Depressione
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La depressione post Avatar

La depressione post Avatar
La depressione post Avatarlogo-unobravo
Emma Lerro
Emma Lerro
Redazione
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
10.1.2023

Sono ormai passate poche settimane dall’uscita di Avatar - La via dell’acqua, il sequel del celebre film di James Cameron del 2009 e già si è tornati a parlare di depressione post Avatar e di “Effetto Pandora”. Cos’è la depressione post Avatar? È proprio vero che guardare il film Avatar rende depressi? 

Avatar: la storia 

I fatti si svolgono sul pianeta Pandora, a 200 anni di distanza dai giorni nostri. Le peggiori previsioni degli ambientalisti sono realtà: il pianeta Terra è ormai quasi inabitabile e tutte le sue risorse sono state prosciugate. Per questo motivo, i terrestri sono sbarcati su Pandora alla ricerca del prezioso unobtanium, scontrandosi con gli indigeni Na’vi

Jake Sully, ex-marine paraplegico, porta con sé una ferita sia fisica che psicologica quando si reca su Pandora al posto del fratello gemello, che ha perso la vita nel programma Avatar. È qui che incontra Neytiri, che diventerà la sua guida su Pandora e gli insegnerà a vivere come un Na’vi.

il mondo e Avatar
Valentin Antonucci - Pexels

Depressione post Avatar: di cosa si tratta?

Cos’è la depressione post Avatar e come mai se ne discute così tanto, da arrivare a parlare di PADS, Post-Avatar Depression Syndrome?

Tutto è iniziato quando, dopo la visione del primo film del 2009, molte persone hanno condiviso la loro esperienza su alcuni forum online, tra cui Avatar Forums. Secondo la CNN, su questo forum ci sono stati più di 1.000 commenti di persone che stavano sperimentando depressione e pensieri suicidi dopo aver visto Avatar. 

"Da quando sono andato a vedere Avatar sono stato depresso. Guardare il meraviglioso mondo di Pandora e tutti i Na'vi mi ha fatto desiderare di essere uno di loro. Non riesco a smettere di pensare a tutte le cose che sono successe nel film e tutte le lacrime e i brividi che ho avuto da esso", ha scritto Mike sul sito Naviblue.

"Quando mi sono svegliato questa mattina dopo aver visto Avatar per la prima volta ieri, il mondo sembrava... grigio. Era come se tutta la mia vita, tutto ciò per cui ho fatto e lavorato, avesse perso il suo significato", ha scritto un altro utente di nome Ivar Hill sul forum Avatar.

Dopo la prima visione di Avatar, questo genere di commenti ha iniziato a moltiplicarsi, tanto da attirare l’attenzione dei media, che hanno iniziato a parlare di PADS. 

Vedere Avatar rende depressi?

Le emozioni che possiamo sperimentare dopo la visione di un film sono molte. Avatar è una pellicola che ha riscosso un successo mondiale e che ha suscitato in tutti noi le emozioni più disparate: stupore, meraviglia, preoccupazione, nostalgia, ansia e anche tristezza.

Provare sentimenti spiacevoli come tristezza, nostalgia o l’emozione della rabbia può generare talvolta paura delle proprie emozioni, che vengono interpretate come qualcosa di minaccioso. Quando si tratta della tristezza poi, si fa presto a parlare di depressione, confondendo una reazione emotiva sana con un disturbo psichico. 

La depressione post Avatar non è una condizione clinicamente riconosciuta, ma un fenomeno sociale che può essere spiegato alla luce dei fatti storici dei nostri tempi. Come spiega la studiosa Silvia Martìnez Falquina nel suo articolo, l’impatto che Avatar ha avuto risiede “nel modo in cui il film riflette la paura fondamentale dell’alienazione umana dalla natura, che fa parte della condizione di ferita della nostra cultura contemporanea”. 

L’emergenza climatica e la crisi energetica che stiamo vivendo, infatti, sta generando soprattutto nei più giovani una nuova forma di angoscia, chiamata eco-ansia, che può provocare, tra le altre cose:

La distruzione di Pandora, un mondo virtuale in cui l’uomo vive finalmente in armonia con la natura, genera nello spettatore una forte dissonanza cognitiva, una sensazione di profondo disagio che lo spinge a schierarsi in difesa dell’ambiente e dell’ideale di vita incarnato dalla tribù Na’vi.

eco ansia avatar il film
Markus Spiske - Pexels

L’Effetto Pandora come trauma culturale

Un altro concetto che può aiutarci nello spiegare la depressione post Avatar o Effetto Pandora è quello di trauma culturale. Quando parliamo di trauma e PTSD, presupponiamo l’esposizione diretta a un evento o una situazione traumatica. Nel trauma culturale, invece, l’accento è posto sull’influenza che certi eventi possono avere sull’identità di una collettività.

Nel suo libro Cultural Trauma: Slavery and the Formation of African American Identity, Roy Eyerman definisce il trauma culturale come una perdita di identità e di significato che accomuna un gruppo coeso di persone. Il trauma culturale deriva quindi da un processo di attribuzione collettiva di significato (in maniera simile possiamo sperimentare un senso di impotenza appresa di fronte alla guerra).

Sembra che proprio questo processo sia avvenuto nei numerosi forum in cui gli spettatori di Avatar si riunivano per condividere le proprie emozioni dopo la visione del film.

Conclusioni

Il fenomeno della depressione post Avatar, al di là della sua risonanza mediatica, può essere un’occasione per riflettere sul nostro rapporto con la natura e il pianeta che abitiamo.

Pandora è infatti un esempio di quella che Lisa Garforth definisce ecotopia o Green Utopias, “un utopismo ecologico consapevole”, che ci spinge a riflettere sulla necessità di recuperare un rapporto autentico con la natura, facendo leva sulla nostra empatia e sull’interdipendenza con tutti gli abitanti del pianeta Terra.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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