La violenza domestica: tipologie, segnali e conseguenze

La violenza domestica: tipologie, segnali e conseguenze
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Monica Margiotta
Redazione
Psicologa ad orientamento Cognitivo-Comportamentale
Unobravo
Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica
Pubblicato il
9.2.2024
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Con il termine violenza domestica ci si riferisce a comportamenti abusivi (fisici, psicologici o sessuali) che si verificano all’interno di un contesto familiare o domestico. Tale problematica riguarda sia partner intimi che membri della famiglia e può assumere varie forme, compromettendo la sicurezza e il benessere delle vittime.

A oggi, la diffusione delle violenze domestiche rappresenta un serio problema globale. Trattare la violenza domestica risulta dunque cruciale al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, migliorare le leggi di protezione delle vittime e fornire risorse adeguate alla prevenzione e al sostegno. 

L’importanza di affrontare questo tema risiede nel creare consapevolezza, promuovere la prevenzione attraverso l’educazione e garantire un ambiente sicuro e solidale per coloro che ne sono vittime. Solo attraverso un impegno collettivo si può sperare di ridurre l’incidenza di questo grave problema sociale.

tipi di violenza domestica
Giorgio Trovato - Unsplash

Tipologie di violenza domestica

La violenza domestica è un modello di comportamento abusivo e coercitivo che può manifestarsi in diverse modalità e si verifica all’interno delle relazioni familiari o domestiche. Spesso si evolve in quello che viene definito ciclo della violenza, che si sviluppa in tre fasi: costruzione della tensione, maltrattamento e luna di miele (la fase del pentimento). Le principali tipologie di violenza domestica includono: 

  • violenza fisica: coinvolge l’uso della forza fisica per infliggere lesioni, dolore o danni alle vittime. Può manifestarsi attraverso colpi, spinte, calci o l’uso di oggetti come strumenti di aggressione
  • violenza psicologica o emotiva: comprende comportamenti finalizzati a minare l’autostima e il benessere psicologico della vittima. Ciò può includere insulti, umiliazioni, intimidazioni, controllo e isolamento 
  • violenza sessuale: riguarda coercizione o forzatura di atti sessuali senza il consenso della vittima. Include stupro, molestie sessuali e qualsiasi forma di abuso sessuale in una relazione perpetrata all’interno delle mura domestiche
  • violenza economica: coinvolge il controllo o l’uso scorretto delle risorse finanziarie della vittima al fine di limitarne l’indipendenza economica. Può includere il divieto di lavorare, il controllo dei soldi o la negazione dell’accesso alle risorse finanziarie 
  • violenza digitale o tecnologica: si riferisce all’abuso di tecnologie digitali per minacciare, intimidire o controllare la vittima; può essere presente il monitoraggio delle comunicazioni, la diffusione non consensuale di immagini intime o il cyberstalking

Il riconoscimento e la comprensione di queste diverse forme di violenza domestica sono essenziali per affrontare il problema in modo completo e fornire il sostegno adeguato alle vittime.


Fattori che contribuiscono alla violenza domestica

La violenza domestica è un fenomeno complesso che risulta essere influenzato da vari fattori che possono contribuire alla sua insorgenza. Alcuni dei fattori sottostanti sono: 

  • fattori individuali: problemi di salute mentale, traumi infantili non elaborati e problemi di autostima possono contribuire alla propensione di un individuo a comportamenti violenti. 
  • fattori familiari: dinamiche familiari disfunzionali, modelli di comportamento appresi e l’esposizione alla violenza durante l’infanzia possono influenzare il perpetuarsi della violenza domestica da una generazione all’altra
  • abuso di sostanze: l’abuso di alcol o droghe può aumentare la probabilità di comportamenti violenti, aggravando la tensione nelle relazioni domestiche
  • fattori socioeconomici: la disoccupazione, la povertà e lo stress finanziario possono contribuire a un ambiente familiare teso, aumentando il rischio di violenza domestica
  • fattori psicologici: la mancanza di adeguate abilità di gestione dello stress e la difficoltà nell’esprimere emozioni in modo sano possono contribuire alla violenza domestica
  • isolamento sociale: la mancanza di una rete di supporto sociale può rendere le vittime più vulnerabili e meno propense a cercare aiuto
  • fattori socioculturali: norme culturali che promuovono stereotipi di genere rigidi e condizioni socioeconomiche sfavorevoli possono alimentare l’ambiente in cui la violenza domestica può fiorire.

Riguardo quest’ultimo punto, i dati sulla violenza domestica in Italia raccolti dall’ISTAT nel documento Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza: primi risultati, raccontano che alcuni pregiudizi sono ancora molto diffusi come l’idea che

  • “una donna sia in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole”, ritenuto vero dal 39,3% degli uomini e dal 29,7% delle donne
  • “una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d'accordo”, ritenuto vero dal 8,1% degli uomini e dal 4,9% delle donne
  • è accettabile che “un uomo controlli abitualmente il cellulare o l'attività sui social network della propria moglie/compagna”, condivisa dal 16,1% dei giovani dai 18 ai 29 anni.

Possibili segnali di violenza domestica

La violenza domestica può manifestarsi in molte forme, sia fisiche che emotive. Alcuni segnali che potrebbero indicare la presenza di violenza domestica possono essere rintracciati sia nella vittima che in chi agisce violenza.

Quali comportamenti rientrano nella violenza domestica? Le caratteristiche più comuni di chi compie atti di violenza domestica possono essere:

  • mania di controllo: il monitoraggio costante delle attività, la limitazione delle interazioni sociali e il controllo di tanti aspetti di vita della vittima (come le risorse economiche) possono essere segnale di una relazione tossica e di rischio di violenza domestica
  • minacce, danni e intimidazioni: ovvero tutti quei comportamenti messi in atto per suscitare paura o ansia nella vittima 
  • manipolazione affettiva: umiliazioni, insulti (che si possono annoverare nella violenza verbale domestica), ricatti emotivi sono azioni tipiche di un manipolatore affettivo.

Come riconoscere una violenza domestica osservando invece la vittima? La presenza di lesioni fisiche come lividi, escoriazioni, tagli o fratture, specialmente se ricorrenti, possono rappresentare un campanello d’allarme, specie se la vittima modifica il proprio abbigliamento per nasconderli.

Inoltre, possono insorgere disturbi depressivi, ansia e isolamento sociale, disturbi dell’alimentazione e del sonno. 

conseguenze violenza domestica sui figli
Vitolda Klein - Unsplash

Conseguenze della violenza domestica: l’impatto sulla vittima

La violenza domestica ha impatti devastanti sia sulle vittime che sulla società nel suo complesso. Nello specifico, gli impatti sulle vittime di violenza domestica possono essere di tipo fisico e psicologico, in quanto esse possono sperimentare lesioni fisiche gravi o a lungo termine, insieme a problemi psicologici come ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico

Allo stesso tempo, l’impatto della violenza domestica va a ledere anche l’autostima e l’identità della persona coinvolta come vittima, rendendola più vulnerabile a ulteriori abusi. Essa potrebbe inoltre sviluppare problemi di salute mentale e fisica a causa dello stress continuo e delle lesioni inflitte.

Allo stesso tempo, anche le relazioni interpersonali possono essere gravemente compromesse, poiché le vittime possono avere difficoltà a fidarsi degli altri o a costruire relazioni sane. Spesso le vittime faticano a raccontare agli altri quello che subiscono e a denunciare per paura o vergogna.

Conseguenze della violenza domestica sui figli

La violenza domestica può avere conseguenze sui figli di chi ne è vittima, anche se questi non sono direttamente coinvolti nei comportamenti abusivi. In alcuni casi possiamo parlare di violenza assistita, o violenza indiretta, ovvero la forma di violenza che i bambini subiscono quando assistono a episodi di violenza domestica in famiglia. 

Le conseguenze della violenza domestica sui figli possono includere:

  • insorgenza di problemi psicologici come disturbi d’ansia, depressione, bassa autostima e problemi di adattamento emotivo
  • difficoltà relazionali, come difficoltà nell'instaurare e mantenere relazioni sane con coetanei, familiari e figure autoritarie
  • ciclo della violenza: i bambini esposti alla violenza domestica possono essere a rischio maggiore di perpetuare o subire abusi in futuro, contribuendo così al perpetuarsi del ciclo della violenza
  • basso rendimento scolastico, causato dalla difficoltà di concentrazione che può portare a una scarsa performance accademica
  • comportamenti a rischio, come l'abuso di sostanze o l'adesione a gruppi delinquenziali.

Queste conseguenze, esposte qui in una lista non esaustiva, sottolineano l'importanza di fornire sostegno e interventi adeguati ai bambini esposti alla violenza domestica e alla violenza assistita, al fine di mitigare gli effetti negativi e promuovere il loro benessere psicologico e sociale.

L’impatto della violenza domestica sulla società

Senza dubbio la violenza domestica genera costi significativi per la collettività, inclusi quelli legati alle cure mediche, al sistema legale e agli interventi sociali. I dati sulle violenze domestiche in italia raccolti nel report realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale ci dicono che, al novembre 2023:

“[...] sono stati registrati 295 omicidi, con 106 vittime donne, di cui 87 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 55 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, si registra un incremento del numero degli eventi, che da 283 arrivano a 295 (+4%).”

La violenza domestica, dunque, può anche contribuire a problemi sociali più ampi, come la criminalità, il deterioramento della salute mentale nella comunità e una generale instabilità sociale. 

Infine, i comportamenti violenti possono essere trasmessi da una generazione all’altra, contribuendo a un ciclo di violenza sempre più difficile da interrompere. In quest’ottica, diventa sempre più chiara l’urgenza di affrontare la violenza domestica con approcci che includano la prevenzione, il sostegno alle vittime e la sensibilizzazione della società per promuovere cambiamenti culturali e normativi.

reato di violenza domestica
Tingey Injury Law Firm - Unsplash

Il ruolo delle Istituzioni e delle leggi a contrasto della violenza domestica

Le Istituzioni e le leggi svolgono un ruolo cruciale nella gestione della violenza domestica. Da un lato, le leggi forniscono un quadro giuridico per proteggere le vittime e perseguire gli autori e tali normative possono includere divieti di contatto, ordinanze restrittive e sanzioni penali.

Dall’altro, sono le istituzioni giudiziarie a giocare un ruolo fondamentale nell’applicare le leggi contro la violenza domestica. Possono infatti essere istituiti dei tribunali specializzati per gestire casi di abusi familiari in modo più sensibile e competente. 

Inoltre, le Istituzioni, con l’attivazione di:

  • linee telefoniche di emergenza come il numero verde contro la violenza domestica 1522 
  • rifugi per vittime
  • organismi come l’Osservatorio sulla violenza 

possono non solo fornire supporto immediato alle persone in pericolo, ma anche analizzare il fenomeno e trovare nuove soluzioni per contrastarlo.

Le Istituzioni devono anche garantire che i professionisti, come agenti di polizia, operatori sanitari e assistenti sociali, ricevano una formazione adeguata per riconoscere e affrontare la violenza domestica; allo stesso tempo devono svolgere un ruolo attivo nella prevenzione attraverso campagne di sensibilizzazione pubblica, programmi educativi nelle scuole e promozione di una cultura che condanni la violenza domestica. 

È poi essenziale garantire che le vittime abbiano un accesso equo e tempestivo al sistema giudiziario. Ciò implica un sostegno per le vittime sia quando esse decidono di denunciare atti di violenza domestica che per i passi successivi, quindi durante il processo legale, per eliminare gli ostacoli che potrebbero scoraggiare la segnalazione degli abusi. 

Infine, la collaborazione tra diverse Istituzioni, come forze dell’ordine, servizi sociali, strutture sanitarie e organizzazioni non governative, è cruciale per garantire una risposta coordinata e completa alla violenza domestica. Ma quali sono nello specifico le norme che regolano il tema della violenza domestica?

Le leggi italiane sulla violenza domestica

La violenza domestica è considerata un reato in molti paesi e può essere perseguita legalmente. La definizione esatta e le conseguenze legali della violenza domestica possono variare da una giurisdizione all'altra, ma solitamente include un'ampia gamma di comportamenti abusivi.

Le vittime di violenza domestica possono ricorrere alla legge per protezione, sostegno e perseguire i responsabili attraverso azioni legali appropriate. In Italia, le principali leggi contro la violenza domestica includono: 

  • Legge 154/2001: questa legge introduce il reato di maltrattamenti in famiglia, punendo chiunque commetta violenze fisiche o psicologiche nei confronti di un familiare o convivente
  • Legge 119/2013: nota come Codice anti-stalking, questa legge affronta il fenomeno dello stalking, che può essere una forma di violenza domestica. Introduce misure di prevenzione e protezione per le vittime
  • Legge 69/2019: questa legge ha introdotto importanti modifiche al codice penale italiano, aumentando le pene per i reati di violenza domestica. Ha anche reso possibile l’applicazione di misure cautelari più efficaci
  • protocolli operativi locali: a livello locale, molte regioni hanno implementato protocolli operativi per una gestione più efficace dei casi di violenza domestica. Questi protocolli coinvolgono le forze dell’ordine, i servizi sociali e altre Istituzioni
  • strategia nazionale contro la violenza di genere 2021-2023: non una legge in senso stretto, ma un documento che fornisce una strategia nazionale per combattere la violenza di genere, compresa la violenza domestica. Questa strategia promuove azioni coordinate e misure preventive. 

La consapevolezza di queste leggi e la loro applicazione sono fondamentali per affrontare efficacemente il problema.

violenza domestica sugli uomini
Christopher Lemercier - Unsplash

Violenza domestica: è solo una questione di genere?

Di violenza domestica non ce n’è solo una, così come non c’è un’unica tipologia di vittima. Parlando di che cos’è la violenza domestica all’inizio dell’articolo, abbiamo individuato diverse forme di violenza domestica: la violenza domestica psicologica ma anche quella verbale, economica e fisica.

Inoltre, anche se le cronache raccontano maggiormente episodi di violenza domestica sulle donne, non dobbiamo dimenticare la violenza domestica sugli uomini o la rabbia dei figli adulti verso i genitori che a volte sfocia in una violenza domestica dei figli sui genitori.

Tuttavia, le testimonianze sulla violenza domestica fanno emergere un quadro abbastanza chiaro su quanto gli stereotipi di genere influiscano sulla diffusione del fenomeno. Secondo i dati ISTAT 2022, il 97,7% di chiamate al numero di emergenza 1522 sono di donne vittime di violenza.

Molte di loro, raccontano di subire violenza nella coppia, ma di temere la reazione del partner in caso di denuncia.

Violenza domestica: cosa fare per prevenirla

La prevenzione della violenza domestica richiede un approccio integrato e collaborativo che coinvolga la società nel suo complesso. Le strategie di prevenzione per la violenza domestica possono includere:

  • campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nella comunità per promuovere la consapevolezza sui segni della violenza domestica, sui suoi effetti e sulle risorse disponibili
  • l’implementazione di programmi educativi volti a promuovere la parità di genere, sfidando stereotipi e norme sociali dannose che possono contribuire alla violenza domestica. 

Ulteriori obiettivi della prevenzione della violenza domestica sono quelli di assicurare che operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine e assistenti sociali ricevano formazione adeguata per riconoscere e gestire i casi di violenza domestica, così come affrontare i fattori di rischio nelle prime fasi, fornendo sostegno alle famiglie in situazioni di vulnerabilità. 

Assume una forte rilevanza anche il miglioramento dell’accesso a servizi di sostegno, come centri di ascolto, rifugi sicuri e consulenza psicologica per le vittime di violenza domestica; allo stesso tempo, anche avere leggi robuste e applicare sanzioni adeguate contro gli autori, incoraggiando le vittime a segnalare e cercare aiuto. 

Risulta necessario offrire programmi di supporto psicologico e psicoterapia per vittime e autori di violenza domestica, al fine di interrompere il ciclo di abusi, in parallelo all’offerta di risorse economiche alle vittime, come formazione professionale e accesso a opportunità lavorative, per rompere il legame economico con l’aggressore. 

Infine, è importante favorire la creazione di reti di supporto comunitarie per combattere l’isolamento delle vittime e facilitare la condivisione di risorse, e condurre ricerche per comprendere meglio i fattori di rischio specifici e valutare l’efficacia delle strategie preventive per adattarle e migliorarle nel tempo. 

conseguenze psicologiche della violenza domestica
Susan Wilkinson - Unsplash

Il ruolo della psicoterapia e del supporto psicologico nella violenza domestica

La psicoterapia può svolgere un ruolo cruciale nel supporto delle vittime e degli autori di violenza domestica, offrendo benefici significativi. Di seguito alcune delle modalità con cui il percorso con un professionista può essere d’aiuto nell’ambito della violenza domestica: 

  • supporto emotivo: la psicoterapia fornisce uno spazio sicuro in cui le vittime possono esplorare ed esprimere le loro emozioni, aiutando a elaborare il trauma e a costruire una maggiore resilienza emotiva
  • consapevolezza e comprensione: attraverso la psicoterapia, le vittime possono sviluppare una maggiore consapevolezza delle dinamiche abusive, comprendere i modelli di comportamento dannosi e acquisire strumenti per affrontare le sfide 
  • rinforzo dell’autostima: la violenza domestica spesso danneggia l’autostima delle vittime. La psicoterapia può contribuire a ripristinare e rinforzare l’autostima, aiutando le persone a recuperare una visione più positiva di sé stesse
  • sviluppo di strategie di coping: in sede di terapia, si lavora con le vittime per sviluppare strategie di coping efficaci, aiutandole a gestire lo stress, l’ansia e altre reazioni emotive legate all’esperienza della violenza

Un percorso terapeutico può inoltre essere d’aiuto agli autori di violenza domestica, per analizzare le radici del loro comportamento e fornendo strumenti per il cambiamento. 

Cercare aiuto legale può essere difficile per la vittima di violenza tra le mura domestiche. Sapere cosa comporta e cosa succede dopo una denuncia può intimorire e farla desistere dal proseguire. Anche in questo caso,  la psicoterapia può offrire supporto nel processo decisionale, rispettando il ritmo individuale.

Libri, canzoni e film sulla violenza domestica

Le espressioni artistiche e culturali guardano spesso alla realtà quotidiana e alle sfide della società. Anche nel caso di un tema come la violenza domestica, alcuni artisti hanno condiviso il loro punto di vista attraverso libri, film e canzoni.

Tra queste citiamo Love the way you lie di Eminem ft. Rihanna, che esplora la complessità delle relazioni abusive e dell'attrazione che alcune persone provano per situazioni dannose. Per i consueti consigli di lettura citiamo:

In ultimo, citiamo il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi che ha affrontato il tema delle donne vittime di violenza domestica nell'Italia post bellica.

Se sei vittima di violenza domestica ricorda, è estremamente importante cercare aiuto e supporto per rompere il ciclo di violenza e costruire una vita sicura e libera da abusi.

Bibliografia
Questo è un contenuto divulgativo e non sostituisce la diagnosi di un professionista. Articolo revisionato dalla nostra redazione clinica

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