Ghosting: sparire all’improvviso senza lasciare traccia

Ghosting: sparire all’improvviso senza lasciare traccia
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Teresa Greco
Redazione
Psicoterapeuta ad orientamento Etno-Sistemico-Narrativo
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
6.9.2023
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Quando una relazione finisce, è naturale che le persone coinvolte prendano strade diverse. A volte, per affrontare i problemi che causano la fine di un rapporto, si litiga, ci si confronta e si discute.

Altre volte, però, si sparisce all’improvviso, facendo del silenzio l’unica forma di comunicazione. Sparire dopo la fine di una storia, lasciarsi senza un confronto è ciò che accade quando una persona fa ghosting.

Ma cos’è il ghosting? Quali sono le motivazioni che spingono qualcuno a sparire nel nulla e non farsi più sentire? E come reagire al ghosting?

sparire dalla vita di una persona
Pixabay - Pexels

Ghosting: il significato del termine

La parola ghosting deriva dall’inglese ghost, fantasma e, nel significato in italiano, descrive il “comportamento di chi decide di interrompere bruscamente una relazione sentimentale e di scomparire dalla vita del partner, rendendosi irreperibile”.

Il ghoster, cioè la persona che mette in atto questo comportamento, ignora i tentativi di comunicazione del partner e si limita a sparire senza dare spiegazioni e senza lasciare traccia.

Il fenomeno del ghosting esiste da sempre e, con la tecnologizzazione e l’avvio di relazioni sempre più “online” è cresciuto enormemente: le comunicazioni si interrompono con una facilità estrema.

Si parla di ghosting, infatti, soprattutto in relazione a internet, alle App come Instagram, Facebook, Tinder e altre dating App, e anche di WhatsApp.

“Scomparendo nel nulla”, la persona elimina dai propri social network qualsiasi foto o elemento che possa ricondurre alla relazione ormai finita, non risponde alle chiamate e, insomma, si comporta come se quella relazione non fosse mai esistita.

Ghosting: il  significato in psicologia

Leggendo il ghosting attraverso la psicologia, possiamo interpretare questo sparire all’improvviso come un comportamento evitante, in cui chi fa ghosting non si mette in gioco totalmente nella relazione. 

Si sta insieme ma, di fronte a una difficoltà che non si riesce ad affrontare, le donne e gli uomini che fanno ghosting scappano, evitando di confrontarsi e di dover dare delle spiegazioni su ciò che accade. Sparire e non farsi più sentire è più semplice.

Proprio perché alla sua radice c’è l’evitamento, il fenomeno del ghosting può essere considerato un tipo di violenza psicologica presente non solo nelle relazioni sentimentali, ma anche in altri tipi di relazioni. Ecco perché si può parlare di ghosting in amore ma anche di ghosting in amicizia.

In questo ultimo caso, è frequente anche il fenomeno del “semi ghosting”: la persona si fa viva “a singhiozzo” e l’allontanamento non è improvviso come nel caso del ghosting, ma più diluito nel tempo. 

G. Freedman, nel suo studio afferma che in chi fa ghosting "ci sono quattro bisogni fondamentali che vengono minacciati: il senso di appartenenza, il senso di un'esistenza significativa, il senso di controllo e l’autostima.”

Ghosting e disturbi di personalità

Il ghosting è un comportamento che si può riscontrare anche in individui con disturbo di personalità. Frequente, per esempio, è l’associazione tra ghosting e narcisismo. Il ghosting, infatti, svela la ferita narcisistica fatta di solitudine e dipendenza dall’approvazione degli altri.

Anche nel disturbo borderline il ghosting può essere un comportamento frequente, dato che tra le caratteristiche borderline ci sono la paura dell’abbandono e la difficoltà a creare legami stabili e duraturi.

psicologia del ghosting
Thought Catalog - Pexels

Ghosting, orbiting, breadcrumbing e altre forme di violenza psicologica nelle relazioni

Il ghosting può essere considerato violenza psicologica, ma non è l’unico fenomeno disfunzionale a interessare i rapporti di amore o amicizia. Proviamo a definire brevemente alcune differenze tra il ghosting e altri fenomeni legati alle relazioni:

  • ghosting e orbiting: se fare ghosting vuol dire sparire “nel nulla” senza lasciare traccia, chi fa orbiting continua a seguire l’altro sui canali social, guardando stories e post e mettendo like, ma rifiutandosi di avere una comunicazione diretta con la persona interessata
  • ghosting e breadcrumbing: nel caso del breadcrumbing, la persona assume comportamenti ambigui che, da un lato non danno modo di alimentare una progettualità di coppia, dall’altro alimentano speranze e aspettative che ce ne sia la possibilità, ma non sparisce del tutto come nel ghosting. 
  • ghosting e benching: un meccanismo molto simile al breadcrumbing si riscontra nel benching, letteralmente “mettere in panchina”. In questi casi, la manipolazione affettiva si basa sul lasciare “in sospeso” la persona, nel caso possa in qualche modo “servire” in un secondo momento
  • ghosting e zombieing: può accadere che, dopo essere sparita, chi fa ghosting torni a farsi viva con like e messaggi, come se la separazione non fosse avvenuta. Soprattutto nel caso di una relazione tossica, per esempio, questo ritorno potrebbe avere conseguenze emotive anche molto dolorose
  • gaslighting, love bombing e ghosting: a differenza del ghosting, gaslighting e love bombing sono espressioni di manipolazione affettiva. Il gaslighting mina l'autostima della vittima, la isola e la attacca alimentando, paradossalmente, il senso di colpa verso il partner

Il love bombing si manifesta inizialmente con atteggiamenti molto romantici: il corteggiamento è intenso ma di breve durata, perché sfocia poi nell’isolamento e nella svalutazione del partner che può andare incontro, anche in questo caso, a problemi di autostima.

  • no contact: la differenza tra ghosting e no contact è che il secondo è agito dalla vittima di ghosting. Si tratta di un modo per reagire al ghosting, un meccanismo di difesa che porta la persona a bloccare ed eliminare qualsiasi possibilità di dialogo o contatto con il partner che le ha fatto del male.

 

Il ghoster: chi è e perché agisce così

Cosa prova chi fa ghosting? Il ghosting è puro evitamento non solo dell’altro, ma anche di sé stessi, soprattutto quando entrano in gioco situazioni emotive complesse da gestire. 

Per esempio, il ghosting può iniziare anche dopo un litigio, in cui il ghoster non si sente in grado di gestire le reazioni ed emozioni del partner e la sua possibile aggressività e violenza. Il ghoster, poi, non riesce ad affrontare:

  • se stesso
  • le proprie insicurezze
  • le proprie fragilità.

Chi finisce per terminare un rapporto senza lasciare traccia è probabile non possieda l’assertività che serve a confrontarsi e dare quelle motivazioni necessarie affinché l’altro capisca, o che almeno permetta di chiarirsi le idee per elaborare la fine di una relazione. 

Immaginando un possibile profilo psicologico di chi fa ghosting, potremmo notare diversi fattori:

  • non ci si sente all’altezza delle aspettative dell’altro
  • non si riesce a sostenere il peso delle risposte emotive negative che l’altro potrebbe esprimere
  • non si vuole ferire o deludere il partner.

Quella responsabilità, quel dolore di cui si è ipoteticamente la causa, in chi sparisce senza dare spiegazioni può rimanere nell’immaginario, non sempre facilmente accessibile a tutti. Così è meglio sparire nel nulla. 

Per il ghoster, non lasciare traccia sembra essere la cosa meno dolorosa, perché permette di continuare a scappare da quelle emozioni e sensazioni che non riesce a gestire e che probabilmente sono troppo forti, che si parli di amore o meno.

conseguenze del ghosting
Andrea Piacquadio - Pexels

La vittima e le conseguenze del ghosting

La vittima che subisce la sparizione può provare un dolore che talvolta lascia il segno, con conseguenze non semplici da affrontare:

  • si sente costantemente in colpa
  • si autoaccusa di aver fatto qualcosa, che però non riesce a capire concretamente
  • sente di non meritare quell’affetto o quell’amore.

Non aver avuto un confronto con l’altro ostacola l’elaborazione della perdita. È forte la sensazione di ambiguità: l’altro non c’è più nella propria vita, ma continua a esistere nella propria mente. 

Manca una motivazione. Una spiegazione, per quanto dolorosa, rimane qualcosa che è stato affrontato insieme e permette di avere un punto da cui ripartire. Le conseguenze del ghosting possono essere diverse, perché potrebbero permanere:

  • una generale sfiducia verso l’altro
  • sentimenti di frustrazione e impotenza
  • paura di amare di nuovo
  • una mancanza di stima verso sé stessi.

Il ghosting può essere vissuto come un trauma: il dolore è amplificato perché non ha dei riferimenti, in tal modo può prendere diverse forme, anche somatiche. Inoltre, un ulteriore rischio potrebbe essere quello di riproporre questa modalità nelle altre relazioni successive.

Come comportarsi con chi fa ghosting?

In Italia il ghosting non è considerato un reato, idea che invece è stata avanzata nelle Filippine, con una proposta di legge del deputato Arnolfo Teves che sostiene che

“ l'ambiguità del ghosting è che non c'è una vera conclusione tra le parti coinvolte, e in questo modo può diventare una forma di crudeltà emotiva, dovrebbe essere punito come offesa emotiva per il trauma che causa alla parte ghostata.”

Al netto di quella che (pare difficilmente) diventerà una legge, il fenomeno del ghosting ha ripercussioni sull’emotività delle persone che ne sono vittime. Spesso queste provano a ricontattare il ghoster, desiderose di una spiegazione. 

È una richiesta legittima ma, essendo vere e proprie “sparizioni”, i contatti cadono nel nulla. Come superare il ghosting allora? Uscire dalla posizione di “vittima” e diventare il “protagonista” della propria storia può essere di grande utilità per la persona. 

Come sostiene Carl Gustav Jung, infatti, arrovellarsi sul possibile errore non porterà necessariamente ad una via d’uscita: “Poco importa sapere dove l’altro sbaglia, perché lì non possiamo fare niente. Interessante sapere dove sbagliamo noi stessi. Perché lì si può fare qualcosa”. 

Diventa così fondamentale concentrarsi sulle proprie esigenze personali, affrontando la possibile rabbia, delusione e senso di abbandono che derivano dal ghosting subito e affidandosi, se se ne sente il bisogno, a un professionista della salute mentale come uno psicologo online.

Il supporto psicologico può essere utile a elaborare la perdita, ma anche ad accettare le proprie emozioni e trovare la voglia di rimettersi in gioco, dando la possibilità a se stessi di potersi aprire a nuove relazioni ed esperienze emotive che possono arricchire.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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