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Fobie
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Afefobia: la paura del contatto fisico

Afefobia: la paura del contatto fisico
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Redazione
Unobravo
Pubblicato il
9.1.2023

Ricevere o dare un abbraccio, una carezza o una stretta di mano, sono gesti di affetto e stima che tutti, o quasi, mettiamo in atto in modo spontaneo. Per alcune persone, però, il contatto fisico può provocare un fastidio a essere toccati tanto intenso da diventare una fobia.

L’esperienza pandemica ha sicuramente segnato ciascuno di noi e modificato le relazioni, specie rispetto al contatto fisico che, con il distanziamento sociale, è diventato quasi nullo. È importante però fare una distinzione tra l’ansia provata a causa del virus e la fobia di essere toccati, una condizione che non si basa sul dato oggettivo del contagio, ma su specifiche cause psicologiche.

Ma chi rifiuta un abbraccio? Esiste chi non vuole farsi toccare? La paura del contatto fisico in psicologia è nota come afefobia o aptofobia e, come ci racconta l’etimologia della parola, (dal greco apto, “toccare” e phobia, “paura”) definisce la paura di essere toccati o di toccare, ovvero la paura del contatto fisico che diventa fobia. L’afefobia può manifestarsi nell’intimità o intensificarsi con alcune persone in particolare.

Il contatto fisico in psicologia

Ora che abbiamo definito il significato di afefobia, facciamo qualche cenno sull’importanza del contatto fisico. In psicologia, il contatto fisico è un elemento significativo di comunicazione emotiva non verbale, è una delle forme principali di interazione tra le persone, promuove le relazioni e contribuisce alla regolazione emotiva dell’individuo. 

Il tatto infatti è il senso che ci fa entrare in contatto con il mondo e con ciò che ci circonda, e può veicolare moltissime emozioni, come emerge dalla ricerca condotta dal neuroscienziato M.  Hertenstein e il suo team.

L’esperimento puntava a comprendere se, solo attraverso il tocco, fosse possibile comunicare e riconoscere alcune delle emozioni principali come:

I risultati non solo confermarono l’ipotesi del gruppo di ricerca, ma evidenziarono anche come a ogni gesto viene associato un tipo di emozione (la carezza, per esempio, è associata all’amore e alla compassione, un tocco tremante alla paura).

Per la persona afefobica però, il tocco può diventare problematico e scatenare paure irrazionali e incontrollate, quindi una fobia.

cause afefobia
Juan Pablo Serrano Arenas - Pexels

Le cause dell’afefobia

Nella letteratura scientifica c’è molto poco sull’afefobia: come mai gli studiosi si sono interessati così poco a chi ha paura del contatto fisico e alle possibili cause? Ciò che osserviamo in ambito clinico è che spesso l’afefobia non si presenta come problema in sé, quanto piuttosto come sintomo secondario ad altre condizioni quali ad esempio:

  • disturbi di personalità come il disturbo evitante
  • disturbi dello spettro autistico
  • disturbi post traumatici.

Una delle cause più frequenti dell’afefobia può essere individuata infatti in traumi infantili e violenze come un abuso sessuale (afefobia da violenza sessuale), che possono provocare una somatizzazione tanto forte da far nascere la paura di essere toccati.

Una ricerca condotta da due studiosi dell’Università di Liverpool, evidenzia l’importanza del contatto fisico tra madre e figlio per lo sviluppo del Sé corporeo e, di conseguenza, del Sé psicologico. In psicologia, la paura del contatto fisico può avere radici anche in uno stile di attaccamento infantile insicuro

Bambini e contatto fisico

Per i bambini che rifiutano il contatto fisico raramente si può parlare di afefobia, che solitamente si manifesta in età adulta. Più probabilmente, hanno vissuto dei traumi con i loro coetanei o in contesti quali squadre sportive e gruppi di gioco, oppure atti di bullismo.

Questo rifiuto, inoltre, può essere un segnale di ricerca di indipendenza dai genitori o un’esternazione di gelosia dovuta all’arrivo di un fratellino o una sorellina.

I sintomi dell’afefobia

L’aptofobia o afefobia può essere  una manifestazione di un disturbo d’ansia, che può rivelarsi con:

In termini psicologici, i sintomi che un individuo afefobico può sperimentare più di frequente possono essere:

A queste reazioni psicologiche causate dall’afefobia si aggiungono poi la possibilità di sperimentare agorafobia, ansia sociale e problemi con la sessualità.

paura del contatto fisico nelle relazioni
Cottonbro Studio - Pexels

Afefobia nelle relazioni

Su alcuni forum dedicati all’afefobia, possiamo leggere una serie di perplessità espresse dagli utenti sull’avere paura del contatto fisico, le emozioni che provoca la sensazione di sentirsi toccare e sull’afefobia nell'intimità.

Tra le domande e i dubbi più frequenti ci sono:

  • perché ho paura di essere toccata?
  • mi dà fastidio essere toccata da mio marito: come posso fare?
  • perché non voglio essere toccata?
  • perché mi da fastidio essere toccata dal mio ragazzo?
  • perché ho paura del contatto fisico con la mia compagna?

La paura del contatto fisico con gli altri, con un ragazzo o una ragazza, così come la paura dell’intimità fisica, quando si evolve in afefobia può rendere davvero problematica una relazione amorosa. 

In questi casi possiamo parlare di “afefobia intima”, ovvero quella paura che si scatena quando il contatto interessa le parti considerate più intime e personali. L’intimità è infatti alla base di un rapporto di coppia e l’afefobia, con la conseguente paura dell'intimità, può comprometterne gli equilibri fino a provocare vere e proprie crisi di coppia

Se cercare contatto fisico, dal punto di vista della psicologia, può portare notevoli benefici, per una persona afefobica diventa estremamente problematico vivere sesso e amore senza provare ansia e paura, e non sempre l’attrazione provata per l’altra persona lo aiuta a superare questa fobia, perchè viene meno l’intimità emotiva.

Come superare la paura del contatto fisico? Quali sono i rimedi per l’afefobia?

La cura dell’afefobia

Come si cura l’afefobia? Uno dei rimedi più efficaci per la cura dell’afefobia è la terapia psicologica. Oltre alle cause a cui abbiamo accennato in precedenza, infatti, l’afefobia può nascondere sentimenti di vergogna e la paura di non sentirsi all’altezza.

Un test per l'ansia che sia scientifico e specifico per l’afefobia non esiste, ma è possibile, attraverso specifici approcci psicoterapeutici, lavorare sulla fobia del contatto fisico individuando le cause che hanno provocato l’aptofobia e le strategie più adatte alla persona per affrontarla. Per curare l’afefobia si può svolgere anche un percorso di psicologia online. 

La terapia cognitivo comportamentale, per esempio, potrà guidare il paziente aptofobico verso il superamento della fobia utilizzando la tecnica dell’esposizione, sottoponendo cioè gradualmente il paziente allo stimolo fobico (un ottimo strumento per combattere la paura del contatto fisico può essere la pet therapy).

La psicoterapia online, se praticata insieme a un professionista esperto in fobie e disturbi d’ansia come quelli che fanno parte del Team clinico di Unobravo, può essere utile a comprendere le ragioni che portano la persona afefobica a sentirsi a disagio con il partner, ad affrontare un attacco di panico causato dall’afefobia e a gestire la paura del contatto fisico con gli altri.

Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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