Sessualità
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Le parafilie e i disturbi parafilici

Le parafilie e i disturbi parafilici
Le parafilie e i disturbi parafilicilogo-unobravo
Marta Innocenti
Marta Innocenti
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Psicodinamico
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
13.1.2023


Il termine parafilia, nel suo significato, descrive la tendenza a compiere "atti anomali" per raggiungere l’eccitazione o il piacere sessuale. L’etimologia della parola parafilia ci indica infatti un amore (φιλία) che va oltre (παρά) e denota quindi il trovare eccitazione sessuale in attività o oggetti sessuali non usuali.

Nel DSM-5, le parafilie sono definite come “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti.”.

La parafilia è una malattia? A cosa sono dovute le parafilie? Come si curano le parafilie? Proviamo a dare risposta a queste e altre domande lungo questo articolo.

Parafilia e disturbo parafilico

La definizione di parafilia del DSM-5 individua una serie di condotte sessuali che possono sfociare in quelli che, in psicopatologia, vengono definiti disturbi parafilici. Essi vengono inseriti all’interno dei disturbi sessuali anche se, parafilia e disturbo parafilico, non sono sinonimi.

La principale differenza tra parafilia e disturbo parafilico consiste nel fatto che, come puntualizza il DSM-5, quest’ultimo:

“è una parafilia che, nel momento presente, causa disagio o compromissione nell’individuo o una parafilia la cui soddisfazione ha arrecato, o rischiato di arrecare, danno a se stesso o agli altri. Una parafilia è una condizione necessaria ma non sufficiente per avere un disturbo parafilico; una parafilia, di per sé, non giustifica o richiede necessariamente un intervento clinico.”
perversioni psicologia
Espressolia - Pixabay


Parafilie e perversioni sessuali

Il tema delle parafilie sessuali è tuttora dibattuto in ambito scientifico specie perchè le abitudini sessuali risentono anche dei mutamenti sociali e culturali. La parafilia, che un tempo veniva annoverata come perversione sessuale, come abbiamo visto non è di per sé considerata negativa, come invece denota il termine perversione.

La psicologia ha studiato le perversioni sessuali cercando di astenersi da qualsiasi forma di giudizio, ma in questa evoluzione di pensiero la morale dell’epoca storica ha sempre avuto una parte rilevante, tanto da far evolvere i concetti di perversione, parafilia e disturbo parafilico nel tempo.

Per esempio, le perversioni sessuali nella psicologia freudiana sono una delle modalità in cui si esprime la sessualità umana, seppure a un livello immaturo. Regressione e fissazione della libido a una fase dello sviluppo infantile sono per Freud meccanismi di difesa presenti quando lo sviluppo psicosessuale rimane ancorato a una fase pregenitale.

La perversione in psicologia verrà trattata anche negli anni successivi a Freud, e il dibattito porterà a conclusioni differenti, sebbene prevalga tuttora l'idea che un intervento terapeutico sia necessario solo quando la parafilia provoca ansia, depressione o altri disagi che compromettono la vita della persona, sfociando in un comportamento compulsivo.

Le condotte sessuali e le parafilie

Potremmo interpretare le domande quali: “Quanti tipi di perversioni sessuali esistono?” oppure “Quali sono le perversioni più comuni?” , più correttamente, come: “Quante sono le parafilie? Quali sono le più diffuse?” sostenendo che al concetto di perversioni, in psicologia, si sia sostituito quello di parafilie. 

L’evoluzione della definizione di attività sessuale perversa o parafilia, rivela quanto lo studio delle malattie psichiatriche rifletta la società che la esprime. Oggi, possiamo definire il comportamento sessuale come “patologico” quando si compie come una compulsione oppure quando, anche a uno soltanto dei partecipanti all’attività, causa:

  • disagio e sofferenza
  • interferenze o danni alle attività lavorative o sociali
  • problemi legali.

Come abbiamo visto, la definizione delle parafilie del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, nel tentativo di essere non giudicante, ha suggerito la restrizione del termine alle situazioni in cui vengono:

  • utilizzati oggetti non umani
  • inflitti a sé o al proprio partner un effettivo dolore o umiliazione
  • coinvolti bambini o adulti non consenzienti.

Quando i pazienti sono turbati dalle loro spinte sessuali devianti, ma non le mettono in atto, si tratta di condizioni lievi. La gravità moderata invece si presenta quando i pazienti traducono la spinta in azione, ma solo occasionalmente. Si tratta di casi gravi se i pazienti reiterano le loro spinte parafiliche.

Classificazione diagnostica delle parafilie più diffuse

A che età iniziano parafilie? Di solito, l’insorgenza dei disturbi parafilici è nel periodo dell’adolescenza.  

La parafilia, per essere considerata tale, deve durare per almeno sei mesi e devono essere presenti fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente.

Quante parafilie ci sono? L'attuale classificazione dei disturbi parafilici che troviamo nel DSM-5 è riferita a parafilie soprattutto maschili. Vediamo di seguito una lista di parafilie e comportamenti parafilici:

  • disturbo esibizionistico: l’eccitazione è scatenata dall’esibizione dei propri genitali a una persona estranea, a sua insaputa
  • disturbo feticistico: comporta l’uso di oggetti inanimati che non siano limitati a strumenti, come il vibratore, progettati per la stimolazione tattile dei genitali e da un interesse specifico per parti del corpo non genitali
  • disturbo frotteuristico: toccare e strofinarsi contro una persona non consenziente
  • disturbo pedofilico: attività sessuale con uno o più bambini generalmente di 13 anni o più piccoli. Il soggetto pedofilo deve avere almeno 16 anni ed essere di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini con cui ha attività sessuali. Non viene incluso il soggetto tardo-adolescente coinvolto in una relazione sessuale perdurante con un soggetto di 12-13 anni
  • disturbo da masochismo sessuale: atto reale di essere umiliati, picchiati, legati o fatti soffrire in qualche altro modo, che scatena eccitazione sessuale
  • disturbo da sadismo sessuale: la sofferenza psicologica o fisica (inclusa l’umiliazione) della vittima è sessualmente eccitante per il soggetto
  • disturbo da travestitismo: l’eccitazione provocata dal cross-dressing, ovvero dall’indossare indumenti caratteristici del sesso opposto

disturbo voyeuristico: fantasie ed eccitazione derivanti dall’atto di osservare un soggetto che non se lo aspetta mentre è nudo, si spoglia o è impegnato in attività sessuali.

Parafilia non altrimenti specificata (NAS)

Esistono altre tipologie di parafilia, ecco alcuni esempi:

  • scatologia telefonica: l'eccitazione nasce da telefonate in cui viene utilizzato un linguaggio sessuale o "osceno"
  • necrofilia: il provare eccitazione sessuale o compiere atti sessuali con cadaveri
  • parzialismo: il piacere è raggiunto prediligendo una specifica parte del corpo
  • zoofilia: l'eccitazione scaturisce dal desiderio sessuale nei confronti di animali
  • coprofilia: il desiderio sessuale aumenta di fronte alla vista, all'odore o al gusto degli escrementi
  • urofilia: la minzione o il contatto con l'urina sono fonte di eccitazione sessuale
  • clismafilia: si tratta di praticare (a sé o ad altri) dei clisteri, azione che aumenta l'eccitazione sessuale.

Lo studioso M.P. Kafka sostiene che “i disturbi correlati alla parafilia hanno tipicamente conseguenze negative sull'intimità di coppia” ma, in alcuni casi, amore e parafilia coesistono nella vita sessuale di alcune persone

Si tratta, per esempio, delle coppie parafiliche che praticano BDSM (inclinazioni e pratiche sessuali basate sulla dinamica dominazione-sottomissione) e che, secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti, sono abbastanza diffuse e accettate.


Parafilie: sintomi e comorbilità

Come capire se si ha una parafilia? Un soggetto parafilico:

  • assumerà dei comportamenti nocivi, o per sé stesso o per gli altri
  • sentirà un forte disagio sociale
  • associerà la ricerca del piacere e dell’eccitazione sessuale ad atteggiamenti disfunzionali.

Le comorbilità conosciute per i disturbi parafilici possono essere diverse. Un legame è stato riscontrato tra narcisismo e parafilia (narcisismo e perversione è un binomio che si basa anche sulla mancanza di empatia, caratteristica della persona narcisista) e dipendenza affettiva e parafilia, ma anche con altri disturbi di personalità come il disturbo antisociale di personalità e il disturbo borderline di personalità.

Uno studio condotto da M. Kafka su un campione di pazienti maschi sottolinea la presenza di disturbi psichici come disturbi dell’umore (in particolare la distimia), la depressione, il disturbo d’ansia, il disturbo da uso di sostanze e l’ipersessualità.

Nel DOC (disturbo ossessivo compulsivo) inoltre, come sostiene la ricercatrice Marta Kuty-Pachecka, possono essere presenti disturbi della sessualità e ossessioni sessuali.

Come guarire una parafilia?
Alex Green - Pexels

Cause psicologiche delle parafilie

Anche se sono presenti fattori biologici, sono le ragioni psicologiche che giocano un ruolo chiave nel determinare la parafilia e il significato sottostante agli atti sessuali. 

Nello specifico, riguardo lo studio delle perversioni femminili, la sessuologa H. Kaplan sottolinea nel libro Perversioni femminili. Le tentazioni di Emma Bovary che esse implicano dinamiche più sottili rispetto alla sessualità più prevedibile delle perversioni maschili:

“se le perversioni maschili si manifestano in forma di atti sessuali proibiti che interpretano e caricaturano la performance genitale adulta, le corrispondenti perversioni femminili devono manifestarsi in campi che interpretano e caricaturano un ideale femminile di genere: innocenza, pulizia, spiritualità e sottomissione.”

Tra le cause delle parafilie, infatti, possiamo annoverare temi quali la separazione, l’abbandono e la perdita e rintracciarle, per esempio, in storie di traumi infantili e abusi  o in una relazione di accudimento carente o distorta.

Alcuni studi, come quello condotto da M. Yu. Kamenskov e O. I. Gurina ha individuato anche cause fisiologiche, con “un aumento dei livelli di serotonina e norepinefrina e una diminuzione della concentrazione di DOPAC (acido 3,4-diidrossifenilacetico) nelle urine dei pazienti con disturbi parafilici. Le concentrazioni di serotonina e norepinefrina sono correlate con disturbi ossessivi. Il livello di DOPAC era associato a disturbi affettivi e dissociativi.”

Curare le parafilie

Come si combattono le parafilie? Come ci si deve comportare se si soffre di parafilia? Disturbi sessuali e parafilie non sono sempre semplici da gestire. La cura delle parafilie infatti è piuttosto complessa, soprattutto quando il paziente ha già messo in atto processi difensivi in grado di far negare che il comportamento sia patologico. 

Il trattamento delle parafilie può essere svolto con percorsi psicoterapeutici e, in alcuni casi, con l’utilizzo di farmaci. Il lavoro dei ricercatori B. J. Holoyda e D. C. Kellaher sottolinea infatti che: 

“Per loro stessa natura, alcuni disturbi parafilici possono predisporre un individuo a commettere reati sessuali. Il trattamento biologico dei disturbi parafilici, quindi, è di fondamentale importanza per la psichiatria e la società in generale. 

Tre categorie di agenti farmacologici comunemente usati per trattare i disturbi parafilici sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, gli analoghi steroidei sintetici e gli analoghi dell'ormone di rilascio delle gonadotropine.”

Non sono stati sviluppati dei test per individuare le parafilie, ma è necessario che il terapeuta indaghi in modo approfondito le cause del problema e applichi le tecniche terapeutiche più consone al singolo individuo.

Guarire dalle parafilie con la terapia psicologica

Uno dei tipi di psicoterapia che possono essere utilizzati nel trattamento delle parafilie è la terapia psicodinamica, che può essere svolta anche con un terapeuta sessuologo e può essere individuale o di coppia.

L’interpretazione psicodinamica di un paziente coinvolto in un’attività sessuale perversa dovrebbe avere una comprensione esauriente:

  • del modo in cui la perversione interagisce con la sottostante struttura di personalità della persona
  • delle ripercussioni che questa attività ha sulla vita dell’individuo.

Come deve agire chi soffre di parafilia? A chi chiedere aiuto? Un primo passo può essere quello di chiedere assistenza psicologica anche a uno psicologo online. È molto importante che il paziente manifesti una buona motivazione per affrontare la parafilia.

Libri per approfondire

Per saperne di più su che cosa sono le parafilie, come si sviluppano e le terapie possibili, ecco una lista di testi utili:

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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