Psicologia del regalo: il senso psicologico del donare

Psicologia del regalo: il senso psicologico del donare
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Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
14.12.2024
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Fare un regalo, di solito, va oltre la semplice espressione materiale di affetto: l’atto del donare è in sé un gesto carico di simbolismo e significato emotivo che si riflette sia in chi fa che in chi riceve un dono. 

Si può regalare qualcosa per celebrare un legame, una ricorrenza (come nel caso del Natale), o, a volte, perché “è buona norma” farlo. 

Ma cosa esprime un regalo, in termini psicologici? E qual è il vero valore di un dono, al di là dell’oggetto che acquistiamo? Scopriamo la psicologia del regalo e del dono e le diverse sfumature che colorano il linguaggio dei regali, passando per il periodo dei regali per eccellenza: il Natale.

Julia Volk - Pexels

Il significato psicologico del regalo

In psicologia, il regalo può essere interpretato come un atto di generosità, di amore o di gratitudine. Rappresenta la volontà di condividere, di far sentire importante l'altro e di costruire connessioni significative

In molte culture, il regalo è un linguaggio che veicola sentimenti di apprezzamento e attenzione all’Altro, elementi che fanno parte del nostro sistema motivazionale di cooperazione, che si attiva quando qualcuno viene riconosciuto nella sua unicità e percepito come una risorsa.

Un regalo può creare un legame che va al di là delle parole e influire sul livello di autostima e sul valore personale percepito. Attraverso il dare e il ricevere, esploriamo la complessità delle nostre relazioni, costruiamo legami emotivi che arricchiscono la trama delle nostre vite.

Potremmo dire che il significato psicologico del regalo è legato alla nostra natura sociale, perché è attraverso un oggetto materiale o un gesto che comunichiamo noi stessi e le nostre emozioni, anche rispetto all’altro.

La differenza tra dono e regalo

La differenza tra "dono" e "regalo" è sottile, per scoprirla consultiamo per prima cosa il dizionario.

Il termine "dono" ha la stessa origine del verbo dare e, nella lingua italiana contemporanea, spesso evoca un significato profondo e spirituale.

Ci parla di qualcosa di immateriale, come il dedicare tempo, attenzione o gentilezza agli altri. È spesso considerato un atto spontaneo, non necessariamente legato a occasioni specifiche, ma piuttosto guidato dalla compassione e dalla generosità.

Restando in ambito etimologico, la parola “regalo” deriva da regalis, che ha il significato di “dono al re” e ci fa pensare subito a un gesto o oggetto materiale offerto in occasione di eventi specifici come compleanni, festività o anniversari. 

La scelta di un regalo può essere guidata dalla conoscenza dei gusti e degli interessi della persona che lo riceverà, ma può anche riflettere aspettative o convenzioni sociali, per questo il suo significato è spesso legato alla materialità.

Potremmo dire che la principale differenza tra dono e regalo risiede nell'approccio emotivo e nell'intenzione sottostante:

  • il dono è legato a un desiderio di condividere e arricchire la vita degli altri senza necessariamente aspettarsi qualcosa in cambio. Può essere un atto spontaneo, mosso dall’essere in empatia con l’altra persona
  • il regalo è spesso associato a un'occasione specifica e può comportare aspettative di reciprocità o riconoscenza. Sebbene possa essere altrettanto significativo e amorevolmente selezionato, il regalo ha spesso una connessione più forte con la sfera materiale della vita.

La scelta tra dono e regalo può dipendere dalla natura della relazione, dall'occasione e dalle intenzioni personali. 

Andrea Piacquadio - Pexels

Il significato del dono nelle diverse culture

Il significato e le pratiche del dono variano in modo significativo da cultura a cultura, influenzando sia le modalità del gesto che le emozioni che lo accompagnano. Per esempio, nelle culture asiatiche il dono viene spesso considerato un simbolo di rispetto e armonia

In paesi come il Giappone, grande importanza viene data al modo in cui il regalo è presentato, poiché le modalità di imballaggio rappresentano la cura e il valore attribuiti alla relazione. Inoltre, il dono non deve essere eccessivamente costoso al fine di evitare imbarazzo o creare un senso di obbligo di ricambiare nel destinatario.

Per quanto riguarda le culture occidentali, invece, il dono risulta essere strettamente legato a occasioni specifiche come compleanni, anniversari e festività, spesso con un’attenzione maggiore al valore materiale e alla personalizzazione del regalo. In tale contesto il dono diventa un mezzo per esprimere affetto o celebrare momenti importanti, ma può anche essere influenzato da pressioni sociali o aspettative di reciprocità.

Anche le culture africane e indigene attribuiscono un valore unico al dono, che viene visto come un rafforzamento dei legami comunitari, sottolineando la collettività più che l’individuo. Per queste culture i regali non sono sempre materiali, anzi possono includere il tempo, l’ospitalità o il supporto pratico, rimarcando l’importanza delle connessioni sociali e spirituali.

La psicologia del regalo: le emozioni di chi lo fa e chi lo riceve

Ricevere un regalo (inaspettato o meno) spesso fa sentire la persona apprezzata e riconosciuta, e può per questo contribuire a rafforzare la sua identità personale, rispondendo ad alcuni dei bisogni interiori fondamentali dell’essere umano, come il bisogno di appartenenza o il bisogno di stima teorizzati nella Piramide di Maslow

Allo stesso tempo, la scelta o la creazione artigianale di un regalo, può essere vista come un atto creativo di auto espressione, e può dare modo così a chi dona di comunicare la propria personalità e attenzione verso il destinatario.

Perché si fanno i  regali? Nel contesto delle relazioni interpersonali, il regalo può aiutare a creare maggiore confidenza e intimità: facendo un dono, si investono tempo e pensiero nell'altro, si dimostra attenzione alle sue passioni e bisogni. 

Tuttavia, è essenziale considerare anche la dinamica del regalo in termini di aspettative e reciprocità. Un regalo può creare un senso di obbligo o una certa pressione sociale: 

  • può accadere di fare o ricevere un regalo a Natale, momento in cui la festività a volte fa sentire in obbligo di acquistare regali “per tradizione”
  • può accadere di fare o ricevere un regalo nel caso di un evento come una laurea o un anniversario.

In qualsiasi caso, sarebbe  importante che il gesto rimanesse autentico e privo di aspettative di ritorno.

Askar Abayev - Pexels

Beneficenza e benefici psicologici del comportamento prosociale

Quando compiamo un gesto di beneficenza o adottiamo un comportamento prosociale, all’interno del nostro cervello avviene l’attivazione di specifici circuiti che portano a un rafforzamento del benessere personale

Studi neuroscientifici (Moll et al., 2006; Aknin et al., 2013) a riguardo dimostrano che gli atti di generosità stimolano il rilascio di dopamina e ossitocina, neurotrasmettitori associati alla sensazione di piacere, alla connessione sociale e alla fiducia. 

Questo fenomeno, noto come helper’s high, genera una sensazione di appagamento immediato e contribuisce al miglioramento dell’umore portando, allo stesso tempo, a una riduzione dei livelli di stress e favorisce uno stato mentale positivo. 

Per esempio, lo studio condotto da Moll e colleghi (2006) ha posto in evidenza come l’esecuzione di atti di generosità vada ad attivare il sistema di ricompensa del cervello, in particolare il nucleo accumbens e la corteccia orbitofrontale, le stesse aree coinvolte nella percezione del piacere. Aknin e collaboratori (2013), in un’altra indagine, hanno dimostrato che donare agli altri aumenta il benessere soggettivo e migliora l’umore, indipendentemente dall’entità del dono.

A ogni modo, donare non crea solo benefici neurochimici, ma produce anche profonde emozioni. Chi compie un gesto di beneficenza spesso prova gioia, soddisfazione e un senso di appartenenza. Questi sentimenti derivano dalla consapevolezza di aver fatto la differenza nella vita di qualcun altro. L’atto di donare rafforza anche il senso di scopo personale, alimentando una percezione positiva del proprio valore e aumentando il legame con la comunità. 

Uno studio di Poulin e colleghi (2013) ha mostrato che il supporto agli altri è anche correlato a una minore mortalità e a una riduzione dello stress psicologico, evidenziando i benefici a lungo termine della generosità.

Infine, la beneficenza può generare empatia e gratitudine, due emozioni che arricchiscono la vita relazionale e favoriscono la costruzione di legami più autentici e profondi. Attraverso la beneficenza, dunque, si instaura un circolo virtuoso: chi dona non solo supporta gli altri, ma riceve a sua volta un beneficio psicologico che può diventare una risorsa per la propria salute emotiva e il proprio equilibrio interiore.

Il disagio nel ricevere regali

Non tutte le persone amano ricevere regali. Un regalo, pur essendo spesso un gesto di affetto, può generare disagio per diversi motivi. Può capitare, infatti, che alcune persone non si sentano a loro agio nell’accettare regali per via di:

  • bassa autostima, che può far sperimentare la sensazione di non meritare quel gesto o non avere la capacità di corrispondere alle aspettative del donatore
  • condizioni economiche difficili o la sensazione di subire la pressione sociale, che non consentono di contraccambiare con un regalo di pari valore e mantenere il meccanismo di reciprocità, provocando ansia e, in alcuni casi, vergogna.

Esprimere il disagio nel ricevere regali richiede una comunicazione aperta con il donatore che, se sana, può aiutare a dissipare malintesi e a creare un ambiente in cui il gesto del regalo diventa genuino e apprezzato. 

SHVETS production - Pexels

Rifiutare un regalo: cosa ci dice la psicologia

Rifiutare un regalo sembra un gesto apparentemente semplice, ma può portare con sé profondi significati psicologici che vanno al di là del rifiuto in sé. Questo gesto può essere motivato da molteplici ragioni, ognuna delle quali riflette uno stato d'animo, valori personali o dinamiche relazionali che si stanno vivendo.

Dietro il rifiuto di un regalo potrebbero esserci:

  • la paura di obblighi o aspettative: la persona potrebbe temere di non poter corrispondere adeguatamente al gesto e provare a proteggersi rifiutando il regalo 
  • la paura di perdere il controllo sulla propria vita e sulle proprie scelte derivante dal sentirsi “obbligata” dal regalo, il che può portare a intendere il rifiuto come gesto di autodeterminazione
  • una percezione negativa di sé, che si porta dietro sentimenti di autosvalutazione, mancanza di fiducia in sé stessi o di una scarsa percezione del proprio valore.

In alcune dinamiche relazionali, il rifiuto di un regalo può fungere da meccanismo di difesa. Potrebbe rappresentare una barriera emotiva o una forma di protezione contro il coinvolgimento emotivo, percepito come rischioso. 

Questo potrebbe accadere, per esempio, in situazioni in cui la persona teme di essere vulnerabile o di essere coinvolta in relazioni troppo intense.

Tuttavia, il rifiuto di un regalo può essere un modo per mantenere chiare le comunicazioni nelle relazioni, evitando malintesi o aspettative non desiderate. In alcuni casi, il rifiuto può anche rafforzare la relazione, perché può andare a sostegno di una comunicazione aperta e basata sul rispetto dei confini personali.

Come nel caso del disagio nel ricevere un regalo, comprendere il contesto e la motivazione dietro il rifiuto può essere molto utile per interpretare appieno il significato psicologico di questo gesto apparentemente semplice.

Restituire i regali: qual è il possibile significato di questo gesto? 

Restituire i regali può essere un gesto complesso e delicato, che può derivare da varie ragioni, tra cui cambiamenti nelle relazioni o semplicemente preferenze personali.

Questo gesto può essere sentito come la necessità di esprimere sincerità e trasparenza derivate dalla consapevolezza che il dono non risuona con i gusti, le necessità o le aspettative del destinatario. Restituire il regalo, in questo contesto, può essere un modo di comunicare le proprie preferenze senza disprezzare il gesto in sé.

In alcune situazioni, restituire un regalo può essere un modo per preservare il proprio spazio emotivo. Per esempio, dopo una rottura o la fine di un'amicizia, mantenere oggetti che evocano ricordi può essere doloroso. La restituzione dei regali diventa quindi una forma di distacco, che consente alle persone di prendersi cura di quella ferita emotiva.

D'altra parte, si può restituire un regalo per via di una divergenza di valori o gusti e tale gesto può rappresentare la consapevolezza che il donatore e il destinatario hanno visioni diverse sulla vita, sui propri desideri o bisogni. 

In questo contesto, la restituzione del regalo può essere un atto di rispetto per la reciproca autenticità, perché può aiutare a riconoscere che ogni individuo è unico nelle proprie preferenze. 

Inoltre, se una persona si sente in debito o sottoposta a pressioni sociali per ricambiare il gesto, restituire un regalo può essere un modo per riportare l'equilibrio e ridurre tensioni o malintesi.

Gustavo Fring - Pexels

Il senso del dono a Natale

Nella nostra riflessione sul dono in termini linguistici, abbiamo appreso che donare senza aspettarsi nulla in cambio è la peculiarità del dono, come significato letterale. Il Natale può essere il momento in cui il "senso del dono" assume un significato profondo e universale? 

Per alcune persone, il Natale può essere un periodo poco felice, tanto che si parla spesso di Christmas Blues o depressione natalizia, espressione utilizzata per raccontare il senso di tristezza che può nascere nel periodo natalizio (ma che, al contrario della depressione, non è un’entità diagnostica riconosciuta). 

Oltre al piacere materiale di scartare pacchetti, il dono a Natale può riflettere valori che vanno in una direzione di cura e in cui spirito natalizio e benessere psicologico possono convivere in modo proficuo.

In questo periodo, il dono può diventare veicolo di amore, di pensieri benevoli e di desiderio di condividere gioia e calore umano. La scelta del dono diventa un'opportunità per esprimere attenzione e dedizione verso gli altri, trasmettendo un messaggio di affetto che va al di là delle parole.

Il Natale offre anche l'opportunità di riflettere sulla gratitudine. Ricevere un dono è ricevere un atto di amore e attenzione e, rispondere con gratitudine, crea un circolo virtuoso di apprezzamento reciproco. 

Il senso profondo del donare a Natale sta nel riconoscere il valore dell'atto stesso, andando oltre il valore materiale dell'oggetto. Donare agli altri può essere un invito a coltivare l'amore, la gratitudine e la generosità, e creare connessioni significative e profonde.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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