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Psicologo in azienda: perché?

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Psicologo in azienda: perché?
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
5.11.2025
Ultimo aggiornamento il
5.11.2025
Psicologo in azienda: perché?
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Oggi sono sempre di più le aziende che si affidano a psicologi e figure affini, soprattutto in ambito formativo, per supportare il benessere individuale dei dipendenti e per incoraggiare la creazione di un clima aziendale più collaborativo. Qualunque siano gli obiettivi per il business, è importante ricordare che senza prendersi cura del benessere mentale di ogni persona, raggiungere il benessere aziendale ambito può essere più difficile. Per questo è importante avere uno psicologo in azienda.

Già verso la metà degli anni Ottanta, soprattutto negli Stati Uniti, la psicologia è entrata nelle aziende con il coaching psicologico, attraverso figure formate per aiutare il personale a realizzare il proprio potenziale e conseguire gli obiettivi aziendali.

In Italia, invece, abbiamo dovuto attendere ancora prima che la psicologia trovasse un ruolo stabile all’interno delle imprese, inizialmente limitato ai programmi di formazione e ai processi di selezione e ricerca del personale. Oggi, però, il contributo degli psicologi in azienda si estende anche alla progettazione di politiche di sviluppo delle carriere e alla formazione della forza lavoro (Fonte ISTAT) . In questo articolo vedremo cosa fa uno psicologo in azienda.

Il vantaggio di avere uno psicologo in azienda

Le piccole e medie imprese, che da qualche anno hanno introdotto la figura dello psicologo come vero e proprio specialista a sostegno del dipendente e alla guida del Board aziendale per affinare Vision e Mission, oggi cominciano a trarne vantaggio.

La presenza dello psicologo porta benefici sia ai singoli che all’intera organizzazione. Ad esempio:

  • Favorisce un clima disteso negli uffici
  • Facilita l’interscambio di feedback tra i team
  • Fornisce ai singoli supporto nel coltivare il proprio benessere individuale
  • Migliora le skill personali di ogni individuo

Un solo dipendente appagato può fare la differenza. Così come un sasso lanciato nel lago, l’effetto positivo si espande a macchia d’olio e il benessere diventa collettivo. La qualità dell’equilibrio psicofisico ha necessariamente ripercussioni sull’ambiente di lavoro; perciò la coltivazione della soddisfazione nei luoghi di lavoro non è un’utopia.

Il benessere aziendale

Investire risorse economiche per trovare uno psicologo per l’azienda significa investire nel futuro e nel successo della stessa. Tutti gli psicologi sosterrebbero che le emozioni positive predispongono in modo naturale alla cooperazione e all’onestà. All’interno delle aziende che si affidano a uno psicologo, si riscontra un maggior numero di talenti attratti e mantenuti.

Immaginiamo un triangolo isoscele al cui vertice poniamo il punto 1. I punti alla base invece sono il 2 e il 3.

  1. Benessere economico;
  2. Benessere della collettività delle risorse umane
  3. Benessere dei singoli dipendenti.

È chiaro che il punto 2 e il punto 3 concorrono al raggiungimento del punto 1, senza il quale l’azienda non può sopravvivere.

Mikhail Nilov - Pexels

Il disagio psicologico del dipendente

Non è difficile immaginare come l’insofferenza possa aumentare se ad aspettarci in ufficio ci sono un rumore incessante, la puzza dello spogliatoio sporco e l’assenza di collaboratori essenziali a causa di malattia o infortunio. Escluse le ore di sonno, il posto di lavoro è l’ambiente in cui si passa la maggior parte del tempo: l'appoggio di uno psicologo che in maniera professionale segua le strategie e mission aziendali fornisce un valido aiuto sia per il datore di lavoro che per il dipendente.

Lavorare come psicologo in azienda significa quindi essere promotore della creazione di un contesto lavorativo sicuro e in cui il benessere organizzativo diventa la priorità.

Andrea Piacquadio - Pexels

Il contributo dello psicologo

Oggi, per attivare un servizio di psicologia in azienda, non sono necessarie la presenza costante del professionista e spazi fisici dedicati. Grazie alla comunicazione online è possibile fornire un servizio anche senza lasciare il proprio ufficio, con il vantaggio aggiuntivo di poter mantenere la propria privacy.

Molto spesso, chi dirige il business può non comprendere fino in fondo l’esperienza quotidiana dei collaboratori ma, assumendo un esperto, si potranno valutare le esigenze dell’organizzazione secondo un punto di vista diverso e più obiettivo.

Il Welfare aziendale non passa soltanto per soluzioni materiali. Ci sono anche soluzioni relazionali di più ampio respiro. È importante affidarsi a un professionista esperto, psicologo e psicoterapeuta, che utilizzi tecniche e strumenti della professione con competenza.

Dati e impatto della presenza dello psicologo in azienda

Negli ultimi anni, la presenza dello psicologo in azienda è stata oggetto di numerosi studi che ne hanno evidenziato l'impatto positivo sia sul benessere dei dipendenti che sui risultati economici dell'organizzazione. Le aziende che integrano servizi psicologici hanno registrato risultati significativi: interventi mirati di supporto psicologico possono contribuire non solo a ridurre le giornate di assenza per malattia, favorendo una maggiore presenza e continuità lavorativa, ma anche a incrementare l'autoefficacia dei dipendenti, migliorare la corrispondenza tra persona e ruolo lavorativo e diminuire ulteriormente l'assenteismo (Werk & Muschalla, 2024). Inoltre, un ambiente di lavoro più sereno e attento al benessere psicologico può stimolare la motivazione e la concentrazione, con effetti positivi sulle performance individuali e di team. Il supporto psicologico contribuisce anche a rafforzare il senso di appartenenza e la soddisfazione lavorativa, riducendo la tendenza al turnover. Questi dati sottolineano come la figura dello psicologo non sia solo un valore aggiunto per il benessere personale, ma rappresenti anche una leva strategica per la crescita e la sostenibilità dell'azienda.

Cosa può fare concretamente lo psicologo in azienda

Lo psicologo in azienda svolge un ruolo poliedrico, modellando i propri interventi sulle esigenze specifiche dell’organizzazione e dei suoi collaboratori. Un aspetto sempre più rilevante riguarda la richiesta, da parte dei dipendenti, di consulenze individuali fornite da esperti della salute, motivata dalla varietà e complessità dei problemi legati al lavoro (Werk & Muschalla, 2024). Le attività dello psicologo possono essere distinte in tre principali ambiti: negli interventi individuali, offre supporto personalizzato ai dipendenti che attraversano momenti di stress, difficoltà relazionali o disagio emotivo, aiutando a prevenire il rischio di burnout e a promuovere strategie di coping efficaci. Negli interventi di gruppo, attraverso workshop, formazione e team building, facilita la comunicazione, la gestione dei conflitti e lo sviluppo delle soft skills, come empatia e resilienza. A livello organizzativo, analizza il clima aziendale, individua le aree di criticità e propone strategie per migliorare la cultura organizzativa, favorendo un ambiente di lavoro più inclusivo e collaborativo. Un esempio concreto è l’attivazione di percorsi di coaching psicologico per i manager, finalizzati a rafforzare la leadership e la capacità di gestire i cambiamenti, oppure la realizzazione di sportelli di ascolto accessibili a tutti i dipendenti.

Foto di SHVETS production – Pexels

Normative e linee guida sul benessere psicologico in azienda

In Italia, la tutela del benessere psicologico nei luoghi di lavoro è sostenuta da normative specifiche. Il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, prevede l'obbligo per i datori di lavoro di valutare e gestire anche i rischi di natura psicosociale, come lo stress lavoro-correlato.

Questo significa che le aziende sono chiamate non solo a garantire la sicurezza fisica, ma anche a promuovere condizioni che favoriscano la salute mentale dei dipendenti. L'inserimento dello psicologo in azienda può rappresentare una risposta concreta a queste esigenze, offrendo strumenti professionali per la prevenzione e la gestione del disagio psicologico.

Seguire le linee guida e le buone pratiche indicate dalle istituzioni permette alle organizzazioni di creare ambienti di lavoro più sani, riducendo i rischi e valorizzando il capitale umano.

Come valutare l’efficacia degli interventi psicologici in azienda

Per garantire che i programmi di supporto psicologico siano realmente utili, è fondamentale che la scelta degli interventi di promozione della salute si basi sui bisogni concreti dell'organizzazione (Werk & Muschalla, 2024). Le aziende possono adottare diversi strumenti di valutazione:

  • i questionari sul clima aziendale, che permettono di raccogliere in modo anonimo le percezioni dei dipendenti su benessere, relazioni e soddisfazione lavorativa, aiutando così a individuare eventuali aree di miglioramento;
  • gli indicatori di performance, poiché analizzare dati come il tasso di assenteismo, il turnover e la produttività consente di comprendere l’impatto degli interventi psicologici sull’organizzazione;
  • i feedback periodici, che attraverso momenti di confronto tra psicologo, management e dipendenti permettono di adattare le attività alle reali esigenze e di promuovere una cultura del miglioramento continuo. Valutare regolarmente i risultati può consentire di ottimizzare le risorse investite e di costruire un percorso di benessere condiviso e sostenibile.

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