Un senso di stanchezza eccessiva, una debolezza diffusa che sembra non avere una ragione, una diminuzione della forza muscolare. A tutti può capitare di vivere un momento di spossatezza, magari dopo un periodo intenso. Ma cosa succede quando quella sensazione di sfinimento e il non avere voglia di fare niente non se ne vanno, nemmeno dopo essersi riposati? Se questa descrizione ti suona familiare, potrebbe trattarsi di astenia.
Ma che cos'è l'astenia esattamente? Il suo significato è racchiuso nel suo nome, che deriva dal greco astheneia: una parola composta da a- (senza) e sthénos (forza). L'astenia è, letteralmente, una condizione di "mancanza di forza", un profondo senso di debolezza che va oltre la semplice stanchezza.
È fondamentale chiarire un punto: l'astenia non è una malattia in sé, ma una condizione, un segnale che il corpo ci invia. Si manifesta con un senso pervasivo di stanchezza e debolezza, sia fisica che mentale, la cui caratteristica più frustrante è la persistenza: non scompare, nemmeno dopo una notte di sonno o un periodo di riposo.
Spesso l'astenia è associata a condizioni mediche o agli effetti di alcuni farmaci, ma non sempre la sua origine è puramente fisica. Anzi, molto di frequente può essere il sintomo di un profondo disagio psicologico. In questo articolo esploreremo le sue diverse manifestazioni, le possibili cause fisiche e mentali, e le strategie per affrontarla, con un'attenzione particolare al legame tra mente e corpo.

Le diverse forme dell'astenia: come si manifesta?
Parlare di astenia significa entrare in un territorio vasto. Sebbene la sensazione di debolezza possa sembrare simile, le sue origini e le sue caratteristiche possono variare notevolmente. Riconoscere i diversi tipi di astenia è il primo passo per comprenderla e trovare il percorso più adatto per affrontarla. Vediamo insieme le principali distinzioni:
- Astenia muscolare: è la forma più fisica, in cui la debolezza si concentra sui muscoli. Si può avvertire una fatica sproporzionata nel compiere gesti semplici, come salire le scale o portare le borse della spesa. A volte può essere legata a una condizione di astenia neurologica, dove il problema risiede nella comunicazione tra nervi e muscoli.
- Astenia psicofisica: qui il confine tra mente e corpo si fa più sfumato. L'esaurimento è sia fisico che mentale, una condizione tipica di periodi di forte stress o di burnout, dove le energie sembrano prosciugate su tutti i fronti.
- Astenia psicogena: nota anche come astenia nervosa, è una manifestazione fisica di un malessere psicologico. Non c'è una causa organica evidente, ma la stanchezza è reale e spesso intensa; si stima infatti che l'astenia abbia un'origine psichica in circa il 50% dei casi, manifestandosi soprattutto in pazienti con diagnosi di ansia o depressione (https://www.humanitas.it/sintomi/astenia/). Tra i sintomi dell'astenia nervosa troviamo un profondo affaticamento legato a condizioni come l'ansia, gli attacchi di panico o la depressione. L'astenia da depressione, per esempio, è uno dei sintomi più comuni e invalidanti di questo disturbo.
- Astenia cronica: si parla di astenia cronica quando la sensazione di spossatezza è persistente e severa, al punto da diventare invalidante e interferire significativamente con la vita quotidiana per un periodo prolungato (solitamente più di sei mesi).
- Astenia stagionale: è quel tipico malessere generale che alcune persone avvertono durante i cambi di stagione, soprattutto in primavera e autunno. Il corpo fatica ad adattarsi ai nuovi ritmi di luce e temperatura, manifestando una stanchezza temporanea, simile a quella della depressione stagionale.
Quali sono i sintomi di un’astenia? E quali le cause? Vediamo meglio nei prossimi paragrafi.
Astenia: i sintomi per riconoscerla
I sintomi dell'astenia possono essere vari e talvolta sovrapporsi a quelli di altre condizioni, generando confusione e incertezza. Riconoscerli, però, è il primo passo per dare un nome a quel malessere generale e a quella sensazione di malessere indefinito che si può provare. È importante ricordare che solo un professionista può fare una diagnosi corretta, ma avere consapevolezza dei segnali principali può aiutare a fare chiarezza. Tra i sintomi di debolezza più comuni associati all'astenia troviamo:
- Sensazione di debolezza generale: una stanchezza profonda che non riguarda solo un muscolo, ma tutto il corpo.
- Mancanza di energia: sentirsi 'scarichi' fin dal mattino, come se le riserve di energia fossero esaurite.
- Ridotta capacità di svolgere le attività quotidiane: anche i compiti più semplici, come lavorare o occuparsi della casa, possono sembrare sforzi insormontabili.
- Sonnolenza diurna: la tendenza ad appisolarsi durante il giorno, anche se si è dormito di notte.
- Inappetenza: una perdita di interesse verso il cibo, non legata a problemi digestivi.
- Difficoltà di concentrazione e memoria: la mente appare annebbiata, rendendo difficile focalizzarsi, ricordare le cose o prendere decisioni.
- Vertigini e mal di testa: sensazioni di instabilità o cefalee che possono accompagnare lo stato di debolezza.
- Disturbi del sonno: paradossalmente, nonostante la stanchezza, si può soffrire di insonnia o avere un sonno frammentato e poco riposante.
Molti di questi segnali, come si può notare, sono comuni nell'astenia nervosa e spesso si intrecciano, specialmente quando si parla di astenia e depressione, i cui sintomi possono essere molto simili. Dopo aver visto come si manifesta, cerchiamo di capire cosa può nascondersi dietro questa condizione.

Perché mi sento così? Le possibili cause dell'astenia
Dietro una persistente sensazione di astenia possono nascondersi cause di diversa natura, ed è per questo che non bisogna mai sottovalutarla. A volte, la ragione può essere legata a fattori esterni, come il caldo intenso durante l'estate, o a condizioni mediche specifiche come anemie, disturbi della tiroide, diabete, o altre patologie che richiedono un'attenzione medica.
Altre volte, però, il corpo parla un linguaggio che ha origine nella mente. L'astenia psicogena è la prova più chiara di quanto sia forte il legame tra il nostro stato emotivo e le nostre energie fisiche. In questi casi, la stanchezza non è 'immaginaria', ma è un sintomo psicosomatico reale e tangibile, un segnale che il nostro mondo interiore è sovraccarico e ha bisogno di attenzione.
L'astenia da depressione, per esempio, è uno dei pilastri di questo disturbo: non è semplice tristezza, ma un esaurimento profondo che toglie la voglia e la forza di fare qualsiasi cosa. Allo stesso modo, l'astenia e l'ansia sono strettamente collegate: vivere in uno stato di allerta costante, come durante gli attacchi di panico, consuma un'enorme quantità di energia. Anche lo stress cronico o l'elaborazione di un lutto possono prosciugare le nostre risorse, lasciandoci fisicamente e mentalmente svuotati.
Altre condizioni psicologiche, come i disturbi del comportamento alimentare, le dipendenze, il disturbo ossessivo compulsivo o le diverse forme di depressione (reattiva o bipolare), hanno l'astenia come sintomo comune, a testimonianza di come il benessere fisico sia indissolubilmente legato a quello mentale.
Infine, non possiamo dimenticare l'impatto del nostro stile di vita. Le abitudini quotidiane sono le fondamenta su cui si regge la nostra energia. Uno stile di vita poco equilibrato può essere una delle cause principali di un'astenia persistente:
- Alimentazione sbilanciata: un consumo eccessivo di cibi processati (junk food) e poveri di nutrienti può privare il corpo del carburante di cui ha bisogno.
- Esercizio fisico non adeguato: sia la sedentarietà che un'attività fisica eccessiva e senza recupero (come nella vigoressia) possono esaurire le riserve energetiche.
- Postura scorretta: mantenere a lungo una postura errata costringe i muscoli a un lavoro extra, generando tensioni e affaticamento.
- Sonno di scarsa qualità: dormire poco o male, con risvegli frequenti, impedisce al corpo e alla mente di rigenerarsi, portando a una stanchezza cronica.
Astenia: cura e rimedi per ritrovare le energie
Affrontare l'astenia richiede un approccio personalizzato, perché non esiste una cura universale, ma un insieme di strategie e rimedi da adattare alla propria situazione. Il primo passo, come abbiamo visto, è sempre una diagnosi accurata che tenga conto sia dei fattori fisici che di quelli psicologici. Una volta compresa l'origine del malessere, si può iniziare a costruire un percorso per ritrovare il proprio benessere.
Quando l'astenia ha radici psicologiche, il supporto di un professionista della salute mentale può essere fondamentale. Un percorso di psicoterapia può aiutare a esplorare le cause profonde del disagio, a sviluppare strategie per gestire lo stress e le emozioni, e a modificare quei comportamenti che, inconsapevolmente, alimentano lo stato di esaurimento. È un lavoro che permette non solo di 'combattere' il sintomo, ma di prendersi cura di sé a un livello più profondo.

Astenia: a chi rivolgersi?
Un medico di medicina generale potrà certamente fare una prima valutazione dei sintomi dell’astenia, ma raramente potrà già prescrivere una specifica terapia. Piuttosto, potrà indirizzare il paziente verso visite specialistiche che possono coinvolgere altri professionisti come un neurologo, uno psicologo o uno psichiatra.
Nell’indagine anamnestica potranno emergere:
- il tipo di debolezza che il paziente percepisce, la frequenza e la durata (è un’astenia forte? Improvvisa? Marcata? Quanto spesso si manifesta e in quali contesti?)
- se il paziente soffre già di patologie e di che tipo
- se il soggetto sta vivendo un periodo di forte stress, di ansia o depressione o il suo equilibrio psicologico è minato da altre problematiche
- quali sono le sue abitudini e il suo stile di vita.
Potrà certamente suggerire alcuni rimedi naturali per l’astenia, consigliando per esempio di avere cura della propria dieta, fare un po’ di esercizio fisico, dedicare un po’ di tempo al riposo. Un lavoro multidisciplinare potrà contribuire a fare una diagnosi più precisa e trovare la cura più adatta.
Nei casi di astenia psicogena, potrà essere fondamentale l’intervento di un professionista della salute mentale, che potrà indagare le cause psicologiche di tale condizione e lavorare insieme al paziente per superarle.