Le vertigini da stress: recuperare l’equilibrio perduto

Le vertigini da stress: recuperare l’equilibrio perduto
Antonio Dessì
Redazione
Psicologo ad orientamento Cognitivo-Costruttivista
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
25.9.2025
Se ti è piaciuto, condividilo:

Immagina di essere fermo, in una stanza immobile, ma di percepire un ondeggiamento costante, come se il pavimento si muovesse sotto i tuoi piedi. Questa sensazione così destabilizzante è ciò che si prova con le vertigini da stress: una vera e propria disconnessione tra il mondo reale e la percezione individuale e interna, in cui il corpo e la mente sembrano parlare due lingue diverse.

Il legame tra stress e vertigini non è da sottovalutare: non si tratta di un semplice segnale di disagio, ma di una condizione che può limitare il benessere quotidiano e innescare un circolo vizioso difficile da interrompere. L'ansia genera vertigini, e la paura delle vertigini alimenta a sua volta l'ansia.

Spesso, la difficoltà più grande è comprendere le cause di queste vertigini, che sfuggono a spiegazioni mediche immediate e possono lasciare un senso di confusione e impotenza. In questo articolo esploreremo insieme il legame tra ansia e vertigini, impareremo a riconoscere i sintomi e scopriremo le strategie più efficaci per gestire questa condizione e ritrovare il proprio equilibrio.

Cosa sono le vertigini psicogene?

Le vertigini da stress, conosciute in ambito clinico anche come vertigini psicogene, sono una condizione reale e tangibile. Si manifestano come una sensazione di instabilità o perdita di equilibrio strettamente legata a stati di ansia e tensione. A differenza delle vertigini con cause organiche (legate, per esempio, a disturbi dell'orecchio interno), le vertigini di origine psicologica nascono da un'attivazione eccessiva del sistema nervoso centrale.

In pratica, è come se il sistema di allarme del nostro corpo, gestito dall'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), rimanesse costantemente acceso a causa di uno stress prolungato. Questa iperattivazione porta a una cascata di risposte fisiologiche che possono includere instabilità, capogiri e una fastidiosa sensazione di svenimento, specialmente nei momenti di maggiore tensione emotiva. Le cause delle vertigini possono essere molteplici, ma quando sono di natura psicologica, la radice del problema è proprio la risposta allo stress.

Studi recenti sulla neurobiologia dello stress evidenziano come l'attivazione cronica di alcuni circuiti del sistema limbico, un'area interna dell'encefalo responsabile della gestione delle emozioni, contribuisca a disfunzioni nei centri nervosi che regolano l'equilibrio, aggravando la percezione di instabilità (Biondi, 2016).

Un ulteriore contributo (Mucci et al., 2018) evidenzia come sindromi simili, come la Mal de Debarquement Syndrome (MdDS), siano frequentemente associate a stress psicologico e sintomi depressivi.

Non è un caso che le vertigini siano un sintomo molto comune tra le persone che cercano un supporto psicologico. Spesso, infatti, sono la manifestazione fisica di un disagio più profondo, inserendosi nel quadro più ampio dei disturbi psicosomatici, dove il corpo esprime ciò che la mente fatica a elaborare.

Proprio per questa complessità, è fondamentale una diagnosi tempestiva e un approccio multidisciplinare. È importante poter distinguere con chiarezza le vertigini da stress da altre condizioni mediche, per poter trovare il percorso di cura più adatto.

Maurício Mascaro - Pexels

Come si manifestano le vertigini da stress?

Riconoscere i sintomi delle vertigini da stress è il primo passo per capire cosa sta succedendo e distinguerle da altre condizioni mediche. Spesso chi ne soffre riporta esperienze simili, che possiamo raggruppare in tre aree principali.

I sintomi delle vertigini da stress sono solitamente di tipo:

  • Sintomi fisici: la sensazione più comune è quella di avere la testa leggera, sentirsi instabili o avere sbandamenti improvvisi. A volte, a questi si aggiunge anche la nausea.
  • Sintomi psicologici: a livello mentale, può subentrare la paura di cadere, la sensazione di perdere il controllo o un'ansia anticipatoria all'idea di poter avere un altro episodio.
  • Sintomi comportamentali: di conseguenza, si potrebbe iniziare a evitare luoghi o situazioni percepite come rischiose o stressanti, con una crescente difficoltà a concentrarsi sulle attività quotidiane.

Questa combinazione di sintomi, specialmente se legata a periodi di stress intenso o prolungato, può creare un effetto a catena. Ciò che inizia come un episodio legato a un momento di pressione emotiva può, se non gestito, evolvere in stati cronici di disequilibrio, rendendo più difficili anche le semplici attività quotidiane.

Nei casi cronici, le vertigini possono diventare un fattore di disabilità sociale e lavorativa, aggravando ulteriormente il quadro ansioso-depressivo. Inoltre, i pazienti che manifestano cronicamente vertigini di qualsiasi origine possono presentare difficoltà in ambito quotidiano, sociale e lavorativo, con conseguente predisposizione a stati ansiosi e alla depressione.

Questi disturbi sembrerebbero solo indirettamente correlati alla gravità e alla durata delle vertigini, richiedendo una valutazione separata e una gestione specifica per i diversi livelli di funzionamento (Yardley et al., 1992).

Perché stress e ansia causano le vertigini?

Per capire il legame tra ansia e vertigini, è importante comprendere che il nostro corpo funziona tramite processi tanto complessi quanto precisi e interrelati. Lo stress agisce come un segnale di allarme che attiva il sistema nervoso simpatico, il nostro meccanismo di "attacco o fuga". Questo processo rilascia ormoni come cortisolo e adrenalina, che aumentano la frequenza cardiaca e la tensione muscolare, preparandoci a reagire a un pericolo. Tuttavia, questa attivazione altera anche la nostra percezione e può interferire con il sistema vestibolare, il centro di controllo del nostro equilibrio. In uno stato di stress prolungato, è come se questo allarme non si spegnesse mai, rendendo il sistema dell'equilibrio ipersensibile e causando vertigini e capogiri.

A questo si aggiunge un potente meccanismo psicologico: la paura di avere un altro attacco di vertigini alimenta l'ansia, che a sua volta aumenta la probabilità che le vertigini si ripresentino. È un circolo vizioso che può autoalimentarsi, e molte vertigini da ansia testimonianze raccontano proprio questa dinamica.

Tra i fattori aggravanti si trovano l'ansia anticipatoria e la difficoltà a gestire situazioni di stress. La continua attivazione del sistema limbico e dell'amigdala può portare anche a un'alterazione della memoria emotiva, amplificando l'intensità delle vertigini in situazioni stressanti.

Quanto durano le vertigini da ansia?

Una delle domande più angoscianti per chi soffre di vertigini da stress è: "Quanto dureranno?". La risposta dipende molto dall'intensità dello stress e dalle strategie personali per gestirlo. Gli episodi acuti, legati a un picco di ansia, possono essere brevi e durare da pochi minuti a diverse ore. Quando lo stress diventa cronico, invece, anche i sintomi possono persistere, manifestandosi per settimane o mesi.

La differenza tra episodi acuti e cronici risiede nella gestione dello stress. Un intervento precoce è essenziale per evitare la cronicizzazione dei sintomi, che potrebbe portare a un deterioramento della qualità della vita. Secondo il modello di adattamento generale descritto dal medico austriaco Hans Selye, l'esaurimento delle risorse fisiche ed emotive a causa dello stress cronico rappresenta una delle principali cause di persistenza dei sintomi vertiginosi.

Inoltre, una storia di traumi può spiegare la gravità e il tipo di impatto delle vertigini, evidenziando l'importanza di una valutazione approfondita della storia personale del paziente (Radziej et al., 2015).

Aedrien Salazar - Unsplash

Come gestire e curare le vertigini da stress

La buona notizia è che è possibile imparare a gestire le vertigini da stress e ridurne l'impatto sulla propria vita. Esistono diverse strategie, da rimedi che offrono un sollievo immediato a interventi più strutturati per un benessere a lungo termine. L'approccio più efficace è spesso quello che integra diversi strumenti, personalizzandoli sulla base delle proprie esigenze.

Tra i rimedi immediati possiamo trovare esercizi di respirazione diaframmatica e tecniche di rilassamento muscolare, che mirano a ridurre rapidamente l'attivazione del sistema nervoso autonomo, stimolando il sistema parasimpatico e favorendo un senso di calma. Questi strumenti sono particolarmente efficaci durante gli episodi acuti, quando lo stress può aggravare i sintomi (Saglam et al., 2015; Miskinis et al., 2021).

A volte, piccoli ma costanti cambiamenti nello stile di vita possono fare una grande differenza. Prendersi cura del proprio corpo è un modo diretto per calmare la mente. Mantenere una routine regolare, ridurre il consumo di stimolanti come la caffeina, praticare attività fisica moderata e seguire una dieta equilibrata sono tutte strategie efficaci per abbassare i livelli di stress e, di conseguenza, ridurre l'intensità e la frequenza delle vertigini psicogene (Saglam et al., 2015; Bisdorff, 2011).

Per un intervento più profondo, gli approcci terapeutici integrati sono spesso risolutivi. La terapia psicologica, in particolare, permette di lavorare sulle radici dello stress. Un percorso di terapia cognitivo-comportamentale (CBT), per esempio, può essere molto utile per imparare a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali che alimentano il circolo vizioso di ansia e vertigini.

Inoltre, il biofeedback si è rivelato efficace nel ridurre i livelli di cortisolo e adrenalina, ormoni strettamente legati alle risposte allo stress (Murofushi et al., 2009; Pancheri et al., 2005).

Un'innovazione significativa è rappresentata dalla combinazione di realtà virtuale e musicoterapia, descritta nello studio Virtual Harmony: Music Interaction with Virtual Reality to Reduce Stress (Miskinis et al., 2021). Questo approccio unisce ambienti tridimensionali rilassanti con musiche dal ritmo lento simile al battito cardiaco, stimolando vista, udito e tatto. I risultati indicano che il 90% dei partecipanti ha riportato un miglioramento nei livelli di stress, sottolineando il potenziale di queste tecnologie nella gestione integrata delle vertigini (Miskinis et al., 2021).

Infine, interventi a lungo termine volti ad affrontare le cause dello stress e a sviluppare capacità di coping, insieme alla mindfulness, sono cruciali per prevenire recidive.

Quando è il momento di chiedere aiuto?

Se le vertigini diventano debilitanti, persistono nel tempo o limitano in modo significativo le tue attività quotidiane, potrebbe essere il momento giusto per parlarne con un professionista. Un medico potrà aiutarti a escludere altre cause fisiche, mentre uno psicologo potrà fornirti strumenti concreti per gestire l'ansia alla radice del problema. Spesso, un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali è la strada più efficace per ritrovare il proprio benessere.

Nei casi più complessi, potrebbe essere utile coinvolgere un otorinolaringoiatra o uno specialista vestibolare per escludere condizioni organiche complesse, come il Mal de Debarquement Syndrome (Mucci et al., 2018).

Ritrovare il proprio equilibrio è possibile

Le vertigini da stress possono essere un'esperienza spaventosa e invalidante, ma è importante ricordare che sono un fenomeno comprensibile e, soprattutto, gestibile. Non sei solo in questo e non è un segno di debolezza. È il tuo corpo che ti sta inviando un segnale.

Imparare ad ascoltare questi segnali e a promuovere pratiche di gestione dello stress è il primo passo per riprendere il controllo. Un trattamento personalizzato, che tenga conto della tua storia e delle tue esigenze personali, è fondamentale. Se senti che le vertigini da stress stanno influenzando la tua vita e hai bisogno di supporto, considera di parlare con un professionista. Inizia il questionario per parlare con il tuo psicologo online e fai il primo passo verso il recupero del tuo equilibrio.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

Potrebbero interessarti

Quando il corpo parla: i disturbi psicosomatici
Psicologia della salute

Quando il corpo parla: i disturbi psicosomatici

Il sintomo arriva per guarirci
Psicologia della salute

Il sintomo arriva per guarirci

Blefarite e stress: esiste una correlazione?
Psicologia della salute

Blefarite e stress: esiste una correlazione?

Labirintite da stress: cosa c’entrano gli otoliti e come prendersi cura del proprio equilibrio
Ansia

Labirintite da stress: cosa c’entrano gli otoliti e come prendersi cura del proprio equilibrio

Stress: da problema a risorsa
Disturbi psichici

Stress: da problema a risorsa

Perchè sono sempre stressato?
Crescita personale

Perchè sono sempre stressato?

Scopri tutti gli articoli

Domande frequenti

Iscriviti alla newsletter

Con Aurora ricevi nella tua email tanti spunti per coltivare il tuo benessere psicologico. Iscriviti subito!

Email