Gravidanza e maternità
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Genitorialità: prepararsi psicologicamente al parto

Genitorialità: prepararsi psicologicamente al parto
Genitorialità: prepararsi psicologicamente al partologo-unobravo
Elisa Canossa
Elisa Canossa
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento interazionista
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il



Una paura delle future mamme: proverò dolore?

Cara futura mamma, non sarebbe onesto da parte mia dirti che durante il parto non proverai nessun dolore, ma vorrei provare a fartelo vedere con occhi diversi: esso è associato alle contrazioni per preparare l’utero a far uscire il bebè ed alle spinte, ovvero lo sforzo che farai per permettergli di nascere.

Si tratta di un “dolore buono”, perché rende il corpo capace di compiere la grande impresa della nascita e ha la funzione di darti dei segnali sul travaglio e su quando devi impegnarti a spingere. Il tuo corpo sarà più preparato per affrontare questo “dolore buono” se svolgerai gli esercizi del perineo in preparazione al parto, che hanno l’obiettivo di rinforzare e rendere più elastici i muscoli del perineo coinvolti nel parto per renderlo più agevole. Per sapere come effettuarli, chiedi alla tua ostetrica.


Gestire il dolore con la mente

Per gestire il dolore può aiutare riproporsi dei pensieri alternativi a quelli che di solito ci attivano maggiormente. Nei momenti di dubbio, quando ad esempio ti accorgi di pensare "il dolore sarà insopportabile", prova a ripeterti "il corpo è straordinario ad adattarsi ad ogni situazione".

Ripensa a quanto è cambiato il tuo corpo nei 9 mesi di gravidanza, quanto peso in più è riuscito a sostenere, quanto sono stati elastici i tessuti della pancia e quanto flessibili i tuoi organi per lasciare spazio al bebé e all’utero in espansione. Il tuo corpo si rivelerà altrettanto capace ad adattarsi al momento del parto.

Ricordati inoltre che al momento del parto non sei sola: insieme a te ci sono un team di professionisti e in particolare le ostetriche che sapranno ascoltarti, consigliarti e indirizzarti su cosa fare in ogni fase del travaglio e sono pronti a fronteggiare qualsiasi situazione anche imprevista. Avere fiducia nei professionisti che ti circondano ti permette di affrontare i timori e i dubbi che arrivano dal fatto che sarai protagonista di un’esperienza nuova e ignota.

Nel momento del travaglio inoltre il bambino si muove attivamente per “aprirsi la strada” per nascere e si può quindi affermare che anche lui è presente e attivo al momento del parto. Se il papà del bebè ha deciso di assistere al parto, anch’egli contribuirà a darti coraggio con la sua presenza.


Avere fiducia

L'esperienza del parto è resa oggi più sicura da:

  • i progressi della medicina
  • lo sviluppo delle conoscenze sul corpo e sulla fisiologia umana
  • le moderne attrezzature presenti in sala parto.
Gustavo Fring - Pexels

Del progresso della medicina fanno parte anche i farmaci anestetici (ad esempio l’anestesia epidurale) che possono ridurre e controllare il dolore delle contrazioni: informati con l’anestesista dell’ospedale dove partorirai, tenendo in considerazione anche le tue condizioni di salute, eventuali allergie e patologie.


Essere pronte prima del parto

Come prepararsi psicologicamente alla gravidanza e al parto? Informarti su come si svolge la gravidanza e il parto contribuisce a prepararti fisicamente ed emotivamente a ciò che succederà e ad affrontare una eventuale paura del parto: la conoscenza diventa forza per affrontare quei momenti.

I corsi pre-parto, solitamente organizzati dai consultori e dalle ostetriche libere professioniste, possono essere un valido alleato: chiedi al tuo ginecologo di indirizzarti al corso. Prima e durante il parto poni tutte le domande che ritieni opportune al personale ospedaliero che ti assisterà.

Per affrontare al meglio il momento del parto è utile iniziare, nelle ultime settimane di gravidanza, gli esercizi di respirazione diaframmatica e rilassamento. Qui trovi un esempio. Mente e corpo sono strettamente connessi e il rilassamento dell’uno influisce sulla serenità dell’altro.

Tecniche di rilassamento: un esempio

Impara a visualizzare il momento del parto come se fosse il mare con le sue onde:

  • ogni contrazione corrisponde all’arrivo dell’onda
  • poi è seguita da un momento di tranquillità (assenza di contrazioni)
  • poi ritorna una nuova onda.

Segui il ritmo del mare e delle onde e lascia che il tuo corpo sia guidato da esso. È molto importante ascoltare il corpo e assecondarlo, lasciando da parte la paura del dolore.

Trần Long - Pexels

Il futuro papà: sarò in grado di sostenere adeguatamente la mia compagna?

Ciò che è maggiormente di supporto per la tua compagna è la tua presenza. Sapere che tu ci sei e che assisti al parto è già per lei un grande sostegno psicologico.

Esserci significa:

  • accogliere pazientemente ciò che succederà;
  • convalidare i suoi stati d’animo;
  • trasmetterle speranza e positività.

La vedrai probabilmente in una condizione molto diversa dal solito: se questo ti suscita qualche timore ricordati che quel suo aspetto inedito fa parte dell'esperienza che state vivendo e ti avvicina sempre più al momento gioioso in cui conoscerai tuo figlio.


Un nuovo inizio

Infine, cari genitori, ecco un’ultima riflessione per voi: il parto non è la fine di qualcosa, ma è l’inizio di un’avventura meravigliosa, quella della genitorialità, talvolta un po' stancante, ma che certamente vi regalerà anche soddisfazioni ed emozioni positive.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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