Cerchi supporto per affrontare l'ansia?
Trova il tuo psicologo
Valutato Eccellente su Trustpilot
Blog
/
Ansia
5
minuti di lettura

Che ansia!

Che ansia!
Che ansia!
Che ansia!
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
31.10.2025
Ultimo aggiornamento il
2.11.2025
Che ansia!
Iscriviti alla newsletter
Se ti è piaciuto, condividilo

Senti che l’ansia condiziona la tua vita?

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro

  • Incontro conoscitivo gratuito

  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti

8.500+ psicologi sulla piattaforma

Pur essendo parente di primo grado della paura, l’ansia si differenzia da questa perché non è legata a un pericolo presente: l’ansia è altamente cognitiva, in quanto gioca con la rappresentazione del tempo. Anche se è il pensiero a innescare stati ansiosi, questi si manifestano attraverso il corpo, dando vita agli aspetti che spesso si percepiscono come più disturbanti:

Il corpo dell’ansia

La funzione principale dell’ansia è anticipare cognitivamente una minaccia, predisponendoci così ad affrontarla in modo più efficace. Questa risposta del corpo, mediata dall’attivazione della branca simpatica del sistema nervoso autonomo, evidenzia la funzionalità adattiva dell’ansia: l’anticipazione di un pericolo ci prepara a reagire al meglio. È importante notare che i disturbi d’ansia sono associati a disfunzioni nei circuiti cerebrali deputati alla risposta al pericolo (Penninx et al., 2021), il che spiega perché, in alcune persone, questa risposta possa risultare sproporzionata o non funzionale. Pensiamo, ad esempio, alla megalofobia, la paura delle cose grandi: quando ci troviamo di fronte a un oggetto imponente, come una nave, potremmo sperimentare un aumento del battito cardiaco e della sudorazione, tutte reazioni che il nostro corpo utilizza per prepararci ad affrontare ciò che percepiamo come una minaccia.

Quando l’ansia diventa un ostacolo

Livelli sostenibili di ansia possono avere un impatto positivo sulla prestazione: ad esempio, in una prova d’esame incentivano un tipo di attivazione che migliora la prestazione. Tuttavia, a volte l’allarme suona all’impazzata, in modo indiscriminato, magari perché altamente sensibile a tutto ciò che assomiglia allo stimolo minaccioso. In questi casi, ci può sembrare di avere paura di tutto (panofobia) e, alla spiacevolezza della risposta ansiosa si aggiunge lo smarrimento: non si riesce a dare un senso a questo tipo di reazione dell’organismo.

Un test può essere utile per indagare la presenza di un disturbo d'ansia
*Non ha valore diagnostico e non sostituisce una diagnosi professionale

Sintomi dell’ansia: come riconoscerli

L’ansia può manifestarsi attraverso una combinazione di sintomi che coinvolgono mente, corpo e comportamento. Riconoscere questi segnali rappresenta spesso il primo passo per comprendere meglio ciò che si sta vivendo. Dal punto di vista cognitivo, l’ansia si esprime attraverso pensieri ricorrenti di preoccupazione, difficoltà di concentrazione, la tendenza a rimuginare su possibili scenari negativi e una percezione alterata del pericolo, rendendo difficile rilassarsi o “staccare la mente”. Sul piano fisiologico, il corpo può reagire con tachicardia, sudorazione, tremori, tensione muscolare, disturbi gastrointestinali come mal di stomaco o nausea e una sensazione di fiato corto: questi sintomi, spesso molto evidenti e talvolta spaventosi, rappresentano comunque una risposta naturale dell’organismo. Dal punto di vista comportamentale, l’ansia può indurre ad evitare situazioni temute, a cercare rassicurazioni continue o a sviluppare abitudini ripetitive per gestire il disagio, portando in alcuni casi a una riduzione delle attività sociali o lavorative. È importante sottolineare che i disturbi d’ansia sono spesso comorbidi con altri disturbi mentali, in particolare la depressione, così come con disturbi somatici (Penninx et al., 2021). Va bene, ma si può migliorare la scorrevolezza: “Essere consapevoli di questi segnali consente di intervenire in modo più mirato e di chiedere aiuto quando necessario.

Cause e tipologie di ansia

L’ansia può avere origini diverse e manifestarsi in molte forme. Secondo il DSM-5, il manuale di riferimento per la diagnosi dei disturbi mentali, esistono diversi disturbi d’ansia, ognuno con caratteristiche specifiche.

  • Fattori biologici: la predisposizione genetica e le alterazioni nei neurotrasmettitori cerebrali possono aumentare la vulnerabilità all’ansia.
  • Fattori psicologici: esperienze di vita stressanti, traumi o stili di attaccamento insicuri possono contribuire allo sviluppo di stati ansiosi.
  • Fattori ambientali: situazioni di pressione sociale, cambiamenti importanti o contesti familiari difficili possono favorire l’insorgenza dell’ansia.

Tra le principali tipologie di disturbi d’ansia riconosciute dal DSM-5 troviamo:

  • Disturbo d’ansia generalizzata: caratterizzato da preoccupazioni eccessive e persistenti su diversi ambiti della vita quotidiana.
  • Disturbo di panico: si manifesta con attacchi improvvisi di intensa paura accompagnati da sintomi fisici come palpitazioni e sensazione di soffocamento.
  • Fobie specifiche: paure marcate e irrazionali verso oggetti o situazioni particolari, come volare o vedere insetti.
  • Ansia sociale: timore intenso di essere giudicati o osservati dagli altri in contesti sociali.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo post-traumatico da stress: pur avendo caratteristiche proprie, condividono con l’ansia alcuni meccanismi di base.

Comprendere la varietà delle cause e delle forme dell’ansia può aiutare a non sentirsi soli e a riconoscere che si tratta di esperienze comuni e affrontabili.

L’ansia patologica: l’evitamento

Siamo naturalmente portati a cercare situazioni di benessere e a evitare quelle in cui proviamo disagio. Tuttavia, se strutturiamo la nostra quotidianità in funzione di questo evitamento, rischiamo di relegare ai margini diverse esperienze, con ricadute importanti sul benessere della vita sociale e personale. Prendiamo ad esempio l'ansia da malattia: se si teme di avere un problema al cuore (nonostante gli esami medici dicano il contrario), la paura di avere un infarto potrebbe portare a rinunciare all'attività fisica o ad altre attività piacevoli.

Quando l’ansia diventa limitante rispetto alla libertà percepita, le situazioni evitate tendono ad aumentare di numero, quasi come se si propagassero a tutto ciò che ricorda la minaccia originaria. Questo processo può portare a muoversi in uno spazio sempre più ristretto, generando un senso di prigionia logorante. Inoltre, la presenza di comorbidità con altri disturbi spesso si associa a sintomi più gravi, un carico clinico maggiore e una difficoltà aumentata nel trattamento (Penninx et al., 2021), aggravando ulteriormente la percezione di limitazione e sofferenza.

Cottonbro - Pexels

Quando l’ansia può diventare patologica: criteri e diagnosi

Non tutta l’ansia è dannosa: una certa dose di preoccupazione è normale e può persino essere utile. Tuttavia, quando l’ansia diventa persistente, intensa e interferisce con la vita quotidiana, può trasformarsi in un disturbo vero e proprio.

Secondo il DSM-5, i criteri per distinguere l’ansia fisiologica da quella patologica includono:

  • Durata: l’ansia patologica persiste per settimane o mesi, anche in assenza di reali pericoli.
  • Intensità: la reazione ansiosa è sproporzionata rispetto alla situazione oggettiva.
  • Impatto sulla vita: l’ansia limita le attività quotidiane, le relazioni sociali o il rendimento lavorativo/scolastico.
  • Difficoltà nel controllo: la persona fatica a gestire o ridurre le preoccupazioni, anche quando ne riconosce l’irrazionalità.

La diagnosi di un disturbo d’ansia viene effettuata da uno specialista della salute mentale, che valuta la presenza e la gravità dei sintomi, la loro durata e l’impatto sulla qualità della vita. Riconoscere questi segnali può essere fondamentale per poter intervenire in modo tempestivo ed efficace.

Ansia: cosa fare?

Come abbiamo visto, l'ansia viene stimolata maggiormente da fattori interni come pensieri, attese, aspettative e giudizi. La soluzione non è sopprimere l’ansia o spegnerne i sintomi, ma saperla ascoltare per comprendere cosa ci sta comunicando su di noi. Spesso non è così immediato individuare qual è l’aspetto realmente temuto di una certa situazione, o quale significato personale temiamo possa essere destabilizzato da un’esperienza.

Un fastidio necessario

È vero, l’ansia può disturbare, ma se proviamo a interrogarla con curiosità ci permette di scoprire aspetti interessanti del nostro modo di stare in relazione e di rappresentare noi stessi. Eliminare totalmente l’ansia sarebbe controproducente: perderemmo un potente segnale che l’evoluzione ci ha messo a disposizione.

Si può piuttosto puntare a comprenderne il senso, individuando l’aspetto della propria persona che si teme venga messo in pericolo. Riconoscere l’intensità della propria reazione ansiosa, il modo in cui la si sta vivendo e localizzare nel corpo quello stato multiforme aiuta già a regolarlo. Prima di tutto, però, è importante capire cosa vuol dire per ciascuno di noi “ansia”.

Strategie pratiche che possono aiutare a gestire l’ansia

Affrontare l’ansia può richiedere tempo, pazienza e la sperimentazione di diverse strategie. Spesso i trattamenti di prima linea per i disturbi d’ansia comprendono la terapia cognitivo-comportamentale, così come farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) – ad esempio la sertralina – e gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) come la venlafaxina a rilascio prolungato (Szuhany & Simon, 2022). Ecco alcuni passi pratici che possono aiutare a gestire i momenti di disagio: la respirazione consapevole, dedicando qualche minuto a respirare lentamente e profondamente per calmare il sistema nervoso e ridurre la tensione fisica; riconoscere e accettare l’ansia, osservando le sensazioni senza giudizio per favorire una maggiore consapevolezza e ridurre la paura della paura; scrivere i propri pensieri, dando una forma più concreta e spesso meno minacciosa alle preoccupazioni; esporsi gradualmente alle situazioni temute, affrontando passo dopo passo ciò che genera ansia e partendo da situazioni meno difficili per rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di gestione; prendersi cura del corpo, attraverso attività fisica regolare, alimentazione equilibrata e un sonno adeguato, per mantenere il benessere generale e ridurre la vulnerabilità all’ansia; e cercare supporto, parlando con persone di fiducia o con un professionista per ottenere nuove prospettive e strategie personalizzate. Ogni persona è diversa: trovare le strategie più adatte a sé può richiedere ascolto, sperimentazione e, a volte, il coraggio di chiedere aiuto.

Prendi in mano la tua ansia: inizia il tuo percorso di terapia online con Unobravo

Riconoscere l’ansia e imparare a gestirla può essere un atto di cura verso se stessi. Se senti che le preoccupazioni stanno diventando un ostacolo nella tua quotidianità, sappi che non sei solo: chiedere aiuto è il primo passo per iniziare a lavorare sul proprio benessere. Con Unobravo puoi trovare uno psicologo online adatto alle tue esigenze, pronto ad ascoltarti e a guidarti con competenza e umanità. Non aspettare oltre: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online e scopri come un percorso su misura può contribuire a migliorare la qualità della tua vita, giorno dopo giorno.

Senti che l’ansia condiziona la tua vita?

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro

  • Incontro conoscitivo gratuito

  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti

8.500+ psicologi sulla piattaforma

FAQ

Hai altre domande?

Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a risolvere ulteriori dubbi.

Collaboratori

Che ansia!
Professionista selezionato dal nostro team clinico
No items found.

Condividi

Se ti è piaciuto, condividilo
Iscriviti alla newsletter

Come capire se si soffre di disturbi d'ansia?

Fare un test psicologico può aiutare ad avere maggiore consapevolezza del proprio benessere.