci si riferisce a:

  • Condizioni;
  • Malattie;
  • Scelte.

Si tratta di un processo attraverso il quale si acquisisce un’identità sessuale e un orientamento sessuale integrando atti, comportamenti, desideri, attrazioni ed emozioni a livello identitario.

Foto di Mikael Blomkvist – Pexels

Pregiudizi? No grazie

Spesso non ci rendiamo conto di quanta violenza alberghi nelle nostre parole. Il termine coming out deriva dall’inglese coming out of the closet, letteralmente uscire dall’armadio. Quanto si può stare scomodi chiusi in un armadio?

Eppure le persone con orientamenti omosessuali non eterosessuali o identità di genere non binaria spesso devono attraversare lunghi periodi di clandestinità per celare attrazioni, desideri, relazioni e aspetti costitutivi della propria identità. Il processo di consapevolizzazione e pubblicazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere può infatti richiedere tempo, sostegno psicologico, e per altro non è richiesto alle persone eterosessuali. 

Formazione, psicoeducazione all’affettività e alla sessualità divengono strumenti preziosi nel contrastare atteggiamenti discriminatori, pregiudizi, violenze di matrice omofobica o transfobica (omofobia e transfobia sono le reazioni di disgusto che possono culminare in atteggiamenti verbalmente o fisicamente violenti nei confronti di persone omosessuali o transessuali). I pregiudizi sono ancora molti:

  • L’associazione tra omosessualità e disforia di genere e pedofilia (orientamento sessuale e disforia di genere non sono perversioni sessuali e psicopatologie);
  • L’associazione tra omosessualità e disforia di genere e scelte o malattie (orientamento sessaule e identità di genere non si scelgono e non riguardano una patologia psichiatrica);
  • L’associazione tra orientamento sessuale e capacità genitoriale ("i bambini devono avere una mamma e un papà" è un’affermazione che non ha una base psicologica attendibile, sebbene possa essere considerata vera da un punto di vista biologico). Le competenze genitoriali non si basano sul genere e sull’orientamento sessuale di chi le esprime;
  • “Se una persona può scegliere di essere indifferentemente maschio o femmina io posso scegliere di essere un tostapane”. Come detto non si tratta di una scelta, ma di questioni legati al sesso dal quale ci si sente attratti (orientamento sessuale) e all’incongruenza tra genere assegnato ed esperito (le persone con disforia di genere stanno male, come imprigionate in un corpo che ha le caratteristiche del sesso opposto);
  • L’associazione tra alcune caratteristiche del comportamento o del carattere e questioni di genere e orientamento. Se un uomo esprime emozioni e sensibilità può ancora venir considerato omosessuale;
  • L’associazione tra fasi di evoluzione del processo di acquisizione dell’identità sessuale e confusione. 

Pur nel rispetto delle opinioni di tutti è importante ricordare che:

  • Libertà di espressione non è dire qualsiasi cosa mi passa per la testa. Dire che si hanno difficoltà a comprendere orientamenti sessuali non eterosessuali o la disforia di genere è diverso da dire “Finocchio di m.”, “Checca”, “Frocio”, etc. Questa è violenza verbale di matrice omofobica. Prendiamoci cura del linguaggio e del benessere identitario delle persone;
  • Se non capisco una cosa non significa che non può e non deve esistere;
  • La fluidità di genere e nell’orientamento sessuale può essere declinata sia come fenomeno sociale e culturale (la riflessione queer, i fenomeni musicali di spettacolo e costume che rifiutano la distinzione binaria del genere), ma anche in relazione all’evoluzione del processo di acquisizione dell’identità e dell’identità sessuale di una persona;
  • Il rispetto è la miglior forma di prevenzione e promozione della salute e del benessere individuale e collettivo. 
Foto di Marek Studzinski – Unsplash

Sessualità e relazioni

La sessualità può rappresentare una componente importante, anche se non imprescindibile, di un rapporto di coppia. Parlare di sessualità e intimità non sempre è facile all’interno di una relazione. Riflettere circa le diverse fasi del desiderio (non sempre i partner sono allineati rispetto ai picchi e possono affrontare momenti di stress che incidono sulla sessualità), le fantasie, i bisogni può favorire il benessere relazionale e di coppia. In alcuni casi momenti di crisi e distanza possono impattare anche sulla dimensione della sessualità nel rapporto. Dialogo, confronto, capacità di creare spazi di gioco, connessione e complicità possono rappresentare strumenti utili a sbloccare situazioni di stallo. Qualora non dovesse essere sufficiente si può valutare la consulenza di un professionista (psicologo, sessuologo, terapeuta di coppia).

Quando chiedere aiuto a un professionista?

Nel caso in cui le difficoltà siano persistenti e tendano alla cronicizzazione, può essere importante chiedere la consulenza di un professionista. All’interno dello spazio di terapia o sostegno psico-sessuologico potranno essere affrontate modalità di comunicazione, differenze individuali nella risposta sessuale (essa consta di 4 fasi desiderio, eccitazione, orgasmo e fase di quiescenza o remissione), eventuali traumi o difficoltà connesse, ad esempio, all’educazione ricevuta, blocchi emotivi, ansie da prestazione, vissuti emotivi. Vista la complessità della sessualità può essere importante non trascurare uno spazio di rielaborazione di vissuti, esperienze e significati.

Cosa ricordare alla fine del viaggio

A conclusione di questo viaggio è importante ricordare che:

  • La sessualità è un’esperienza profondamente umana che accompagna lo sviluppo delle persone per l’intero arco di vita;
  • Si tratta di un’esperienza che intercetta dimensioni fisiche, psicologiche, cognitive, emotive, sociali, culturali e relazionali;
  • Formazione e psicoeducazione rappresentano importanti strumenti per prevenire disagio e per promuovere il benessere psico fisico delle persone;
  • Sostegno psicologico e psicoterapia possono rappresentare strumenti utili per accompagnare il viaggio di scoperta, consapevolezza e benessere in un’esperienza che può e deve essere piacevole, giocosa, vitale, intima e preziosa.

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