Cerchi supporto per affrontare la maternità?
Trova il tuo psicologo
Valutato Eccellente su Trustpilot
Blog
/
Gravidanza e maternità
5
minuti di lettura

Diventare mamma: un processo, più fasi

Diventare mamma: un processo, più fasi
Diventare mamma: un processo, più fasi
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico
Diventare mamma: un processo, più fasi
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
18.11.2025
Ultimo aggiornamento il
18.11.2025
Diventare mamma: un processo, più fasi
Iscriviti alla newsletter
Se ti è piaciuto, condividilo

Vivere la maternità con più serenità è possibile

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro
  • Incontro conoscitivo gratuito
  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti
9.000+ psicologi sulla piattaforma

La gestazione rappresenta il paradigma per eccellenza dell’attesa, un tempo necessario per poter concepire un figlio e darlo alla luce. La gravidanza si dipana all’interno di un “tempo creativo” che scorre tanto nel grembo fisico quanto nel grembo psichico.

Diventare mamma, per la psicologia, non è un processo che riguarda solo gli aspetti fisici della gravidanza. Mentre il corpo è impegnato nella gestazione fisica del feto, nella mente della donna pian piano va prendendo forma il tipo di madre che potrebbe diventare, e si inizia a formare un’immagine mentale di come potrebbe essere il suo bambino.

L’esperienza della gravidanza

Durante la gravidanza emergono numerosi desideri, paure e fantasie che ruotano attorno a domande che spesso nascono dall’incertezza su come cambierà la vita diventando mamma:

  • Che tipo di parto avrò?
  • Come sarà il bambino?
  • Come cambierà la vita di coppia?
  • Che madre sarò?

Le risposte a queste domande aiutano la donna nella costruzione della nuova identità di madre e possono essere particolarmente sentite, soprattutto se si vive l’esperienza di diventare mamma per la prima volta.

In genere, inizia un processo immaginario che parte dal terzo mese in poi e si configura con le prime ecografie. Tra il settimo e l’ottavo mese questa fantasia raggiunge il massimo grado di elaborazione.

Tra l’ottavo e il nono mese di gravidanza, l’immagine minuziosamente elaborata comincia a “smantellarsi”, perché si avvicina sempre di più il momento in cui avverrà il confronto tra bambino immaginario e bambino reale.

Lo psichiatra e psicoanalista D. Stern afferma che diventare madre è un lungo processo che passa da ciò che definisce assetto materno, sostenendo che:

“Tale assetto non nasce nell’istante in cui il bambino viene al mondo: la nascita di una madre non ha luogo in un momento ben specifico o definito nel tempo, ma emerge gradualmente.”

Dunque, la donna diventa madre in un percorso unico e spesso graduale, portando con sé questa nuova identità che la accompagnerà sempre.

diventare madre
Pavel Danilyuk - Pexels

Cosa si prova a diventare mamma?

Quando si diventa mamma possono emergere una gamma di paure normali, come:

  • che la gravidanza si possa interrompere o che sia una gravidanza a rischio;
  • che il bambino possa nascere con problemi di salute o non arrivare ma termine;
  • che non si abbia il latte materno;
  • che non si sarà delle buone madri.

Anche i sogni, in questo periodo, tendono a essere molto più vividi.

Per supportare l’esperienza di gravidanza e maternità e sciogliere i normali dubbi di chi si chiede “com'è diventare mamma”, i corsi pre-parto rivestono una grande importanza.

In queste occasioni, le donne possono condividere le proprie emozioni e confrontarsi tra loro, anche sui tanti tabù culturali che circondano la gravidanza, il parto e la nascita del bambino.

Tra questi, uno dei più diffusi è la convinzione che diventare madre sia un momento in cui la donna “deve” essere felice, soprattutto se il bambino è sano e va tutto bene (emblematica la frase “la nascita è un lieto evento”, che sottolinea l’aspettativa di felicità assoluta).

Nell’esperienza della maternità emergono spesso sentimenti ambivalenti, come le paure già menzionate che, pur essendo normali, vengono talvolta taciute per il timore di essere giudicate come cattive madri. Le intense emozioni vissute durante la transizione alla maternità possono rendere le madri particolarmente vulnerabili, ma allo stesso tempo favoriscono anche il loro sviluppo personale (Leanderz et al., 2025) .

Quando invece queste paure iniziano a essere eccessive e invalidanti, come nel caso della tocofobia, è importante fermarsi, monitorare la situazione e rivolgersi a un professionista della salute mentale, che potrà offrire un prezioso supporto alla futura mamma.

Tipologie di attaccamento materno

D. Stern sostiene che già dal pancione iniziano dei tipi di attaccamento madre-feto, un processo che racchiude l’insieme di pensieri, atteggiamenti e fantasie presenti nella mente della madre nel periodo prenatale e che viene profondamente influenzato dalla propria storia personale e dal proprio rapporto madre-figlia . Studi recenti hanno evidenziato che un basso livello di cura ricevuta dalla propria madre, quando ricordato durante la gravidanza, predice una maggiore insoddisfazione verso la maternità nelle prime settimane dopo il parto (Göbel et al., 2020). Stern distingue tre principali tipologie di attaccamento madre-feto, sottolineando come questi legami siano il risultato di intrecci complessi tra vissuti personali e aspettative materne.

  • attaccamento evitante: le donne tendono a essere meno coinvolte nell'esperienza della maternità, pensano meno alla famiglia d’origine, sono più distaccate nei confronti della loro infanzia e storia personale
  • attaccamento invischiato: le donne si tuffano nell’esperienza della gravidanza, senza riuscire a osservare le cose con la giusta distanza, si mostrano invischiate nel rapporto con la propria madre e con il bambino in arrivo
  • attaccamento autonomo: si colloca a metà tra i due modelli precedenti; la donna è risolta nella propria storia personale e disposta a lasciarsi prendere dal rapporto con il bambino.

È importante ricordare che nessuno aderisce pienamente a uno dei tre modelli, ma in genere si manifesta principalmente uno di essi.

diventare mamma psicologia
Nataliya Vaitkevich - Pexels

Stai per diventare mamma: quali sono i cambiamenti fisici e psicologici?

Diventare mamma porta con sé cambiamenti profondi, sia fisici che psicologici. I mutamenti corporei che accompagnano questa fase si riflettono anche sull’aspetto emotivo, generando un’esperienza complessa e intensa. Durante la transizione alla maternità, infatti, nei mammiferi si verificano cambiamenti ormonali e una notevole plasticità cerebrale che preparano il sistema nervoso della madre a prendersi cura efficacemente della prole (Elyada & Mizrahi, 2015) . La donna vive dei mutamenti a livello corporeo simili ai cambiamenti in adolescenza, solo in tempi ancora più ristretti.

Questa realtà fisica della gravidanza gioca un ruolo fondamentale. Basta pensare agli sconvolgimenti fisici che affronta la donna in questi mesi, tra cui:

  • aumento di peso;
  • tensione al seno;
  • gonfiori;
  • affaticamento.

Questi aspetti influenzano la preparazione psichica alla maternità. Ad esempio, durante la gravidanza, si osservano riduzioni di volume dello striato ventrale, associate a una maggiore attivazione funzionale di questa area cerebrale in risposta agli stimoli del proprio bambino nel periodo post-partum (Hoekzema et al., 2020). La futura mamma, infatti, potrebbe sperimentare sbalzi d’umore o ansia e vivere in maniera negativa il rapporto con il proprio corpo.

Dati epidemiologici e impatto psicologico della maternità

Diventare mamma può coinvolgere profondamente sia il corpo che la mente. Nonostante la gioia che spesso accompagna questo momento, molte donne sperimentano anche emozioni complesse e, talvolta, difficoltà psicologiche.

Secondo una ricerca dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2022, circa il 10-13% delle donne sviluppa sintomi di depressione durante la gravidanza, mentre la percentuale può salire fino al 20% nel periodo post-partum. Anche l'ansia è molto diffusa: uno studio pubblicato su "The Lancet Psychiatry" nel 2020 ha evidenziato che circa il 15% delle donne manifesta sintomi ansiosi clinicamente rilevanti durante la gravidanza.

Questi dati sottolineano quanto sia importante riconoscere e normalizzare le difficoltà emotive che possono emergere nel percorso di diventare mamma, favorendo un clima di accoglienza e supporto.

Le emozioni materne e il loro impatto sul bambino

Le emozioni che una futura mamma sperimenta durante la gravidanza non influenzano solo il suo benessere, ma possono avere effetti anche sullo sviluppo del bambino. Studi neuroscientifici recenti suggeriscono che lo stress materno prolungato può incidere sulla regolazione emotiva del neonato e sullo sviluppo del sistema nervoso fetale (Van den Bergh et al., 2017).

  • Stress e ansia: livelli elevati di stress possono aumentare la produzione di cortisolo, un ormone che attraversa la placenta e che, in alcuni casi, può influenzare la maturazione cerebrale del feto.
  • Emozioni positive: vivere emozioni di serenità e gioia può favorire la produzione di endorfine, che contribuiscono a creare un ambiente intrauterino più favorevole.
  • Relazione madre-bambino: la qualità del legame che si sviluppa già in gravidanza può facilitare l'attaccamento sicuro dopo la nascita e promuovere lo sviluppo emotivo del bambino.

Questi risultati sottolineano l'importanza di prendersi cura della propria salute mentale durante la gravidanza, non solo per sé stesse ma anche per il benessere del proprio bambino.

Strategie pratiche per affrontare le sfide emotive legate alla maternità

Diventare mamma comporta una serie di cambiamenti che possono mettere alla prova l'equilibrio emotivo. Esistono però strategie pratiche che possono aiutare a gestire le emozioni e a rafforzare la propria autostima durante questo percorso:

  • Tecniche di autoregolazione emotiva: esercizi di respirazione profonda, mindfulness e rilassamento muscolare progressivo possono aiutare a ridurre l'ansia e a ritrovare calma nei momenti di difficoltà.
  • Alfabetizzazione emotiva: imparare a riconoscere, nominare e accettare le proprie emozioni senza giudizio è un passo fondamentale per affrontare i cambiamenti della maternità con maggiore consapevolezza.
  • Sviluppo dell'autostima: dedicare del tempo a sé stesse, riconoscere i propri bisogni e celebrare i piccoli successi quotidiani può rafforzare la fiducia nelle proprie capacità di mamma.
  • Condivisione e supporto: parlare delle proprie emozioni con persone di fiducia o con altre mamme può aiutare a sentirsi meno sole e a normalizzare le proprie esperienze.

Queste strategie, se integrate nella quotidianità, possono favorire un vissuto più sereno e consapevole del diventare mamma.

Risorse e strumenti di supporto per il percorso materno

Affrontare il percorso di diventare mamma può risultare più gestibile se si hanno a disposizione risorse adeguate. Oggi esistono diversi strumenti e servizi pensati per sostenere le donne in gravidanza e nel post-partum:

  • Consulenza psicologica online: piattaforme come Unobravo offrono la possibilità di confrontarsi con professionisti esperti in maternità, anche a distanza, per ricevere supporto personalizzato.
  • Percorsi guidati di auto-aiuto: programmi strutturati, come Edukit, propongono esercizi pratici e materiali informativi per gestire le emozioni e sviluppare competenze di coping durante la gravidanza.
  • Guide e strumenti digitali: app e guide scaricabili possono aiutare a monitorare il proprio benessere emotivo, offrendo suggerimenti pratici e promemoria per prendersi cura di sé.
  • Gruppi di sostegno: partecipare a gruppi, sia in presenza che online, permette di condividere esperienze e ricevere consigli da chi sta vivendo situazioni simili.

Scegliere di chiedere aiuto o di utilizzare questi strumenti non è un segno di debolezza, ma un atto di cura verso sé stesse e il proprio bambino.

Josh Willink - Pexeles

Mamme si diventa

La gravidanza rappresenta un momento cruciale per la vita di una donna, ed è caratterizzata da diverse fasi. In questo percorso, è stata proposta una teoria sostanziale che spiega l’esperienza delle donne nel diventare madri, identificando categorie chiave come consapevolezza, prontezza, esaurimento, solitudine, perdita e il processo di adattamento (Rogan et al., 1997) . Fondamentali, in queste delicate fasi di passaggio, sono la comprensione e il sostegno che tengano conto di tali dimensioni esperienziali.

  • il contesto in cui essa si svolge
  • la vicinanza o meno dell’altro genitore
  • il supporto delle ostetriche e del resto del personale sanitario.

Di grande importanza può poi essere il supporto psicologico: nello spazio terapeutico la mamma può sentirsi accolta, ascoltata senza giudizio e supportata:

  • nelle diverse fasi della gravidanza
  • nel parto (per esempio è molto importante il supporto nei casi di violenza ostetrica)
  • nel periodo post-parto, momento in cui, in certi casi, può insorgere la depressione post-partum.

Per prendere consapevolezza di eventuali difficoltà può essere d'aiuto lo screening: compilare ad esempio un test sulla depressione post partum nelle settimane successive al parto può consentire di individuare in maniera tempestiva eventuali sintomi.

Un sostegno psicologico, poi, può essere molto utile per affrontare eventuali problemi familiari che possono nascere durante questo periodo, o per avere degli strumenti utili a gestire la ripresa del sesso dopo il parto che, se non vissuta con serenità, potrebbe causare possibili crisi di coppia.

Vivere la maternità con più serenità è possibile

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro
  • Incontro conoscitivo gratuito
  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti
9.000+ psicologi sulla piattaforma

FAQ

Hai altre domande?
Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a risolvere ulteriori dubbi.

Collaboratori

Diventare mamma: un processo, più fasi
Professionista selezionato dal nostro team clinico
Psicoterapeuta ad orientamento Gestaltico
No items found.

Condividi

Se ti è piaciuto, condividilo
Iscriviti alla newsletter

Come capire se si soffre di depressione post partum?

Il test psicologico EPDS può aiutare ad avere maggiore consapevolezza del proprio benessere.