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Crescita personale
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minuti di lettura

Tecnologia: quale impatto sulle nostre vite?

Tecnologia: quale impatto sulle nostre vite?
Annamaria Pandis
Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Ultimo aggiornamento il
28.11.2025
Tecnologia: quale impatto sulle nostre vite?
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Ormai già da tempo gli smartphone ci accompagnano in ogni momento della nostra vita. Li utilizziamo per la sveglia al mattino, a scuola, a lavoro, in bagno e persino la notte, quando può arrivare qualche notifica mentre dormiamo. Ma quali rischi può comportare un loro utilizzo eccessivo?

La tecnologia ci ha aiutato in molti aspetti pratici delle nostre vite, ma se ne viene fatto un uso eccessivo possiamo andare incontro a delle difficoltà. Negli ultimi anni, abbiamo utilizzato lo smartphone sempre di più, rischiando un indebolimento delle relazioni sociali e lo sviluppo di alcune nuove dipendenze.

Perché utilizziamo sempre gli smartphone?

I ricercatori Brandon T. McDaniel dell’Illinois State University e Jenny S. Radesky della University of Michigan Medical School hanno studiato il fenomeno delle “tecnoreferenze” (technoference), ossia quelle piccole ma continue interferenze che la tecnologia introduce nella nostra vita quotidiana. La loro ricerca prova a spiegare perché siamo così attratti dagli smartphone, mostrando come l’uso costante dei dispositivi possa distrarci dalle relazioni e ridurre la qualità del tempo trascorso con le persone che ci circondano.

La nostra storia evolutiva offre una spiegazione: per sopravvivere, l’essere umano ha sempre fatto affidamento su relazioni familiari e sociali fondate sullo scambio di informazioni personali, che creavano fiducia e cooperazione.

Con gli smartphone, e grazie ai social network, possiamo diffondere le nostre informazioni personali a un numero considerevole di persone. Questo comportamento richiama quello che gli esseri umani hanno sempre avuto nella storia, ma, vista la possibilità di raggiungere così tante persone, le basi di questo comportamento si sono trasformate: da fiducia e cooperazione ad autoreferenzialità e reattività.

ColiN00B - Pixabay

Lo smartphone e internet possono danneggiare le relazioni

Il desiderio di condividere informazioni e di essere reattivi alle notifiche dello smartphone ci spinge a utilizzarlo anche quando siamo in compagnia di amici e familiari. Usare lo smartphone in queste situazioni può portarci a cercare sempre relazioni nuove, senza lasciare il tempo di consolidare quelle già esistenti: così facendo, le relazioni rischiano di diventare più fragili e meno profonde.

In altri casi, l'uso dello smartphone e in particolare dei social network può alimentare l'ansia che gli altri stiano vivendo esperienze piacevoli e gratificanti dalle quali si è assenti: questo fenomeno è conosciuto come FOMO.

I social media inoltre spesso espongono a una varietà di immagini corporee ideali o ritoccate, creando un ambiente in cui le persone sono più inclini a confrontare i propri corpi con standard irrealistici e possono più facilmente commentare i corpi altrui. Non è raro infatti assistere a episodi di bodyshaming online.

Sebbene non sia necessario smettere di utilizzare gli smartphone, è fondamentale iniziare a farne un uso più consapevole, sfruttandoli per gli scopi che realmente migliorano la nostra vita. La tecnologia, infatti, gioca un ruolo significativo nel migliorare la salute mentale e le attività fisiche degli adulti (Liu et al., 2023). ‍

Sindrome da disconnessione, nuove dipendenze e triptofobia

Nello studio sopracitato si parla anche della sindrome da disconnessione, o nomofobia, ossia la paura di non riuscire a vivere senza smartphone o senza connessione a Internet. Chi ne soffre può sperimentare ansia e agitazione quando si trova lontano dal telefono o non può controllarlo di frequente, temendo di perdersi qualcosa o di restare escluso dal flusso costante di informazioni e contatti digitali..

La nomofobia porta a utilizzare sempre di più il proprio smartphone, fino a spingere la persona a farlo anche in contesti inappropriati o a isolarsi socialmente. Tutti questi comportamenti rappresentano le caratteristiche di una vera e propria dipendenza digitale.

Inoltre, Internet può amplificare e diffondere stati emotivi e disagi psicologici attraverso l’esposizione costante a contenuti e dinamiche sociali, favorendo un effetto di “contagio emotivo” tra gli utenti.

Terimakasih0 – Pixabay

Attenzione ai giovani adulti ed ai bambini!

Il rischio di sviluppare la sindrome da disconnessione riguarda tutti, ma due categorie sembrano essere più a rischio:

  • giovani adulti tra i 18 e i 25 anni con bassa autostima e problemi sociali;
  • bambini tra i 2 e i 5 anni.

Nei giovani tra i 18 e i 25 anni, la bassa autostima e le difficoltà a relazionarsi con i pari possono portare a un uso eccessivo degli smartphone, perché in un ambiente virtuale si ha la sensazione di avere una cerchia di amici con cui comunicare più facilmente grazie alla barriera di uno schermo. In questa fascia d'età, l'isolamento sociale può diventare un ulteriore problema, come nel caso degli hikikomori.

Sebbene le nuove generazioni di bambini sembrino naturalmente predisposte all’uso della tecnologia, e alcuni dispositivi elettronici possano effettivamente stimolare lo sviluppo di capacità cognitive, è importante considerare anche i rischi legati all’uso prolungato. Un’esposizione eccessiva a Internet, videogiochi e televisione è stata associata a deficit cognitivi e problemi di salute mentale nei bambini, pur potendo talvolta favorire lo sviluppo psicosociale (Ricci et al., 2022).Fonte https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9273128/

Inoltre, l’uso prolungato dello smartphone può favorire isolamento sociale e affaticamento visivo.

Dati e statistiche sull’uso degli smartphone e le dipendenze digitali

Negli ultimi anni, l’uso degli smartphone è aumentato in modo esponenziale, sia in Italia che nel resto del mondo. Secondo il rapporto Digital 2023 realizzato da We Are Social e Meltwater, oltre il 94% degli italiani tra i 16 e i 64 anni possiede uno smartphone e trascorre in media più di sei ore al giorno online.

Per quanto riguarda le dipendenze digitali, una ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2022 ha evidenziato che circa il 5% degli adolescenti italiani presenta segnali di dipendenza da Internet e smartphone, con una prevalenza maggiore tra i 15 e i 17 anni. Questi dati sottolineano l’importanza di monitorare e regolare l’uso dei dispositivi digitali, soprattutto nelle fasce d’età più giovani.

Tra i principali segnali di rischio individuati dagli esperti si trovano:

  • Difficoltà a interrompere l’uso dello smartphone, anche in situazioni sociali o familiari importanti.
  • Aumento del tempo trascorso online rispetto agli impegni quotidiani, come studio o lavoro.
  • Sintomi di ansia o irritabilità quando non si ha accesso al dispositivo.

Questi numeri e segnali possono essere utili per riconoscere precocemente situazioni di disagio e favorire interventi mirati.

Foto di Ron Lach – Pexels

Strategie pratiche per un uso consapevole dello smartphone

Adottare strategie concrete può contribuire a promuovere un rapporto più sano con la tecnologia, riducendo il rischio di dipendenza e favorendo la qualità delle relazioni sociali.

Ecco alcune tecniche e suggerimenti utili:

  • Stabilire orari precisi per l’uso dello smartphone: dedicare momenti specifici della giornata alla consultazione dei dispositivi può aiutare a evitare l’uso incontrollato.
  • Creare zone "libere da smartphone" in casa: ad esempio, durante i pasti o nelle camere da letto, per favorire la comunicazione e il riposo.
  • Utilizzare app di monitoraggio del tempo di utilizzo: molte applicazioni permettono di visualizzare quanto tempo si trascorre su ciascuna piattaforma e di impostare limiti personalizzati.
  • Praticare il digital detox: programmare periodi, anche brevi, in cui si sceglie di non utilizzare lo smartphone può aiutare a riscoprire attività alternative e a ridurre lo stress.
  • Favorire attività offline: sport, lettura, hobby creativi e incontri dal vivo sono fondamentali per mantenere un equilibrio tra vita digitale e reale.

Per i genitori, può essere importante:

  • Dare il buon esempio: i bambini tendono a imitare il comportamento degli adulti, quindi mostrare un uso equilibrato dello smartphone è il primo passo.
  • Stabilire regole chiare e condivise: concordare insieme ai figli tempi e modalità di utilizzo dei dispositivi.
  • Dialogare apertamente sui rischi e le opportunità della tecnologia: parlare con i bambini e i ragazzi delle proprie esperienze online li aiuta a sviluppare senso critico e consapevolezza.

Impatto differenziato sulle fasce d’età: dati e casi concreti

L’impatto dello smartphone varia in base all’età e alle caratteristiche individuali. Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza nel 2022, il 70% degli adolescenti italiani tra i 14 e i 18 anni dichiara di sentirsi a disagio senza accesso al proprio smartphone, mentre tra i bambini tra i 6 e i 10 anni circa il 30% utilizza dispositivi digitali per più di due ore al giorno.

Un esempio concreto è rappresentato dal progetto “Generazioni Connesse”, promosso dal Ministero dell’Istruzione, che ha coinvolto scuole di tutta Italia in attività di educazione digitale. I risultati hanno evidenziato che, dopo i percorsi di sensibilizzazione, gli studenti hanno ridotto del 20% il tempo trascorso online durante l’orario scolastico e hanno mostrato una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’uso eccessivo dello smartphone.

Questi dati suggeriscono che interventi mirati e programmi educativi strutturati possono favorire un uso più consapevole della tecnologia, soprattutto tra i giovani più vulnerabili.

Foto di Absalom Robinson – Pexels

Esempi di interventi e programmi di prevenzione

In Italia e all’estero sono stati sviluppati diversi programmi per promuovere un uso consapevole della tecnologia tra giovani e adulti.
Oltre al già citato progetto “Generazioni Connesse”, tra gli esempi più significativi troviamo:

  • Programma “Screen Time” (Regno Unito): prevede workshop scolastici e campagne di sensibilizzazione rivolte alle famiglie, per aiutare bambini e ragazzi a gestire il tempo trascorso davanti agli schermi e favorire un uso equilibrato dei dispositivi.
  • Laboratori di digital detox: sempre più diffusi anche in Italia, propongono attività di gruppo e percorsi esperienziali per sperimentare periodi senza dispositivi digitali e riflettere sulle proprie abitudini tecnologiche.
  • Iniziative locali di educazione digitale: molte scuole e associazioni italiane stanno introducendo progetti di peer education e sportelli di ascolto dedicati alla prevenzione delle dipendenze digitali.

Questi interventi si associano spesso a un miglioramento della consapevolezza e a una riduzione dei comportamenti a rischio, soprattutto quando coinvolgono attivamente sia i giovani che le loro famiglie.

L’importanza della prevenzione

Come per tutte le dipendenze, la risposta principale per evitare rischi è la prevenzione. È fondamentale insegnare alle nuove generazioni un uso adeguato dello smartphone e di internet.

La prevenzione può salvaguardare anche quei bambini e ragazzi con caratteristiche che li predispongono allo sviluppo di una sindrome da disconnessione, come bassa autostima e basse capacità sociali.

Per comprendere meglio il proprio grado di coinvolgimento nelle attività online e fare prevenzione può essere utile compilare un test di screening sulla dipendenza da Internet. Uno strumento validato in Italia è l'Internet Addiction Test (IAT).

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