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Shakira e la sua canzone per la fine di un amore: una lettura psicologica

Shakira e la sua canzone per la fine di un amore: una lettura psicologica
Pubblicato il
18.1.2023

Music Sessions Vol 53, l’ultima canzone di Shakira realizzata in collaborazione con il produttore Bizarrap è diventata, già a poche ore dall’uscita, una hit mondiale.

Il web ha subito contribuito a questo successo con numerosissimi commenti e meme che fanno riferimento al brano musicale ma, soprattutto, alla vicenda amorosa che ha visto la cantante colombiana e l’ex partner Gerard Piqué protagonisti di taglienti gossip sulla fine della loro relazione.

Se guardiamo alla vicenda in modo più approfondito, però, possiamo avere l’occasione di  riflettere su alcuni aspetti delle relazioni d’amore che portano con sé emozioni contrastanti e, a volte, molta sofferenza: la separazione e il “lutto amoroso”, espressione con cui si intende il lavoro di elaborazione del lutto per la perdita che deriva dalla fine di una relazione sentimentale.

Abbiamo chiesto quindi alle nostre psicologhe Antonella Godi, Bianca Zerbini e Anna Valentina Caprioli come si possono gestire le emozioni causate da una separazione e le fasi del lutto amoroso, con un’occhiata psicologica anche all’ormai celebre brano di Shakira. Ecco cosa ci hanno risposto.

Fine di un amore ed elaborazione della perdita

Ciao Antonella, ci spieghi brevemente le fasi del lutto amoroso e in quale fase potrebbe trovarsi Shakira?

"Quando una relazione importante finisce, attraversiamo fasi molto simili a quelle del lutto. In un primo momento si provano rifiuto e negazione (prime tra le conseguenze di un lutto non elaborato), seguiti da una fase in cui si ha la speranza di poter stare di nuovo insieme alla persona amata. 

A queste due prime fasi ne segue una terza, caratterizzata dall’emozione della rabbia, poi di disperazione per arrivare, con il tempo e lo sforzo, alla fase di accettazione. È quest’ultima fase quella da cui partire per andare avanti.”. 

“È difficile distinguere le varie fasi perché spesso si sovrappongono ma, probabilmente, Shakira è ancora nella fase in cui predominano le emozioni di rabbia e collera.”

“Le fasi del lutto sopra menzionate e le emozioni associate a ciascuna di queste,- aggiunge Anna Valentina Caprioli- sono spesso vissute in modo molto simile dalle persone, nonostante le ragioni della loro separazione possano essere diverse."

elaborare la fine di un amore
Cottonbro Studio - Pexels

Azione, reazione e ripercussione

Gerard Piqué, invece di reagire con dichiarazioni verbali e alimentare la polemica, ha scelto di “contrattaccare” apparendo in pubblico con un Casio e una Twingo (i brand degli oggetti che Shakira paragona alla nuova compagna dell’ex partner). 

Alcuni hanno visto in questa reazione un comportamento infantile, altri un'attitudine vendicativa e, addirittura, c'è chi parla di narcisismo (cosa di cui Shakira lo ha già accusato in una precedente canzone), un disturbo di personalità di cui spesso si parla però in maniera del tutto superficiale.

Bianca Zerbini infatti avverte: "È necessario distinguere tra reazioni normali e patologiche. Ciò che normalmente può ferirci e portarci a reagire in un certo modo non è necessariamente patologico. Per esempio, contrariamente a quanto si crede, il narcisismo è un tratto fondamentale per il buon sviluppo dell'individuo. 

Il narcisista nella vita amorosa, per esempio, può cercare di approfittarsi dell'altra persona con azioni di manipolazione affettiva e spesso vive rapporti tossici. Il narcisismo non patologico, invece, è utile alla persona e serve a proteggerla". 

Alla luce del dibattito che infervora molte persone sul web e sui social media, chiediamo allora alle nostre terapeute cosa può spingere una persona, da un punto di vista psicologico, a reagire in questo modo e quali emozioni possono esserci dietro.

Secondo Antonella Godi, dietro queste reazioni può esserci un desiderio di vendetta: "Quando ci vendichiamo, lo facciamo seguendo il flusso delle nostre emozioni, che mettono in secondo piano la razionalità”.

Bianca Zerbini, un'altra delle nostre psicologhe, vede nella reazione di Piqué una possibile dichiarazione di benessere, proprio come risposta all'attacco di Shakira. Probabilmente, potrebbe essere un meccanismo di difesa, messo in atto anche a costo di apparire polemico e vendicativo.

Un'altra lettura delle azioni e reazioni di Shakira e Piqué è quella di Anna Valentina Caprioli, psicoterapeuta online di Buencoco: "Vedo una somiglianza tra le azioni e le reazioni dei due protagonisti della vicenda, come se entrambi avessero una ferita e avessero bisogno che questo dolore venga convalidato. 

Le separazioni sono dolorose, anche quando entrambe le parti condividono la scelta di porre fine alla relazione. E la sensazione che il mondo intero ti stia guardando può rendere questo compito ancora più difficile.”

vittime e colpevoli in una relazione
Rodnae Productions -Pexels

Tradimenti, vittime e colpevoli 

Anna Valentina Caprioli ci offre una visione interessante del concetto di "tradimento". Di solito associamo il tradimento a relazioni sentimentali in cui un terzo assume il ruolo dell'amante e che nascono quindi al di fuori della coppia, ma ci sono molte forme di tradimento, come per esempio: 

  • privilegiare il lavoro
  • anteporre i figli alle altre relazioni
  • dare la priorità alla famiglia d'origine
  • preferire gli amici. 

E aggiunge: "Come società, tendiamo a vedere il traditore come il colpevole e il tradito come la vittima ma, spesso, il tradimento è la conseguenza di un precario equilibrio di coppia che causa infelicità e sofferenza da entrambe le parti. 

Antonella Godi ci dice che il tradimento comporta spesso una grande sofferenza, perché compromette le speranze e i progetti della vita futura, ma anche la memoria del passato condiviso, il cui valore può essere messo in discussione dalla separazione. 

Per questi motivi predominano sentimenti di rabbia e disperazione, insicurezza, inadeguatezza e paura di non essere all’altezza, insieme al senso di svalutazione di sé, dell'altro e della propria relazione.

Una canzone terapeutica o vendicativa?

La scrittura terapeutica (come la scrittura espressiva) può aiutare a esprimere le emozioni o elaborare lo stress post traumatico, soprattutto nei casi in cui non è possibile farlo verbalmente. È un modo per essere consapevoli dei nostri pensieri e sentimenti. 

Cosa pensano le nostre psicologhe della canzone scritta da Shakira? È terapeutica? Può aiutare a guarire il dolore o, al contrario, sta nutrendo emozioni come rabbia e risentimento?

"Scrivere un diario (o, nel caso di Shakira, una canzone) su come ci si sente e su quello che si sta passando, può aiutare a elaborare ciò che si sta vivendo in un momento difficile". A volte tornare indietro e rileggere ciò che si è scritto può essere utile, perché può aiutare chi scrive a rendersi conto che certe emozioni possono essere ancora molto forti e che il dolore è ancora grande", dice Bianca Zerbini.

Tuttavia, la nostra psicologa avverte anche che, se il motivo per cui si scrive (o si canta) è la vendetta, bisogna prestare attenzione alla catena infinita di reazioni e controreazioni che scatenano. Ciò che all'inizio può sembrare soddisfacente, nel tempo può influire negativamente sul proprio benessere psicologico.

Antonella Godi è dello stesso parere: "Quando l'intenzione è la vendetta, ci può essere soddisfazione e sollievo nel momento presente, ma a lungo termine la vendetta lascia spesso un senso di vuoto, amarezza e risentimento che possono trasformarsi in un disturbo depressivo e, di certo, non aiutano a guarire il dolore".

canzone terapeutica per la fine di un amore
Amer Daboul - Pexels

Come voltare pagina dopo il lutto amoroso

La canzone di Shakira si conclude con un Ya está, ciao (“Ecco, ciao”) ma, prima di poter dire "Ya está, ciao" e girare pagina dopo una separazione, c’è molta strada da fare. Se stai attraversando un lutto amoroso, i consigli delle nostre terapeute possono esserti utili:

Bianca Zerbini ci dice: “ognuno reagisce in modo diverso al dolore che prova e, sebbene sia sempre consigliabile avere intorno persone amiche per evitare il circolo vizioso del vittimismo, è anche necessario trovare dei momenti per stare da soli, prendersi cura di sé  e imparare a godere della propria compagnia.”

“Inoltre- prosegue- "la cosa più importante è essere indulgenti con se stessi e non avere paura di chiedere aiuto ad amici e familiari. Se il disagio non accenna a svanire e si riflette sulla vita di ogni giorno, scegliere di andare dallo psicologo può essere molto utile per gestire la frustrazione e ridurre la propria sofferenza emotiva".

Antonella Godi è di parere molto simile e raccomanda di rivolgersi a psicologo e psicoterapeuta, che possono aiutare ad affrontare il dolore della perdita, svolgendo percorsi di terapia in presenza o di psicoterapia online

Ci dice anche che riconnettersi con le persone che ci amano può essere un ottimo modo per iniziare a dare un nuovo significato alla nostra vita e a concentrarci su noi stessi. 

"Quando finisce una relazione o si iniziano a vedere chiaramente i sintomi del disinnamoramento del partner, si perde una parte di sé (soprattutto se è stata una storia importante nella propria vita). Per questo è utile fare lo sforzo di concentrarsi su se stessi, iniziando a pensarsi come individui autonomi che possono trovare il proprio benessere indipendentemente dalla fine di una relazione".

Anna Valentina Caprioli condivide l'opinione delle colleghe e ci ricorda: "Non ci sono scorciatoie per gestire un’esperienza emotiva forte come una separazione: attraversare le diverse fasi del lutto richiede tempo.”

Essere consapevoli della propria emotività, ricordarsi che la vendetta spesso finisce per accentuare i sentimenti di risentimento e di odio ma ci allontana dal benessere emotivo, sono cose importanti da ricordare quando si sta attraversando una fase delicata come quella del lutto amoroso.

E lo è ancora di più poter contare su professionisti esperti e qualificati in grado di supportare la persona lungo il percorso verso il proprio benessere psicologico.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista.
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