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Figli e divorzio: i fattori protettivi

Figli e divorzio: i fattori protettivi
Figli e divorzio: i fattori protettivilogo-unobravo
Luisa Pergolari
Luisa Pergolari
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Integrato
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
28.9.2023

La fine della coppia coniugale è un’eventualità che non dovrebbe mettere a rischio anche la coppia genitoriale. Quando si sceglie di diventare genitori, bisogna aver chiaro fin da subito che coppia coniugale e coppia genitoriale, pur essendo due dimensioni ricche di intrecci, sono progetti distinti tra loro. 

Questo implica che, nel momento in cui i partner decidono di non essere più coppia coniugale, devono aver ben chiara l’importanza di continuare a essere coppia genitoriale.

Il divorzio genitoriale

Quando la coppia non riesce a fare la differenza tra vita genitoriale e relazione d’amore, accade quello che l’antropologo Paul Bohannan ha definito come “divorzio genitoriale”, ovvero una situazione caratterizzata da 

“uno stato di conflittualità permanente accompagnato da una scarsa partecipazione di uno dei due genitori nella vita dei figli che porta ad un’incapacità di accordarsi sullo stile educativo da tenere con essi”.

In casi di divorzio o separazione, i genitori talvolta sottovalutano quanto lo stato di crisi di coppia interessi non solo loro, ma anche e soprattutto i figli. Sono anche i figli infatti a essere investiti dalla scelta dei genitori e a doversi maggiormente adeguare ai cambiamenti che si verificheranno nella loro vita da quel momento in poi.

I genitori devono assolutamente evitare di usare i figli come strumento di ricatto, sia esso economico o affettivo. Inoltre, è buona prassi evitare di parlare davanti ai figli di questioni pratiche, come chi andrà a prenderli a scuola, o utilizzarli come messaggeri per portare le comunicazioni all’altro genitore.

divorzio
Karolina Grabowska - Pexels

Fattori protettivi per il benessere dei figli

Comunicare una separazione ai propri figli spesso non è semplice per i genitori e può essere una fonte di forte ansia. È pur vero, però, che una separazione può provocare malessere ai figli anche prima che essa si concretizzi.

È necessario, dunque, che i genitori affrontino il tema della separazione pensando a cosa può essere d’aiuto per il figlio, tenendo in considerazione una serie di fattori protettivi che possono tutelare il suo benessere psicologico. 

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Elaborare la scelta

I genitori devono essere sicuri e consapevoli della scelta di separazione, avendo cura di prendersi carico delle conseguenze che essa porterà agli equilibri familiari. Sarà importante rassicurare i figli sul fatto che, anche se non staranno più insieme, potranno sempre contare su di loro, permettendo di mantenere i loro punti di riferimento.

Sospendere le eventuali ostilità

Anche se non sempre una separazione si basa sul conflitto, questo può essere molto presente e influenzare le dinamiche relazionali della coppia, investendo anche quelle genitoriali. Pensiamo ad esempio alle conseguenze che può avere un genitore che cerca nel figlio un “alleato” contro l’altro, dinamica che in psicologia prende il nome di triangolazione. Non portare il conflitto nella comunicazione genitore-figlio, è fondamentale e, a questo scopo, può essere utile l'intervento di un mediatore familiare.

Comunicare, sempre

È necessario che i genitori spieghino ai figli cosa sta succedendo usando un linguaggio adeguato alla loro età e rispondendo ai loro dubbi, senza alimentare false speranze. Rassicurarli sul fatto che essi non hanno alcune responsabilità sulla separazione, potrà evitare sensi di colpa e malessere.

Lasciare libertà di espressione

Permettere ai figli di esprimere le proprie emozioni liberamente, come i possibili sentimenti di rabbia e paura, è cruciale affinché essi possano elaborare il cambiamento. Fare attenzione ai comportamenti disfunzionali che essi potrebbero assumere come reazione al malessere, consente di intervenire tempestivamente.

Non sostituire il figlio al partner

È importante che il figlio non si senta in dovere di “riempire” le carenze affettive che i genitori stanno sperimentando e che possono portare alla separazione. In nessun caso un figlio è un sostituto di un partner e i confini tra persona con una vita sentimentale e genitorialità devono essere chiari.

comunicare con i figli
Vanessa Loring - Pexels

Si è genitori per sempre

I bambini appartenenti a famiglie divorziate non sono più a rischio di sviluppare problematiche di natura psicologica rispetto ai bambini i cui genitori stanno insieme, fatta eccezione per quelli che sono stati esposti a un ambiente familiare caratterizzato da alta conflittualità.

Separarsi in maniera non conflittuale risulta un fattore estremamente protettivo per i figli. Bisogna quindi ricordare che anche quando la coppia coniugale non esiste più, si continua comunque ad essere genitori. Con la separazione si rompe un ordine, un equilibrio, e occorre trovarne un altro adeguato.

Una terapia psicologica di coppia, familiare e/o individuale, potrà essere utile per sostenere i genitori nel costruire un ambiente protettivo per i figli e aiutarli a elaborare il cambiamento portato dal divorzio con maggiore consapevolezza.


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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