Stress da lavoro correlato: cos’è, sintomi, come gestirlo e a chi rivolgersi

Stress da lavoro correlato: cos’è, sintomi, come gestirlo e a chi rivolgersi
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
8.10.2025
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Ti è mai capitato di sentire che il lavoro occupa ogni spazio della tua giornata, espandendosi fino ad occupare ogni momento libero? Non è una sensazione rara. Già nel 1958, lo storico C. N. Parkinson, in un saggio ironico, osservava come “il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile”. Una riflessione che oggi, in un mondo iperconnesso, suona incredibilmente attuale.

Una gestione del tempo inefficace è solo uno dei tanti problemi sul lavoro che possono trasformare la vita professionale in una fonte di malessere. Quando queste difficoltà non vengono gestite, possono evolvere in rischi psicosociali concreti, come lo stress lavoro correlato, il burnout o il mobbing.

In questo articolo esploreremo in profondità lo stress lavoro correlato: vedremo che non si tratta di un semplice stress passeggero, ma di una condizione che, se trascurata, può avere un impatto significativo sul benessere e portare a veri e propri disturbi psichici.

Per fare chiarezza su questo tema così delicato, ci guida l'esperienza di Lucia Pecoraro, psicoterapeuta e Referente clinico della formazione per Unobravo. Insieme a lei, affronteremo nel dettaglio i seguenti punti:

  • che cos'è lo stress da lavoro correlato e qual è la sua definizione;
  • i sintomi fisici e psicologici per riconoscerlo;
  • le cause più comuni, dal carico di lavoro alle dinamiche relazionali;
  • cosa fare per gestire lo stress lavorativo e a chi rivolgersi per un supporto.

Partiamo dalle basi, per capire davvero di cosa parliamo quando nominiamo lo stress lavoro correlato.

Stress lavoro correlato cos'è
Kampus Production - Pexels

Stress da lavoro correlato: la definizione

Per dare una definizione di stress lavoro correlato, partiamo da quella fornita dal National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH), che lo descrive come “un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore”.

In altre parole, lo stress lavorativo emerge da uno squilibrio percepito tra ciò che il lavoro ci chiede e ciò che sentiamo di poter dare. Anche l’accordo quadro europeo sullo stress lavoro correlato sottolinea questo aspetto, definendolo come una condizione che nasce quando “taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro\", con possibili conseguenze fisiche, psicologiche e sociali.

Da queste definizioni emerge chiaramente che lo stress sul lavoro non è una semplice fatica, ma un vero e proprio rischio per la salute psicofisica, che può portare a diverse patologie. Ma, al di là delle definizioni, cosa significa concretamente vivere una condizione di stress da lavoro?

Un test può aiutarti a capire se soffri di stress da lavoro correlato
*Non ha valore diagnostico e non sostituisce una diagnosi professionale

Cause dello stress lavoro correlato

Le cause dello stress lavoro correlato sono spesso un intreccio complesso di fattori. Non si tratta quasi mai di un singolo problema, ma di una combinazione di dinamiche che riguardano sia il contesto lavorativo sia il nostro modo di viverlo. Possiamo raggrupparle in alcune aree principali:

  • Contesto e organizzazione del lavoro: carichi eccessivi, orari insostenibili, mancanza di chiarezza nei ruoli o scarso controllo sul proprio operato.
  • Relazioni interpersonali: un clima di conflitto con colleghi o superiori, una comunicazione inefficace o la mancanza di supporto sociale.
  • Crescita e sviluppo di carriera: mancanza di prospettive, insicurezza contrattuale o una percezione di iniquità nel trattamento.
  • Fattori individuali: il modo in cui personalmente si vive il lavoro, la tendenza al perfezionismo o la difficoltà a porre dei limiti tra vita privata e professionale.

Spesso, alla base dei diversi tipi di stress sul lavoro, troviamo elementi comuni come una comunicazione carente, la mancanza di empatia e intelligenza emotiva nel management, un carico di lavoro irragionevole o una cultura aziendale che non valorizza il benessere dei dipendenti.

Mobbing e stress lavoro correlato

In alcuni casi, lo stress lavorativo non nasce da semplici disfunzioni organizzative, ma da vere e proprie dinamiche persecutorie. Il mobbing è una delle cause più gravi di stress lavoro correlato. Treccani lo definisce come:

“una pratica vessatoria e persecutoria, spesso sconfinante in una forma di terrore psicologico, perpetrata dal datore di lavoro o dai colleghi (mobbers) nei confronti di un lavoratore (mobbizzato) al fine di emarginarlo o costringerlo a uscire dall’ambito lavorativo.”

Lo psicologo H. Leymann, pioniere negli studi su questo fenomeno, nel suo studio Mobbing and psychological terror at workplaces, ha individuato un'escalation che parte da un conflitto quotidiano e si trasforma progressivamente in terrore psicologico, con abusi e vessazioni sistematiche. In queste situazioni, lavoro e stress diventano un binomio inscindibile.

La vittima subisce le azioni di mobbing e si assenta via via sempre più spesso, fino a che non viene licenziata o si dimette. Ecco che l’obiettivo di chi ha perpetrato il mobbing è stato raggiunto.

Secondo un’altra ricerca di Leymann e A. Gustafsson, infatti, il mobbing può essere definito come “fattore di stress sociale estremo nei luoghi di lavoro.”

Stress lavoro correlato e burnout

Spesso si usano come sinonimi, ma è importante chiarire la differenza tra burnout e stress lavoro correlato. Se lo stress è la reazione a una pressione eccessiva, il burnout ne è la conseguenza più estrema e cronica.

La sindrome di burnout può essere vista come l'esito finale di uno stress lavorativo prolungato e non gestito. È il punto in cui la persona ha esaurito tutte le sue energie psicofisiche e le strategie di coping non sono più sufficienti per fronteggiare la situazione.

La sindrome di burnout può avere sintomi quali crollo della motivazione, ansia, problemi di autostima, ma anche disturbi del sonno e apatia. La diagnosi di burnout può essere fatta da uno psicologo o psichiatra esperto in stress da lavoro e disturbi lavoro-correlati, avvalendosi di strumenti come il Maslach Burnout Inventory, un famoso test sul burnout.

lavoro stress correlato
Yan Krukau - Pexels

Valutazione dello stress lavoro correlato

Viste le possibili conseguenze sulla salute psicofisica, la legge italiana prende molto sul serio lo stress lavoro correlato. Per questo, la valutazione del rischio è obbligatoria per ogni datore di lavoro. Questo obbligo è sancito dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (art. 28 del D.Lgs. 81/08), che mira a tutelare la salute dei lavoratori a 360 gradi.

Il testo abbraccia numerosi aspetti legati alla sicurezza sul lavoro, e include lo stato di gravidanza e lo stress lavoro correlato.

Per supportare le aziende in questo compito, l'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha sviluppato una proposta metodologica e una piattaforma online che mette a disposizione strumenti pratici, tra cui:

  • il questionario sullo stress lavoro correlato
  • gli indicatori di stress lavoro correlato.

Il processo di valutazione si basa spesso su modelli riconosciuti a livello internazionale, come i Management Standards dell’Health and Safety Executive (HSE) inglese. Questo approccio analizza diversi indicatori di rischio, raggruppabili in tre aree principali:

  • eventi sentinella dello stress lavoro correlato (turnover, assenze per malattia)
  • fattori di contenuto (per esempio il carico e l’orario di lavoro)
  • fattori di contesto (come i rapporti interpersonali sul lavoro, la funzione e cultura organizzativa, l'integrazione con il team, il carico emotivo).

Tutti questi elementi sono cruciali per capire come dimostrare lo stress da lavoro correlato, poiché la valutazione si basa su dati oggettivi e percezioni soggettive. Quando queste condizioni disfunzionali diventano sistematiche e pressanti (una condizione definita costrittività organizzativa), lo stress da lavoro può essere ufficialmente riconosciuto come malattia professionale.

A questo proposito, l'INAIL ha identificato alcuni disturbi psichici che possono essere diretta conseguenza dello stress lavorativo, tra cui:

Come INAL stesso sottolinea, “vanno però considerati gli altri disturbi psichiatrici che possono essere confusi con queste sindromi”, tra cui la depressione, il disturbo paranoide di personalità e i disturbi d’ansia.

Lo stress da lavoro può essere riconosciuto come malattia professionale attraverso una valutazione svolta con vari strumenti tra cui, come abbiamo accennato, degli specifici test per lo stress da lavoro.

È importante sapere che il licenziamento per stress lavoro correlato non è una pratica legittima: lo stress è riconosciuto come una condizione di salute e, in quanto tale, rientra tra i diritti tutelati dal quadro normativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08).. Tuttavia, un lavoratore che si trovi in una condizione di grave disagio psicologico causato dal lavoro ha il diritto di presentare le dimissioni “per giusta causa”, un passo che spesso viene intrapreso dopo una valutazione psicologica che attesti la situazione.

I rischi da stress lavoro correlato

Ignorare lo stress da lavoro può avere conseguenze serie, non solo per il singolo individuo ma per l'intera organizzazione. Ma quali sono, nel concreto, i rischi a cui si va incontro? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Pecoraro.

“I principali rischi legati allo stress da lavoro si muovono in due direzioni. La prima, e più evidente, è sulla persona: si parte da un malessere generale, stanchezza e difficoltà di concentrazione, ma si può arrivare a sviluppare disturbi più strutturati, come disturbi del sonno, disturbi alimentari, ansia reattiva da lavoro o veri e propri disturbi d’ansia.”

“La seconda direzione è quella che impatta sul contesto e sull’azienda. Un lavoratore stressato può involontariamente contribuire a un clima lavorativo più teso, con maggiori difficoltà di comunicazione e collaborazione. Questo può innescare un circolo vizioso che alimenta ulteriormente lo stress all'interno del team.”

Conseguenza di ciò è ovviamente un calo della produttività generale dell’azienda.”

Stress da lavoro correlato: cosa fare per gestirlo

Una volta riconosciuto il problema, il passo successivo è capire cosa fare per affrontare lo stress da lavoro. Non è sempre facile, ma esistono strategie concrete. Chiediamo a Lucia Pecoraro di illustrarci i possibili fronti di intervento.

“Ci sono diverse possibilità e fronti su cui poter lavorare perchè, come già accennato, gli effetti dello stress lavorativo non ricadono solo sulla persona, ma riguardano tutto il contesto aziendale.

“Un lavoro di rete, che coinvolga sia l'individuo che l'organizzazione, è fondamentale per ridurre il carico generato dallo stress. Si può agire su più livelli:

  • A livello individuale, è importante lavorare sulle proprie risorse personali: imparare a riconoscere i primi segnali di stress e sviluppare strategie interne per gestirli.
  • A livello relazionale, è utile creare una rete di supporto, sia con i colleghi che all'esterno dell'ambiente di lavoro, per avere uno spazio di confronto e sostegno.
  • A livello aziendale, l'organizzazione può e deve intervenire monitorando il clima lavorativo e agendo in modo preventivo, non solo quando la situazione è già critica, per fornire ai dipendenti gli strumenti per tutelare il proprio benessere.”

Gestire lo stress lavoro correlato
Jopwell - Pexels

Aziende, benessere organizzativo e stress lavoro correlato

L'ultimo punto sollevato dalla dottoressa Pecoraro è cruciale: il ruolo dell'azienda. Un buon benessere organizzativo non è un optional, ma una delle più potenti forme di prevenzione contro lo stress da lavoro. Vediamo perché.

“Un buon clima organizzativo e una efficace rete di colleganza possono davvero fare la differenza, non solo nella prevenzione dello stress lavoro correlato ma anche nel miglioramento costante della qualità lavorativa.

Di conseguenza, si potrà avere un miglioramento del benessere personale sia dei collaboratori che delle loro famiglie. È indubbio che un contesto lavorativo tossico abbia effetti a cascata sulla salute di un individuo e della sua rete sociale.

Inoltre, supportare una buona comunicazione, una buona rete e un clima positivo, aiuta a lavorare al meglio delle proprie possibilità migliorando l’impegno, l'entusiasmo e la produttività in ogni attività.”

Abbiamo chiesto a Lucia di approfondire questo punto: qual è, nel concreto, il contributo che un’azienda può dare per contrastare lo stress lavoro-correlato?

“L’azienda può senz’altro farsi parte attiva nel monitorare il benessere percepito dalle persone, formare attivamente i propri dipendenti sull’argomento (fornendo competenze e strumenti), offrire loro la possibilità di accedere a dei percorsi qualora ne sentissero la necessità.

Anche le attività di team building sono un ottimo strumento per sviluppare la comunicazione e la colleganza, fattori che, come abbiamo visto, si rivelano fondamentali per ridurre lo stress sul posto di lavoro o per troppo lavoro.

La prevenzione in questi casi può fare davvero la differenza: un’azienda consapevole è un’azienda che, aumentando il benessere dei propri dipendenti, ne beneficia in maniera sensibile.”

La ricerca AXA sulla salute mentale 2023 riserva spazio anche al tema dei problemi al lavoro e alla responsabilità delle aziende.

In una sezione della ricerca, sebbene non si indichi nel dettaglio la specifica percentuale di lavoratori italiani che soffrono di stress lavoro correlato, si suggerisce come può diminuire sensibilmente la percentuale di stress lavoro correlato (anche in Italia) in presenza di attività aziendali di supporto per il benessere psicologico della persona confermando quanto

“Un buon supporto per la salute mentale sul lavoro aumenta benessere e produttività”.

Il ruolo dell'azienda nella prevenzione

La prevenzione è la strategia più efficace. Come abbiamo visto, le aziende hanno l'obbligo legale di valutare e intervenire sui fattori di rischio, ma al di là della normativa, un approccio proattivo è un investimento sul benessere collettivo. Questo include la promozione di una sana gestione dei conflitti e la creazione di un ambiente che non generi stress psicofisico.

Una soluzione che negli ultimi tempi stanno adottando le organizzazioni più virtuose è quello di avere uno psicologo in azienda o richiedere una consulenza psicologica aziendale a dei professionisti di salute mentale.

Stress da lavoro: a chi rivolgersi per chiedere aiuto

Se l'azienda ha un ruolo fondamentale, anche noi come individui possiamo fare la nostra parte per proteggerci. Ma da dove iniziare quando ci si sente sopraffatti? Abbiamo chiesto a Lucia Pecoraro tre consigli pratici da mettere subito in atto quando ci si chiede a chi rivolgersi per lo stress da lavoro.

1. Ascolta il tuo corpo: il corpo è un alleato prezioso. Ci invia segnali chiari quando ci stiamo avvicinando al limite. La prima fase dello stress è quella di allarme: riconoscerla è fondamentale per prevenire il malessere. Per farlo, è essenziale coltivare la consapevolezza di come ci sentiamo e della direzione che stiamo prendendo.”

2. Dedica tempo a ricaricare le energie. È importante trovare attività che ci rigenerino, ma senza che diventino un'altra fonte di pressione. Non servono grandi imprese: a volte basta un'attività semplice e piacevole per risollevarsi, senza aggiungere ulteriore peso sulle proprie spalle.”

3. Non avere paura di chiedere aiuto: a volte, il senso di vergogna o il sentirsi completamente assorbiti dal problema possono impedirci di vedere le vie d'uscita. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma il primo passo per attivare le risorse necessarie a superare il malessere.”

“Queste risorse possono essere informali, come il supporto di amici e colleghi, o professionali. Rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo specializzato in stress da lavoro, può offrire strumenti e prospettive nuove, che si rivelano spesso fondamentali per uscire dall'impasse.”

Perché uno psicologo a servizio delle aziende può fare la differenza?

“Avere un professionista che monitora il clima organizzativo, progetta piani formativi così come interventi mirati sulle esigenze emergenti- afferma Lucia Pecoraro-  è un elevato valore aggiunto a tutela e cura del benessere aziendale.

Le attività lavorative quotidiane, le fasi intensive di progetto o sviluppo possono assorbire quasi completamente l’attenzione e celare a un occhio meno attento quei segnali di malessere, stress e disagio che possono inficiare con il tempo la qualità dell’ambiente aziendale.”

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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