Genitorialità: prepararsi psicologicamente al parto

Genitorialità: prepararsi psicologicamente al parto
Elisa Canossa
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento interazionista
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
23.9.2025
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Il momento del parto rappresenta uno dei passaggi più intensi e significativi nella vita di una donna e di una coppia. Oltre alla preparazione fisica, è fondamentale dedicare attenzione alla preparazione psicologica, che può fare la differenza nel modo in cui si vive questa esperienza straordinaria. La mente, infatti, gioca un ruolo cruciale nel modo in cui percepiamo e affrontiamo il dolore, la paura e l'incertezza che possono accompagnare la nascita.

In questo articolo esploreremo insieme come prepararsi al parto, quali strategie possono aiutarti a gestire le emozioni, quando può essere utile iniziare questo percorso e come il partner o le persone vicine possano diventare un sostegno prezioso. Affronteremo anche le paure più comuni, come quella del dolore, e scopriremo tecniche pratiche per favorire un passaggio dall’ansia a una maggiore fiducia. L'obiettivo è accompagnarti verso il grande giorno con maggiore consapevolezza e serenità.

Perché è importante la preparazione psicologica al parto

La preparazione al parto non riguarda solo il corpo, ma anche e soprattutto la mente. Una meta-analisi ha infatti confermato che l'educazione prenatale può avere un effetto positivo sulla percezione di autoefficacia della donna, ovvero sulla fiducia nelle proprie capacità di affrontare il parto (Deliktas et al., 2021). 

Perché è così importante? Perché affrontare questo momento con una maggiore consapevolezza psicologica può contribuire a ridurre l'ansia e la paura dell'ignoto. Prepararsi mentalmente significa costruire fiducia nelle proprie capacità e in quelle del proprio corpo. Si impara a vedere il parto non come un ostacolo da temere, ma come un processo naturale al quale partecipare in modo attivo. Questo approccio non solo aiuta a gestire meglio il dolore, ma favorisce anche la collaborazione con il team medico, permettendo di vivere la nascita con più serenità e forza interiore.

Le fasi del travaglio: cosa aspettarsi

Sapere cosa aspettarsi può fare una grande differenza nel modo in cui ti sentirai. Sebbene ogni parto sia un'esperienza a sé, il travaglio tende a seguire alcune tappe riconoscibili. All'inizio potresti notare contrazioni lievi e irregolari: è la fase prodromica. Poi, le contrazioni si fanno più intense, regolari e ravvicinate, mentre il collo dell'utero si prepara e si dilata (fase dilatante). Arriva quindi il momento delle spinte (fase espulsiva), in cui collabori attivamente con il tuo corpo per dare alla luce il tuo bambino. Infine, dopo la nascita, l'utero completa il suo lavoro espellendo la placenta (secondamento). Conoscere queste fasi non serve a prevedere tutto, ma a darti una mappa per riconoscere i segnali del tuo corpo e affrontarli con più consapevolezza, coltivando un rapporto di fiducia anziché di paura con ciò che accade.

Una paura delle future mamme: proverò dolore?

Cara futura mamma, una delle domande più comuni e sentite riguarda il dolore. Non sarebbe onesto dirti che non proverai dolore, ma possiamo provare a guardarlo con occhi diversi. Il dolore del parto è funzionale: è legato alle contrazioni che preparano l'utero e alle spinte che affrontarli con più consapevolezza, coltivando un rapporto di fiducia anziché di paura con ciò che accade. È un dolore che costruisce, non che distrugge.

È un dolore che accompagna e sostiene un processo naturale, il motore che permette al corpo di compiere la grande impresa della nascita. Ha la funzione di darti dei segnali preziosi sul travaglio e su quando è il momento di spingere. Per aiutare il tuo corpo in questo processo, puoi iniziare a praticare gli esercizi di preparazione per il perineo, che hanno lo scopo di rendere più elastici i muscoli coinvolti, facilitando il passaggio. La tua ostetrica saprà indicarti quali sono i più adatti a te.

Gestire il dolore con la mente

Il modo in cui pensiamo al dolore può influenzare come lo viviamo. Nei momenti di dubbio, quando ad esempio ti accorgi di pensare "il dolore sarà insopportabile", prova a ripeterti "il corpo è straordinario ad adattarsi ad ogni situazione".

Ripensa a quanto è cambiato il tuo corpo nei 9 mesi di gravidanza, quanto peso in più è riuscito a sostenere, quanto sono stati elastici i tessuti della pancia e quanto flessibili i tuoi organi per lasciare spazio al bebé e all'utero in espansione. La stessa capacità di adattarsi sarà presente anche durante il parto

Ricordati inoltre che al momento del parto non sei sola: con te ci saranno professionisti sanitari

e in particolare le ostetriche che sapranno ascoltarti, consigliarti e indirizzarti su cosa fare in ogni fase del travaglio e sono pronti a fronteggiare qualsiasi situazione anche imprevista. Avere fiducia nei professionisti che ti circondano ti permette di affrontare i timori e i dubbi che arrivano dal fatto che sarai protagonista di un'esperienza nuova e ignota.

Nel momento del travaglio inoltre il bambino si muove attivamente per "aprirsi la strada" per nascere e si può quindi affermare che anche lui è presente e attivo al momento del parto. Se il partner sceglie di essere presente al parto, anch'egli contribuirà a darti coraggio con la sua presenza.

Avere fiducia

Oltre alla fiducia nel tuo corpo, è importante ricordare che l'esperienza del parto oggi è resa più sicura da diversi fattori:

  • i progressi della medicina, che offrono strumenti sempre più avanzati;
  • lo sviluppo delle conoscenze sul corpo e sulla fisiologia umana;
  • le moderne attrezzature presenti nella maggior parte delle sale parto.
Gustavo Fring - Pexels

In questo contesto, rientrano anche i farmaci anestetici. L'epidurale per il parto, ad esempio, è una delle opzioni disponibili per controllare e ridurre il dolore delle contrazioni. È una scelta personale e non adatta a tutte le persone, per questo è importante informarsi con l'anestesista dell'ospedale dove partorirai, per valutare insieme la possibilità in base alle tue condizioni di salute.

Quando iniziare la preparazione: corsi e strumenti pratici

Generalmente, il terzo trimestre è il momento ideale per dedicarsi in modo più mirato alla preparazione. Informarsi su cosa accade durante la gravidanza e il parto è il primo passo per prepararsi fisicamente ed emotivamente, trasformando la conoscenza in strumenti di sostegno e consepevolezza. Questo è particolarmente utile per chi prova una forte paura del parto, a volte definita tocofobia. Quando la paura diventa intensa o invalidante, può essere utile rivolgersi a un professionista per supporto.

Un valido alleato in questo percorso è il corso pre parto. Solitamente organizzati da consultori o ostetriche, questi corsi sono molto più di una lezione teorica. Offrono uno spazio di confronto prezioso con altre future mamme, dove è possibile condividere dubbi e paure, normalizzandoli. Chiedi al tuo ginecologo o alla tua ostetrica di indirizzarti verso il corso più adatto a te. Ricorda: non esistono domande sbagliate, sentiti libera di chiedere tutto ciò che ti serve per sentirti più tranquilla.

Strumenti pratici: le tecniche di rilassamento

Per affrontare il parto con maggiore serenità, può essere utile familiarizzare con alcune tecniche di rilassamento. Già nelle ultime settimane di gravidanza, puoi iniziare a praticare la respirazione diaframmatica. Mente e corpo sono strettamente connessi: quando la mente è calma, anche il corpo si rilassa, e viceversa. Qui trovi un esempio di esercizio.

Un esempio pratico: la visualizzazione delle onde

Una delle visualizzazioni più potenti è quella del mare. Prova a immaginare il momento del parto come il movimento delle onde:

  • ogni contrazione è come un'onda che arriva, cresce di intensità e poi si ritira;
  • tra un'onda e l'altra c'è un momento di calma, di tranquillità assoluta;
  • poi, con i suoi tempi, arriva una nuova onda, e tu puoi provare ad accoglierla.

Questa metafora ti aiuta a non opporti alla contrazione, ma a fluire con essa. L'invito è quello di ascoltare il corpo e assecondarlo, trasformando gradualmente la paura in fiducia nel proprio processo naturale.

Trần Long - Pexels

Il ruolo del partner: un sostegno fondamentale

Anche il partner gioca un ruolo cruciale. Se sei il futuro papà o il partner, ricorda che il tuo più grande contributo è la tua presenza. La tua presenza può rappresentare un sostegno emotivo significativo.

Cosa significa esserci concretamente?

  • Accogliere con pazienza ciò che accade, senza giudizio.
  • Convalidare i suoi stati d'animo, anche quelli più intensi, facendola sentire capita.
  • Trasmettere incoraggiamento e positività, ricordandole che state affrontando insieme questa esperienza.

Durante il travaglio, il corpo e le emozioni della persona in parto possono cambiare rapidamente, e questo potrebbe suscitare timore e straniamento. Ricorda che è una parte dell'esperienza che state vivendo insieme, un passo che vi avvicina al momento in cui conoscerete vostro figlio.

Un nuovo inizio

Infine, cari futuri genitori, un'ultima riflessione: il parto non è il traguardo, ma la porta d'ingresso a un'avventura meravigliosa. La genitorialità sarà un viaggio a volte stancante, ma ricco di soddisfazioni ed emozioni uniche. Affrontare questo passaggio con consapevolezza e il giusto supporto può fare una grande differenza.

Se senti il bisogno di uno spazio di ascolto per esplorare le tue emozioni in vista di questo grande cambiamento, un percorso di supporto psicologico può essere di grande aiuto. Uno psicologo può accompagnarti nel trovare le risorse interiori per affrontare la gravidanza e la nascita con maggiore sicurezza e serenità. Inizia il questionario per trovare il tuo psicologo online e prepararti con serenità a un’avventura nuova e significativa.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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