Mancata maternità: quali risvolti psicologici?

Mancata maternità: quali risvolti psicologici?
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Ilaria Tonelli
Redazione
Psicologa a orientamento Psicodinamico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
22.11.2024
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La maternità è tradizionalmente considerata una fase importante nella vita di molte donne, associata alla realizzazione personale, all'identità femminile e al ciclo di vita familiare. 

Tuttavia, il concetto di mancata maternità, cioè l'assenza di un’esperienza di genitorialità da parte di una donna, ha guadagnato crescente attenzione in psicologia, portando a riflettere su come l'assenza di figli, per scelta o per circostanze esterne, influenzi la salute mentale, l'identità e il benessere individuale. 

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su alcuni aspetti della maternità, in particolar modo alla scelta o meno di essere madre e al sentirsi libera di affrontare questo momento.

La maternità mancata volontaria o involontaria

La mancata maternità involontaria include tutte quelle situazioni in cui una donna desidera avere figli, ma non riesce a diventare madre a causa di infertilità di coppia, difficoltà di relazione, problemi economici o altri fattori esterni. 

La difficoltà a concepire o aborti ripetuti possono generare una sofferenza psicologica significativa, accompagnata da sentimenti di lutto, perdita, frustrazione e inadeguatezza. Il dolore di non essere madre, infatti, scaturisce da uno stato al quale la donna è costretta a causa di fattori da lei indipendenti.

Al contrario invece, la mancata maternità volontaria si riferisce alla scelta consapevole di non avere figli, decisione che può essere presa per motivi personali, professionali, filosofici, legati al desiderio di una vita senza gli impegni e le responsabilità della genitorialità o per mancanza di senso materno.

Anche se questa scelta è fatta in modo deliberato, le donne che non vogliono avere figli possono comunque doversi confrontare con aspettative sociali e stereotipi negativi, con effetti sul loro benessere psicologico e la loro salute mentale

Da un punto di vista della psicoanalisi, divenire madre richiede un movimento dinamico interno che mette la donna in una posizione di individualizzazione dall’essere figlia a diventare madre e, inoltre, a doversi riconoscere in un ruolo e una dimensione sociale differente.

Kampus Production - Pexels

Non avere figli: conseguenze psicologiche sulla donna e la coppia

Per molte donne che desiderano diventare madri, una gravidanza che non arriva può rappresentare una crisi esistenziale che coinvolge vari aspetti della loro vita, dall'identità personale alle relazioni sociali e affettive.

La mancata maternità involontaria è spesso vissuta come una perdita che necessita di un processo di elaborazione del lutto

La donna deve affrontare non solo la frustrazione di non rimanere incinta, ma anche la fine del sogno di avere un figlio o dell'idea di maternità coltivata nel corso della vita. 

Questo può comportare sentimenti di isolamento, poiché molte donne che vivono questa situazione si sentono incomprese o emarginate dalla società, soprattutto in contesti nei quali la maternità è fortemente idealizzata.

Oltre alla sofferenza personale, le coppie infertili possono sperimentare tensioni e conflitti nelle relazioni, con effetti negativi sull'intimità e sulla comunicazione.

“Non voglio un figlio”: la mancata maternità volontaria

Al contrario, per le donne che scelgono di non avere figli, la mancata maternità può rappresentare una decisione profondamente liberatoria e consapevole. Tuttavia, nonostante le donne siano libere di scegliere se e come avere figli, si trovano a dover fare i conti con pressioni sociali e stereotipi negativi. 

Le aspettative culturali che associano la femminilità alla maternità possono far sentire le donne senza figli come "anormali".

In alcuni casi, queste pressioni possono causare dubbi interni, senso di colpa o rimorso. Nonostante questo, le donne che optano per non avere figli riportano spesso di trovare significato e realizzazione in altre aree della loro vita, come la carriera, le relazioni interpersonali o lo sviluppo personale. 

In psicologia, è fondamentale riconoscere la pluralità delle scelte e delle identità femminili, includendo percorsi che non prevedono la maternità come parte essenziale. 

non volere un figlio
Daniel Xavier - Pexels

Cosa comporta non avere figli sull’identità femminile

L'infertilità è un disturbo causato da molteplici fattori. L'incidenza dell'infertilità nelle donne è significativamente aumentata a causa di vari motivi, come la pressione sociale, i matrimoni tardivi e le gravidanze in età avanzata. 

Questo può comportare danni tra cui un pesante carico economico, un'ombra psicologica e persino il fallimento del matrimonio. Le soluzioni convenzionali, come la terapia ormonale, la fecondazione in vitro (IVF) e il trasferimento di embrioni, presentano delle limitazioni, tra cui esiti ostetrici insoddisfacenti e gravi eventi avversi.

Una riflessione particolare va fatta in relazione all’ipotesi di adozione da parte della coppia. Adottare un bambino è un passo importante con il quale la coppia, elaborato il lutto della mancata genitorialità, si prepara ad accogliere un bimbo. 

Prima di poter adottare, però, la coppia deve seguire un iter abbastanza faticoso. La Commissione per le Adozioni Internazionali ha l’onere di seguire la coppia nel percorso di adozione in tutte le sue fasi. Per poter adottare è necessario possedere determinati requisiti e, anche alla fine del percorso, la coppia deve essere seguita e aiutata nella gestione dell’adozione. 

Molte coppie si scoraggiano perché il percorso per adottare un bambino è non solo molto costoso, ma anche lungo. Una eventuale rinuncia, per alcuni versi, può essere letta come una mancata maternità. Si tratta di un lutto legato non solo alla mancata gravidanza e procreazione, ma anche alla trasformazione della coppia in coppia genitoriale.

La maternità è tradizionalmente vista come una parte cruciale che va a costituire l'identità femminile. Tuttavia, la mancata maternità sfida questa concezione e apre la strada a nuove narrazioni sull'essere donna. Le donne senza figli, per scelta o per circostanza, sono spesso chiamate a ridefinire il loro senso di sé al di fuori del ruolo di madre.

Per approfondire questo contesto, la psicologia del ciclo di vita si concentra sull'adattamento psicologico alla maternità mancata, esplorando come le donne costruiscano nuove identità e trovino altre fonti di soddisfazione e significato.

Inoltre, molte donne senza figli sviluppano identità forti e diversificate, riuscendo a costruire vite piene di relazioni significative, obiettivi professionali e impegni sociali.

 

Sfide sociali e culturali per le donne senza figli 

Oltre agli aspetti psicologici individuali, è importante considerare le sfide sociali e culturali che le donne senza figli possono affrontare. La società tende a vedere la maternità come un passaggio quasi obbligato nella vita di una donna. 

Le donne senza figli, quindi, spesso si trovano a confrontarsi con l'idea che siano incompiute o che abbiano fatto scelte egoiste. Questa pressione può portare a sentimenti di esclusione e inadeguatezza, specialmente in contesti in cui la famiglia è centrale.

Nelle culture più conservatrici o religiose, la mancata maternità è spesso stigmatizzata e le donne che non sono madri possono subire discriminazioni o critiche. Anche nei contesti più progressisti, dove le scelte individuali sono maggiormente rispettate, le donne senza figli possono sentirsi isolate, soprattutto quando vedono che amici e coetanei attraversano fasi di vita legate alla genitorialità.

Nella pratica clinica mi accade spesso di sentire frasi come “Vedo tutte le coppie di amici andare avanti e noi invece restare sempre allo stesso punto”. Questo auto-giudizio colloca la coppia in una posizione difficile, perché esposta a un confronto con le aspettative e le regole sociali.

Alex Green - Pexels

Accettare di non poter avere figli: il ruolo della psicologia

Il supporto psicologico può essere di grande aiuto sia per le donne che vivono la mancata maternità come una sofferenza, sia per coloro che desiderano esplorare il significato della loro scelta di non avere figli. 

La psicoterapia offre uno spazio per esplorare sentimenti di perdita, lutto, dubbi o ambivalenze, così come per ristrutturare un'identità personale e femminile che non ruoti attorno alla maternità.

Spesso il percorso di terapia aiuta a operare un vero e proprio svincolo dalle credenze disfunzionali proiettando la persona in una nuova dimensione e prospettiva di sé.

Eventualmente la terapia di coppia, anche online, può essere utile per affrontare le tensioni che la mancata maternità involontaria spesso genera all'interno delle relazioni, permettendo ai partner di comunicare meglio e di affrontare insieme il dolore o le aspettative insoddisfatte.

Superare la mancata maternità: una sfida condivisa

Il concetto di mancata maternità in psicologia evidenzia la complessità delle esperienze femminili in relazione alla genitorialità. 

Sia la mancata maternità volontaria che quella involontaria pongono sfide significative in termini di identità personale, relazioni sociali e benessere psicologico. 

È cruciale riconoscere e rispettare la pluralità di percorsi di vita delle donne, supportandole nella ricerca di significato e realizzazione, indipendentemente dalla loro esperienza di maternità o non maternità.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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