Neurodivergenze
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DSA: i disturbi specifici dell’apprendimento

DSA: i disturbi specifici dell’apprendimento
DSA: i disturbi specifici dell’apprendimentologo-unobravo
Antonietta Bruno
Antonietta Bruno
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
14.6.2023

In questo articolo affronteremo il tema dei DSA, un acronimo il cui significato è disturbi specifici dell’apprendimento. Un disturbo dell’apprendimento fa parte della categoria dei  disturbi del neurosviluppo. 

Per maggiore chiarezza, sottolineiamo la differenza tra i DSA e i disturbi non specifici dell’apprendimento (chiamati anche disturbi aspecifici dell’apprendimento), che hanno cause cognitive o mediche. Tra queste, possono esserci:

  • epilessia
  • disabilità intellettiva
  • sindromi genetiche come la Sindrome di Down.
difficoltà di apprendimento
Max Fischer - Pexels

Cos’è un DSA

I DSA sono disturbi dell’apprendimento dell’età evolutiva. Vengono infatti diagnosticati in età scolare. Nello specifico, la diagnosi della dislessia e degli altri disturbi specifici dell'apprendimento può essere fatta alla fine delle seconda elementare, quella per la discalculia a fine della terza. 

Come capire se si ha un disturbo dell'apprendimento? I DSA sono specifici, perché riguardano solo alcuni processi di apprendimento scolastico visibili quando il bambino ha difficoltà a sviluppare capacità che per i coetanei sono automatiche. 

Parlando di DSA, ci riferiamo alla neuroatipicità (o sviluppo atipico) e, quindi, non possiamo classificare un DSA come malattia. I bambini con DSA hanno capacità cognitive commisurate all’età.

La differenza rispetto ai loro coetanei, sta nel ritmo e nelle difficoltà che incontrano nell’apprendimento. 

Quali e quanti sono i disturbi specifici dell’apprendimento

I disturbi dell'apprendimento riguardano i disturbi delle abilità scolastiche (lettura, scrittura, calcolo) ossia: 

  • dislessia
  • disortografia
  • disgrafia
  • discalculia.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) include fra i DSA anche difficoltà di comprensione, di ragionamento matematico ed espressione scritta

Questi disturbi si possono presentare in comorbilità con il disturbo di linguaggio e il disturbo della coordinazione motoria, con disturbi di tipo internalizzante (come i disturbi d’ansia, la depressione, i disturbi psicosomatici) ed esternalizzante (come il disturbo oppositivo-provocatorio).

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Autismo e disturbi dell'apprendimento: le differenze

DSA e autismo rientrano entrambi fra gli sviluppi atipici ma, a differenza dei DSA, le manifestazioni comportamentali dell’autismo sono diverse, sia per quanto riguarda la tipologia, sia per quanto riguarda il momento in cui vengono osservate.

L’autismo si manifesta generalmente sin dai primi anni di vita (anche se è possibile diagnosticare l’autismo negli adulti) attraverso, per esempio, deficit comunicativi, scarsa intenzionalità comunicativa, stimming o stereotipie, ecolalie, assenza di contatto oculare, difficoltà nell’interazione sociale. 

Tutti questi sintomi sono quasi del tutto assenti nei bambini DSA. Nei DSA, le prime difficoltà a riconoscere lettere e numeri, sillabe, nella lettura, nel calcolo, si osservano in età più avanzata rispetto ai bambini con autismo. 

Inoltre, in alcuni casi l’autismo è correlato ad un ritardo mentale, mentre è impossibile (perché incompatibile con la diagnosi) che i bambini DSA ne abbiano. Nei casi in cui una persona con autismo abbia un profilo ad alto funzionamento (con QI nella norma) è però possibile diagnosticare un disturbo specifico dell’apprendimento in comorbilità.

Ultimo punto di differenza riguarda gli aspetti sociali: sia l'autismo sia che il DSA possono manifestarsi tramite difficoltà relazionali; tuttavia, nei bambini con problemi di apprendimento, una volta risolta la difficoltà scolastica si risolve anche il problema sociale. 

Disturbi dell'apprendimento: le cause

Dobbiamo tenere in considerazione, parlando di  disturbi dell'apprendimento, gli aspetti psicologici e neuropsicologici.

I DSA hanno cause neurobiologiche. Derivano quindi da una disfunzione del sistema nervoso centrale e scaturiscono da una interazione tra fattori genetici e ambientali. Per individuare le cause dei DSA bisogna tenere in considerazione fattori genetici, ereditari, ma anche altri fattori di rischio come basso peso alla nascita, nascita prematura e ittero grave.

I bambini DSA possono sperimentare ansia per quanto riguarda le performance scolastiche nelle aree deficitarie. Possono soffrire per il confronto con i pari perché hanno consapevolezza delle loro difficoltà. 

Questo può intaccare la loro autostima e quindi portarli a una forma di isolamento e scarsa relazionalità, correndo il rischio di sembrare disinteressati, nonostante impieghino energia e fatica a raggiungere determinati standard. Possono anche innescare fobie più profonde come la fobia delle parole lunghe.  

disturbi dell'apprendimento bambini
Yan Krukau - Pexels

Disturbi dell’apprendimento: i sintomi

Come e quando si manifestano i DSA? Come abbiamo visto, il contesto in cui possono emergere i DSA è la scuola. Comuni a tutti gli alunni con disturbi specifici di apprendimento ci sono sintomi di natura ansiosa, bassa autostima, difficoltà relazionali. La dislessia si manifesta con una difficoltà:

  • nella lettura di un testo in termini di velocità e correttezza
  • nella  compitazione (o spelling)
  • nella comprensione del testo letto.

La disortografia consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto, difficoltà di mappature complesse, omissioni di lettere, separazioni scorrette. 

La disgrafia riguarda la componente motoria della scrittura per cui scrivere diventa faticoso e il risultato è poco leggibile, presenta difficoltà nei dettati, difficoltà nel ricopiare la lavagna, parole disallineate, lentezza, ricalco. 

La discalculia riguarda la difficoltà nella manipolazione dei numeri, nei calcoli veloci a mente, nel recupero dei risultati nelle diverse operazioni aritmetiche, difficoltà a riconoscere piccole quantità, incapacità a memorizzare le tabelline. 

Disturbi dell'apprendimento e memoria

In che modo la memoria di lavoro può essere implicata nei DSA? Prendiamo come esempio la dislessia. La memoria non è statica ma è dinamica e lavora insieme alle altre funzioni cognitive. 

La memoria di lavoro, nello specifico, ha il compito di elaborare alcune informazioni e, a seconda della loro tipologia, questa memoria può essere denominata verbale o numerica

Il compito di lettura implica la capacità di riconoscere le lettere e comporre la parola. Quindi implica la capacità di riconoscere grafema, fonema e parola, memorizzare questa associazione e riconoscerla ogni volta che la si vede. 

Un alunno con DSA (in questo caso dislessia) ha difficoltà a decodificare i grafemi e quindi la sua memoria di lavoro è sempre molto sovraccaricata: è come se vedessero ogni volta quelle parole per la prima volta. La loro attenzione è tutta focalizzata sul riconoscimento della parola. Capite lo sforzo?  

disturbi specifici dell'apprendimento
Gustavo Fring - Pexels

Differenza tra difficoltà e disturbo dell'apprendimento

I DSA rappresentano una categoria diagnostica della quale fanno parte quei bambini spesso definiti svogliati o pigri, anche se abbiamo chiarito che un disturbo dell’apprendimento è causato da una divergenza neurologica, che può essere aggravata da stimoli esterni avversi, ma non è causata da essi. 

Difficoltà e disturbi dell’apprendimento differiscono quindi tra loro perché le difficoltà di apprendimento non sono specifiche e sono determinate da un ambiente socio-culturale svantaggiato, dalla scarsa qualità dell’insegnamento scolastico, da fattori emotivi e familiari del bambino e non soddisfano i criteri per potere fare diagnosi di DSA. 

Fare le giuste osservazioni e distinguere correttamente le due diverse condizioni, consente di strutturare interventi mirati e supportivi per il bambino.

Differenza tra BES e DSA

I disturbi dell’apprendimento non hanno sigle specifiche ma un codice nosografico, come riportiamo di seguito citando l’ ICD-10 (la Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati): 

  • Disturbo specifico della lettura (dislessia): F81.0 
  • Disturbo specifico della compitazione (disortografia): F81.1 
  • Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (discalculia): F81.2 
  • Disturbi misti delle abilità scolastiche (DSA in comorbidità): F81.3. 

Oltre alla differenza tra disturbo e difficoltà di apprendimento, è importante fare un’altra doverosa differenziazione e fare un cenno anche ai BES (bisogni educativi speciali). 

I BES includono molte realtà e fanno riferimento a tutti quei bambini e ragazzi che hanno bisogno di una didattica su misura: basti pensare a ragazzi stranieri, bambini DES (disturbi evolutivi specifici), APC (alto potenziale cognitivo o plusdotazione) o bambini con difficoltà psichiche o fisiche.

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Differenze tra DSA e ADHD

Fra i DES rientra l’ADHD, ossia il disturbo da deficit dell’attenzione-iperattività, che di frequente può essere diagnosticato in associazione ai DSA

Nei bambini con ADHD è compromessa la capacità di autoregolazione, hanno quindi difficoltà a completare compiti che richiedono concentrazione, sembrano non ascoltare ciò che viene detto loro, hanno una eccessiva “vivacità”.

A differenza dei bambini ADHD, quelli con disturbi dell’apprendimento non hanno problemi generalizzati nel controllo degli impulsi e non hanno particolari difficoltà al mantenimento dell’attenzione, anzi, la loro concentrazione si focalizza tutta per colmare quell’area deficitaria che non si è automatizzata.

Si perdono quindi il contesto generale, mostrando così difficoltà di apprendimento e un’eccessiva stanchezza che li porta a un’alta distraibilità.

Lingue straniere e disturbi specifici dell’apprendimento

I bambini di madrelingua straniera possono avere maggiori difficoltà di apprendimento determinate dal fatto che ascoltano e imparano almeno una seconda lingua ma, tenuto conto che i DSA hanno una base neurobiologica, il bilinguismo non può essere riconosciuto come un fattore determinante

Diverso può essere in caso di adozione e disturbi di apprendimento. I processi cognitivi, infatti, si possono sviluppare in ambienti sereni. I bambini che hanno affrontato il percorso adottivo è probabile abbiano attraversato momenti di difficoltà emotive o necessità primarie, legate al sentirsi amati, protetti e valorizzati, non soddisfatte. 

Psicomotricità e disturbi dell'apprendimento

I bambini con disturbo DSA a volte manifestano fragilità nello sviluppo psicomotorio, come la difficoltà nell’organizzazione spaziale e temporale, dello schema corporeo.

Possono presentare ad esempio difficoltà nel distinguere la destra e la sinistra, ma anche nel discriminare le sequenze temporali e così distinguere i giorni della settimana o leggere l’orologio. 

In alcuni casi i DSA sono associati a difficoltà della coordinazione occhio-mano: il bambino può faticare in compiti come infilare delle perline o ad allacciarsi le scarpe. Pertanto, la psicomotricità può aiutare a favorire un buon adattamento, fornendo delle basi funzionali all'apprendimento.

disturbi dell'apprendimento negli adulti
Roxanne Minnish - Pexels

Disturbi dell'apprendimento negli adulti

I bambini DSA diventano grandi: cosa succede? Diversi studi, tra cui quelli di Stella e Tintoni e Cornoldi e Carretti, evidenziano come, nel disturbo dell’apprendimento di adulti e adolescenti, i soggetti riescano ad aumentare la velocità di lettura, ma con risultati comunque inferiori rispetto a coetanei senza questa difficoltà. 

Ciò dimostra che il disturbo tende a cronicizzarsi nel corso della vita. Nella valutazione degli adulti DSA, la Consensuus Conference 2021 raccomanda di basarsi soprattutto sulla prova della lettura di non parole per effettuare diagnosi. 

Così come i DSA possono essere diagnosticati in età adulta, può accadere lo stesso con le persone autistiche. Questo non significa che non lo fossero già nell’infanzia, ma che la diagnosi è stata tardiva. 

La certificazione DSA e la legge 170

Il MIUR mette a disposizione una ricca documentazione dedicata ai disturbi specifici di apprendimento. Tra i documenti disponibili, è possibile consultare le linee guida per i DSA e le Raccomandazioni cliniche in risposta ai quesiti sui DSA, redatte in collaborazione con più di un’associazione che lavora sui disturbi dell’apprendimento come l’AID.

Gli alunni con disturbo specifico dell'apprendimento sono tutelati dalla legge dell’8 ottobre 2010 n 170, che richiede alla scuola di individuare le modalità didattiche più adeguate per l’inclusione degli alunni DSA.

Il binomio disturbi specifici dell'apprendimento e inclusione è fondamentale per consentire il processo formativo dell’alunno, di cui deve essere messa al centro la propria singolarità, per permettere di mettere in atto strategie mirate.

La didattica e psicopedagogia per i disturbi specifici di apprendimento è individualizzata e pone degli obiettivi comuni; ciò che cambia e si adatta sono le metodologie didattiche individuali che si svolgono adottando strumenti compensativi e dispensativi, come per esempio verifiche personalizzate a risposta multipla anziché interrogazioni orali e utilizzo di strumenti per il calcolo. 

Tra gli strumenti compensativi possono rientrare anche delle specifiche app per i disturbi dell'apprendimento, come quelle per creare mappe concettuali, per la trascrizione di registrazioni vocali o per il riconoscimento ottico di testi.

La legge 170 per i DSA permette agli studenti con questa difficoltà di sentirsi più in sintonia con i compagni e più preparati ad affrontare le sfide scolastiche. Gli alunni con DSA  non hanno diritto al sostegno, poiché essi non rappresentano una disabilità, ma possono richiedere la certificazione per i disturbi specifici dell’apprendimento rivolgendosi all’ASL o a centri privati autorizzati dalla Regione di appartenenza.

La certificazione DSA ha valore legale e può essere aggiornata, per esempio, alla fine di un percorso scolastico o in caso ci sia la necessità di modificare le metodologie compensative. Qualora ci fosse anche altra diagnosi e/o un quadro abbastanza grave da comportare la certificazione 104, allora verrà assegnato un insegnante di sostegno.

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Disturbi dell’apprendimento: i test diagnostici

I test per diagnosticare un DSA sono vari e si differenziano in base all’età e/o al dominio che si vuole indagare. Per porre una diagnosi differenziale, va esclusa la disabilità intellettiva e quindi deve essere somministrato un test che valuti il quoziente intellettivo, come per esempio:

Queste scale, vengono generalmente somministrate dallo psicologo e prevedono prove relative alla comprensione, alla memoria di lavoro, al ragionamento verbale, al ragionamento visuo-percettivo e alla velocità di elaborazione. 

Successivamente vanno somministrati test che valutano le strumentalità didattiche:

  • le Prove MT, BVN 5-11(Batteria di Valutazione Neuropsicologica per l’età evolutiva)
  • DDE2 (Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva),
  • BVSCO (Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica)
  • la Nuova guida alla comprensione del testo e il test CO-TT 
  • AC-MT (Batteria per la valutazione delle abilità di calcolo), Discalculia Test, ABCA (Test delle abilità di calcolo aritmetico), BDE (Batteria per la discalculia evolutiva)
  • VMI (Developmental Test of Visual-Motor Integration), BVS-Corsi (Batteria per la valutazione della memoria visiva e spaziale) e la Figura Complessa di Rey.

Molto importante, prima della diagnosi, può essere lo screening dei disturbi di apprendimento da realizzare fin dalla scuola dell’infanzia, in modo da individuare tempestivamente quei bambini che presentano più fattori di rischio per lo sviluppo di un DSA.

Disturbi dell'apprendimento: cosa fare e a chi rivolgersi

I DSA non sono malattie, ma rappresentano una condizione di neurodiversità che si configura come un funzionamento diverso del cervello e quindi una peculiarità non transitoria della persona. 

Per questo motivo è scorretto pensare che si “guarisce” dai DSA: questi infatti non si "curano". Piuttosto, le difficoltà specifiche che li caratterizzano possono essere compensate con interventi mirati.

L’adulto, che sia sanitario, insegnante o genitore, deve fornire un ambiente il più adatto possibile a favore l’apprendimento, adattando strategie diverse a seconda della persona che ha davanti, senza cercare di cambiare o sanare, ma accettando la sua modalità diversa di apprendere.

Il mantra dovrebbe diventare questa frase, per rendere la didattica sempre più inclusiva

“se non imparo nel modo in cui tu insegni, insegnami nel modo in cui io imparo” Harry Chasty

Come lo psicologo può avere un ruolo in tutto questo quadro? Un esperto di psicologia infantile, infatti, può:

  • diagnosticare i DSA
  • fare una valutazione psicologica e neuropsicologica
  • occuparsi del potenziamento e riabilitazione/neuropsicologica
  • fare consulenza e formazione a insegnanti e genitori (parent training e teacher training).

In sintesi, un professionista esperto in psicologia dei disturbi del linguaggio e dell'apprendimento, effettua:

  •  la diagnosi tramite test
  • un colloquio psicologico, per indagare anche l’aspetto emotivo, l'autostima e l'eventuale presenza di ansia
  • fornisce strategie nuove di apprendimento (ad esempio tramite l’uso della metacognizione), rafforzando l’autostima e la fiducia in se stessi degli studenti DSA 
  • in ambito scolastico, forma e supporta gli insegnanti e i genitori affinché queste strategie siano condivise e utilizzate.
disturbi dell'apprendimento cure
Julia M. Cameron - Pexels

Film e libri sui disturbi dell'apprendimento 

Per approfondire i diversi aspetti dei DSA, ecco film e libri consigliati sul tema.

DSA e cinema:

  • Stelle sulla terra, di Aamir khan
  • Mommy di Xavier Dolan.

Riguardo i libri sui disturbi specifici dell’apprendimento, ecco un breve elenco:

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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