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La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donnelogo-unobravo
Carmen Ricci
Carmen Ricci
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
27.10.2022

La violenza di genere è un fenomeno molto diffuso in Italia e nel mondo e si concretizza con diversi tipi di violenza, da quella psicologica a quella fisica, di varia entità. Dallo stalking al femminicidio, la violenza sulle donne spesso è taciuta dalle stesse vittime ed è, anche per questo, difficile da individuare.

In questo articolo approfondiremo il tema della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, quando è nata, perché celebrare una giornata contro la violenza sulle donne è importante e cosa può fare una donna vittima di violenza.

 

25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Per conoscere la storia che rivela perché il 25 novembre è stato scelto per celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dobbiamo fare un salto nel passato e arrivare al 25 novembre del 1960.

Siamo nella Repubblica Dominicana. Il 25 novembre 1960 vengono trovati i corpi delle sorelle Mirabal in fondo a un precipizio. Sul corpo di Patrizia, Minerva e Maria sono ancora visibili i segni delle torture subite dopo essere state catturate dagli agenti segreti del dittatore che ha governato per trent'anni la Repubblica Dominicana, Rafael Leonidas Trujillo.

L'uccisione de Las Mariposas (“le farfalle”, nome in codice delle tre donne), assassinate perché coinvolte in prima persona nella resistenza contro il regime mentre andavano a trovare i loro mariti in carcere, scatena una reazione popolare così forte da portare all'uccisione del governatore Trujillo nel 1961 e la fine della dittatura.

 

La lotta alla violenza di genere diventa celebrazione internazionale

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne” è la denominazione ufficiale per indicare quella che più comunemente viene chiamata giornata internazionale contro la violenza sulle donne (oppure, erroneamente, giornata della violenza sulle donne). Perché si celebra la giornata contro la violenza sulle donne?

Questa ricorrenza è stata istituita il 17 dicembre 1999 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) con la risoluzione 54/134. Già nel 1993 l’UNGA, nel corso della Seconda Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sui diritti umani, ufficializza il 25 novembre come data per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne e definisce il significato di questa espressione:

“ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata.” (art. 1 Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne)

Ma è necessaria una giornata internazionale contro la violenza di genere?

violenza di genere
Cottonbro - Pexels

 La violenza di genere

Che cos’è la violenza di genere? La violenza di genere, nella definizione data dal Ministero dell’Interno, comprende:

“tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso.”

Queste forme di violenza di genere sembrano essere una vera e propria manifestazione diretta della volontà di dominio e di subordinazione di un sesso, quello maschile, nei confronti dell’altro, percepito come diverso e pericoloso. 

Essa non è frutto di una patologia o di un’anormalità ma è legata, al contrario, alla quotidianità e alla normalità dei rapporti fra uomini e donne nella nostra società. Il fenomeno della violenza di genere è soprattutto quindi un problema culturale: le disuguaglianze di genere e i ruoli che la società attribuisce agli uomini e alle donne vengono così rafforzati al posto di essere messi in discussione.

 

Il contrasto alla violenza di genere

Avendo chiaro cosa si intende per violenza di genere, vediamo ora la legge che disciplina gli interventi a contrasto della violenza di genere. Questa normativa è basata sul presupposto tracciato dalla Convenzione di Istanbul: la violenza di genere è una violazione dei diritti umani.

 La normativa contro la violenza di genere ha tre obiettivi:

  • prevenzione del reato
  • protezione della vittima
  • punizione del colpevole.

In Italia, la legge che tutela le vittime di violenza di genere e violenza domestica è stata aggiornata con il provvedimento L.69/2019 in cui si aggiungono ai reati già iscritti anche, per esempio:

  •  il revenge porn (la “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”)
  •  la “costrizione o induzione al matrimonio”.

Nel provvedimento, inoltre, vengono inasprite le pene e, per i condannati, viene inserita anche “la possibilità di sottoporsi a un trattamento psicologico con finalità di recupero e di sostegno suscettibile di valutazione ai fini della concessione dei benefici penitenziari.”

 

Violenza di genere in Italia

Nonostante violenza di genere e femminicidio siano contrastati da leggi specifiche come la legge sul femminicidio (L. 15 ottobre 2013) in Italia il problema è ancora molto grave e diffuso.

I dati Istat sulle chiamate al numero antiviolenza 1522 riportano che:

“Nel primo trimestre 2022, oltre il 61,4% delle vittime dichiara che le violenze vengono subite da anni, dato in aumento sia rispetto al trimestre precedente (56,7%) sia al rispettivo trimestre del 2021 (53,7%).”

Le vittime denunciano di subire soprattutto violenza fisica e minacce; la violenza psicologica risulta essere la più frequente.

Il report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale del marzo 2022 sottolinea inoltre che “relativamente al periodo 1 gennaio-6 marzo 2022 sono stati registrati 46 omicidi, con 13 vittime donne, di cui 12 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 8 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.”.

 

Caratteristiche del ciclo della violenza

Generalmente gli episodi di violenza si verificano ciclicamente, senza motivo apparente, a intervalli sempre più brevi e si susseguono in un crescendo di gravità che può mettere in serio pericolo la vita stessa della donna.

Nel fenomeno della violenza nella coppia si possono distinguere tre fasi: 

  • la costruzione della tensione
  • l’esplosione della violenza 
  • il pentimento/perdono con un ritorno momentaneo della coppia all’affettività.

Per la donna diventa un susseguirsi di shock che aumentano la svalorizzazione di sé, la sfiducia che la situazione possa cambiare e soprattutto la sensazione che sia impossibile sottrarsi al potere dell’altro.

La violenza agita dal partner all’interno della famiglia tende a stabilire e a mantenere il controllo sulla donna e a volte sui figli, vittime della violenza assistita. Si tratta di vere e proprie strategie finalizzate a esercitare potere sull’altra persona, utilizzando modalità di comportamento atte a controllare, umiliare, infliggere paura e denigrare la donna.

La violenza psicologica

Agli occhi esterni può risultare difficile capire come una donna possa vivere, talvolta per anni, vittima di violenza di coppia, accanto a un uomo che la insulta, la denigra, la controlla, la picchia. Più che vittime della violenza maschile, a volte vengono considerate parte del problema, corresponsabili della propria condizione.

Le donne “non se ne vanno” a causa di una molteplicità di fattori (individuali, relazionali, sociali, culturali e istituzionali) che creano quelle fitte maglie di una rete che le blocca nella relazione maltrattante. 

Tra tutti questi fattori un’attenzione particolare va rivolta al potere della violenza psicologica: quella forma di violenza che, per prima, in maniera subdola e senza far rumore, si inserisce in punta di piedi all’interno della relazione.

Una forma di violenza che è responsabile della paralisi delle donne maltrattate e, quindi, è causa della loro mancata ribellione. È la violenza psicologica, infatti, che crea quel terreno in cui il seme della violenza fisica può attecchire, affondare le sue radici e crescere d’intensità e frequenza in un’escalation che può arrivare anche al femminicidio.  

Così col tempo viene minata l'autostima della donna. Questo crea una ferita talmente profonda da non riuscire a reagire perché senza identità, fragile ed insicura. Un meccanismo che la rende controllabile e quindi più debole, incapace di reagire, di decidere. Ecco entrare in gioco la violenza psicologica. 

Alla donna viene impedita la libertà anche attraverso la manipolazione affettiva, che ha il risultato di far ritrovare la donna sola senza che lei se ne renda conto. In questo modo l’uomo maltrattante “fa terra bruciata intorno alla donna” creando in lei una maggiore fragilità e una maggiore dipendenza da lui. 

L’emozione che prevale su tutte le altre è la paura, che si insinua nella mente della donna, che la porta a pensare di non avere alcuna speranza di sottrarsi al suo carnefice.

scarpre rosse simbolo del 25 novembre
Castorly Stock - Pexels

 

I simboli della giornata contro la violenza sulle donne

La giornata contro la violenza sulle donne ha dei simboli molto significativi condivisi in tutto il mondo:

  • Orange Day, la giornata arancione: è stata proclamata dall’ONU e si celebra il giorno 25 di ogni mese indossando qualcosa di arancione in ricordo delle sorelle Mirabal
  • scarpe rosse: l’artista Elina Chauvet espone le sue Zapatos rojos per la prima volta nel 2009, come simbolo di tutte le vittime di femminicidio e per dire no alla violenza di genere. L’iniziativa è subito replicata nelle piazze di tutto il mondo e le scarpe rosse diventano simbolo della giornata contro la violenza sulle donne
  • panchina rossa: un altro simbolo del giorno contro la violenza sulle donne, che sottolinea l’assenza delle vittime di violenza e ne commemora il ricordo
  • anfora: è simbolo di solidarietà (ha due manici) e nasce da un’iniziativa dell’Unione donne in Italia, la “Staffetta delle donne contro la violenza sulle donne” che da Niscemi (luogo del femminicidio di Lorena, vittima dei propri compagni di scuola) arriva a Brescia, dove si commemora la morte di Hiina, assassinata per il suo desiderio di “vivere all’occidentale”.

 

Contrasto e prevenzione alla violenza di genere

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non deve essere solo una commemorazione. È importante che ogni donna vittima di violenza possa contare sull’aiuto di Istituzioni, Forze dell’ordine, medici, psicologi e centri antiviolenza.

È fondamentale considerare come prevenire la violenza di genere. Tra le azioni di educazione all'affettività, sensibilizzazione e contrasto contro la violenza di genere ci sono, per esempio:

  • numerose campagne lanciate dal Dipartimento delle pari opportunità
  • attività istituzionali come l’applicazione Scudo, in dotazione delle Forze di Polizia e Carabinieri utile a tracciare e monitorare gli interventi antiviolenza
  • l’App Youpol, nata per contrastare bullismo e spaccio ed estesa anche alla violenza domestica.

La giornata contro la violenza sulle donne 2022 si arricchisce inoltre di una recente proposta della Commissione europea per “combattere efficacemente la violenza contro le donne e la violenza domestica in tutta l’UE. Lo fa proponendo misure nei seguenti ambiti: criminalizzazione e sanzioni per reati rilevanti; protezione delle vittime e accesso alla giustizia; supporto alle vittime; prevenzione; coordinamento e cooperazione.”

 

Cosa fare se si è vittime di violenza

Prendere consapevolezza di essere vittime di violenza psicologica può essere complesso e agire può esserlo ancora di più. Rivolgersi a un professionista come un terapeuta Unobravo, con cui parlare in uno spazio online sicuro e riservato, può essere il primo passo.

Una volta presa coscienza di essere state vittime di abusi molte donne non sanno o non riescono a chiedere aiuto. La tempestività dell’intervento e della denuncia, però, può essere salvifica. 

La donna vittima di violenza può trovare supporto al numero antiviolenza e stalking 1522, gratuito e attivo 24h su 24.

A questo punto si viene affidate ad un centro antiviolenza nella propria città. La presa in carico prevede un accompagnamento psicologico, un supporto medico e giudiziario.

I costi giudiziari sono a libero patrocinio: non sostenuti dalla vittima, ma dallo Stato. Anche in caso di ricovero presso strutture sanitarie e di alloggio in case-famiglia, le donne abusate sono difese in modo totalmente gratuito.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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