L’obiettivo del vampiro non è quello di distruggere l’altro. Anzi, egli dipende dall’altro. Vuole solo trarre vantaggio dalla sua vitalità e dalla sua energia. Il vampiro non ha una sola faccia ed esistono tanti tipi diversi di Dracula:
- quell’amica che riesce a prendere per sé tutto il vostro tempo libero;
- quel collega che sfrutta la vostra esperienza professionale;
- quella madre che non lascia libera la figlia adolescente e vuole condividere con lei ogni cosa.
Coloro che risucchiano energia hanno, probabilmente, un vissuto di abbandono, vivono emozioni di rifiuto e hanno bisogno di essere rassicurati, anche soltanto dalla presenza di qualcuno. In alcuni casi, alla base di questi comportamenti può esserci un’esperienza infantile in cui la madre viene percepita come trasformata e spaventosa, quasi una figura che “succhia la vita”, esperienza che può costituire la base di una fantasia organizzatrice e portare a modalità relazionali auto-sacrificanti e masochistiche nei confronti di oggetti molto esigenti (Wilson, 2000).
I vampiri emotivi
Spesso arrivano in terapia persone provate da relazioni tossiche, in cui uno dei due partner conduce il gioco buttando addosso all’altro le proprie fragilità, limitandone la libertà nella vita quotidiana ma, soprattutto, nel suo mondo interno.
Il vampiro emotivo si avvicina quando percepisce la fragilità dell’altro, sfruttandola a proprio favore (ne è un esempio il breadcrumbing). All’inizio si comporta in modo molto accogliente, offrendo tutto ciò di cui si ha bisogno, come se sapesse intuire e anticipare desideri e paure. Ma chi colpisce di solito?
Le principali tipologie di vampiro emotivo
Il concetto di "vampiro emotivo" è stato approfondito dallo psicologo clinico Albert J. Bernstein nel suo libro "Emotional Vampires" (2001), dove vengono descritte diverse tipologie di persone che tendono a prosciugare l'energia emotiva degli altri. Riconoscere queste categorie può aiutare a comprendere meglio le dinamiche relazionali che si instaurano con loro.
- Il narcisista: può cercare costantemente ammirazione e attenzione, mostrando in alcuni casi poco interesse per i bisogni altrui. Spesso manipola le situazioni per essere al centro dell'attenzione, facendo sentire l'altro percepito come invisibile o inadeguato.
- La vittima cronica: tende, in alcuni casi, a lamentarsi frequentemente, attribuendo agli altri o alle circostanze la responsabilità dei propri problemi. Questo atteggiamento può contribuire a generare senso di colpa e stanchezza in chi le sta vicino, che può sentirsi spinto a "salvare" o consolare.
- Il controllore: può desiderare di avere il controllo su molti aspetti della vita altrui, imponendo regole e decisioni. Questo comportamento può limitare la libertà dell'altro e contribuire a una progressiva perdita di autonomia.
- Il logorroico: tende a parlare molto di sé, senza sempre ascoltare realmente l'interlocutore. Questo comportamento può assorbire l'attenzione e l'energia, lasciando l'altro spesso esausto o poco considerato.
- L'attore drammatico: tende a vivere alcune situazioni come se fossero una tragedia o una commedia, amplificando emozioni e reazioni. Questo atteggiamento può, in alcuni casi, destabilizzare chi gli sta accanto, generando ansia e confusione.
Queste tipologie non sono rigide e una stessa persona può mostrare tratti di più categorie, a seconda del contesto e della relazione. Inoltre, l'identificazione con una figura materna percepita come insaziabile e richiedente può portare a sviluppare tratti altrettanto esigenti e insaziabili nella propria personalità (Wilson, 2000).

Come riconoscere un vampiro emotivo: segnali e comportamenti
Individuare una persona che agisce da vampiro emotivo non è sempre semplice, poiché spesso si presentano come persone affascinanti, premurose o bisognose di aiuto. Tuttavia, esistono alcuni segnali comportamentali e psicologici che possono aiutare a identificarli:
- Senso di esaurimento dopo l'interazione: dopo aver trascorso del tempo con loro, ci si sente spesso stanchi, svuotati o demotivati, anche senza un motivo apparente.
- Tendenza a monopolizzare la conversazione: parlano principalmente di sé, dei propri problemi o successi, senza mostrare reale interesse per l'altro.
- Difficoltà a rispettare i confini: invadono la sfera personale, chiedendo attenzioni costanti o pretendendo di essere sempre al centro delle decisioni.
- Svalutazione e manipolazione: utilizzano critiche velate, sarcasmo o colpevolizzazione per mantenere il controllo e minare l'autostima dell'altro.
- Cambiamenti repentini di umore: alternano momenti di grande affetto a fasi di freddezza o rabbia, generando confusione emotiva.
Riconoscere questi segnali è il primo passo per proteggersi e preservare il proprio benessere emotivo. La vulnerabilità alle ansie 'vampiriche' è infatti comune, poiché tutti siamo esposti, in misura diversa, a esperienze di cure materne imperfette e incoerenti (Wilson, 2000).
La vittima del vampiro energetico
La vittima è una persona sensibile, che ha bisogno di ricevere ma soprattutto di dare amore, con bassa autostima e in cerca di conferme. Quando il vampiro sente di averla in pugno mostra la sua vera faccia, ovvero la sua natura manipolatoria. La manipolazione affettiva è infatti un sintomo comune in queste relazioni. Il manipolatore affettivo agisce attraverso metodi subdoli e di sfruttamento per controllare e influenzare gli altri.
Può accadere che la vittima sia stata isolata da amici e familiari e, sempre più vulnerabile, venga continuamente svalutata:
- il suo aspetto fisico è inadeguato;
- quello che fa non è mai abbastanza;
- non vale niente.
Sintomi e soluzioni
Il vampiro emotivo cercherà di diventare l’unica persona presente nella vostra vita. Ma presto la pesantezza di questo rapporto emergerà con sintomi sempre più evidenti. La stanchezza psicologica spesso è il primo segnale, ma potranno comparire reazioni somatiche e dermatologiche come:
- mal di testa;
- disturbi gastrointestinali;
- un bisogno frequente di urinare;
- respiro corto;
- palpitazioni;
- eczemi;
- psoriasi;
- orticarie.
L’allontanamento da un vampiro emotivo è l’unico modo per poter riprendere in mano la propria vita, ma può essere difficile dopo un periodo in cui l’autostima, la propria identità e le proprie certezze sono state attaccate nel profondo. Usare la lettura o la scrittura in terapia può essere un utile metodo per avvicinarsi alla verità in un momento in cui tutto fa male, anche la più semplice interpretazione.

Strategie pratiche per difendersi dai vampiri emotivi
Affrontare una persona che prosciuga le energie emotive richiede consapevolezza e l'adozione di strategie efficaci per tutelare il proprio equilibrio psicologico. Ecco alcune tecniche validate dalla pratica clinica:
- Stabilire confini chiari: imparare a dire "no" in modo assertivo e a delimitare il proprio spazio personale è fondamentale per non lasciarsi sopraffare. Ad esempio, si può comunicare con fermezza quando non si è disponibili o quando una richiesta è eccessiva.
- Praticare l'assertività: esprimere i propri bisogni e sentimenti senza aggressività né sottomissione aiuta a mantenere relazioni più equilibrate. L'assertività permette di difendere i propri diritti senza ledere quelli altrui.
- Limitare il tempo di esposizione: ridurre la frequenza e la durata degli incontri con la persona che prosciuga energia può aiutare a recuperare forze e lucidità.
- Mantenere una rete di supporto: coltivare relazioni sane con amici, familiari o colleghi favorisce il benessere emotivo e offre un punto di vista esterno sulle dinamiche tossiche.
- Rivolgersi a un professionista: quando la relazione con un vampiro emotivo diventa troppo pesante o difficile da gestire, il supporto di uno psicologo può essere prezioso per elaborare strategie personalizzate e rafforzare l'autostima.
Queste strategie, se applicate con costanza, possono contribuire a ridurre l'impatto negativo dei vampiri emotivi e a favorire un maggiore senso di controllo sulla propria vita.
Diffusione e impatto del vampirismo emotivo nelle relazioni
Il fenomeno dei vampiri emotivi può essere più diffuso di quanto si possa pensare e può avere un impatto significativo sulla qualità delle relazioni interpersonali. Secondo una survey condotta dalla American Psychological Association nel 2022, circa il 30% degli adulti intervistati ha dichiarato di aver avuto almeno una volta nella vita una relazione con una persona che ha avuto un effetto "drenante" sul proprio benessere emotivo.
L'esposizione prolungata a vampiri emotivi può essere associata a conseguenze psicologiche importanti, come ansia, depressione e una riduzione della fiducia in se stessi. Uno studio pubblicato sul "Journal of Social and Personal Relationships" (Gresham et al., 2021) ha evidenziato che le persone coinvolte in relazioni caratterizzate da manipolazione emotiva riportano livelli più elevati di stress e sintomi psicosomatici rispetto a chi vive rapporti più equilibrati.
Questi dati sottolineano l'importanza di riconoscere tempestivamente le dinamiche tossiche e di intervenire per proteggere la propria salute mentale. Tali dinamiche psicologiche sono così diffuse nell’esperienza umana da costituire la base del mito universale del vampiro emotivo (Wilson, 2000).
La narrazione in terapia
La narrazione fa parte di ognuno di noi fin dalla primissima infanzia e ci accompagna dando un senso a quello che viviamo e sentiamo. Attraverso fiabe, racconti e romanzi abbiamo l’opportunità di entrare nella storia di un personaggio che è diverso da noi, ma in cui possiamo riconoscere qualcosa che ci piace, che ci disturba, che odiamo.
A confermare i meccanismi psicologici sottesi alla lettura ci sono le ricerche dello psicologo Raymond A. Mar della York University di Toronto. Dai suoi studi sugli effetti dell’esposizione prolungata alla narrativa, è emerso che essa:
- attiva un senso di rilassamento psicofisiologico;
- apre la mente alle nuove storie della narrazione.
Riconoscersi in una vittima letteraria, andando a scavare nella manipolazione e nel ricatto emotivo che vive, permette di prendere coscienza ed empatizzare con quelle piccole parti di sé che sono state attaccate e brutalizzate. Attraverso il dialogo con il terapeuta si potranno riconoscere e lenire le ferite ancora aperte sviluppando nuove consapevolezze.
Scegliere di non essere soli: puoi iniziare un percorso con Unobravo
Se senti che una relazione sta prosciugando le tue energie e desideri ritrovare il tuo benessere emotivo, Unobravo può aiutarti. Inizia il questionario per trovare il professionista più adatto alle tue esigenze e fai il primo passo verso una maggiore consapevolezza e serenità.









