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Relazioni
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Filofobia: la paura di amare

Filofobia: la paura di amare
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Emma Lerro
Redazione
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Pubblicato il
12.1.2024

Le relazioni sono un terreno complicato, fatto di emozioni a volte opposte tra loro e caratterizzate da una certa ambivalenza. Alcune volte, queste non vanno proprio come vorremmo e capita che si verifichino conflitti e rotture. 

Esperienze poco piacevoli possono causare, in alcune persone, una certa paura delle relazioni. La paura di affezionarsi, la paura di soffrire per amore e, insomma, la paura dell'amore e di tutto ciò che un sentimento come questo può comportare, può impedire a qualcuno di vivere al meglio le relazioni.

Avere paura di innamorarsi può essere normale: l’amore ci espone a dei “rischi” e dunque ci rende più soggetti a eventuali sofferenze (ma anche, non dimentichiamolo, a tantissime emozioni uniche che possono arricchire positivamente la nostra vita).

Ma cosa succede quando questa paura diventa invalidante e influisce in modo sostanzioso sulla nostra vita? Probabilmente, in casi del genere, la paura di amare può diventare filofobia. Vediamo meglio di cosa si tratta.

cos'è la filofobia
Kristina Litvjak - Unsplash

Cos’è la filofobia o philophobia: origine e significato del termine

Come spesso accade, per comprendere bene il significato di filofobia diamo un’occhiata alla sua etimologia. La parola filofobia ha radici etimologiche nel greco antico e deriva dall'unione di philia, che noi possiamo tradurre come “amore” o “amicizia profonda” e phobos, che si traduce come "paura" o "timore". 

Etimologicamente, la filofobia indica quindi la paura dell'amore o la paura di amare. Ma non solo. Il significato greco di philia ci racconta di un amore che non solo è dato, ma anche ricevuto, ricambiato e condiviso.

Ecco perché, quando parliamo di filofobia, oltre alla paura di amare, possiamo parlare di una condizione che porta gli individui che la sperimentano anche ad avere paura di essere amati.

Ho paura di innamorarmi: per la filofobia possiamo parlare di sintomi?

La filofobia, come abbiamo visto, è la paura intensa e persistente di innamorarsi o di stabilire relazioni romantiche. Nonostante il termine faccia riferimento alle fobie, nel DSM-5 e negli altri manuali diagnostici non si fa cenno a questa condizione.

Chi sperimenta la filofobia potrebbe evitare attivamente situazioni che coinvolgono affetti romantici, temere il rifiuto amoroso e manifestare ansia all'idea di stabilire legami profondi. Altri sintomi possono includere:

  • evitamento dell'intimità, sessuale ed emotiva
  • instabilità relazionale
  • bassa autostima in amore 
  • eccessiva preoccupazione per il futuro delle relazioni
  • difficoltà nel fidarsi degli altri
  • atelofobia

Questi segnali possono influire negativamente sulla qualità della vita e sulle opportunità di costruire connessioni significative.

I comportamenti messi in atto da chi ha paura di amare

Chi manifesta la paura di amare, spesso connessa con la paura di essere feriti in amore e con quella di essere amati, può adottare una serie di comportamenti che riflettono la resistenza e l'ansia legate alle relazioni romantiche. 

Insomma, avere le farfalle nello stomaco, per una persona filofobica, non è una sensazione così piacevole come spesso viene descritta da chi sta vivendo una fase di innamoramento. Naturalmente, il modo in cui un filofobico si approccia all'amore può variare notevolmente in base alle esperienze personali.

Tuttavia, ci sono alcuni comportamenti comuni che possono emergere:

  • evitare le situazioni sentimentali: la persona filofobica potrebbe tendere a evitare situazioni che richiedono un impegno emotivo profondo e addirittura scappare per paura di innamorarsi
  • mettere una distanza emotiva: per proteggersi dal possibile dolore provocato dalla paura di essere rifiutati o dalla paura dell’abbandono. Questo, a volte, può portare alla messa in atto di dinamiche di controdipendenza affettiva 
  • sabotare le relazioni: in certi casi, la paura di una relazione può portare l’individuo a comportarsi in modi che rendono difficile la costruzione di legami significativi, creando così però una sorta di autosabotaggio alimentato da sentimenti di insicurezza e inadeguatezza
  • avere paura dell'intimità: il filofobico può avere una notevole difficoltà ad aprirsi emotivamente e ad accettare l'intimità, proprio perché si ritiene incapace di amare ed essere amato
  • testare costantemente la relazione: la persona filofobica potrebbe ricercare continue conferme di amore e impegno da parte del partner, per mitigare la propria “ansia da innamoramento”. 

Philofobia e sessualità

L'ansia per il futuro delle relazioni, i comportamenti auto-sabotanti e il rifiuto di stabilire legami duraturi, possono influenzare diversi aspetti della vita della persona, per esempio quelli legati alla sessualità

La paura dell'intimità e dell'impegno con l’altro può tradursi infatti in una difficoltà a stabilire connessioni profonde anche a livello fisico

Il filofobico potrebbe evitare situazioni intime o sentirsi in difficoltà nell'esprimere i propri desideri sessuali. Questo atteggiamento che può sembrare freddo e distaccato, potrebbe essere un meccanismo di difesa messo in atto per contrastare la paura di perdere il controllo emotivo e quella di essere vulnerabile.

Come vivere allora una sessualità soddisfacente quando la paura di legarsi a qualcuno ed essere felici in amore ci blocca?

paura di fidanzarsi
Alexander Grey - Unsplash

Filofobia nella coppia: amore e sesso

Amore e sesso possono essere collegati tra loro, anche se non tutti la pensano così. Che si tratti dell’uno o dell’altro aspetto, però, trovare la giusta intimità e vivere una sessualità appagante richiede un approccio graduale e consapevole

Ecco alcuni suggerimenti che possono essere messi in atto:

  • avere consapevolezza delle proprie paure: riconoscere e comprendere le paure legate all'amore è il primo passo. Con l'aiuto di uno psicoterapeuta specializzato , questo processo può avvenire in modo più consapevole
  • esercitare una comunicazione aperta: parlare apertamente con il partner riguardo a paure e preoccupazioni può contribuire a creare un ambiente di comprensione reciproca e reciproco supporto
  • non mettersi fretta: prendersi il tempo per esplorare gradualmente l'intimità fisica è importante, per far sì che il sesso possa seguire e rispettare il ritmo dei partner coinvolti
  • parlare con un sessuologo esperto: una consulenza sessuale svolta da uno specialista, può aiutare a comprendere e superare le sfide legate alla sessualità in modo mirato e più efficace.

La paura di amare ha delle cause?

La filofobia può avere radici complesse. Spesso, esperienze passate di tradimenti, abbandoni o passate storie d'amore che si considerano "relazioni tossiche" possono essere causa di filofobia. 

Anche modelli comportamentali appresi da figure significative dell'infanzia, come genitori o caregiver, possono influenzare la percezione della persona sulla fiducia e sull'intimità, provocare paura della felicità (cherofobia) e instillare diffidenza nei confronti dell'amore. 

In alcuni casi ancora, la filofobia può essere collegata a disturbi d'ansia generalizzata o depressione. Le cause, lo sottolineiamo, possono variare tra individui e, spesso, è una combinazione di diversi fattori ad alimentare tale paura di amare.

Come aiutare chi ha paura di amare

Se stiamo vivendo un’esperienza emotiva con una persona filofobica, sapremo che la presunta incapacità di amare e la paura di instaurare relazioni sentimentali durature, sono alcune delle sue caratteristiche principali.

Come relazionarsi con un filofobico, allora? Affrontare una relazione con una persona affetta da filofobia richiede sensibilità ed empatia. Può essere poi molto importante:

  • rispettare i suoi ritmi e limiti emotivi
  • evitare di forzare situazioni romantiche
  • concedere il tempo necessario per costruire una fiducia reciproca
  • esercitare una comunicazione aperta, creando uno spazio sicuro per permettere la libera espressione delle emozioni 
  • mostrare comprensione e pazienza di fronte alle resistenze all'intimità, senza giudicare o criticare
  • sostenere la persona nella ricerca di un supporto professionale, come quello di uno psicologo e psicoterapeuta, per affrontare le radici della filofobia
  • mantenere un approccio positivo e costruttivo, incoraggiando i preziosi piccoli passi verso il superamento delle paure. 

Essere un alleato empatico nel percorso di crescita e guarigione della persona amata, però, non è sempre semplice. Per questo, può essere utile anche svolgere una terapia di coppia mirata.

aiutare chi ha paura di amare
Alex Suprun - Unsplash

Ho paura di innamorarmi: e se andassi dallo psicologo?

Superare la filofobia può aprire a esperienze ricche di emozioni, consentendo a chi sta vivendo tale condizione di apprezzare maggiormente il lato emotivo delle relazioni umane.

Affrontare la filofobia, però, richiede una consapevolezza profonda di questi comportamenti e un impegno nell'esplorare le cause sottostanti. Per farlo, un supporto terapeutico, può essere molto utile.

Non esistono test psicologici specifici sulla filofobia, ma la psicoterapia può essere efficace nel comprendere e modificare i fattori associati alla paura di amare. 

Esistono diversi approcci psicoterapeutici tra cui scegliere, per trovare quello che si sente più vicino a sé, come la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia sistemico-relazionale e la psicoanalisi.

Qualsiasi approccio si scelga, l'esplorazione delle radici emotive profonde, che possono essere legate a esperienze passate o traumi, è fondamentale per affrontare il problema alla sua origine.

Gli esercizi di esposizione graduale, che coinvolgono l'esplorazione controllata di situazioni romantiche, possono aiutare a ridurre l'ansia associata alla filofobia. L'obiettivo è permettere al paziente di sperimentare gradualmente il coinvolgimento emotivo senza attivare una risposta di paura e ansia.

La partecipazione a gruppi di supporto, poi, può creare un ambiente in cui le persone con filofobia possono condividere le proprie esperienze e ricevere sostegno da coloro che affrontano sfide simili. 

Una terapia psicologica personalizzata può favorire maggiore consapevolezza e comprensione di sé, aiutare la persona a incrementare la propria autostima e a coltivare l’amore per sé stessi. Il sostegno di un professionista della salute mentale, insieme al supporto di amici e familiari, sono elementi chiave nel percorso verso un maggiore benessere personale e, quindi, di maggiore armonia anche nelle relazioni.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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