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Baby reindeer: una lettura psicologica della serie

Baby reindeer: una lettura psicologica della serie
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Serena Vicinanza
Redazione
Psicologa ad orientamento Cognitivo - Interpersonale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
16.5.2024

Ad aprile 2024 è stata lanciata su Netflix la miniserie Baby Reindeer che in poco tempo ha conquistato tutti. Suspence, drammi, traumi sono le tematiche che caratterizzano questa storia tratta da eventi realmente accaduti che hanno incollato gli spettatori agli schermi. 

Una serie psicologica che affronta degli argomenti molto delicati e profondi, interessanti da analizzare insieme alla psicologa online Unobravo Serena Vicinanza. 

Attenzione: l’articolo contiene spoiler. 

Immagine di copertina: copyright Netflix

Stalking: caccia alla piccola renna 

Il protagonista della serie è Donny (interpretato da Richard Gadd, l’uomo che realmente ha vissuto questa vicenda) un ragazzo scozzese che lavora come barista in un pub di Londra ma che aspira a diventare un comico. 

Un giorno, nel pub in cui lavora Donny, entra una donna sulla quarantina, visibilmente rattristata e dallo sguardo smarrito. Donny rimane colpito da questa figura, empatizzando con lei e cercando di starle vicino con piccole cortesie: uno sguardo, una battuta simpatica e una tazza di tè offerta. 

Il barista non può neanche lontanamente immaginare quello che avverrà da lì a poco. La donna, che si chiama Martha, diventerà la stalker di Donny che a sua volta diventerà la piccola renna di Martha, una coincidenza davvero curiosa dato che la parola stalking deriva dall’inglese stalk, un termine utilizzato nell’ambito della caccia che può essere tradotto come “pedinare”, “braccare”, “inseguire”. 

Nel libro Lo stalker, ovvero il persecutore in agguato, gli psicologi e psicoterapeuti Gargiullo e Daminani definiscono lo stalking come “una forma di aggressione messa in atto da un persecutore che irrompe in maniera ripetitiva, indesiderata e distruttiva nella vita privata di un altro individuo, con gravi conseguenze fisiche e psicologiche.” 

Nelle dinamiche dello stalking le figure protagoniste sono principalmente due: lo stalker e la vittima. 

La cacciatrice molesta

Martha mostra ben presto delle problematiche legate alle aree relazionali, comportamentali, comunicative e affettivo-emotive. Inizia a seguire Donny facendosi trovare nel suo luogo di lavoro, nel posto dove si esibisce come comico e perfino sotto casa sua. 

Il tutto accompagnato da migliaia di e-mail inviate a un contatto trovato sul sito internet di Donny, innumerevoli telefonate sia a lui che ai suoi genitori, con altrettanti messaggi vocali lasciati nella segreteria telefonica. 

Gli chiede l’amicizia su Facebook iniziando a commentare tutte le attività pubblicate da lui sul suo profilo e offendendo le ragazze presenti nelle sue foto. Aggredisce verbalmente e fisicamente sia l’ex fidanzata di Donny,  la donna transessuale che il protagonista ha iniziato a frequentare. 

A causa di queste dinamiche, l’aspirante comico decide di fare delle modifiche alla propria vita per cercare di sfuggire alle attenzioni non richieste di Martha (cambia abitazione, spegne per lunghi periodi il cellulare, chiude i profili social e si prende una pausa dal lavoro). 

Riassumendo, Martha rientra nel profilo di una stalker per i seguenti motivi: 

  • agisce seguendo una condotta persecutoria e molesta 
  • mette in atto comportamenti con carattere di controllo (pedinamento, visite nel luogo di lavoro o a casa) 
  • tale controllo viene messo in atto anche attraverso mezzi di comunicazione con numerose e-mail e telefonate
  • aggredisce verbalmente e fisicamente la vittima e le persone che circondano la vittima. 

Queste azioni vengono mosse nei confronti di una persona (la vittima) che percepisce questi comportamenti come sgraditi e intrusivi, vivendoli come minacciosi e con paura, sentendosi costretta a modificare le proprie abitudini di vita.

La piccola renna perseguitata

Donny diventa la vittima di atti persecutori e insistenti, accompagnati anche da aggressioni verbali e fisiche. A causa di questo, per tutelare sé stesso e i suoi affetti mette in atto cambiamenti radicali nella sua vita già significativamente colpita. 

Tra le ricerche condotte con lo scopo di indagare gli effetti dello  stalking, lo studio svolto da Gargiullo e Damiani nel 2008 ha messo in luce le conseguenze che più sono state ritrovate nelle vittime, tra cui: 

Lo stesso Donny inizia a manifestare il bisogno di isolarsi cercando di evitare gli stimoli che potrebbero essere collegati agli episodi di stalking, diminuisce le attività sociali, inizia a provare ansia e ad avere difficoltà nella sua vita sessuale. 

Nel giovane barista prendono il sopravvento paura, rabbia, vergogna e senso di colpa, configurando veri e propri episodi depressivi. 

Il rapporto di codipendenza fra vittima e carnefice 

Nel caso specifico di Martha, sembra di trovarci di fronte a una stalker “bisognosa d’affetto”, perché pare che le sue azioni siano spinte dal desiderio di creare una relazione affettiva

Ogni gesto di gentilezza, vicinanza o affetto che esprime Donny nei suoi confronti viene letto come segnale di interesse sentimentale, giustificando così i suoi atti di avvicinamento. 

Donny prova pena nei confronti di Martha. Allo stesso tempo, però, in qualche modo gli atteggiamenti, le attenzioni e le risate di lei lo gratificano tanto che, quando scopre che Martha in passato è stata incriminata per stalking, non riesce ad allontanarsi da lei

Emerge un lato di Donny in cui il sentirsi approvato e ricercato mette in qualche modo in secondo piano gli atteggiamenti illeciti di Martha: “Mi lusingava ed era sufficiente”. 

Talmente sufficiente da lasciare un vuoto nel momento in cui Martha smette di farsi sentire, facendo sviluppare invece in Donny un’ossessione per lei: la cerca, riascolta continuamente i suoi messaggi vocali, provando a colmare il vuoto lasciato. 

È come se avesse una percezione vaga e indefinita di se stesso ed è proprio questo che ricerca all’esterno e che, forse, aveva rivisto in Martha: elementi che gli potessero dare un’immagine di sé più definita e stabile, ma soprattutto il sentirsi visto

Tali bisogni di entrambi emergono durante un dialogo in cui i due si confrontano rispetto a quale sarebbe il super potere che vorrebbero avere: 

  • Martha vorrebbe che le persone avessero una zip per poterle aprire e potersi nascondere all’interno di esse (estremo bisogno di vicinanza simbiotica e ricerca di protezione) 
  • Donny vorrebbe sapere cosa pensa la gente, soprattutto per sapere se viene percepito (desiderio di stabilità che raggiungerebbe grazie alle informazioni che può recepire dall’altro, con la sicurezza di essere visto). 

Ma non è questa codipendenza l’unico motivo che porta Donny a denunciare Martha ben 6 mesi dopo i primi episodi di stalking. C’è altro che, in modo implicito, ha condizionato il comportamento del giovane comico scozzese.

“Qualcuno ti ha ferito” 

Proprio nel momento della denuncia, Donny ha un flashback che lo riporta indietro di diversi anni per ricordare Darrien, un uomo di circa 50 anni, che per un periodo della sua vita ha frequentato assiduamente. 

Darrien era lo scrittore di uno show televisivo molto seguito che in qualche modo aveva dato speranza e alimentato l’ego di Donny, promettendogli una carriera di successo e fama che avrebbe ottenuto grazie ai suoi consigli. 

Darrien fa avvicinare l’aspirante comico a droghe e alcol e, durante i momenti di non lucidità, molesta sessualmente Donny fino ad arrivare a uno stupro. 

Il trauma che riemerge 

Quello che riaffiora nella mente di Donny sembra avere proprio le sembianze di una memoria traumatica

Negli anni, sono state diverse le definizioni elaborate per spiegare il concetto di “trauma”. Partendo proprio dall’etimologia del termine, che deriva dalla parola greca trauma (ferita), ci si riferisce a una “ferita dell’anima” dove avviene una rottura della visione del mondo della persona che subisce il trauma, creando così un “prima e un “dopo” l’evento traumatico. 

La persona traumatizzata rimane bloccata a quell’evento e le conseguenze si percepiscono nella sua quotidianità, caratterizzata da un perenne stato di allarme. Le memorie traumatiche vengono riattivate da alcuni triggers cioè attraverso “riattivatori traumatici” come suoni, sensazioni, odori o immagini che ricordano il trauma. 

È proprio quello che avviene a Donny quando incontra Martha che, dopo l’ennesimo pedinamento, prepotentemente inizia a toccargli le sue parti intime. Lui si blocca e non capisce come mai non stia reagendo alla molestia, cosa che potrebbe essere collegata alle molestie subite in passato da Darrien. 

Infatti Donny, solo una volta aver ripreso i sensi dopo aver assunto droghe con Darrien si rendeva conto delle azioni subite da lui anche se, comunque, continuava a frequentarlo, bisognoso di quelle conferme, dei complimenti, delle “briciole” che lo scrittore gli donava per mantenerlo vicino. 

Simili ma diversi

Oltre ai reati subiti da parte di Darrien e Martha, sembra esserci anche un altro filo conduttore che in qualche modo rende le due figure simili per ciò che hanno significato per il comico scozzese. 

Entrambi hanno fatto sentire Donny speciale e lui, di conseguenza, ha cercato di mantenere una perfezione compiacente, almeno fino a quando non è arrivata la delusione, mostrando una importante vulnerabilità nei confronti delle disconferme

Lo stesso Donny ammette che le prime volte che parlava con Martha si sentiva come se lei non lo facesse sentire una “comparsa” in un momento della sua vita molto duro, mentre nei periodi in cui Darrien spariva, Donny perdeva nuovamente fiducia in sé stesso perché non c’era più nessuno a infondergliela, sentendosi nuovamente una nullità, per poi riacquisire sicurezza quando ricompariva. 

Proprio nel momento in cui sta denunciando gli episodi di stalking, Donny riesce a percepire le caratteristiche di Martha e Darrien. 

C’è tanta rabbia nei confronti di Martha per tutto quello che gli sta facendo subire, che è però in qualche modo mitigata dalla pena che prova nei suoi confronti, perché pensa che lei abbia bisogno di aiuto a causa di problematiche mentali.

Per la prima volta, invece, riesce a capire davvero chi Darrien è stato per lui: un pedofilo che lo aveva manipolato.

Uomini vittime di violenza
Gioele Fazzeri - Unsplash

Gli uomini possono essere vittime 

La violenza contro gli uomini sembra essere un tabù sociale a causa dello stereotipo di genere che vuole l’uomo come “il sesso forte”. Così, questo resta un fenomeno poco conosciuto e denunciato, forse per vergogna, o per il timore di non essere creduti. 

Nella ricerca Sexual abuse in males: when psychic and somatic sufference blends vengono evidenziati i dati del National Institute of Justice secondo cui, negli USA, il 66% degli uomini ha subito almeno una aggressione fisica nel corso della sua vita e il 3% almeno un episodio di stupro o tentato stupro. 

In particolare, per quanto riguarda l’abuso sessuale negli uomini, si stima che i casi siano quasi di 2.800.000 vittime maschili solo negli Stati Uniti, rivelandosi così come un fenomeno importante. 

In Italia non ci sono statistiche troppo recenti, ma riportiamo comunque alcune percentuali del report ISTAT 2015-2016:

“Per la prima volta sono rilevate le molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini: si stima che 3 milioni 754 mila uomini le abbiano subite nel corso della loro vita (18,8%), 1 milione 274 mila negli ultimi tre anni (6,4%).

Nella maggior parte dei casi, il 60%, questo tipo di molestie sono perpetrate da estranei o da persone che si conoscono solo di vista (15,8%). Considerando l’intero corso della propria vita, avvengono più frequentemente sui mezzi di trasporto pubblici per le donne (27,9% dei casi) mentre per gli uomini nei locali come pub, discoteche, bar (29,2%).”

Conseguenze di un abuso sessuale negli uomini

Molte vittime, sia eterosessuali che omosessuali, successivamente a un abuso possono sviluppare confusione riguardo alla propria sessualità. 

Lo stesso Donny racconterà che, in seguito allo stupro, ha ricercato esperienze diverse per perseguire la verità e capire quali fossero diventati i suoi desideri, arrivando però al punto di non sentire il suo corpo come parte di sé. 

Non è infatti raro che dopo un evento traumatico si possa percepire il proprio corpo come inospitale e non familiare. 

Sempre dalla sopracitata ricerca di Di Giacomo e collaboratori, è emerso anche che i meccanismi di reazione immediatamente successivi all’evento, variano in base al genere: in particolare, negli uomini sembrano esserci maggiori reazioni di depressione, ostilità e rabbia che possono poi sfociare anche, ma non solo, in atteggiamenti controllati, come la minimizzazione e il rifiuto, frutto di accettazione sottomessa. 

Queste modalità porteranno la vittima a non ricercare aiuto con conseguente difficoltà nell’elaborazione del trauma. Donny, infatti, per molti anni non rivelerà a nessuno quello che ha subito, nascondendo tutto quello che è successo e come l’ha fatto sentire, per poi risentirlo prepotentemente quando incontrerà Martha. 

Questa volta, però, non riuscirà a fare più finta di niente. 

uomini vittime di stalking
Nik Shuliahin - Unsplash

La vittima di stalking

Nel Rapporto Italia 2022 di Eurispes, per quanto riguarda il fenomeno dello stalking emerge che le vittime di sesso femminile sono il 9,8% mentre le vittime di sesso maschile sono il 5%. Risulta inoltre che in meno di 2 casi su 10 le vittime denunciano lo stalker (17,6%). 

Un altro dato interessante viene citato nel Rapporto Italia 2021 di Eurispes in cui viene riportato che gli uomini denunciano meno delle donne (9,9% contro il 15%) e, sempre gli uomini, tendono ad aspettare che la persecuzione termini senza intervenire in alcun modo (33,3% contro 21,1%). 

Tali differenze sembrano essere spiegate dalla cultura di mascolinità tossica: se infatti l’uomo denunciasse, potrebbe essere oggetto di scherno e rischiare, nei casi in cui la stalker è di sesso femminile, di non essere preso sul serio in quanto gli atti di violenza mossi da parte di una donna possono essere percepiti come meno pericolosi. 

Questo fenomeno è ben rappresentato all’interno della miniserie durante il dialogo di Donny con l’agente di polizia al quale cerca di denunciare Martha. 

L’agente sminuisce il contenuto delle e-mail e le azioni compiute da Martha affermando che, se si fosse trattato di uno stalker uomo e di una vittima donna, la minaccia sarebbe fisica e avrebbe un peso maggiore, minimizzando quindi il reato e portando Donny a giustificare il suo atto e a insistere ripetutamente sulla gravità dei fatti. 

Diventare “lo stalker della stalker” 

Dopo l’uscita della serie molti spettatori, sapendo che si trattava di una storia vera e affascinati da quello che avevano visto, hanno tentato di indagare per conoscere le reali identità dei personaggi di Martha e Darrien. 

Una curiosità morbosa che ha iniziato a muoversi e prendere la forma di comportamenti che ricordano proprio quelli di Martha nei confronti di Donny: ricerche su social network, derisioni di potenziali vere Martha, per poi arrivare addirittura a minacce. 

Lo stesso Richard Gadd ha deciso di intervenire per far chiarezza: “That’s not the point of our show” (non è questo il punto della storia) come lui stesso scrive sulla sua pagina Instagram. 

Il suo scopo era quello di mostrare in che modo un trauma può avere effetto sulla propria vita e non alimentare in un altro modo quello che per lui è stato dannoso. Un messaggio per non far sentire sole le persone che hanno subito violenza o persecuzioni come lui, invitandole a denunciare e a farsi aiutare

Per questo è importante conoscere e informarsi rispetto a questi reati, per poter attuare anche noi stessi dei comportamenti leciti e non lesivi per gli altri e difendere chi ne è vittima. 

Racconta la tua storia, uno psicologo può aiutarti 

È importante incoraggiare le vittime di stalking o di violenza sessuale a richiedere un sostegno legale e sociale e, inoltre, può essere utile essere seguito da un professionista che possa offrire sostegno psicologico

È importante ricordare, inoltre, che anche chi compie lo stalking può trovare il supporto necessario con un professionista della salute mentale.

La terapia psicologica può essere un luogo sicuro all’interno del quale poter essere accolti e affrontare gli eventi traumatici che hanno colpito la nostra vita o che stiamo vivendo attualmente. 

Come sostiene lo psichiatra  Bessel van der Kolk nel libro Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche

“Nessuno di noi può essere in grado di trattare una guerra, un abuso, uno stupro, una molestia, o qualunque altro evento di simile portata. Ciò che è successo non può essere cancellato. Quello che si può fare, invece, è occuparsi delle tracce del trauma nel corpo, nella mente e nell’anima.”

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.

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