Cerchi supporto per migliorare le tue relazioni?
Trova il tuo psicologo
Valutato Eccellente su Trustpilot
Blog
/
Relazioni
5
minuti di lettura

Emozioni e reazioni al coming out

Emozioni e reazioni al coming out
Valerio Grassia
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
Redazione
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
5.11.2025
Ultimo aggiornamento il
2.12.2025
Emozioni e reazioni al coming out
Iscriviti alla newsletter
Se ti è piaciuto, condividilo

Problemi relazionali? Parlarne può aiutarti

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro
  • Incontro conoscitivo gratuito
  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti
9.000+ psicologi sulla piattaforma

La capacità di vivere serenamente il proprio orientamento sessuale può essere minacciata, nelle persone non eterosessuali (lesbica, gay, bisessuale, asessuale, pansessuale), da sentimenti di vergogna e colpa. Questi sentimenti possono portare a difficoltà nell'accettazione e, di conseguenza, nello svelamento del proprio orientamento sessuale: il coming out.

coming out cosè
Alexander Grey - Pexels

Cos'è il coming out

Che cosa si intende per coming out? Secondo l’enciclopedia Treccani, il significato letterale di coming out e la sua traduzione in italiano è “uscita (coming) allo scoperto (out)”. “Fare coming out” significa quindi parlare del proprio orientamento sessuale alle persone più vicine e care.

L’11 ottobre di ogni anno si celebra il Coming Out Day, tenutosi per la prima volta negli Stati Uniti nel 1988. Come si legge sul sito ufficiale statunitense dedicato a questa giornata:

“Condividere il nostro sé autentico con gli altri non è sempre sicuro o facile, e non è un evento di un giorno, ma quando possibile, può essere una chiave straordinariamente potente per abbattere le barriere che affrontiamo come persone LGBTQ+.”

Il coming out rappresenta uno dei momenti cruciali per ogni persona omosessuale, che si trova a decidere se e come comunicarlo ai propri cari. Questo momento può essere fonte di notevole ansia, tanto che spesso l’idea di mantenere il segreto sembra più semplice.

Cosa significa fare coming out in termini emotivi? Quali sono le emozioni che contraddistinguono lo “svelamento”? E quali i timori relativi alle possibili reazioni? Come effettivamente reagisce il mondo che ci circonda? In questo articolo approfondiremo i temi legati al coming out, dal punto di vista sociale ed evolutivo.

Le fasi del coming out: modelli teorici e accettazione personale

Il processo di coming out non è un evento unico, ma un percorso che si sviluppa nel tempo e coinvolge sia la sfera personale che quella sociale. Diversi modelli teorici hanno cercato di descrivere le tappe che una persona può attraversare nel riconoscere e condividere il proprio orientamento sessuale.

Uno dei modelli più noti è quello proposto dalla psicologa Vivienne Cass, che individua sei fasi principali:

  • Confusione sull'identità: la persona inizia a percepire una differenza rispetto alle aspettative sociali sull'orientamento sessuale, una fase spesso accompagnata da dubbi e incertezza.
  • Confronto sull'identità: si riconosce la possibilità di appartenere a una minoranza sessuale, generando spesso ansia e paura di essere diversi.
  • Tolleranza dell'identità: la persona inizia ad accettare la propria identità, ma può ancora sentirsi isolata o sola.
  • Accettazione dell'identità: si sviluppa un senso di appartenenza alla comunità LGBTQ+ e si cerca il supporto di persone simili.
  • Orgoglio dell'identità: la persona si sente fiera della propria identità e può diventare attiva nella difesa dei diritti LGBTQ+.
  • Sintesi dell'identità: l'orientamento sessuale viene integrato in modo armonico con le altre componenti della personalità.

Queste fasi non sono necessariamente lineari e ogni persona può viverle in modo diverso, talvolta tornando indietro o fermandosi a una determinata tappa per un periodo più o meno lungo.

Un aspetto fondamentale è distinguere tra coming out interiore (accettazione personale del proprio orientamento) e coming out esteriore (condivisione con gli altri). Entrambi sono fondamentali per il benessere della persona: il primo rappresenta un passaggio cruciale per un armonioso rapporto con se stessi, mentre il secondo riguarda il rapporto con gli altri e la società e può essere influenzato da fattori sociali, culturali e familiari.

Il coming out: timore del rifiuto e atteggiamenti diffusi

Il timore del rifiuto per la propria omosessualità, anche da parte dei familiari più vicini, è così diffuso da rendere la scelta di comunicare questo aspetto della propria identità una prova decisiva, spesso vissuta con grande ansia e incertezza. Durante il coming out, le persone si possono trovarsi ad affrontare non solo la paura del giudizio familiare, ma anche pregiudizi provenienti dalla società, oltre a fattori razziali, culturali e religiosi che possono intensificare il rischio di essere respinti o discriminati. Questi elementi, in alcuni casi, portano a nascondere parti di sè, allo sviluppo di omofobia interiorizzata e a un persistente timore del rifiuto da parte degli altri (Sahoo et al., 2023), influenzando profondamente le modalità con cui ciascuno decide di affrontare la comunicazione del proprio orientamento.

Molte storie di coming out, infatti, hanno alcuni elementi in comune. Tra gli atteggiamenti più diffusi ritroviamo:

  • l'esibizione spavalda
  • la confessione remissiva
  • la permanenza nel segreto

Tutte queste modalità hanno spesso un elemento in comune: l'ansia sul tipo di risposta che si avrà dalle altre persone. Solitamente, fare coming out con i genitori o con gli amici comporta il timore che l'omosessualità sia per loro un ostacolo alla possibilità di continuare a dare affetto allo stesso modo. Questo timore è, in altre parole, la paura di incontrare il disconoscimento e il non-amore delle persone amate.

La paura di svelarsi può derivare anche dalla difficoltà ad accettare per primi la propria omosessualità; questo fenomeno è strettamente legato agli stereotipi di genere che permeano la nostra cultura, come, ad esempio, la mascolinità tossica.

Tali timori, che potrebbero essere superati nel tempo, sono invece spesso rafforzati dalle reazioni immediate di chi – ad esempio i fratelli – scoraggia il ragazzo o la ragazza dal dirlo ai genitori, pensando di proteggerli, ma finendo per inibirli ulteriormente. È importante ricordare che l’eccessiva protezione non sempre è una risorsa, anzi!

Coming out: quali reazioni aspettarsi?

Le reazioni allo svelamento della propria omosessualità possono manifestarsi in molteplici forme e si articolano in due componenti principali: quelle personali, di natura intrapsichica, e quelle pubbliche, di carattere interpersonale. È importante sottolineare che le reazioni sociali negative al coming out non sono associate a stress e senso di svalutazione (Solomon et al., 2015).

Per quanto riguarda le reazioni a livello personale, non va trascurato il ruolo dell'omofobia interiorizzata, che può caratterizzare ogni persona omosessuale. Con questo termine si fa riferimento a sentimenti ed emozioni come ansia, disprezzo, rabbia, che possono essere provati nei confronti dell’omosessualità, propria e altrui.

Riguardo le conseguenze interpersonali, i pregiudizi che la comunità omosessuale e più in generale le persone LGBTQ+ subiscono, possono dare origine a quello che viene definito minority stress, ovvero un fenomeno (con caratteristiche simili al disturbo post traumatico da stress) che può provocare disagio psicologico a chi, per il proprio orientamento sessuale o identità di genere, non si sente “conforme” a un modello socialmente condiviso.

Outing e coming out

Qual è la differenza tra outing e coming out? Sebbene i termini vengano spesso utilizzati come sinonimi, outing e coming out non sono la stessa cosa. Come abbiamo visto, una persona che ha fatto coming out ha deciso volontariamente e liberamente di “rivelare” il proprio orientamento sessuale.

L’outing, invece, descrive una rivelazione non volontaria, imposta, forzata, che avviene ad opera di terzi. È quindi fondamentale ricordare cosa significa coming out e la differenza tra outing e coming out, così da adottare una terminologia rispettosa delle sensibilità di tutti.

Fare coming out: cosa succede in adolescenza e in età adulta

Le storie di coming out sono ricche di episodi in cui l’analisi dei sentimenti contrastanti rappresenta un passaggio obbligato per il raggiungimento di un'identità armonica e per l'ottenimento di relazioni amorose e interpersonali soddisfacenti, così come per una più autentica definizione di sé.

Proviamo a capire nel dettaglio cosa accade quando il coming out avviene in età adolescenziale o in età adulta.

Il coming out in adolescenza

Il coming out in adolescenza è un processo complesso, spesso caratterizzato da profondi cambiamenti fisici, psicologici, endocrini e sociali, che rendono questa fase della vita particolarmente delicata. I giovani si trovano così ad affrontare nuove esperienze di vita e sfide personali. In questo contesto, si osserva che i giovani LGBTQ+ utilizzano sempre più spesso i social media come strumento per il coming out (Sahoo et al., 2023), trovando in queste piattaforme uno spazio di espressione e supporto che può facilitare la condivisione della propria identità.

L’adolescenza, inoltre, è una fase in cui il gruppo di amici diventa molto importante e può costituire un punto di riferimento al pari della famiglia. Ma quegli amici sapranno capire e, soprattutto, accettare?

Il coming out nel gruppo di amici

L'adolescenza è spesso, per i ragazzi e le ragazze, una fase di scoperta della propria sessualità. Allora, come può risultare semplice per un adolescente che vive in una cultura intrisa di stereotipi di genere immaginarsi a dire al proprio gruppo di amici: “Veramente a me piace un ragazzo” e accettare di essere gay?

Già essere poco "macho" può comportare il timore di essere etichettati dal gruppo dei pari. Ugualmente, non è sempre facile il coming out per una ragazza lesbica e vedere accettato il proprio orientamento sessuale, poichè potrebbe scostarsi dagli stereotipi sociali attribuiti alla femminilità. Possiamo così immaginare le fantasie catastrofiche e le angosce che si addensano sull'ipotesi di confessare apertamente altre preferenze.

La mancanza di fiducia nella possibilità di risposte accoglienti può portare a una chiusura, al mantenimento del segreto e a rinviare la decisione di quando, con chi e come fare coming out.

Spesso, l’adolescente con il dubbio di essere omosessuale, o con la paura di esserlo, anche per rassicurare sé stesso, tenta delle esperienze eterosessuali. Ma quali conseguenze possono determinare queste prime esperienze? E, soprattutto, che vissuto lasceranno nel giovane? Ne trarrà risposte rassicuranti o angoscianti?

Rimanere bloccati dalle proprie paure

Può anche accadere che l'adolescente decida di astenersi dalla vita sessuale e, di fatto, si blocchi per anni, in attesa di capire cosa vuole. Questo blocco, sviluppato per evitare di affrontare le conseguenze di un’uscita allo scoperto, può renderlo ancora più timoroso.

Esiste infatti una percentuale di adolescenti che rimarrà, anche in età adulta, piena di dubbi sul proprio orientamento sessuale. Queste persone si interrogano tra sé e sé e non si sperimentano, fino anche a un'età avanzata, né con un sesso né con l'altro.

Di conseguenza, anche la problematica legata al coming out viene rimandata. In questi casi, il non accettare di essere gay o lesbica può diventare un fattore disfunzionale per l'evoluzione della vita e auto-inibente rispetto all'impulso sessuale.

Il coming out in età adulta

Anche il coming out in età adulta può essere complesso, soprattutto se nel frattempo ci si è costruiti una famiglia. Oltre a dover accettare un'immagine di sé diversa da quella che si è avuta per anni, si pone il problema di come dirlo ai propri familiari e di come gestire emozioni intense.

È possibile che la persona avesse già avuto sentore di queste sue inclinazioni, ma le avesse negate più o meno consapevolmente. Rivelarsi diventa allora un doppio sforzo: riconoscerlo a sé stessi e renderne partecipi gli altri.

Chi si rivela solo da adulto, spesso dopo aver messo su famiglia, spinto dalla necessità di vivere una maggiore autenticità, si trova ad affrontare una serie di riflessioni.

I coming out così tardivi potrebbero essere legati, per esempio, a significativi cambiamenti strutturali nella famiglia di origine, come la perdita di un genitore. Altri eventi significativi possono emergere in sede di terapia, attraverso la narrazione della propria storia e di quella della famiglia.

coming out psicologia
Anna Shvets - Pexels

Guida pratica: come affrontare il coming out in modo consapevole e sereno

Affrontare il coming out è un percorso personale e unico, ma esistono alcune strategie che possono aiutare a viverlo in modo più consapevole e sicuro. Ecco alcuni passaggi utili:

  • Valuta il momento giusto: chiediti se ti senti pronto e se l'ambiente in cui vivi è sufficientemente sicuro e accogliente. Non esiste un tempo "giusto" valido per tutti.
  • Scegli a chi dirlo per primo: può essere utile iniziare con una persona di cui ti fidi e che pensi possa offrirti supporto emotivo.
  • Prepara ciò che vuoi dire: riflettere su come esprimere i tuoi sentimenti può aiutarti a sentirti più sicuro. Puoi anche scrivere una lettera o un messaggio se parlare direttamente ti mette in difficoltà.
  • Anticipa possibili reazioni: considera che le persone potrebbero aver bisogno di tempo per elaborare la notizia. Le reazioni possono variare da accoglienza e sostegno a sorpresa o confusione.
  • Cerca risorse di supporto: gruppi di ascolto, associazioni LGBTQ+ e professionisti della salute mentale possono offrire uno spazio sicuro per confrontarti e ricevere aiuto.

Ricorda che il coming out è un atto di autenticità verso te stesso e gli altri. Ogni passo, anche piccolo, rappresenta un progresso verso una maggiore accettazione e benessere personale.

L’impatto psicologico del coming out

Il coming out rappresenta un momento delicato che può avere un impatto significativo sul benessere psicologico. L'esperienza del coming out può essere associata a emozioni intense come ansia, paura e sollievo. Studi internazionali, tra cui una revisione sistematica pubblicata su "JAMA Pediatrics" nel 2022, hanno evidenziato che il supporto sociale ricevuto dopo il coming out è un fattore protettivo contro sintomi depressivi e ansia, mentre la mancanza di accettazione può aumentare il rischio di disagio psicologico. Inoltre, è stato dimostrato che il supporto sociale gioca un ruolo importante nei risvolti psicologici associati al coming out (Taube & Mussap, 2024). Inoltre, diverse variabili possono influenzare questo processo:

  • Minority stress: il concetto di minority stress, descritto dallo psicologo Ilan Meyer, si riferisce allo stress cronico che possono sperimentare le persone appartenenti a minoranze sessuali a causa di discriminazione, pregiudizi e aspettative negative. Questo stress può manifestarsi con sintomi di ansia, depressione e isolamento sociale.
  • Strategie di coping: affrontare il coming out può richiedere strategie di coping come la ricerca di gruppi di supporto, la condivisione con persone di fiducia e, quando necessario, il ricorso a un professionista della salute mentale.

Riconoscere l'importanza di questi aspetti può aiutare a normalizzare le difficoltà vissute durante il coming out e a promuovere un percorso di accettazione più sereno.

Il supporto psicologico nel coming out

Andare dallo psicologo per ricevere supporto rispetto alla decisione di fare coming out può essere una soluzione preziosa per chi sta vivendo dubbi e incertezze legate al proprio orientamento sessuale e allo svelamento di quest’ultimo.

Un professionista del benessere psicologico, anche attraverso un percorso di psicoterapia online, potrà accompagnare la persona nella scoperta di sé, affiancandola e sostenendola nella gestione delle emozioni che può sperimentare in questo delicato momento di crescita personale.

Inoltre, il supporto psicologico può essere utile anche alla famiglia, guidando i membri affinché questa rivelazione possa diventare un’occasione di maggiore unione, accettazione e complicità familiare. È importante riconoscere che i genitori di giovani che fanno coming out attraversano quattro fasi principali: scoperta, reazione (caratterizzata da emozioni come confusione, shock, senso di colpa ed esclusione), riflessione e ricalibrazione, che comportano adattamenti sia a breve che a lungo termine all’interno della famiglia (Harman et al., 2025).


Problemi relazionali? Parlarne può aiutarti

Unobravo è la piattaforma di psicologia online leader in Italia. Compila il questionario per trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Trova il tuo psicologo
  • 100% online, flessibile e sicuro
  • Incontro conoscitivo gratuito
  • Già scelto da oltre 400.000 pazienti
9.000+ psicologi sulla piattaforma

FAQ

Hai altre domande?
Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a risolvere ulteriori dubbi.

Collaboratori

Valerio Grassia
Professionista selezionato dal nostro team clinico
Psicoterapeuta ad orientamento Sistemico-Relazionale
No items found.

Condividi

Se ti è piaciuto, condividilo
Iscriviti alla newsletter

Stai pensando di fare terapia di coppia?

Scopri cos'è e come funziona la terapia di coppia online con Unobravo!