Gravidanza e maternità
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Gravidanza: quali implicazioni psicologiche durante la pandemia?

Gravidanza: quali implicazioni psicologiche durante la pandemia?
Gravidanza: quali implicazioni psicologiche durante la pandemia?logo-unobravo
Filomena Catania
Filomena Catania
Redazione
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
16.3.2022


La gravidanza è un momento fatto da una serie di meccanismi psicologici che richiedono tempo e indulgenza e che, al di là del grande cambiamento corporeo che si vive, mettono di fronte a innumerevoli trasformazioni. La gravidanza può essere:

  • un prepararsi ad accogliere e a trasformarsi
  • un sussulto di emozioni e sensazioni in cui ci si perde e ci si ritrova
  • una lotta tra l’avere paura e vincerla
  • un continuo cercare, perdere e ritrovare la propria strada.


Donne in gravidanza durante l’emergenza da Covid-19 

La scoperta di una gravidanza e il diventare mamma portano con sé moltissime emozioni che spesso non lasciano il tempo a chi le sta vivendo di comprendere cosa sta accadendo. È un momento fisicamente ed emotivamente molto particolare e, se poi si vive una tale esperienza durante una pandemia, lo stress psicologico può aumentare molto.

Inizialmente, fonti ufficiali come l'Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, hanno dato informazioni molto dettagliate e precise rispetto alle modalità di  prevenzione, di  trasmissione del virus e le buone prassi da osservare nel caso di contagio durante la gravidanza.

Meno attenzione è stata inizialmente posta alle implicazioni psicologiche e ai vissuti delle donne. L'Istituto Superiore di Sanità, ha poi presentato nel maggio 2020 le “Indicazioni di un programma d’intervento per la gestione dell’ansia e della depressione perinatale nell’emergenza e post-emergenza COVID-19”.

Le conseguenze delle restrizioni

L’emergenza sanitaria derivante dalla pandemia ha imposto misure di contenimento dal contagio, come limitazioni di movimento e distanziamento sociale, tali da influire negativamente sulla salute delle donne nel periodo perinatale con il rischio, quindi, di comparsa di depressione reattiva (o depressione post covid) e ansia.

Tutte le donne sono diverse, così come tutte le gravidanze: non si hanno gli stessi sintomi fisici e non si provano le stesse emozioni. Ciò nonostante, vivere una gravidanza in questo periodo storico vuol dire affrontare l'ansia da covid e le preoccupazioni che l'accompagnano, quali:

  • la paura di essere contagiati
  • il timore per il proprio stato fisico
  • la percezione del pericolo derivante dal contagio
  • la riduzione drastica dei contatti e delle reti amicali o di supporto.

Ciò porta ad un isolamento della donna e della coppia, a cui hanno contribuito anche la sospensione dei corsi preparto in presenza e di alcune attività a livello ambulatoriale e consultoriale; ciò lascia molte coppie smarrite e prive di quei punti di riferimento che servono a garantire una corretta e sana informazione ma, anche e soprattutto, favoriscono una condivisione di emozioni, sensazioni e vissuti.

Kelly Sikkema - Unsplash

Gravidanza, pandemia e adattamento

Affrontare una gravidanza significa confrontarsi con innumerevoli imprevisti che possono sorgere durante i nove mesi. Farlo durante una pandemia richiede alle future mamme e alla coppia di ampliare le proprie capacità di adattamento, diventando così una sfida psicologica.

La gravidanza è un momento di rinnovamento e opportunità. Le prime emozioni collegate all’arrivo di un bambino nascono molto tempo prima del test di gravidanza, in quei momenti in cui la coppia fantastica su questa possibilità, e, durante la pandemia, anche questo aspetto può avere delle implicazioni psicologiche profonde all’interno di una coppia. Le emozioni di stupore, gioia, incredulità insieme a paura e ansia sono accompagnate da timore, rabbia e vergogna.

Ambivalenza, cambiamento e adattamento, sono le parole chiave di questa fase di vita per una donna e per la coppia: non è mai semplice accogliere una metamorfosi così totale, sta crescendo una nuova vita e, oltre alla mente, tocca anche al corpo adattarsi.


Un cambiamento che può fare paura

La gravidanza è un’esperienza così forte e intensa che ha bisogno di tempo per poter essere riconosciuta, richiede una riorganizzazione delle proprie strutture di significato e dei propri ruoli. E questo può fare paura.

Più il cambiamento è profondo e pervasivo, più può essere percepito come minaccioso e richiedere delle profonde modificazioni del sé, cosa che può essere vissuta come fortemente destabilizzante. A questa esperienza si aggiunge la paura di perdere un figlio in gravidanza contraendo una malattia potenzialmente grave, in un contesto sanitario che da accogliente e informante ad oggi si configura come emergenziale. Per tali ragioni risulta quasi inevitabile sentirsi:

  • smarriti
  • impauriti
  • impotenti
  • impreparati
  • vulnerabili
  • soli.
Nandhu Kumar - Unsplash

Salute mentale perinatale in pandemia

Quale sarà l‘impatto che questa pandemia avrà sulla salute mentale perinatale, se già di per sé la gravidanza è un periodo in cui possono comparire disturbi emotivi come attacchi di ansia, fobia del parto e depressione? Come si reagisce di fronte ad un pericolo invisibile, che costringe a pratiche di distanziamento e di igiene così scrupolose, che porta con sé disoccupazione e crisi economica?

Vivere una gravidanza durante la pandemia implica complicanze e imprevisti, in un contesto sanitario che può essere percepito come instabile e privo di sicurezze (pensiamo ad esempio al fenomeno della violenza ostetrica): si aggiungono così ulteriori fattori stressanti. Lo stress è una reazione a eventi eccezionali e vissuti come faticosi dal punto di vista mentale e fisico, e comporta azioni di riadattamento all’ambiente ma non solo: ha un forte impatto sull’equilibrio mentale e fisico.

Vivere nove mesi con l’ansia che l’ospedale non sia più un luogo così sicuro, con la tristezza che il papà non potrà condividere questo momento così atteso, sognato e immaginato con la mamma, aumenta nelle donne il senso di solitudine.

Come gestire lo stress della genitorialità

In questo periodo storico è fondamentale cercare di limitare l’impatto stressante che questa situazione può avere sulle donne in gravidanza, che stanno partorendo, che sono nel postparto e su quelle che desiderano una gravidanza.

Per questo alcuni professionisti della salute mentale perinatale, in collaborazione con l’Associazione EMDR Italia e con il patrocinio del Postpartum Support International  hanno stilato delle indicazioni per le donne in gravidanza, per le donne che devono partorire e per coloro che sono nel postparto. Ne ricordiamo alcune:

  1. È normale avere paura. Sai che hai una piccola creatura da proteggere e stai già facendo del tuo meglio. Se sono scese lacrime non sentirti in colpa, è un po’ di paura, rabbia o tristezza che defluisce via, fuori da te. A volte piangere fa bene, l’importante è poi ritornare a centrarci sulle attività che ci rassicurano e fanno bene.
  2. Il Coronavirus non deve togliere ma donare tempo alla gravidanza. Rimanere più tempo a casa ti permette di preparare con cura e amore tutto ciò che servirà, leggere libri sulla gestazione e l’allattamento e trovare un corso pre-parto on line o dei buoni consigli da parte della tua ostetrica di fiducia.
  3. Rafforza il tuo sistema immunitario con le emozioni positive attraverso ciò che ora è possibile fare che ti piace e gratifica. Cura la tua alimentazione al meglio e fai degli esercizi fisici che ti aiutano a rimanere in forma e a scaricare le tensioni.
  4. Riposati adeguatamente: attività rilassanti serali, meglio non vedere notiziari o speciali sul Coronavirus prima di addormentarsi per non scivolare nel sonno con emozioni negative e con senso di allerta. Una tisana e un bagno caldo, una musica rilassante prima di addormentarsi e luci soffuse vi aiuteranno a scivolare più dolcemente nel sonno.
  5. Non interrompere per quanto possibile la tua routine: in questo momento bisogna ancorarsi a ciò che è certo, noto e prevedibile. Continuare il lavoro e le proprie abitudini laddove possibile. Rispettando sempre le indicazioni di sicurezza vigenti. Coltiva i tuoi hobby come prima e perché no, più di prima: dipingi, canta, balla, cura le tue piante o qualsiasi altra cosa ti donano sorriso e relax.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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