Trovare un equilibrio tra vita professionale e personale è un elemento chiave per affrontare con successo le sfide della carriera e della vita quotidiana.
Questo equilibrio, noto come work-life balance, richiede un impegno costante sia da parte dell’individuo che dell’organizzazione. Kassem e colleghi (2025) evidenziano il ruolo cruciale delle aziende nell’integrare in modo armonioso il lavoro con gli impegni della vita privata.
Anche la salute mentale è fondamentale per questo equilibrio. È un indicatore significativo di performance e soddisfazione, sia sul posto di lavoro che nella sfera personale. Un ambiente lavorativo salubre può quindi migliorare le prestazioni individuali e favorire il benessere psicologico generale.
Secondo la teoria degli eventi affettivi di Weiss & Cropanzano (1996), le emozioni influenzano profondamente entrambe le sfere della vita: un equilibrio vita-lavoro può generare emozioni positive che si riflettono sulle prestazioni lavorative e sul benessere interiore.
Promuovere l'equilibrio vita-lavoro con l'innovazione HR
L’HR ha un ruolo fondamentale nell’identificare e promuovere politiche che rispondano in modo dinamico alle esigenze individuali dei dipendenti all’interno dell’azienda. È importante valutare quali strumenti le organizzazioni possano adottare per migliorare il benessere lavorativo delle proprie persone.
Secondo alcune ricerche condotte in collaborazione con la Harvard Business Review Italia (2023):
- il 54% delle persone dichiara di non lavorare solo per il denaro
- il 34% rinuncerebbe a un aumento di stipendio per una migliore offerta di benessere per sé o la propria famiglia
- il 32% afferma che rinuncerebbe a un aumento di stipendio per la possibilità di lavorare in maniera flessibile.
Per questo motivo, può essere utile considerare 4 macro aree:
- strumenti temporali
- strumenti spaziali
- servizi per la famiglia
- servizi per i lavoratori.
Gli strumenti temporali
Gli strumenti temporali consentono un’organizzazione flessibile delle tempistiche di lavoro. Una delle forme più utilizzate è il part-time, che implica un orario lavorativo parziale rispetto a quello normale (full time).
Questa flessibilità può manifestarsi in diverse modalità:
- orizzontale, in cui la persona lavora tutti i giorni ma per un minor numero di ore
- verticale, in cui si lavora solo alcuni giorni alla settimana ma con un orario completo
- misto, che combina le due configurazioni precedenti.
Gli strumenti spaziali
Gli strumenti spaziali permettono di ridefinire gli spazi lavorativi per ridurre vincoli spaziali e temporali e promuovere soluzioni di lavoro flessibili.
Tra le pratiche lavorative contemporanee, il telelavoro rappresenta una modalità significativa e ormai largamente diffusa. Consiste nello svolgere le proprie attività lavorative al di fuori dell’ambiente tradizionale d’ufficio, in luoghi remoti rispetto alla sede del datore di lavoro. Nel 2023 il 12,0% degli occupati ha lavorato da casa, una percentuale superiore ai livelli pre-pandemici, suggerendo che il lavoro da remoto possa essersi trasformato in una modalità strutturale (Montecolle et al., 2024). Questa pratica può avvenire principalmente presso il domicilio del dipendente, sia in modo totale che parziale, oppure in uffici satellite situati nelle vicinanze della residenza dei collaboratori, ma comunque distanti dalla sede principale dell’azienda.

I servizi per la famiglia
All’interno dei servizi per la famiglia e per i lavoratori rientrano tutte le iniziative messe in atto dalle organizzazioni per soddisfare le esigenze familiari e personali dei dipendenti.
Queste iniziative possono includere, ad esempio, la disponibilità di asili nido aziendali o bonus nido, ticket mensa, trasporto collettivo tramite navetta, contributi finanziari per sostenere le spese legate alle cure e/o agli studi dei figli, servizi di consulenza e assistenza, oltre a convenzioni con terze parti per garantire il benessere dei dipendenti e aiutarli a gestire attività che altrimenti dovrebbero svolgere nel loro tempo libero.
Tuttavia, è importante notare che il rapporto tra il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio in età prescolare e quello delle donne senza figli è rimasto invariato rispetto al 2022, segnalando l’assenza di miglioramenti concreti nella conciliazione tra lavoro e famiglia per le madri (Montecolle et al., 2024). L’idea principale del work-life balance e delle iniziative di welfare è che un equilibrio tra vita e lavoro favorisca una migliore produttività, poiché persone più soddisfatte possono contribuire maggiormente al successo aziendale.
Come promuovere un ambiente che favorisca soddisfazione e benessere dei dipendenti?
Per chi lavora in ambito HR, individuare gli elementi che favoriscono un maggiore equilibrio vita-lavoro è oggi fondamentale. Ecco alcuni consigli su come sviluppare strategie utili alla promozione di un ambiente orientato al benessere per i dipendenti:
- conduci un’analisi delle esigenze dei dipendenti per comprendere le loro preferenze riguardo all’equilibrio tra lavoro e vita privata
- valuta e implementa politiche flessibili, come orari di lavoro flessibili o lavoro da remoto, per consentire alle persone di gestire meglio i propri impegni personali
- offri programmi di supporto per la gestione dello stress e del benessere, per esempio corsi di mindfulness o servizi di consulenza psicologica aziendale come quelli di Unobravo
- promuovi una cultura aziendale che valorizzi il tempo libero e il benessere dei dipendenti, per esempio incoraggiando le pause durante la giornata lavorativa
- fornisci risorse e strumenti per aiutare le persone a gestire efficacemente il loro tempo, come corsi di gestione del tempo o applicazioni di pianificazione.
Esempi concreti di politiche aziendali per promuovere l’equilibrio vita-lavoro
Molte aziende stanno adottando soluzioni innovative per favorire un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro. Alcuni esempi pratici possono includere:
- Smart working strutturato: Alcune organizzazioni hanno introdotto la possibilità di lavorare da remoto per diversi giorni a settimana, consentendo alle persone di gestire con maggiore autonomia i propri impegni personali e familiari.
- Congedi parentali estesi: Diverse realtà, sia in Italia che all’estero, offrono congedi parentali superiori ai minimi di legge, permettendo ai genitori di prendersi cura dei figli senza penalizzazioni economiche o di carriera.
- Settimana lavorativa ridotta: In alcuni casi, le aziende hanno sperimentato la settimana lavorativa di quattro giorni, mantenendo invariata la retribuzione e riscontrando un aumento della soddisfazione e della produttività (Icelandic Directorate of Labour, 2021).
- Orari flessibili: L’introduzione di fasce orarie flessibili consente di adattare l’inizio e la fine della giornata lavorativa alle proprie esigenze, riducendo lo stress legato agli spostamenti e agli impegni familiari.
Queste iniziative, quando supportate da una cultura aziendale inclusiva e attenta al benessere, possono contribuire a migliorare l’equilibrio vita-lavoro e la qualità della vita delle persone.

Il benessere mentale come priorità aziendale
Francesca Celentano, che collabora come psicoterapeuta e formatrice aziendale con Unobravo, offre ulteriori spunti di riflessione:
“Il legame tra salute mentale e ambiente lavorativo è inevitabile, dal momento che la maggior parte delle persone trascorre molte ore a lavoro. In generale, è evidente come vi sia da parte di sempre più aziende un’attenzione crescente al benessere psicologico delle persone, specie se pensiamo che trascurare o minimizzare problematiche psicologiche può causare assenteismo o eccessivo turnover.
Nella mia esperienza come formatrice, è risultato evidente come vi sia una rinnovata fiducia e fidelizzazione all’azienda stessa da parte dei dipendenti nel momento in cui sono state attivate una serie di iniziative per il benessere aziendale.”
“In generale infatti - prosegue Celentano - la proposta di attività formative con professionisti esperti nel campo della salute mentale ha permesso alle persone di sentirsi considerate nella loro totalità e di non aver paura di condividere, in alcuni casi, ciò che hanno trovato stressante o difficile da gestire. Essere visti e ascoltati è sicuramente uno degli aspetti più importanti che permette un miglioramento del clima generale.
Non di meno, anche il poter confrontarsi con un professionista oltre che con i colleghi in una situazione diversa, permette di poter imparare strategie che creano un miglioramento della gestione del proprio lavoro e della comunicazione e di eventuali conflitti e problemi sul lavoro che si possono creare, prevenendo così disagi più grandi come lo stress lavoro correlato o il burnout.”
Equilibrio vita-lavoro, employer branding e retention dei talenti
Promuovere un autentico equilibrio vita-lavoro non è solo una questione di benessere individuale, ma rappresenta anche una leva strategica per attrarre e trattenere i migliori talenti. Secondo il Global Talent Trends Report di LinkedIn (2023), il 63% dei professionisti italiani considera la possibilità di conciliare lavoro e vita privata come uno dei principali criteri nella scelta di un nuovo datore di lavoro.
Le aziende che investono in politiche di work-life balance possono ottenere diversi vantaggi:
- Miglioramento della reputazione aziendale: Un ambiente che valorizza il benessere dei dipendenti viene percepito come più attrattivo e affidabile.
- Aumento della fidelizzazione: I collaboratori che percepiscono attenzione alle proprie esigenze personali sono più propensi a restare in azienda nel lungo periodo.
- Maggiore engagement e motivazione: Un buon equilibrio tra vita e lavoro favorisce il coinvolgimento attivo e la motivazione, elementi chiave per la crescita organizzativa.
Questi aspetti dimostrano come l’equilibrio vita-lavoro sia ormai un elemento centrale nelle strategie di employer branding e nella costruzione di un ambiente di lavoro sostenibile.
Tendenze attuali e future dell’equilibrio vita-lavoro
Negli ultimi anni, il concetto di equilibrio vita-lavoro ha subito una profonda trasformazione, alimentata da cambiamenti sociali, tecnologici e culturali. In Italia, il Rapporto Censis-Eudaimon 2023 evidenzia come il 74% dei lavoratori consideri la flessibilità oraria e la possibilità di lavorare da remoto elementi fondamentali per il proprio benessere.
La pandemia, pur avendo causato un crollo occupazionale, ha accelerato una riorganizzazione del lavoro orientata verso una maggiore flessibilità e l’adozione di nuove tecnologie, favorendo la diffusione del lavoro da casa e introducendo sia opportunità che sfide inedite per il bilanciamento tra vita privata e professionale (Montecolle et al., 2021).
A livello europeo, emergono alcune tendenze significative: la diffusione dello smart working, che dopo la pandemia è stata mantenuta da molte aziende, promuovendo una maggiore autonomia nella gestione dei tempi e degli spazi lavorativi; la sperimentazione della settimana lavorativa ridotta, in particolare nei Paesi nordici, dove la settimana di quattro giorni ha prodotto risultati positivi in termini di benessere e produttività (Icelandic Directorate of Labour, 2021); e una crescente attenzione al benessere psicologico, con investimenti in programmi di supporto e iniziative di welfare aziendale che riconoscono il legame tra salute mentale ed equilibrio vita-lavoro.
Queste tendenze sottolineano una consapevolezza sempre maggiore dell’importanza di soluzioni personalizzate e innovative per favorire un equilibrio sostenibile tra vita privata e professionale.

Le conseguenze di uno scarso equilibrio vita-lavoro
Un equilibrio vita-lavoro insufficiente può avere ripercussioni significative sia sulla salute dei dipendenti che sulle performance aziendali. Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano (2023), il 68% dei lavoratori italiani segnala un aumento dello stress legato a difficoltà nel conciliare lavoro e vita privata. Le persone che riportano un cattivo equilibrio tra vita e lavoro presentano una probabilità circa doppia di avere problemi di salute e benessere rispetto a chi ha un buon equilibrio (Lunau et al., 2014).
Le principali conseguenze di uno squilibrio includono:
- aumento dello stress e del rischio burnout, poiché l’incapacità di gestire i confini tra lavoro e vita personale può portare a livelli elevati di stress cronico e, nei casi più gravi, al burnout, una condizione riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come rischio professionale;
- riduzione della produttività, dal momento che persone sovraccariche o insoddisfatte tendono a essere meno produttive e meno coinvolte nelle attività lavorative;
- maggiore assenteismo e turnover, come evidenziato da una ricerca di Eurofound (2022), che mostra come le aziende che non promuovono il work-life balance registrino tassi di assenteismo e turnover più elevati, con costi aggiuntivi per la gestione delle risorse umane;
- impatto sulla salute fisica e mentale, poiché uno squilibrio prolungato può essere associato a un aumento del rischio di disturbi come insonnia, ansia, depressione e patologie cardiovascolari.
Questi dati sottolineano l’importanza di investire in politiche che favoriscano un sano equilibrio tra vita e lavoro, a beneficio sia delle persone che delle organizzazioni.
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Unobravo per il benessere psicologico in azienda
Investire nell’equilibrio tra vita e lavoro significa prendersi cura delle persone e può contribuire a costruire un ambiente aziendale più sano, produttivo e attrattivo. Se desideri portare nella tua organizzazione un cambiamento concreto e sostenibile, il supporto psicologico professionale può fare la differenza. Con Unobravo puoi offrire ai tuoi collaboratori un percorso personalizzato di ascolto e crescita, che può favorire il miglioramento del clima aziendale e della soddisfazione. Fai il primo passo verso un benessere reale: inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online e scopri come Unobravo può accompagnare la tua azienda a crescere, partendo dalle persone.








