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Ansia da Covid: cos’è e come affrontarla

Ansia da Covid: cos’è e come affrontarla
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Da due anni il Covid-19 è entrato prepotentemente nelle nostre vite portando con sé ansia e paure. Per molte persone, l’incertezza che circonda il Coronavirus è la cosa più difficile da gestire. Non sappiamo ancora esattamente quanto ancora durerà o quanto le cose potrebbero peggiorare. E questo rende fin troppo facile sentirsi intrappolati in uno stato emotivo in cui ci può sembrare di avere paura di tutto (panofobia). In questo articolo cercheremo di capire come la psicologia dell'emergenza può aiutarci a gestire l’ansia da Covid e come può manifestarsi. 

Paura del Covid: conseguenze psicologiche

Le paure per il COVID-19 possono avere un forte impatto emotivo, soprattutto in quei soggetti che stanno già vivendo con un disturbo d’ansia. Secondo gli psichiatri il costante riferimento a contagi, sintomi e malattia sta portando ad una vera e propria ipocondria da Covid: un disturbo caratterizzato da una continua apprensione per la propria salute e dalla tendenza ansiosa, se non addirittura ossessiva, a sopravvalutare qualsiasi, anche minimo, disturbo.

Con la pandemia si è diffusa anche la cosiddetta "sindrome della capanna", per cui molte persone hanno continuato a provare disagio a uscire di casa anche dopo il lockdown. La sindrome della capanna è diversa dalla paura degli spazi aperti dell'agorafobia: chi teme l'esterno considera la propria casa l'unico luogo protetto dal virus e non ha, come l'agorafobico, la fobia di non trovare una via di fuga o soccorso in luoghi come piazze o supermercati.

Ma le conseguenze del Covid-19 non finiscono qui. Sono state trovate associazioni anche tra covid e depressione. È possibile infatti provare sensazioni di stanchezza, sfinimento e depressione reattiva, come conseguenza diretta della pandemia. Oltre ciò esiste anche una condizione fisica e psicologica che è stata chiamata dall’OMS “Pandemic fatigue".

Ad acutizzare questa situazione ci sono poi le modalità con cui troppo spesso sentiamo parlare del Coronavirus: i riferimenti a eventi drammatici del passato, come la peste, e le frasi ricorrenti come “Tanto lo prenderemo tutti” rischiano di aumentare le preoccupazioni rendendo le persone più sensibili e più esposte al pericolo di manifestazioni dei sintomi dell’ansia.

Basta, infatti, un semplice colpo di tosse o uno starnuto ad accendere spesso il timore di essere stati contagiati. Questi fattori concorrono a far crescere la paura di ammalarsi che in alcuni casi, sottolineano ancora gli esperti, può trasformarsi in paura di morire. 

L’ansia colpisce adulti e adolescenti 

Diverse ricerche mostrano come ci sia stato durante la pandemia un aumento significativo del numero di adulti che riferiscono sintomi di stress, demofobia, rupofobia, attacchi d'ansia, depressione, oltre alla paura di perdere il controllo

L’incidenza di depressione e ansia è raddoppiata anche tra i ragazzi. A rivelarlo sono i risultati emersi da un'ampia meta-analisi pubblicata su Jama Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su oltre 80mila giovani. 

Secondo la ricerca 1 adolescente su 4, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d'ansia. Questo diffuso disagio mentale rischia di acutizzare i problemi di ansia sociale e adolescenza. La fobia sociale infatti è uno dei disturbi più diffusi tra i ragazzi e le ragazze.

Il rischio di aumento dei problemi di ansia è particolarmente alto fra i ragazzi più grandi, perché questi ultimi, più dei bambini, hanno risentito delle restrizioni che non hanno consentito loro di vivere in serenità e assieme ai coetanei momenti fondamentali della crescita, dalle prime relazioni all'esame di maturità.

August de Richelieu - Pexels

Ansia da Coronavirus: i 5 segnali per riconoscerla 

Blocchi forzati. Isolamento da amici e persone care. Perdita di lavoro, reddito, stabilità economica: quelli che stiamo vivendo sono tempi difficili aggravati dalla paura di un nemico invisibile e mortale che colpisce attraverso l’aria stessa che respiriamo.

Molti dei sintomi riscontrati nelle persone che soffrono di ansia da Covid sono gli stessi di quelli associati allo stress post-traumatico: problemi di sonno, ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione

Vediamo insieme i 5 segnali per capire se si sta soffrendo di ansia da Coronavirus:

1. Disturbi del sonno 

Quando gli incubi diventano la normalità e la nostra qualità del sonno è sempre pessima, ci troviamo davanti al primo segnale d’allarme di ansia eccessiva.  L’insonnia è un’arma a doppio taglio: non solo l’ansia crea un sonno scarso, ma una mancanza di sonno può portare ad ansia, stress e depressione. 

2.Visione negativa degli eventi 

Trascorriamo le nostre giornate immersi nell’ansia e nella paura di ciò che potrebbe accadere, come in una sorta di trincea in attesa di cattive notizie, svalutando o minimizzando ciò che accade di buono. Queste “lenti scure” con cui guardiamo la vita potrebbero portare a lamentarci spesso ed avere difficoltà a prendere decisioni.

3.Perdita di interesse e piacere

Un sintomo ancora più grave è quando smettiamo di contattare amici e familiari. Quando non riusciamo a trovare piacere in nulla e iniziamo a sentirci insensibili piuttosto che connetterci con gli altri e fare cose che apprezziamo, questo è un segno che potremmo aver bisogno di aiuto e supporto.

4. Perdita di appetito 

Un altro segnale è la perdita di peso e di appetito. Per alcuni, essere ansiosi porta a mangiare meno, o a diminuire l’appetito, o a perderlo del tutto. Questo perché quando i livelli di stress e di ansia iniziano a crescere, il corpo entra in una “risposta di lotta o di fuga”, chiamata anche “risposta allo stress”.

5. Senso di impotenza 

Quando davanti a circostanze avverse, piuttosto che impegnarci per superarle ci sentiamo incapaci di proseguire, ci troviamo di fronte al fenomeno di impotenza appresa. Avvertiamo di non avere possibilità di scelta: non riusciamo a vedere via d’uscita, assumiamo un atteggiamento passivo, rinunciatario e pessimistico.

Come affrontare l’ansia da Covid 

È comune provare un po’ di ansia durante i periodi di cambiamento o incertezza. Sentirsi ansiosi in determinate situazioni può aiutarci a evitare il pericolo, è così che ci siamo evoluti per tenerci al sicuro. Anche se in genere non sei una persona ansiosa, provare ansia è normale e in alcuni casi può essere utile. 

Il Covid, però, ha incrementato la crescita di una condizione definita "ansia di malattia", nella quale le paure riguardo la propria salute diventano eccessive e persistenti. In questa condizione, ogni piccolo segnale del corpo può essere interpretato come segno di una malattia più grave e potenzialmente fatale.  

Senza considerare che, nella fase attuale, con una decisa diminuzione delle restrizioni, molti individui hanno sperimentato un aumento delle loro preoccupazioni riguardo il possibile contagio piuttosto che la libertà di tornare a socializzare.

Se, nei casi più gravi, l’ansia da Covid può richiedere, come sottolinea anche la Società Italiana di Psichiatria, un percorso di cura specialistico, esistono dei piccoli accorgimenti che possiamo adottare tutti noi, nel quotidiano, per arginare i rischi.

  • Ammettere la propria vulnerabilità: riconoscerla può aiutare le persone ad adottare strategie per affrontarla e gestire la sensazione di essere sopraffatti.
  • Cercare notizie solo da fonti attendibili: evitando di prestare attenzione alle discussioni sui social media che tendono a diffondere informazioni spesso inaccurate e non verificabili.
  • Evitare di fare autodiagnosi tramite il web anche quando si tratta di un sito internet affidabile: le diagnosi, soprattutto quando si parla di ansia, vanno fatte sempre da professionisti esperti.
  • Impegnare la mente in distrazioni positive, obiettivi personali e altre attività costruttive.
Edward Jenner -Pexels

Un ottimo modo per combattere l’ansia è praticare training autogeno, una tecnica in grado di indurre rilassamento fisico e mentale in autonomia. Molto utile anche la respirazione diaframmatica per l’ansia: una modalità di respirazione che porta grandi benefici nella quotidianità e anche molto utile nelle “emergenze”.

Infine consigliamo anche di fare alcuni esercizi mindfulness per l’ansia: grazie a questa tecnica, che può essere effettuata con lo psicologo e successivamente anche da soli, si possono abbassare notevolmente i livelli di ansia.

Ansia da Coronavirus: chiedere aiuto ad uno psicologo

La Pandemia ci ha messo a dura prova, sia fisicamente che psicologicamente. In tanti hanno subito un forte disagio che con il passare del tempo ha portato ad un vero e proprio malessere psico-fisico. Capire quando chiedere aiuto ad uno psicologo è il primo passo per prevenire una serie di ansie che potrebbero sfociare in conseguenze molto gravi. Ti ricordiamo che puoi chiedere, in qualunque momento, il supporto di uno psicologo online di Unobravo che saprà guidarti ed accompagnarti nel tuo percorso verso la guarigione. 


Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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