L’ansia sociale, o fobia sociale, è definita come un “disturbo psicologico caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni in cui si è esposti alla presenza e al giudizio altrui, per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire incapace e ridicolo e di agire in modo inopportuno e umiliante.” Spesso può essere confusa con un’eccessiva timidezza o come uno stato transitorio di disagio sociale, che tende ad attenuarsi con il tempo.
Il tratto distintivo dell’ansia sociale non è l’imbarazzo, ma il timore di essere derisi o umiliati. Questa condizione si manifesta:
- con pensieri ansiosi a contenuto catastrofico, che possono essere particolarmente comuni nei casi di ansia nei giovani
- con sintomi fisici come tremore da ansia e crisi acute che ricordano gli attacchi di panico.
Queste manifestazioni possono assumere caratteristiche specifiche nell’età adolescenziale.
Cosa accade quando è un adolescente a soffrire di ansia sociale? In questo articolo approfondiamo il rapporto tra ansia sociale, psicologia e adolescenza
Una vita sotto esame
Immaginiamo di dover affrontare un esame importantissimo, dove verremo valutati e giudicati in maniera determinante. E se il giudizio fosse inappellabile e ci trovassimo davanti alla commissione esaminatrice in pigiama e con le pantofole…
Questa metafora estrema può ricordare ciò che vive una persona durante l’adolescenza quando sperimenta sintomi di ansia sociale: un senso intenso di essere esposti, giudicati o fuori posto, soprattutto nelle situazioni che richiedono di parlare di fronte agli altri. In questi momenti, anche il timore di sbagliare o di non essere all’altezza può farsi sentire molto forte, portando con sé sensazioni sgradevoli di vergogna e insicurezza che possono avere un impatto sul benessere emotivo.

Adolescenti e ansia sociale
Gli adolescenti con fobia sociale sono spesso preoccupati:
- di dare un’immagine negativa di sé
- di parlare o agire in modo che possa sembrare stupido e di attirare l’attenzione su di sé (scopofobia)
- di essere respinti dai coetanei ed essere esclusi (fear of missing out)
- di parlare in pubblico (glossofobia)
- di compiere errori davanti agli altri.
Durante la fase dei profondi cambiamenti fisici e psicologici dell'adolescenza, non sempre si ha la consapevolezza del carattere eccessivo dell’ansia sociale, cosa che invece può avvenire con più facilità negli adulti. Il disturbo d’ansia sociale viene spesso identificato intorno ai 12-14 anni, proprio quando i ragazzi iniziano ad aumentare le attività sociali con i coetanei sia a scuola che fuori.
Solitamente, gli adolescenti che vivono questa difficoltà:
- sono poco propensi a sperimentare nuove esperienze o attività
- possono temere di parlare con persone conosciute da poco o in pubblico quando sanno di essere al centro dell’attenzione
- evitano il contatto visivo con gli altri
- si focalizzano su stimoli ambigui, interpretandoli come giudizi negativi nei loro confronti.
Molto spesso l'ansia in adolescenza può manifestarsi anche con somatizzazioni importanti, sia a livello gastrico che muscolare, o con cefalee.
Un test psicologico può aiutarti a capire se soffri di ansia sociale
Asocial
A rendere le cose ancora più complesse è stata la grande diffusione dei social network, che hanno dato vita a una nuova tipologia di socialità, apparentemente più confortevole per chi ha difficoltà a vivere relazioni nel mondo reale.
Tuttavia, queste piattaforme, proprio per la scorciatoia che offrono, possono rendere più difficile sviluppare quell’autoconsapevolezza necessaria per gestire il disagio. Un esempio estremo ci viene dall’oriente, dove questo fenomeno ha assunto forme molto preoccupanti: gli hikikomori. Negli ultimi anni, le conseguenze sociali e psicologiche della pandemia da Covid-19 hanno continuato a influire sul benessere emotivo dei più giovani, contribuendo a un aumento degli attacchi d'ansia tra gli adolescenti. Ansia da covid e ansia sociale si sono così sommate, rendendo la gestione del disagio ancora più complessa.

Criteri diagnostici secondo il DSM-5
Per comprendere meglio l’ansia sociale in adolescenza, è utile fare riferimento ai criteri diagnostici stabiliti dal DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione), uno degli strumenti più utilizzati in ambito clinico.
Secondo il DSM-5, la fobia sociale si caratterizza per:
- Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali in cui la persona è esposta al possibile giudizio degli altri. Negli adolescenti, questo può manifestarsi soprattutto a scuola o in gruppo.
- Timore di agire in modo imbarazzante o umiliante, con la convinzione che gli altri possano giudicare negativamente.
- Evitamento delle situazioni sociali temute o sopportazione delle stesse con intenso disagio.
- Durata del disturbo di almeno sei mesi, con un impatto significativo sul funzionamento quotidiano, scolastico o relazionale.
Questi criteri aiutano a distinguere l’ansia sociale da una semplice timidezza o da un disagio passeggero, sottolineando l’importanza di una valutazione professionale per una diagnosi accurata.
Dati epidemiologici e differenze di genere
L’ansia sociale è uno dei disturbi d’ansia più comuni tra gli adolescenti. Secondo una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2021, la prevalenza della fobia sociale tra i giovani varia tra il 7% e il 13% a livello globale.
Alcuni studi hanno evidenziato che:
- Le ragazze tendono a manifestare sintomi di ansia sociale con maggiore frequenza rispetto ai ragazzi, probabilmente a causa di fattori sia biologici che culturali.
- L’esordio avviene spesso tra i 12 e i 14 anni, in concomitanza con i cambiamenti tipici della pubertà e l’aumento delle richieste sociali.
- La persistenza del disturbo senza un intervento adeguato può aumentare il rischio di sviluppare altre problematiche psicologiche, come depressione o abuso di sostanze.
Questi dati sottolineano quanto sia importante riconoscere precocemente i segnali di disagio e intervenire tempestivamente.
Come intervenire
Intervenire precocemente può aiutare a evitare che il problema si radichi e favorisca lo sviluppo di disturbi correlati, come i disturbi depressivi o il ritiro sociale. Esistono diversi approcci che possono fornire l’aiuto necessario per gestire l’ansia sociale: il primo passo è non sottovalutare il problema e trovare il coraggio di affidarsi a un esperto.
Tentativi di autocura
Spesso, i giovani che vivono questa difficoltà tendono a usare diverse strategie per ridurre il senso di disagio, facendo ricorso a:
- alcool
- cannabinoidi
- farmaci.
Questi comportamenti possono portare allo sviluppo di abuso o dipendenza da sostanze, creando un quadro ancora più complesso a causa degli effetti della droga sull'organismo.

Intervento farmacologico
La psicoterapia può essere integrata con la farmacoterapia, che può aiutare a proseguire nel percorso psicoterapico e ad alleviare i sintomi più invalidanti. Tuttavia, è sconsigliato un intervento esclusivamente farmacologico, perché può indurre nella persona con ansia sociale un senso di inadeguatezza ulteriore e aumentare la sensazione di passività rispetto alle dinamiche della propria vita.
Strategie pratiche per gestire l’ansia sociale
Oltre agli interventi terapeutici, esistono alcune strategie pratiche che possono aiutare gli adolescenti a gestire l’ansia sociale nella vita quotidiana. Queste tecniche, seppur semplici, possono favorire un maggiore senso di controllo e benessere.
- Tecniche di respirazione e rilassamento: esercizi come la respirazione diaframmatica o il rilassamento muscolare progressivo possono contribuire a ridurre i sintomi fisici dell’ansia.
- Esposizione graduale: affrontare le situazioni temute in modo progressivo, iniziando da quelle meno ansiogene, può aiutare a costruire fiducia nelle proprie capacità.
- Ristrutturazione dei pensieri: imparare a riconoscere e modificare i pensieri negativi o catastrofici legati al giudizio degli altri può contribuire a ridurre il disagio.
- Allenamento alle abilità sociali: esercitarsi in contesti protetti, come piccoli gruppi o con il supporto di un adulto, può contribuire a migliorare la sicurezza nelle interazioni.
Queste strategie possono essere integrate nel percorso terapeutico o utilizzate come supporto nella vita di tutti i giorni, sempre con la supervisione di un professionista.
La terapia può aiutare
Per quanto riguarda gli interventi individuali, la terapia cognitivo-comportamentale fornisce risultati importanti in tempi relativamente brevi. Questo approccio favorisce la ristrutturazione dei pensieri disfunzionali catastrofici e l’esposizione sistematica e graduale allo stimolo temuto.
Un altro approccio è quello sistemico-relazionale, in cui l’intervento si concentra sui mandati familiari disadattivi che possono imprigionare la persona in una serie di pensieri e azioni legati al proprio sistema di appartenenza. Prendere le distanze da questi schemi può aiutare a ridefinirsi in una chiave più adattiva.
In alcune forme meno gravi, può essere consigliata una terapia di gruppo: attraverso il confronto con gli altri e la guida di un terapeuta, si può imparare a gestire il disagio e ad affrontare meglio le situazioni temute.
Se senti che l’ansia sociale sta limitando la tua vita o quella di una persona cara, ricorda che non sei solo. Un percorso psicologico può aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e a trovare strategie personalizzate per affrontare le difficoltà. Su Unobravo puoi trovare uno psicologo online specializzato in ansia sociale e iniziare, con serenità, il tuo percorso di supporto. Fai il primo passo: inizia il questionario per trovare il professionista più adatto a te.