Ansia in gravidanza: cos'è e come influisce sul bambino?

Ansia in gravidanza: cos'è e come influisce sul bambino?
Unai Aso
Redazione
Psicologo ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
14.10.2025
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La gravidanza è un periodo di trasformazione profonda, un capitolo della vita ricco di gioia e aspettative, ma anche di grandi cambiamenti fisici, mentali ed emotivi.Per alcune persone la gravidanza è serena, per altre può diventare travolgente, accompagnata da dubbi e preoccupazioni.

Se ti riconosci in questo vortice di emozioni, sappi che l'ansia in gravidanza è un'esperienza molto più comune di quanto si creda. Non significa che stai sbagliando qualcosa o che non sarai una buona madre. È una reazione naturale di fronte a un evento così significativo, ma proprio per questo merita di essere ascoltata e compresa, non ignorata.

In questo articolo esploreremo l’ansia durante la gravidanza per capire meglio che cos'è, perché si manifesta e quali sono i suoi effetti. Soprattutto, vedremo insieme come una futura mamma può imparare a gestirla per vivere la gestazione e l'arrivo della maternità con maggiore serenità.

Gravidanza e ansia: un legame più comune di quanto pensi

La domanda sorge spontanea: la gravidanza può davvero provocare ansia? La risposta è assolutamente sì, e non c'è nulla di strano in questo.

Gravidanza e ansia sono due esperienze che spesso si intrecciano, alimentate da una complessa sinfonia di fattori fisici e psicologici.

La gravidanza è un periodo di cambiamenti significativi, sia fisici che emotivi. Durante questa fase, il corpo si adatta in modi talvolta impercettibili, mentre la prospettiva di un futuro diverso può suscitare emozioni contrastanti. Inoltre, l'interazione con gli altri può intensificarsi Spesso arrivano consigli e opinioni su come affrontare questa esperienza.

Da un lato, il corpo è teatro di un vero e proprio sconvolgimento ormonale: l'aumento di progesterone ed estrogeni, essenziale per la gestazione, può influenzare il sistema nervoso e contribuire a inaspettati sbalzi di umore in gravidanza. A questo si aggiunge l'alterazione di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, che regolano le nostre risposte emotive.

Dall'altro lato, la mente lavora senza sosta. Le preoccupazioni in gravidanza sono tante e del tutto legittime: la salute del bambino, la stabilità economica, le dinamiche di coppia che cambiano, il parto. Questo mix di fattori biologici e psicologici può facilmente tradursi in stati di ansia più o meno intensi.

Le paure in gravidanza possono assumere mille volti: la preoccupazione per il benessere del bambino, l'incertezza economica, il timore del parto, il senso di responsabilità per la nuova vita. È un elenco quasi infinito di “e se?” che può affollare la mente.

Nei casi più gravi, quando tali preoccupazioni si intensificano e si cronicizzano, si può sviluppare un disturbo d'ansia generalizzata. Un test come il GAD-7(General Anxiety Disorder - 7) può aiutare il professionista a confermare o escludere questa tipologia di disturbo.

Un test può aiutarti a capire se soffri di ansia in gravidanza
*Non ha valore diagnostico e non sostituisce una diagnosi professionale

L’ansia nelle diverse fasi della gravidanza

Proprio come i sintomi della gestazione cambiano durante i nove mesi, anche l’ansia può manifestarsi in maniera differente a seconda della fase in cui ci si trova.

Ogni trimestre comporta sfide ed emozioni uniche Comprendere questi cambiamenti può aiutare le future mamme a gestire meglio l'ansia che provano.

Pixabay

Ansia nel primo trimestre di gravidanza

Nelle prime settimane di gravidanza, il corpo inizia ad adattarsi a una serie di cambiamenti biologici significativi. La produzione di ormoni come il progesterone e gli estrogeni aumenta, innescando processi essenziali per il supporto dello sviluppo fetale e l'adattamento materno. Questi cambiamenti possono influire sia a livello fisico che emotivo, segnando l'inizio di una nuova fase nella vita della persona.

L’ansia a inizio gravidanza è un'esperienza estremamente comune. I primi tre mesi sono un concentrato di emozioni intense: la gioia della scoperta si mescola alla preoccupazione per l'ignoto. Pensieri come “Sarò una buona madre?” o “Il mio bambino starà bene?” sono del tutto normali. In questa fase, inoltre, è frequente la paura di un aborto spontaneo. Questo timore, pur senza motivi medici reali, può generare ansia significativa..

Mentre il corpo sta creando una nuova vita, è necessario per le future mamme prendersi cura di sé, cercare sostegno e informarsi su ciò che sta accadendo. Questo può aiutare a ridurre l'ansia da inizio gravidanza.

L'ansia nel secondo trimestre

Con l'arrivo del secondo trimestre, molti dei disagi fisici iniziali, come le nausee, tendono ad attenuarsi. Si iniziano a sentire i primi movimenti del bambino e la gravidanza diventa più 'visibile': un momento spesso vissuto con grande emozione.

Tuttavia, le preoccupazioni possono semplicemente cambiare forma. Le domande si spostano su aspetti più pratici e futuri: “Come riuscirò a conciliare lavoro e maternità?”, “Sto mangiando nel modo giusto per il bambino?”, “Il mio corpo che cambia andrà bene?”.

L'importante in questa situazione è dedicare del tempo  a sé stesse. Si può provare a fare yoga, leggere un libro o semplicemente a bere una tazza di tè caldo e a fare un respiro profondo. Una meta-analisi della Staffordshire University (Dhillon et al., 2017) ha infatti evidenziato che mindfulness e meditazione possono impattare positivamente sull’umore e lo stress percepito in gravidanza. Ogni gravidanza è diversa, quindi è essenziale ascoltare sé stesse e il proprio corpo.

Parlare di paure e ansie con partner, amici o professionisti della salute mentale può essere molto utile per tutelare il proprio benessere psicologico.

Ansia nel terzo trimestre di gravidanza

L'ansia nel terzo trimestre di gravidanza tende spesso a intensificarsi. Il traguardo è vicino: si contano le settimane, si prepara la culla, si immaginano i primi momenti insieme. Ma proprio l'avvicinarsi del parto può far emergere nuove e intense paure.

Le principali fonti di preoccupazione in questa fase finale possono includere:

  • la paura del parto (a volte così intensa da diventare tocofobia), del dolore e la sensazione di non essere pronte ad affrontarlo;
  • la preoccupazione per le crescenti responsabilità di genitore;
  • il timore per il proprio benessere psicofisico dopo la nascita, inclusa la paura della depressione post-partum.

Anche in questa fase, è usuale avere alcuni timori.Il primo incontro con il bambino si avvicina. Questo momento è emozionante, ma anche un po’ spaventoso. Praticare delle tecniche di rilassamento può aiutare a gestire l'ansia in questo momento molto delicato.

Olha Ruskykh - Pexels

Ansia e depressione in gravidanza: quali sono le differenze?

È importante non confondere l'ansia con la depressione in gravidanza. Sebbene possano presentare alcuni sintomi in comune e a volte coesistere, sono due condizioni distinte. Mentre l'ansia è caratterizzata principalmente da paura, preoccupazione e tensione, la depressione si manifesta con una tristezza persistente, una perdita di interesse e piacere nelle attività quotidiane e una profonda sensazione di vuoto.

Soffrire di depressione durante la gestazione, così come di depressione post-partum, è un'esperienza più diffusa di quanto si immagini. È possibile desiderare immensamente il proprio bambino e, allo stesso tempo, sentirsi sopraffatte, tristi e svuotate di energie. Questi sentimenti non sono una colpa, ma il segnale che è importante chiedere aiuto.

I cambiamenti ormonali, la pressione sociale e le responsabilità imminenti possono causare un turbinio di emozioni, comprese quelle legate a sentimenti più spiacevoli. Ci si può sentire tristi, svogliate e prive di energia.

Non è facile affrontare la gravidanza quando si provano depressione e ansia. Parlare con il medico, con uno psicologo o con un gruppo di sostegno aiutare a gestire ansia e depressione durante la gravidanza.

I sintomi dell'ansia in gravidanza: come riconoscerla

Riconoscere i sintomi dell'ansia in gravidanza può essere complicato, perché alcuni di essi si sovrappongono ai normali cambiamenti della gestazione. La stanchezza, i disturbi del sonno o persino un battito cardiaco accelerato possono essere attribuiti alla gravidanza stessa. Per esempio, l'ansia e l'insonnia in gravidanza sono spesso strettamente collegate.

Tuttavia, ci sono alcuni segnali specifici che, soprattutto se presenti in modo continuativo, possono indicare uno stato d'ansia che merita attenzione.Secondo il DSM-5, l’ansia si manifesta attraverso una costellazione di sintomi. Sebbene alcuni possano sovrapporsi ai cambiamenti normali della gravidanza, richiedono un’attenta valutazione (Artoni, 2024). Ecco alcuni campanelli d'allarme:

  • sensazione costante di preoccupazione, paura o catastrofe imminente;
  • irritabilità e improvvisi sbalzi d'umore;
  • difficoltà a dormire o sonno costantemente agitato;
  • palpitazioni, tachicardia o sensazione di 'cuore in gola';
  • continua agitazione in gravidanza, sia fisica che mentale, con difficoltà a rilassarsi;
  • pensieri ricorrenti o ossessivi, difficili da scacciare;
  • sintomi fisici come tremori, mal di testa, vertigini o tensione muscolare.

Ansia in gravidanza: quali effetti su mamma e bambino?

Una delle paure in gravidanza più grandi è che la propria ansia possa avere delle conseguenze negative. È una preoccupazione legittima. Vivere con un'ansia costante può essere estenuante per la futura mamma, influenzando il suo benessere emotivo e fisico.

Ma quali sono gli effetti dell'ansia in gravidanza sul bambino? La ricerca scientifica (Glover & O’Connor, 2006) suggerisce che alti livelli di cortisolo (l'ormone dello stress) possono attraversare la placenta. Tuttavia, è fondamentale interpretare questa informazione senza allarmismi: il corpo ha meccanismi di protezione e, soprattutto, ogni caso è unico. L'impatto dipende dall'intensità e dalla durata dell'ansia. Per questo, se si verificano forti stati di agitazione in gravidanza o frequenti attacchi di panico, è cruciale parlarne con un professionista. Gestire l'ansia è il modo migliore per proteggere se stesse e il proprio bambino.

Yan Krukau - Pexels

Come gestire l'ansia in gravidanza: trattamenti e strategie

La buona notizia è che non sei impotente di fronte all'ansia. Esistono molte strategie e trattamenti efficaci per gestirla. Alcune persone trovano sollievo con rimedi naturali e cambiamenti nello stile di vita, mentre altre possono aver bisogno di un supporto più strutturato, che in alcuni casi può includere farmaci da assumere esclusivamente sotto stretto controllo medico).

L'obiettivo è trovare un trattamento adatto alle tue esigenze specifiche, che sia sicuro per te e per il bambino. Ecco alcune delle opzioni più efficaci:

  • Psicoterapia: parlare con un professionista della salute mentale è uno degli strumenti più potenti. Un terapeuta può aiutarti a esplorare le radici delle tue paure e a sviluppare strategie pratiche per gestirle, attraverso approcci come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la psicoterapia psicodinamica.
  • Esercizio fisico: un'attività fisica dolce e regolare (sempre approvata dal medico), come una passeggiata quotidiana o lo yoga prenatale, può migliorare l’umore e ridurre la tensione.
  • Terapia farmacologica: in alcuni casi, quando l'ansia è particolarmente invalidante, il medico può valutare l'uso di farmaci sicuri in gravidanza. Questa opzione va considerata solo sotto stretta supervisione medica.
  • Tecniche di rilassamento: pratiche come la meditazione, la mindfulness o semplici esercizi di respirazione profonda possono aiutare a calmare il sistema nervoso e a gestire i momenti di picco ansioso.
  • Supporto sociale: non sottovalutare il potere di una chiacchierata. Condividere le tue preoccupazioni in gravidanza con il partner, amici fidati, familiari o gruppi di sostegno per future mamme può ridurre il senso di isolamento e farti sentire compresa.

Prendersi cura della propria salute mentale durante la gravidanza non è un lusso, ma un atto fondamentale di amore per sé e per il proprio bambino. Il suo benessere dipende anche dal tuo. Riconoscere di aver bisogno di aiuto e cercarlo attivamente è il primo, coraggioso passo per gestire l'ansia in modo efficace.

Un percorso con uno psicoterapeuta, anche attraverso un servizio di psicologia online, può offrire uno spazio sicuro e non giudicante in cui esplorare le proprie emozioni, acquisire strumenti pratici e proteggere il proprio benessere psicofisico in questa fase così delicata e preziosa della vita.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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